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Autore: thinias    15/12/2011    3 recensioni
Il muro di Sam ha ceduto, Cass lo ha fatto crollare. Dean e Bobby hanno portato Sam nella panic room e Dean è disperato perchè suo fratello non si riprende, non sa come aiutarlo e deve lasciarlo comunque per andare a fermare Castiel. Quel momento prima di andare con Bobby, in cui Dean è solo con suo fratello, ancora incoscente, cosa passa per la testa del cacciatore?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Sesta stagione
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N.d.A.

Mi sono immaginata cosa potesse passare per la testa di Dean in quella panic room, al capezzale di suo fratello, mentre Cass sta per aprile le porte del Purgatorio.
Dean ha sempre la tendenza a prendersi la colpa di ogni cosa, anche quando non ne ha motivo.
Spero che vi piaccia è una delle prime cose che ho scritto ^^
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate :)

It’s my fault


“L’ho perso di nuovo. Li ho persi tutti.”

“Sam, Cass, Lisa, Ben. Li ho persi, come è potuto accadere. Come ho potuto lasciare che accadesse.”

Si passa le dita fra i capelli, lo sguardo verso il corpo di suo fratello disteso su quella branda.

Le pareti grigie della panic room che riflettono il suo sconforto.

Guarda suo fratello e non può non pensare agli eventi che lo hanno di nuovo portato su quella branda, al tradimento di un amico, un amico che considerava un fratello. E adesso Sam è di nuovo in pericolo, di nuovo non è riuscito a proteggerlo.

“Come hai potuto Cass? Come hai potuto farmi questo, credevo che fossimo amici. Più di questo. Ti consideravo un fratello. Credevo di conoscerti…credevo…”

La sua testa piegata  verso il basso, il viso rivolto al pavimento, i gomiti appoggiati sulle ginocchia con lo sguardo fisso nel vuoto, duro.

È rabbia quella che sente, tradimento, delusione. Un’altra ferita profonda che solca il suo cuore.

“Non mi hai dato modo di aiutarti, non me lo hai permesso, stupido angelo. Come fai a non capire che è sbagliato quello che vuoi fare? Perché? Perché non hai chiesto il mio aiuto. Non sono riuscito a impedirti di commettere uno sbaglio, a farti vedere quanto fosse stupida e pericolosa la tua idea.“

“Non sono stato abbastanza forte. Sono stato cieco. Non ho voluto vedere quello che stava succedendo. Non posso crederci. Lavorare con un demone? Con Crowley? Dio Santo, aprire le porte del purgatorio?”

“Sam e Bobby mi avevano messo in guardia, ma io non ci volevo credere, che stupido. Non avrei mai immaginato che ci avresti tradito, che ti saresti preso gioco di noi, di me. Tu e Crowley ve la siete presa con le persone a me più care. Non ho saputo proteggerle. Nemmeno da voi, non sono stato abbastanza forte.”

Lacrime ancora trattenute sono visibili sulle sue iridi umide.

“ Non sono stato capace di proteggere Lisa e Ben.

 Lisa ha rischiato di morire ed è tutta colpa mia. Ben che mai avrei voluto si trovasse in pericolo, ha quasi perso sua madre e la sua vita per colpa mia. Sono in pericolo per il solo fatto che io ho messo piede nelle loro vite. Come ho potuto essere così stupido. Come ho solo potuto pensare di poter avere una vita normale con loro”

I suoi occhi fanno trasparire il senso di colpa.

“E’ stata la scelta giusta, l’unica scelta possibile. Cancellare la loro memoria, cancellare me stesso dalla loro esistenza, permettergli di vivere una vita tranquilla, senza mostri che bussano alla loro porta; senza il ricordo del mostro che ha vissuto nella loro casa per un anno. Un killer, non un padre, non un compagno, solo una macchina per uccidere e tagliare gole. Fa male, fa maledettamente male, ma è la scelta giusta non potevo permettere che gli succedesse qualcosa, non per colpa mia.”

Una smorfia, un sorriso amaro sul suo volto, solo sulle labbra, gli occhi ancora velati da lacrime che mostrano solo dolore.

Lo sguardo torna su Sam, il suo corpo immobile, disteso. Il respiro che si percepisce appena. Ha continuato a chiamarlo a scuoterlo per cercare di svegliarlo, ma non c’è riuscito. È disperato, ma soprattutto impotente.

“L’ho perso di nuovo. Non sono riuscito a proteggerlo.”

Le mani sul volto, le spalle afflosciate in una posa di rassegnazione.

“Ho fallito. Non ho fermato Cass, non ho fermato Crowley, non sono riuscito a proteggere Lisa e Ben, ma soprattutto non sono riuscito a proteggere Sam. E ora non posso nemmeno aiutarlo ad affrontare la sua battaglia e l’aggressione dei suoi ricordi.”

Il corpo di Sam improvvisamente scatta in una sorta di convulsione, si agita sul letto. Dean gli poggia una mano sul petto. Cerca di tenerlo fermo, chiama il suo nome disperato. Poi come è arrivata la crisi passa e lui, con lo sguardo fisso su suo fratello, si lascia di nuovo cadere sulla sedia.

“E’ colpa mia Sam, non sono riuscito a proteggerti. Non so come aiutarti in questo momento. Non so come evitare che tu soffra in questo modo. Dovevo prendermi cura di te ed ora sono impotente. Ho fallito”

Un’unica e sola lacrima rotola sulla sua guancia, disperazione nei suoi occhi, sconfitta, perdita.

Il peso di tutto questo piega le sue spalle, il senso di colpa per tutto quello che è successo è un macigno sul suo cuore.

Si asciuga la lacrima con rabbia.

“E’ ora di andare Dean” Bobby è entrato nella panic-room.

Dean non lo guarda subito, non vuole che veda il suo stato. Si ricompone, deglutisce e alza lo sguardo su di lui. Bobby lo guarda in modo strano, preoccupato.

Gli sguardi si incrociano, poi Dean guarda di nuovo suo fratello privo di conoscenza “dammi un secondo” poggia la pistola e un biglietto sul capezzale di Sam.

 “ok, noi andiamo qui Sam, se riesci ad alzare quel culo pigro dal letto, raggiungici.”

Lo guarda, gli occhi pieni di dolore. “Sammy ti prego..”. Sam resta immobile nessun segno di risveglio.

Con la morte nel cuore e la convinzione di aver perso suo fratello, Dean si allontana da Sam e segue Bobby fuori dalla panic room.

   
 
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