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Autore: Maxie__    15/12/2011    1 recensioni
Com'era stato avere 13 anni?
Non lo ricordava più.
Dopo 4 anni di nette sensazioni, di brividi e di vera vita, non ricordava più nulla di ciò che c'era stato prima di tutto questi brividi e battiti incrostati su quelle 4 corde di metallo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Max Green
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avrebbe voluto che quel momento finisse all'istante.



I drag your body to the cellar where we lay.

 


Lei, il tappeto blu impregnato dell’odore dei grandi magazzini, i soliti dolcetti fatti di marzapane, le solite luci colorate che in si intravedono dalla finestra in quel periodo dell’anno:
Rosso, blu, verde e ancora rosso.

A lei sembrava che canticchiassero qualcosa di triste, qualcosa che nessun’altro sarebbe riuscito a percepire.
E questo, sembrava ancora più triste.
Erano le 21 ed era tutto perfetto, come lo era stato nei 3 anni precedenti, ma no, non era il solito 15 dicembre.
Mentre fissava ancora i colori alternati e pallidi attraverso il vetro della finestra, stava pensando di gettare tutti i dolcetti a forma di cuore nel cestino, proprio come aveva fatto qualche mese prima con il suo, di cuore.
Come marzapane andato a male.
 


Now you wait, like the drug, like the change in the pain it goes on for so long.


 

 
Sentì il suo corpo irrigidirsi guardando la neve scendere piano.
Desiderava solamente gettare il suo corpo tra la neve e gettarla via, lontana dalla sua finestra.
Lontana da quel senso di soffocamento che aveva imparato a darle con quel suo candore stupido che alludeva  all’innocenza.

Olivia, o meglio, Holly, aveva ben capito che l’innocenza era solamente una filastrocca da raccontare ai ragazzi per non farli cacciare nei guai.
L’aveva capito nella sua prigione arancione formata da quattro mura e con un tappeto blu al centro.

O forse l’aveva capito guardando i suoi occhi.

Quei due colori le facevano quasi ribrezzo insieme.
Eppure era il suo colore preferito.
Di lui, s’intende.

E qualsiasi cosa sarebbe stata bene a lui, ne era certa, sarebbe stata bene anche a lei.


E’ stupefacente quando una 17enne strana come lei potesse sapere tutte quelle cose su un perfetto sconosciuto.
Il suo compleanno, i suoi dolcetti preferiti e il suo colore preferito erano solo una piccola parte di ciò che Holly conosceva di Maxwell Scott Green,
che per lei, di sicuro, non era rimasto solamente uno sconosciuto.

Anche se Max le aveva cinto i fianchi con un braccio e sorridendo aveva annuito al suo inglese, con tanto d’accento italiano che riusciva quasi ad innervosirlo,
si ostinava ancora a chiamarlo sconosciuto.



And oh, how it hurts in the worst way, now that you're gone.


 


Chiuse la tenda e si arrese alla neve e ai dolcetti di marzapane per dedicarsi a quello spazio della giornata che riservava ai ricordi, ai pensieri e ai sogni.
Magari sarebbe rimasta sepolta lì, nella sua prigione arancione, per anni, nutrendosi di dolore.


It's so wrong.


 

Sicuramente non sarebbe morta e ne sarebbe uscita felice, finalmente, un giorno.
Si sdraiò sul suo letto ancora con i blu jeans e il maglione grigio addosso e fece scivolare le mani sul lenzuolo fino a farle sparire sotto al cuscino.

Sorrise malinconica quando percepì la carta doppia, fredda e tagliente che era nascosta sotto il suo cuscino e nascondeva uno dei più grandi segreti di tutta la sua vita.
Anzi, il più grande di tutti.




 

Los Angeles, 22:30.

 


Max è sul balcone di casa sua con una Malboro rossa tra le dita e cerca di ricordare quale sia la sensazione della brezza d’estate sulla pelle le notti d’estate:
Lo faceva spesso, amava sentire il calore di qualcuno, lo faceva sentire meno solo.
I sospiri delle ragazze nel vuoto lo riempivano completamente.



If I could take you somewhere, I'd take you to the darkest place.



 

 
Sentì una risata provenire dalla sua camera da letto.
Probabilmente erano Craig, Monte e Rob che cazzeggiavano nella sua camera mentre erano in cerca di qualcosa di ‘divertente’ per la festa del suo compleanno.
Sentì dei passi, poi Craig apparve alla porta rosso in viso per le risate rumorose.
«Minchia Max, cos’è ‘sto coso?»
Ed indico ciò che aveva tra le mani:
Era un reggiseno color pesca chiaro, quasi sbiadito.
A mala pena una seconda, si trovò a pensare.

Ma poi fece finta di non ricordare.



Your eyes in the glass wear your face as a mask.


 

I suoi occhi, li ricordava ancora.

«Uno dei miei tanti trofei.»

Rise fingendo.



And down below your veins run dry your vacant eyes.



 


Tipico.


It's so wrong.



























































































 



Happy BDay Max Green! - And Ronnie Radke-

Ed eccomi qui con una One Shot scritta all'inizio della scorsa estate, che non ho mai voluto pubblicare, anche perché era una FF, ma incompleta.
Magari più avanti posterò il sequel, non lo so, però oggi mi andava di postarla visto che è 'ambientata' il giorno del compleanno di Max.

Spero vi sia piaciuta, grazie per aver letto!

Perchénonrecesisci?









Alla prossima!





























Twitter: @Maxie__

  
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