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Autore: Melmon    15/12/2011    0 recensioni
FANFICTION PARTECIPANTE AL 28 TURNO DEI NESA.
Una bella strigliata all’intera stanza e via con la seconda parte del piano: luci decorate e addobbi natalizi per questi cacciatori che della magia del Natale hanno solo sentito parlare. Per tempo, per lavoro, per abitudine o per altro, il Natale e altre feste non hanno mai contato, è un po’ triste ma la nostra vita è anche questo, si lotta e si va avanti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Alice e Dean.'
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Sommate silenzio, pazzia, nostalgia, malinconia, vacanze natalizie, noia, il risultato?
Due giorni passati tra il giardino\deposito auto di Bobby e la sua casa, due giorni per rendere vivibile il salotto e organizzare la mia ultima pazzia.
Le lamentele di Bobby sono, ormai, un dolce sottofondo cui mi abituo presto, più difficile abituarsi al suo sguardo di fuoco per i suoi amati oggetti, si sta pendendo di avermi dato il via libero a questa piccola pazzia ma non importa, non mi punterà la pistola alla tempia … almeno credo …
Vorrei davvero regolargli un momento speciale, normale, ridicolo e imbarazzante, una tipica cena di Natale come milioni di famiglie, noi siamo una famiglia.
Una bella strigliata all’intera stanza e via con la seconda parte del piano: luci decorate e addobbi natalizi per questi cacciatori che della magia del Natale hanno solo sentito parlare. Per tempo, per lavoro, per abitudine o per altro, il Natale e altre feste non hanno mai contato, è un po’ triste ma la nostra vita è anche questo, si lotta e si va avanti.
Le luci hanno preso vita dai rottami dell’auto, le superfici brillante di vecchi cd luccicano tra i rami, capelli d’angelo fatte da nastri di audiocassette, i festoni in realtà sono cavi attorcigliati, manopole di autoradio titillano tra di loro queste sono le decorazioni fatte a meno per il nostro alberello.
Un passo indietro per ammirare il magico effetto, un po’ strano veramente, ed è il turno della tavola!
Centro tavola ricavato da un vinile come base, enormi tubi di plastica fusi tra di loro con dentro fiori di carta ricoperti da leggero strato di polvere da sparo, cartucce e candele d’auto alla base.
In cucina ci sono già le pentole sul fuoco ad aspettarmi, cibo vero per i miei eroi, e l’argenteria per la tavola, niente piatti di plastica per l’evento.
Al loro arrivo non c’è fuoco nel camino con relative calze rosse appese ma un borbottante Bobby che gli annuncia che ho monopolizzato la sua cucina, si lamenta ma a noi, la sua famiglia, non sfugge il sorriso che nasconde. Dalla cucina urlo di andare a lavarsi e di non osare spiare, quando scendono mi sono sistemata i capelli e tolto quel grembiule che, benevolmente, ha attirato su di se le mille e più macchie, provocate dalla cuoca disordinata che sono, salvando il mio bel maglioncino blu.
- Buon Natale!
Grido aprendo le porte della sala, Dean mi sorride, gli rubo un rapido bacio, e insieme entriamo nella sala addobbata.
- Alice ma …
Tutti paralizzati sul posto osservano il mio duro lavoro, ne sarei entusiasta se le loro facce dicono tutt’altro, di solito Dean è bravo a bleffare.
- Capisco il vostro sbigottimento e le vostre facce, poco intelligenti, ma se continuate cosi mi offendo. Oggi è il 25 dicembre, Natale, ho organizzato una cena speciale per questo evento quindi cambiate atteggiamento subito!
Un po’ restii ma si siedono intorno al tavolo, gli verso da bere sperando che si sciolgano un po’, l’atmosfera deve diventare meno ostile a tutti, non abbasseremo la guardia ma le cose andranno sicuramente meglio.
- Ragazzi stasera cibo vero!
Dico poggiando il vassoio con l’enorme tacchino con patate davanti a Bobby, seduto a capotavola, porgendogli coltello e forchetta in modo che lui possa tagliarlo, compito del capo famiglia, indubbiamente il ruolo di Bobby.
Lui affetta il tacchino, non importa se le porzioni sono perfette, nessuno ride di ciò, tocca a me servirle al resto della famiglia, Dean al mio fianco, Sam e Castiel di fronte.
E’ bellissima l’atmosfera che si è creata, le luci a intermitezza illuminano i volti, le chiacchiere non sono proprio piacevoli ma è perfetto, sono una cacciatrice non posso chiedere di meglio. Non voglio di meglio. L’apocalisse è vicina e noi stiamo festeggiando il nostro primo Natale, forse anche l’ultimo ma non voglio vederla cosi, noi vinceremo.
La tua mano sfiora la mia gamba, una carezza veloce ma delicata, mi sorridi e continui a mangiare, come me non vuoi pensare alla fine del mondo, l’apocalisse è sempre dietro l’angolo a rovinarci bei momenti ma non possiamo farla vincere sempre.
Mi alzo e quando sto per tornare con il vassoio del dolce Dean entra in cucina, mi bacia teneramente, prende i piattini per il dessert e mi riaccompagna in sala.
Due ore dopo della tavola imbandita non resta nulla, neanche le briciole ricoprono la tovaglia su cui è rimasto solo il centro tavola, Dean è sul divano a osservarmi.
- Le luci di Natale ti donano sai?
- Non si direbbero che sono gli stop delle auto qui fuori.
- Le hai fatte tu?
- La noia e un progetto speciale.
- Sarebbe?
- Vedere il tuo sorriso illuminarsi di rosso e di bianco, preparare una cena per le persone che amo e scambiarci i doni.
- Ho un regalo che mi aspetta?
- La tradizione dice di aspettare la mezzanotte.
Mi attiri a te, mi osservi con quegli occhi dolci, lo so che lo specialista di famiglia da occhi “da cucciolo” è Sam ma neanche tu scherzi amore mio.
- Va bene, va bene, niente tradizione.
Recupero il pacchetto e te lo consegno.
- Sono tre regali, speciali, economici e no per te.
- Mi stai incuriosendo.
- Beh allora scarta velocemente!
Apre piano il primo involucro di carta trovandoci il suo primo regalo: il suo amuleto.
- Ho chiesto a Castiel di recuperarlo. E’ un dono speciale, il tuo primo vero regalo di Natale, è di Sam, non si merita quella fine. Possiamo conservarlo in un angolo tra gli amuleti di Bobby se non vuoi portarlo.
Riprende a scartare il regalo, dopo aver passato il laccio nero intorno al collo e sistemato l’amuleto per bene sul tuo petto, il secondo regalo è un piccolo ciondolo a forma d’angelo.
- Questa è per la tua piccola, sai da pendere allo specchietto. Mi hai detto che tua madre te ne compro una versione grande nella tua cameretta, che ti diceva “Gli angeli vegliano su di te” prima di andare a dormire. Ora c’è un angelo, se ti protegge tu torni da me.
Mi passa l’angelo, che fino a poco tempo fa sventolava davanti al suo naso, ed ecco l’ultimo dono.
- Questo sarebbe …
- Uno speciale amuleto magico …
- … vischio, è semplice vischio Alice.
- Credi davvero che ti regalerei del semplice, innocuo vischio?
- Se la metti cosi …
- Vuoi che ti sveli come funziona?
- Non corro rischi?
Velocemente recupero il vischio dalle tue mani, lo alzo sulle nostre teste e mi fiondo sulle tue labbra.
- Questo non sarebbe mio per quale motivo?
- Mio, tuo, non andiamo tanto per il sottile …
- Per funzionare deve essere per forza sulle nostre teste, cosi in alto?
- Possiamo provare a vedere se funziona comunque …
La mia mano è ancora sulle nostre teste mentre ridi sulle mie labbra e mi baci, la tua mano corre a raggiungere la mia, per un secondo stringiamo entrambi il rametto di vischio prima di cadere sul divano, mi piace ridere e cadere con te.
Non sarà un bianco Natale, non sarà normale, le decorazioni sono palesemente fuori moda e dalla normalità ma è il mio Natale, con la mia famiglia, assolutamente perfetto!
- L’anno prossimo compriamo delle belle decorazioni.
Mi bisbiglia Dean sulle labbra osservando per l’ennesima volta le luci colorarmi il viso. Ora, in questo preciso momento, è facile immaginare un futuro, addirittura pretenderlo, per altri mille momenti come questo.
- Direi di conservare queste.
- Sicura? Sono cosi …
- Tipicamente nostre?
- Pensavo sgangherati, arrangiati …
- Perfette proprio per questo.
  
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