Il sangue versato dalla follia.
Pioggia.
Pioggia fredda e sottile, tagliente come lame di gelido acciaio sul viso bollente di rabbia di Soul.
Un braccio trasformato luccica di sangue.
Sangue ancora caldo.
Sangue prezioso.
Sangue di Maka.
Della meister che, senza pensare al meglio per se stessa, si era gettata su di lui nell’istante stesso in cui il nemico aveva quasi raggiunto il corpo di Soul con la sua arma micidiale.
Della ragazza, ora ancor più pallida, magra, fragile, riversa a terra quasi senza vita.
Altro sangue la avvolge da ogni parte.
Sotto, sopra, di fianco a lei.
La buki vorrebbe fermarlo, vorrebbe raccoglierlo, rimetterlo al suo posto, ridarle vita.
Non può.
E allora cosa resta?
È un attimo: la lama si conficca nel petto dell’avversario, ancora nascosto dalla lunga veste nera e dal cappuccio, che si sfila non appena il corpo morente tocca il suolo,
Rivelando il volto scarno, pallido, folle di Crona,
di fronte all’ultimo sguardo di Maka.