“Mystic Falls. La nostra città, la nostra casa. Ma come reagireste se vi dicessi che la città che tanto amate non è così sicura come sembra? Se vi dicessi che alcuni nostri concittadini nascondono degli oscuri e sinistri segreti, vi sentireste lo stesso al sicuro?
Per conoscere i più profondi misteri di una tranquilla cittadina della Virginia, seguite i nostri speciali appuntamenti settimanali.
Solo per voi, Christine Forbes, dal Mystic Falls Weekly News…”
 
“Oh, grandioso! Ci mancava anche la giornalista sospettosa…come se non ne avessimo già abbastanza…”
 
Damon Salvatore sorseggiava infastidito il suo bourbon, ascoltando il promo di una nuova rubrica sulla città. Di certo non era quello il momento più adatto per occuparsi di futili sciocchezze umane.
“Va beh. Vuol dire che dovrò scoprire cosa sa e poi farle lasciare la città se non vuole trovarsi me alla gola!”
“Oh, per l’amor del cielo Damon. Datti una regolata! Non ti sopporto proprio quando fai così..”
Elena…sempre la solita. Da quando Stefan era cambiato, lei non faceva altro che cercare di cambiare il fratello cattivo del suo amore ormai smarrito, senza rendersi conto che questo continuo tentativo non giovava né a lei né al vampiro.
“Te l’ho già detto, Elena. Fattene una ragione: io non sono Stefan. Non mi puoi controllare a bacchetta e io non sono disposto a sopprimere la mia natura. L’ho fatto per troppo tempo.”
Il vampiro si alzò dal divano e uscì velocemente di casa. Quella casa, quell’atmosfera lo stavano soffocando. Amava Elena, ma il fatto di ripetergli come comportarsi lo stava facendo andare fuori di testa.
“Sono migliorato nei rapporti sociali – si disse – ma porca miseria, io sono fatto così: sono cattivo,e mi piace. Che diamine! Non sono un eroe. Non sono mio fratello!”
 
In men che non si dica si ritrovò al grill, l’unico posto dove riusciva veramente ad affogare la sua rabbia senza danneggiare qualcuno. Almeno avrebbe potuto sorseggiare del whisky in santa pace.
Sedutosi al banco, ordinò la bevanda e la fece fuori in un solo sorso.
“Siamo nervosetti oggi, eh?”. Ovvio. Anche Alaric adesso…
“Non sono in vena di scherzare, Rick.”
“Che è successo?”
“Hai sentito della giornalista che vuole svelare i misteri della città? Beh, ho pensato che una seccatura del genere non è l’ideale adesso…e che quindi l’avrei trattata io con i miei modi da supergentiluomo…”
“E Elena non è d’accordo. Avete bisticciato e tu sei finito qui a bere, come al solito.”
“Giusta intuizione…” rispose il vampiro, sfoderando la sua solita maschera di indifferenza.
“Forse tu e Elena dovete darci un taglio…”
“Cosa intendi dire, Rick? Che dovrei abbandonarla a sé stessa? Lo sai che non è in grado nemmeno di allacciarsi le scarpe senza finire in qualche pasticcio.”
“Non dico questo. Solo che continuare a fare finta di stare insieme non giova a nessuno dei due.”
 
Il vampiro guardò il suo amico con i suoi penetranti occhi di ghiaccio, rimanendo di stucco.
“Pensi che sia un gioco per me? Non voglio questo Rick, lo sai. Voglio solo che lei sia felice e che stia bene.”
“Lo so Damon, lo vogliamo tutti. Ma forse questa non è la cosa migliore per te. Non al momento, almeno. So che è strano sentirlo dire da me, ma adesso che la situazione si è momentaneamente risolta e Klaus se ne è andato di nuovo…beh…forse è tempo per te di prenderti una pausa…”
Damon si alzò. Non voleva più starlo a sentire. Non perché non avesse ragione, ma proprio perché ce l’aveva. Aveva un dannato bisogno di ritornare alla sua vita. Alla vita prima di Mystic Falls. Alla sua vita da vampiro. Una vita dove non avrebbe dovuto spiegare niente a nessuno, dove avrebbe potuto semplicemente essere sé stesso.
Ma come avrebbe potuto abbandonare Elena e le persone che ormai erano diventate sue amiche?
Scacciò quei pensieri dalla testa e si inoltrò nel bosco.
Camminò per molto tempo, finchè giunse alle rovine di Fell’s Church. Era sempre andato lì quando voleva pensare e rimanere da solo con sé stesso.
Ma quel giorno, quel luogo era diverso: c’era qualcosa di strano nell’aria, uno strano odore, a lui sconosciuto.
Sentì una presenza avvicinarsi e rimase immobile, in attesa.
Nonostante i suoi sensi erano all’erta e il suo corpo estremamente teso, quando quella presenza si rivelò, nonostante la sua stranezza, Damon non poté fare a meno di tranquillizzarsi.
Ciò che gli apparve davanti agli occhi lo insospettì: come era possibile?