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Autore: LittlepieceofAlibi    14/12/2011    7 recensioni
Quando riemerse, custodiva nelle mani una piccola scatolina rossa, infiocchettata d’oro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ehi.”
 
Kurt interruppe bruscamente la sua marcia spedita lungo il corridoio del McKinley High e si voltò, sicuro di sapere quale figura avrebbe allietato la sua vista.
 
“Blaine” disse soddisfatto in una specie di cinguettio.
 
Blaine amava la sua voce flautata, e pensandoci era stato uno dei molteplici fattori che lo avevano portato ad avventarsi per la prima volta sulle sue labbra.
 
Kurt lo guardava in tralice, il fianco destro usualmente sporto verso l’esterno, mentre il peso del suo corpo gravava sulla gamba sinistra, e le mani venose si stringevano alla cinghia della tracolla di cuoio. E quella era l’immagine che chiunque passasse per i corridoi del McKinley aveva di Kurt Hummel.
 
“Senti…” esordì Blaine, facendosi un poco più vicino all’altro. “Probabilmente dovrei aspettare Natale, ma stanotte non ho chiuso occhio pur di finirlo e non vedo l’ora di dartelo.”
 
Kurt sbatté un paio di volte le palpebre, perplesso. “Darmi… cosa, esattamente?”
 
Il riccio-represso abbozzò un accenno di sorriso all’espressione vacua che ammorbava i lineamenti di Kurt. “Ecco… il regalo” incassò la testa tra le spalle per spingerle giù subito dopo.
 
Il sorriso sul viso di Kurt si allargò, mentre le palpebre si stringevano in due mezze lune e accanto agli occhi si scavavano delle piccole rughe d’espressione. Blaine era incredibilmente dolce, anche quando, come in quel momento, si tuffava nella sua borsa alla ricerca di un tesoro probabilmente perduto.
 
Quando riemerse, custodiva nelle mani una piccola scatolina rossa, infiocchettata d’oro. Non esitò a porgerla a Kurt, non mancando di incorniciare il momento con una perfetta espressione radiosa.
 
Kurt la prese con esitazione, e senza troppi preamboli la aprì, svelandone il contenuto su cui Blaine aveva sudato tutta la notte.
 
“È un…”
 
“Anello” concluse per lui Blaine, cosciente che le sue doti canore non avessero lasciato alcuno spazio per quelle manuali. Be‘, lui ci aveva tentato.
 
Kurt alzò lo sguardo gonfio di gioia dalla scatolina e scoppiò a ridere, richiamando su di loro l’attenzione di una manciata di persone.
 
“Lo so, idiota” rise. “Ed è bellissimo, davvero…”
 
Blaine arricciò le labbra, soddisfatto. “Non è ai livelli della collezione di Elizabeth Taylor, ma ci ho messo tutto il mio amore per te, e sai di che quantità parlo!”
 
Esattamente in quel momento, Kurt decretò l’odio spropositato che nutriva verso quella sottospecie di nano cosparso di brillantina che andava spacciando per il suo ragazzo, perché ora la sua bocca prudeva dal desiderio di fare invidia ad una sanguisuga ed incollarsi a quella dell’altro.
 
E conosceva perfettamente i loro limiti. In quel corridoio, in quella scuola, per i loro compagni - anche se nessuno ci credeva -, Blaine era il suo migliore amico, alias compagno di vacanza.
 
Scosse la testa, abbassando un poco gli occhi. “È anche meglio, Blaine… ma dovrai dirmi con cosa l’hai fatto.”
 
Blaine rantolò. “Beh, un giorno te lo racconterò” ora aveva altri piani. E per ‘piano’, era sottinteso il fatto che ci avesse pensato su tutta la notte, mentre si improvvisava mastro di bottega.
 
Affondò per la seconda volta le mani nella borsa, rovistando in lungo e in largo alla cieca. Kurt fu piuttosto sorpreso di ritrovarsi di fronte al naso un ramoscello di vischio, più di quanto non lo fosse stato cinque minuti prima quando aveva messo gli occhi per la prima volta sull’anello artigianale del suo sorprendente ragazzo.
 
“Questo me l’ha dato Mercedes; non ti preoccupare, non è usato. Quello di Rachel e Finn è finito immediatamente nell’armadietto di Rachel con tutte le sue reliquie Finchel” si affrettò a spiegare il riccio, sventolando il vischio davanti ad un Kurt più perplesso che mai.
 
E in tutta onestà adorava sorprenderlo, perché la forma arrotondata che assumevano le sue labbra, così come il modo in cui si arcuavano le sue sopracciglia curate, era uno spettacolo impareggiabile, soprattutto per un fan accanito di Kurt Hummel.
 
“Cosa- cosa vorresti fare con del vischio?” chiese legittimamente.
 
Blaine gli rispose nel modo solitamente previsto dalla presenza di un rametto di vischio sotto Natale. Sollevò il braccio, portando il vischio tra il loro volti, e lo baciò, proprio lì, in mezzo a persone che correvano nel corridoio per raggiungere la propria aula, totalmente incuranti, e tra altrettante persone che invece se ne stavano curando fin troppo. Ma loro due decisero che non gliene importava assolutamente nulla; era forse ora di smetterla, perché non c’era niente di divertente o piacevole nel nascondersi. O forse non si presero nemmeno la briga di arrivare a quella conclusione, dal momento che quel leggero contatto di labbra aveva mandato in pensione le loro sinapsi. 
 
Kurt trattenne involontariamente il respiro, riuscendo finalmente a liberarsi degli stuzzicadenti che sembravano tenergli spalancate le palpebre.
 
Come aveva potuto aspettare diciotto anni per provare la sensazione estasiante delle labbra di Blaine sulle sue?
Se fosse venuto prima a conoscenza dell’esistenza di una creatura talmente meravigliosa, probabilmente avrebbe mandato al diavolo la sua innocenza anche all’età di dieci anni.
 
Avrebbe potuto vivere in funzione dei baci di Blaine, quelli inaspettati, come quello da cui si erano appena separati. Quelli che gli lasciavano un sapore dolceamaro sulle labbra.
 
 
Blaine teneva ora entrambe le mani sulle sue guance.
 
“L’hai fatto davvero…” esalò Kurt senza fiato. Era letteralmente sciolto come un ghiacciolo in una giornata particolarmente afosa, e aveva ufficialmente segregato in una prigione di massima sicurezza la sua compostezza. Come biasimarlo, dopotutto stava andando a fuoco tra le mani del suo ragazzo.
 
 
I baci sulla fronte quando Burt ronzava intorno a loro, quelli leggeri come velluto, che neanche si sentivano.
 
 
“Credevi non ne sarei stato capace?” Blaine sorrise dolcemente.
 
 
Quelli urgenti, quelli che si scambiavano sotto il piumone durante un film, perché perfino un televisore inanime avrebbe potuto giudicarli.
 
 
Kurt sospirò pesantemente, lo sguardo perso, sognante, e un canino affondato nel labbro inferiore. Si lasciò andare contro un armadietto, sicuro di non poter sorreggere ulteriormente il proprio peso.
 
 
Quelli interminabili, infiniti come loro.
 
 
“Se vuoi, la prossima volta mi limiterò ad una pacca.”
 
Kurt lo spinse, ridendo sommessamente.
 
 
Quelli che lui chiamava ‘baci fantasma’, perché nei loro pensieri stavano sospirando l’uno sulla bocca dell’altro, ma chiunque poteva assistere ad una pacca amichevole sulla spalla e a quattro occhi straripanti di passione e devozione.
 
 
“Ci odiano ancora di più?” chiese Kurt, guardandosi discretamente attorno e sentendo alcuni sguardi gravare su di loro.
 
“Nah” Blaine si sporse verso di lui, tenendosi sospeso con una mano appoggiata all’armadietto, accanto al suo viso.
 
 
I baci-pomata, che guarivano tutti i mali. Lenivano il dolore di ogni delusione: un’imminente sospensione, un ruolo perduto, un litigio, le speranze frantumate e i sogni sbriciolati.
 
 
Kurt recuperò il suo regalo di Natale e lasciò che Blaine facesse scivolare l’anello lungo il suo anulare affusolato.
 
“Andiamo a lezione?” disse il moro, cogliendo l’occasione di quel contatto per intrecciare le dita con quelle dell’altro.
 
 
Quelli che si scambiavano prima, durante e dopo una notte passata insieme.
 
 
“Sì, ma prima un’ultima cosa” Kurt fece scivolare la mano inanellata dietro il collo di Blaine, attraendolo a sé per congiungere nuovamente le loro labbra, con una fiducia completamente rinnovata.
 
 
E in fondo erano semplicemente i loro baci, i baci di Kurt e Blaine, e non c’era bisogno di parole per loro.










Note:
È la prima volta che pubblico qualcosa su EFP, e soprattutto è la prima volta che scrivo una storia Klaine. Sono un po' emozionata :D anche se la FF non è nulla di speciale, solo quattro righe che ho buttato giù perché qualcuno si diverte a far uscire delle still succulente per poi tagliare la scena, altrimenti la puntata risulterebbe troppo lunga. Mh. Tralasciando, è una storiella senza alcuna pretesa, è solo che l'ispirazione mi ha letteralmente fatta rotolare via dal divano per scrivere, evento più unico che raro! Spero vi sia piaciuta almeno un po'.
Grazie a chi ha letto, a chi recensirà, a chi no, e chi c'è c'è, chi non c'è non c'è!
   
 
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