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Autore: Little Donphan    16/12/2011    2 recensioni
Questa storia l'ho scritta quando avevo 10 anni... E' passato molto tempo e voglio condividerla con tutti voi. Il modo in cui scrivevo era semplice, ma fa tornare in mente molti ricordi. La protagonista è Melody, una ragazza di 9 anni che cerca di scoprire il segreto che si cela dietro il suo amico Mesprit e dietro i tre laghi più famosi della regione di Sinnoh.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure dei Tre Laghi'
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Un giorno lontano nei pressi di Duefoglie cadde un meteorite. Il meteorite fece un grande cratere che subito si riempì di acqua piovana e formò un lago.
La gente del posto, dapprima spaventata, iniziò lentamente ad avvicinarsi al lago e notò che chi aveva detto bugie in passato le rivelò tutte, dicendo la verità. La gente rimase colpita e chiamarono il lago “Lago Verità”.
Passarono gli anni e la tecnologia iniziò a diffondersi fino ad arrivare alla piccola cittadina di Duefoglie. Tutti in casa avevano il frigo, la televisione e altri oggetti. Un giorno in un programma chiamato “Storia di Sinnoh” dissero che nello stesso periodo della caduta del meteorite a Duefoglie  altri 2 meteoriti caddero in altri due posti; uno vicino Nevepoli e l’altro vicino a Pratopoli. La gente rimase colpita, come è possibile che 3 meteoriti siano caduti tutti nello stesso giorno alla stessa ora in posti diversi?
La gente della cittadina partì per i 2 laghi mistici e tra la folla si poteva notare una ragazza.
Era non più alta di 130 cm, aveva i capelli lunghi dei colori blu, gialli e rosa, gli occhi del colore del cielo, naso regolare e bocca carnosa. Non era ne troppo magra ne troppo grassa e le sue mani avevano un tocco delicato. Si deduceva che aveva circa 9 anni.
La ragazza si nascondeva tra le persone come stesse scappando e appena uscita dalla città si diresse al Lago Verità e ne guardò il fondo pensierosa. Dopo un po’ chiuse gli occhi e magicamente si sollevò da terra e fluttuò al centro del lago dove silenziosamente una piccola grotta stava emergendo dalle acque. Appena la grotta fu del tutto fuori, si posò lentamente sulla cima e scese piano piano cercando di non far rumore. Arrivata davanti alla grotta richiuse gli occhi e passò attraverso il muro e in pochi secondi la grotta riscomparì sott’acqua.
Dentro si sentivano solo le gocce d’acqua che scendevano su una pozzanghera dalla strana forma che si era formata al suo interno. Al centro un pokèmon giaceva addormentato per terra.
Il pokèmon era piccolo, ma dolce e non sembrava volesse spaventare. Aveva 4 corna che gli scendevano verso il basso e la testa era di colore rosa, il corpo era piccolo e aveva 2 code e verso la fine una parte che si estendeva a forma rotonda con delle rientranze e uscite che gli davano un aspetto appuntito.
Melody si avvicinò e a circa 1 metro di distanza dal pokèmon una parte dei suoi capelli iniziò a brillare, la parte rosa. I capelli della ragazza diventarono di un bagliore fortissimo tanto che la grotta fu pervasa dalla luce e da un canto, un canto dolce che dava impressione di verità, arguzia e valore. Ad un tratto una parte del canto aumentò l’intensità sopraffacendo gli altri due canti che cessarono, ora si sentiva solo il canto della verità e lentamente il pokèmon si stava svegliando.
Quando aprì completamente gli occhi la grotta tornò buia e il canto finì.
La ragazza richiuse gli occhi e la grotta ritornò in superficie, ora entrava un po’ di luce. Il pokèmon nel vedere l’essere umano si riempì di gioia e gli volò incontro facendogli le feste.
:- Mesprit, sei felice che io sia tornata a giocare con te vero?- chiese la ragazza
:- Melody! Melody!- rispose il pokèmon continuando a girarle intorno.
Mesprit era dunque il nome di quel pokèmon tanto delicato quanto bello; ma cosa ci faceva qui? Da quanto tempo era il pokèmon leggendario nella grotta sott’acqua? E sarebbe stato capace di aggredire le persone? Questi dubbi non turbavano affatto Melody che ogni settimana andava a giocare con il suo amico Mesprit.
:- Sai Mesprit, nel documentario che ho visto in televisione dicevano che il meteorite da cui credo tu sia venuto è caduto in altri 2 posti diversi e adesso in quei posti c’è un lago, proprio come qui! Tutto questo mi sembra un po’ strano non trovi?- domandò Melody. Mesprit rispose telepaticamente
:- Sì è vero, ma non so neanche io come sono nato, so che ho 2 parenti che vivono in altri 2 laghi, ma non so ne il nome ne se siano veri. Ti ho già detto quello che ricordo: un freddo terribile e un rumore fortissimo e dopo un fruscio di acqua. Non so a che cosa si riferisca e hai detto che non lo sapevi neanche tu-.
A questo punto Melody ebbe un’iniziativa
:- Ho un’idea, perché non andiamo a visitare i laghi? Se è vero quello che i documentari dicono i tre laghi sono collegati, se noi riuscissimo a scoprire che cosa vi collega potremmo arrivare alla soluzione del mistero della tua nascita-
:-Ottima idea, preparati, domani all’alba si parte- rispose Mesprit telepaticamente e scomparve.
Il giorno passò e all’alba Melody era già all’interno della grotta pronta per svegliare il piccolo Mesprit
:- Ma come...! È già l’alba? Non ho mai dormito così poco…- esclamò il pokemon sbadigliando, e,  dopo essersi trasportati fuori e essersi resi invisibili agli occhi degli uomini, partirono per Pratopoli. :- Non andremo a piedi fino a Pratopoli vero?- domandò Melody
:- No! Sarebbe troppo lungo a piedi; chiamerò un pokèmon volante per farci trasportare fino a lì-. Detto ciò, Mesprit chiuse gli occhi e meditò, subito intorno a lui si creò una barriera protettiva che permetteva di uscire, ma non di entrare. “Speriamo non ci metta tanto…” pensò Melody.
Dopo qualche minuto la barriera svanì e uno stormo di Staraptor atterrò vicino ai due
:- Non pensavo potessi comunicare con i pokèmon- disse Melody sbalordita
:- Non lo sapevo neanche io…- rispose telepaticamente il pokèmon e subito saltarono in groppa a Staraptor che, in men che non si dica, era già ad alta quota.
Passarono le ore, e il viaggio continuava e sembrava non terminasse mai.
Verso le cinque del pomeriggio si intravidero delle case di Pratopoli e gli Staraptor atterrarono subito
:- Ma che stanno facendo? Non dovevano portarci fino a Pratopoli?- chiese Melody
:- Infatti! Ora chiedo cosa c’è che non va- rispose Mesprit e detto ciò riapparì quella barriera e subito dopo disse
:- Sono selvatici e non possono avvicinarsi alle città, ci lasceranno all’entrata-.
I pokèmon atterrarono e lasciarono i passeggeri nel terreno bagnato e, dopo essersi salutati, lo stormo ripartì.
Arrivati a Pratopoli chiesero informazioni agli abitanti del luogo che, molto gentilmente, indicarono la strada a Melody. Le ore però erano trascorse e  si fece buio tanto che Melody si addormentò sulla spiaggia dove i Gyarados erano abituati a mangiare le loro prede. Mesprit non poteva farsi vedere perché era leggendario e non poteva neanche trasportarla all’hotel, che fare? Il pokemon non vedeva altra scelta che addormentarsi di fianco a lei e fare la guardia con la mente. Dopo poco Mesprit sentì un rumore dall’acqua, qualcosa o qualcuno stava emergendo, era forse un Gyarados? Mesprit si preparò al contrattacco dato che non c’era nessuno in giro si liberò dell’invisibilità e si nascose sotto la sabbia aspettando che quel qualcosa venisse a galla. Per Mesprit i secondi non sembravano più secondi, ma ore e i minuti gli sembravano giorni interi e intensi. Quando il pokèmon emerse il suo corpo si gelò e i cattivi pensieri sparirono: il pokèmon di cui aveva tanto timore non era un Gyarados, ma era Manaphy il principe dei mari.
Manaphy uscì del tutto fuori dall’acqua e si potè vedere il suo corpo blu ondulato, la cresta sulla testa, gli occhi dolci con le sue sopracciglia, la bocca piccola, il disegno al centro del corpo e le piccole zampette. Sembrava piuttosto incuriosita da Melody e lentamente si avvicinava per capire che cos’era quell’essere che non aveva mai visto. Mesprit si dissabbiò e cercò di fare amicizia con Manaphy. I due fecero presto amicizia. Nel frattempo Melody si era svegliata e Mesprit presentò Manaphy alla sua amica. Il pokemon aveva spiegato alla nuova arrivata che cosa stavano facendo a Pratopoli e la cosa piacque a Manaphy che decise di unirsi a loro nel trovare il segreto della loro esistenza.
:- Anche io non so da dove provengo e sono leggendario anche io quindi vorrei venire, mi state simpatici, tutti e due- spiegò Manaphy. A queste parole Melody si commosse e abbracciò il piccolo pokèmon che notò dei piccoli contenitori nello zainetto della ragazza, erano pokèball e Manaphy lo sapeva bene, ma decise comunque di toccarle e finì dentro una di esse.
Melody non voleva che il pokèmon si catturasse e così lo chiamò fuori dalla sfera prima della fine dei movimenti del catturamento. I tre a quel punto decisero di ricominciare a camminare verso il lago, ma la stanchezza si fece sentire anche per i due pokèmon che esausti caddero a terra e si addormentarono sulla spiaggia. Melody li prese in braccio e continuò a camminare, ma ad un certo punto sentì un rumore da dietro di lei, si voltò, ma non vide nulla e decise di continuare. Dopo pochi passi lo sentì ancora, ma non riuscì a capire che cos’era e continuò, ma con le orecchie più attente. Il terzo rumore si fece più forte, ma dietro di lei non c’era niente e proseguì. La ragazza sembrava proseguisse tranquilla, ma di scatto si girò e vide un’ombra che vedendola scappò in direzione di una roccia e si nascose. Melody svegliò Mesprit
:- C’è qualcuno lì dietro, mi sta seguendo- disse lei e Mesprit avanzò per andare a vedere chi o cosa fosse. Arrivato alla roccia con il suo potere la sollevò e dietro vide un bambino.
Avrà avuto la stessa età di Melody, 9 anni, aveva i capelli dello stesso colore di quelli di Melody, gli occhi verdi, il naso regolare, la bocca sottile e il corpo era ricoperto da delle vesti strane, non sembravano vesti ma al buio non si vede quasi nulla e fu difficile vedere per Melody che era anche lontana. Il ragazzo si voltò e sembrò notare il piccolo pokèmon Mesprit anche se era invisibile
:- C-C-Chi sei t-t-tu?- chiese impaurito il ragazzo. Melody riuscì a sentire e si avvicinò, Mesprit era scioccato e rimase immobile fino all’arrivo della sua amica.
:- Chi sei tu piuttosto e perché ci stavi seguendo?- domando lei
:- Io mi chiamo Alpher e tengo lontano gli estranei dal lago qui vicino- rispose lui
:- Io sono Melody e tengo lontano gli estranei dal lago Verità- dopo queste parole la parte rosa e la parte blu dei capelli dei due iniziò a brillare facendo cadere la barriera invisibile di Manaphy e Mesprit che spaventati si nascosero dietro Melody, la voce rincominciò a cantare la canzoncina delle 3 voci misteriose e dopo poco tempo tutto tornò normale.
:- Tu proteggi uno dei tre laghi come me? Ecco perché abbiamo gli stessi capelli, ma chi sono i tuoi amici pokèmon?- chiese Alpher
:- Lui è Mesprit il pokèmon del lago Verità e lui è il principe dei mari Manaphy- rispose Melody. Dopo le presentazioni i due parlarono un po’ della loro vita spiegando che erano orfani e che non sapevano da chi fossero nati. Melody spiegò a Alpher che cosa stavano facendo così lontano da casa e decise di unirsi al gruppo.
:- Venite, c’è un hotel qui vicino potremmo andare a dormire lì e domani proseguiamo per il lago, vi vedo molto stanchi e anche io lo sono- spiegò Alpher che prese il comando del gruppo e li portò all’Hotel Grande Lago. Era un lussuosissimo hotel con lampadari stupendi e case moderne con televisori e altro, la vista era stupenda e si poteva vedere da una finestra il mare e dall’altra il lago. Non avendo soldi non potevano permettersi di dormire lì, ma Alpher era molto più astuto di chiunque altro: la guardia dell’albergo fermò la banda e li blocco, ma Alpher si inventò un discorso :- I miei genitori sono appena passati e io mi ero preso indietro con la mia sorellina Melody, li avete visti anche voi, quindi fateci passare o il suo stipendio avrà grossi problemi- la guardia si impaurì e li lasciò passare. Alla reception si inventò un altro discorso
:- I miei genitori mi hanno detto che avevano prenotato con il nome di “Lmorderm” e mi hanno detto di prendere la chiave ci stanno aspettando fuori si sbrighi!- dietro al bancone un uomo molto elegante controllò che fosse corretto e diede la chiave della casa
:- Spero che l’alloggio sia di vostro gradimento- disse il signore e ci fece andare.
Entrarono nella camera e c’erano due letti dimensioni bimbo, un televisore, un frigobar con dentro dolci e 2 letti per pokèmon e le finestre davano la vista sul lago. I letti erano morbidissimi e appena i bambini appoggiano la loro testolina si addormentarono subito.
La notte trascorse veloce e il mattino seguente, si avviarono verso il lago. Durante il tragitto videro alcuni strani tipi vestiti tutti uguali che si dirigevano verso il lago e che seguivano Alpher e Melody.
I due pensavano fossero dei viaggiatori che facevano un tour e non li badarono. Arrivati al lago Alpher disse
:- Questo è il Lago Valore, gli antenati lo chiamarono così perché i criminali che venivano portati qui all’improvviso capirono il valore dell’esistenza e della vita, il lago si è creato dopo l’impatto con un enorme meteorite-
:- Come il Lago Verità dove abito io!!!- disse Mesprit.
Alpher accennò, si girò verso il lago, chiuse gli occhi e volteggiò in aria fino al centro dove una piccola grotta stava emergendo silenziosamente. Quando fu completamente fuori dall’acqua si sedette in cima dicendo a Melody di seguirlo insieme agli altri. Ma lei non poteva fluttuare perché non era nel lago Verità. Pensò ad un modo, ed in quel momento Manaphy si buttò in acqua
:- Venite, vi trasporto io!!!- disse contento di tornare in acqua e così Melody si buttò in acqua e andò al centro mentre Mesprit la seguiva fluttuando in aria. Arrivati al centro del lago Alpher disse :- Sai come entrare?-
:- Certo che lo so. Sono la protettrice del lago Verità e di Mesprit!- rispose lei.
Alpher chiuse gli occhi e entrò dalla cima mentre Melody entrò da un lato.
L’interno della grotta era buio e si sentiva l’acqua che cadeva dall’alto e finiva in una pozzanghera a terra. I capelli di Melody e di Alpher si illuminarono e Mesprit iniziò a cantare il fortuncanto.
A quel punto si potè vedere che un piccolo pokèmon stava accucciato verso la fine della grotta, probabilmente stava dormendo. Era un pokèmon di colore blu scuro, la testa prendeva una forma un po’ particolare, due corna che andavano verso i lati, aveva occhi grandi, una piccola bocca, il corpo piccolo e la coda come quella di Mesprit. Iniziò ancora quella canzoncina, ma questa volta era la voce del valore ad assumere il controllo ed a sopraffare le altre due che sparirono. Il pokèmon nel frattempo si stava svegliando e quando aprì gli occhi la musica cessò e la grotta si riempì di luce.
La prima cosa che il pokèmon vide fu Alpher e il pokèmon felice gli volò contro facendogli tante feste.
:- Azelf! Che bello rivederti. È da una settimana che non ci vediamo. Hai dormito bene?- chiese Alpher che sembrò ricambiare la felicità al pokèmon di nome Azelf.
Azelf si voltò e vide Melody, Mesprit e Manaphy, il pokèmon fece subito amicizia con Melody e Manaphy, ma sembrava notare qualcosa di strano in Mesprit che a sua volta notò qualcosa di strano in Azelf. Dopo un loro accurato esame i due fecero amicizia e entrambi uscirono dalla grotta che stava lentamente tornando sott’acqua.
Appena usciti tutti quanti vennero colti alle spalle da quei tipi strani che avevano visto vestiti tutti uguali. A quel punto Mesprit e Azelf gridarono insieme e nelle teste dei ragazzi si sentirono le voci dei pokèmon dei laghi
:- Aiuto! Il Team Galassia! Aiutateci amici!!! Vi preghiamo!!!-.
Melody istintivamente ordinò a mesprit ed ad Azelf di usare la Baraonda e i pokèmon senza esitare un momento ubbidirono. Il lago fu pervaso dal rumore e il Team Galassia dovette mollare la presa della rete per tapparsi le orecchie dal quel rumore. Subito dopo ordinò a Manaphy di usare la Codadiluce negli occhi delle reclute e così tra il rumore assordante e la luce abbagliante i nemici furono costretti alla ritirata, ma non senza il colpo di grazia, infatti Alpher ordinò a Manaphy di usare l’attacco surf per portarli fuori dal lago e così ne uscirono distrutti e sconfitti. Melody e Alpher aiutarono i pokèmon intrappolati ad uscire ed entrambi li ringraziarono
:- Grazie, mi hai salvato!- disse Azelf a Melody  - Io e Mesprit formiamo una bella coppia-.
Melody spiegò a Azelf il perché erano venuti fino li
:- Quindi voi volete scoprire il passato dei tre laghi? Io non mi ricordo quasi nulla proprio come Mesprit, ma nella mia mente continua a girarmi un pensiero: sono stretto e c’è silenzio poi di colpo un sacco di rumori di voci che gridano e una voce femminile. Ma non so cosa significhi… mi dispiace- disse Azelf.
:- Quindi proviamo a mettere insieme le due frasi: Silenzio e di colpo un rumore di voci che gridano e una voce femminile di sottofondo e freddo e silenzio e all’improvviso un forte rumore, uhm, anche se hanno delle parti uguali non sono uguali per niente, hanno due significati diversi. Ma sembrano far parte di un ricordo, forse se troviamo il terzo pokèmon del lago il ricordo si completerà- disse Alpher
:- Sì e potreste avere almeno un ricordo delle vostre origini!- disse Melody guardando i due pokèmon
:- Va bene, andiamo che cosa aspettiamo?- risposero i due in coro.
Dopo aver lasciato il lago il gruppo si diresse nel percorso dove gli staraptor li avevano lasciati e tutti e tre i pokèmon chiamarono un gruppo di Kirlia che arrivarono subito col teletrasporto.
:- Perché non hai chiamato gli Staraptor?- chiese Melody a Mesprit
:- Perché a Nevepoli ci sono le bufere, è impossibile arrivarci in volo, la neve annebbia la vista e cambierebbe la rotta- rispose il pokèmon.
Il gruppo si attaccò saldamente ai Kirlia che si teletrasportarono nel percorso vicino a Nevepoli, davanti alla riva del lago, ma loro non riuscirono a vederlo perché era completamente coperto di neve così decisero di andare a Nevepoli per riposarsi e chiedere informazioni sul lago.
Arrivati a nevepoli i pokèmon dei laghi diventarono invisibili e Manaphy si nascose nello zaino della ragazza.
Nevepoli era tutta ricoperta di neve, case, alberi, traghetti, tutto ricoperto dalla neve che scendeva delicata e si iniziò a posare anche sulla testolina dei piccoli pokèmon invisibili rischiando di farli scoprire. I ragazzi allora decisero che bisognava trovare un alloggio per la notte o i cittadini si sarebbero insospettiti, stavano per avviarsi verso una casetta quando ad un certo punto i ragazzi sprofondarono nella neve, non riuscivano più a liberarsi. Si dimenavano sempre di più, ma era tutto inutile i pokèmon non potevano aiutarli perché non potevano usare i loro poteri con l’invisibilità, che fare? La neve era quasi arrivata ai ginocchi dei ragazzi e Melody riuscì a togliersi lo zaino che conteneva Manaphy prima di chiudere gli occhi e di aspettare la fine. L’ultima immagine che i due videro fu un Snover che correva con una ragazza dai capelli neri.
Melody aprì gli occhi e si ritrovò distesa in un letto con Mesprit e Manaphy alla sua destra e Alpher con Azelf alla sua sinistra. Alpher era infreddolito, ma vivo. Nel vedere che Melody aveva ripreso conoscenza Manaphy, Mesprit e Azelf gioirono. In quel momento anche Alpher si svegliò e la reazione dei pokèmon fu la stessa di quella con Melody.
:- Dovete stare più attenti quando girate a Nevepoli, ci sono le nevi mobili e non si sa se sono profonde o no. Io sono Udona, ma nessuno qua sa che mi chiamo così, chiamatemi Nevia, sono la mini capopalestra della città-. Si presentò così Nevia (o Udona), la ragazza di 9 anni di capelli neri con un visetto innocente e un tocco di saggezza.
:- Hai scoperto il nostro segreto- disse Melody intristita
:- Già, credo che riusciremo ad andare avanti con la nostra missione- continuò Alpher accarezzando Azelf e Mesprit
:- Tranquilli, il vostro segreto è al sicuro con me, lo proteggo anche io un segreto, ma ve lo rivelerò quando vi accompagnerò al lago. Mi hanno spiegato tutto i vostri amici pokèmon, per ora però dovete riposare tutta la notte, ho anche un letto per i vostri pokèmon: uno per Manaphy cioè un letto d’acqua, uno per Mesprit cioè uno con i cuori e che fa riposare la mente e uno per Azelf che ha una bellissima decorazione che rappresenta coraggio e valore. Voi state qui, io li accompagno nell’altra stanza- disse Nevia con tono misterioso ma altruistico
:- No aspetta, vorrei i letti di Manaphy e Mesprit vicino a me, in questa stanza- disse Melody
:- Anche io vorrei quello di Azelf in questa stanza- ripeté Alpher. Nevia sorrise
:- Va bene, torno subito, mi farò aiutare dai miei pokèmon- rispose e fece uscire dalla sfera pokè Sneasel, Snover, Medicham e Abomasnow. In poco tempo e con l’aiuto dei pokèmon i letti furono portati nella camera dei ragazzi e finalmente tutti si addormentarono nei loro caldi letti non pensando più al freddo gelido al di fuori di Nevepoli.
Il giorno seguente Alpher si alzò per primo e guardando verso i letti dei pokèmon si accorse che erano scomparsi. Melody si svegliò e anche lei non vedendo i pokèmon iniziò a preoccuparsi e a cercarli, ma dopo cinque minuti circa iniziò un’animata discussione
:- In casa non ci sono… e se fossero stati rapiti? Che facciamo? Dobbiamo agire! Io non pensavo che Udona fosse malvagia! - disse Alpher
:- Neanche io, ma secondo me qui c’è qualcosa di strano…- rispose Melody dubbiosa -Uhm hai sentito anche tu?- continuò lei
:- Che cosa?-
:- Quel rumore…-
:- Rumore?! Quale rumore?-
:- Shhhhh ascolta!-
Dal pavimento si senti un mugolio con dei leggeri battiti. Dopo un’accurata osservazione del pavimento si venne a scoprire che c’era una botola sotto il tappeto, ma che si mimetizzava completamente con il pavimento. Aperta la botola videro Nevia distesa a terra con un le mani legate con una corda e la bocca tappata da uno schotch molto potente che non si staccava facilmente, la cintura contente le pokèball era stata strappata con violenza e sotterrata sotto di lei. I ragazzi la liberarono
:- Che cosa è successo?- chiese Melody
:- Era mattina e stavo venendo a vedere se i pokèmon stavano dormendo, ma ho visto le finestra rotta e i pokèmon che non c’erano stavo quasi per urlare, ma qualcuno da dietro mi ha presa e mi ha tappato la bocca con un fazzoletto ed un potente sonnifero, me lo hanno fatto ingoiare e non mi ricordo più nulla… Ma dove sono i pokèmon? Li avete trovati?- spiegò lei. I ragazzi spiegarono che cosa avevano fatto da quando si sono svegliati al ritrovamento di Nevia e alla fine conclusero
:- Crediamo di sapere chi c’è dietro tutto questo: Il Team Galassia! Dobbiamo dirigerci al lago presto! - dissero
:- Ah! Come si chiama il lago?- chiese Alpher
:- Lago Arguzia- rispose Nevia.
Stavano quasi per partire, ma Nevia disse
:-Ora è il momento buono per svelarvi il mio segreto, io sono Udona, la protettrice del lago Arguzia!- a queste parole istintivamente Melody e Alpher dissero rispettivamente
:- Io sono Melody protettrice del lago Verità!- e
:- Io sono Alpher, protettore del lago Valore!- appena le tre parti furono nominate, i capelli di ognuno di loro si illuminò, anche quelli di Nevia che erano neri e ci fu la canzoncina delle tre voci. Quando la canzoncina finì Melody disse a Udona
:- Ma…ma…tu non hai i capelli di tre colori come noi!!!-
:- Anche io ho i capelli di tre colori, ma essendo la capopalestra non posso farli vedere, si insospettirebbero e indagherebbero sul mio passato…e, siccome io non lo conosco e forse non l’ho neanche, ho deciso di farmi la tinta- rispose. Chiarita la situazione si avviarono correndo al terzo e ultimo lago.
Arrivati lì trovarono due persone di guardia che non volevano far passare il trio, ma Nevia li sconfisse con il suo Abomasnow e togliendoli di mezzo il trio potè finalmente passare.
Appena arrivati alla riva videro un uomo vestito in tuta spaziale con i capelli celesti e la faccia rugosa che aveva nella rete Manaphy e che faceva del male a Azelf e Mesprit. I pokèmon erano tutti molto sofferenti, soprattutto Manaphy che si stava iniziando a disidratare perchè stato troppo tempo senza acqua. Mesprit era disteso a terra e tremava dalla paura e dal freddo, Azelf invece stava cercando di difendere Mesprit ma avendo la peggio.
L’uomo gridava
:- Allora, aprite la caverna e vi lascerò liberi oppure volete che continui a picchiarvi? Rispondete!- ma i pokèmon invece di cedere continuarono a combattere.
A quell’orribile frase Melody, Alpher e Udona non resistettero e gridarono insieme
:- BASTA!!! FEMATI!!!-. Quelle urla posero un silenzio a tutto, si riusciva a sentire la neve che cadeva a terra, c’era un silenzio assordante. I pokèmon videro i loro padroni e riacquistarono fiducia in loro stessi e Mesprit attaccò con l’attacco confusione, Azelf con la baraonda e Manaphy con la codadiluce. L’uomo mollò la rete e Manaphy cadde in acqua e ne riemerse idratato e forte, lo stesso vale per Mesprit e Azelf che dopo aver usato la ripresa tornarono più in forma che mai e corsero verso i padroni che li accolsero con un caloroso abbraccio.
:- Dannazione! Fermateli che aspettate!!!- ordinò alle reclute che attaccarono con i loro Stunky e i loro Glameow. Manaphy e gli altri due pokèmon presero le difese dei loro amici e insieme sconfissero i pokèmon del Team Galassia.
:- Siete bravi per dei mocciosi della vostra età- disse l’uomo – Io i chiamo Artur e sono il capo del Team Galassia, e in quanto capo non vi permetterò di mandare a monte i miei piani!- dopo queste parole fece uscire dalla pokèball un rarissimo esemplare di Sneasel di colore diverso che senza pietà ferì i pokèmon facendoli cadere a terra
:- Mesprit!!! Manaphy!!! Azelf!!!- urlarono i tre ragazzi che stavano per andare a soccorrerli, ma lo sneasel li fermò cercando di graffiarli con i suoi affilatissimi artigli.
:- Cosa possiamo fare?- chiese Melody
:- Ci serve un piano- rispose Alpher
:- Ho un’idea, loro non possono fluttuare come Nevia, e se entrano in acqua appena usciranno si geleranno quindi se io fluttuassi al centro e entrassi nella grotta e voi mi raggiungete via acqua saremmo apposto!- propose Melody
:- Hai appena detto che se ci tuffiamo e usciamo ci geleremo!- osservò Alpher
:- Ma certo!!! Dobbiamo fare così!!!! Ecco il piano, l’ho trovato!!!- disse Udona e sussurrò qualcosa ai compagni
:- Udona sei un genio!!!- disse alla fine Melody.
Udona chiamò fuori dalla pokèball Abomasnow e gli ordinò di andare a prendere i pokèmon correndo e lui obbedì. Essendo un po’ cicciotello non corse molto bene, anzi corse in un modo così ridicolo da far morire dalle risate anche Sneasel considerato il pokèmon più serio del mondo.
A quel punto Il trio tirò fuori dall’acqua i tre pokèmon, Manaphy non sentiva alcun freddo, ma Mesprit e Azelf erano pietrificati, ma si ripresero quasi subito dopo delle coccole e un posto nel giubbotto di Melody e Alpher. A quel punto scattò la seconda fase del piano, Udona portò di peso Melody e Alpher sulla grotta al centro del lago e subito dopo Melody ordinò a Manaphy di usare l’attacco surf usando anche l’acqua del lago, così creò un’enorme onda anomala che ricoprì l’intera riva del lago. Artur anche sott’acqua non perse le cattive maniere e se la prese con Sneasel per averli fatti fuggire. Abomasnow rientrò nella sfera il momento prima dell’inondazione e non si fece male.
L’inondazione spazzò via tutto quello che colpiva, a cominciare dalle persone fino ai pokèmon selvatici d’acqua (che erano molto felici di nuotare sulla terra ferma) e quando Manaphy fece ritornare l’acqua nel lago il capo, le reclute e tutti i pokèmon del Team Galassia non riuscirono più a muoversi per il freddo e si gelarono. Per concludere in bellezza Azelf usò l’attacco confusione insieme a Mesprit e Manaphy li spazzò via con l’attacco Cascata.
A quel punto, eliminati i nemici e i pericoli, Melody, Mesprit, Alpher, Azelf e Nevia poterono entrare nella grotta. Alpher entrò da sopra, Melody da un lato e Udona da un altro lato seguiti dai pokèmon.
L’interno della grotta era uguale alle altre due, si sentivano le gocce d’acqua che cadevano, era scuro e non entrava neanche un filo di luce il rito lo iniziò Udona
:- Io sono Udona, guardiana del lago Arguzia!-
:- Io sono Alpher, guardiano del lago Valore!-
:- Io sono Melody, guardiana del lago Verità!-
A quel punto i capelli di ognuno si illuminarono facendo luce sull’intero interno della grotta, Mesprit cantò il fortuncanto, Azelf accompagnò Mesprit con la musica e Manaphy guardò la scena come sempre. Al lato della grotta si vedeva un pokèmon giallo che stava dormendo accucciato a terra, aveva il corpo piccolo e la coda identica a Mesprit e Azelf. Iniziò la canzoncina, ma fu la voce astuta a sopraffare le altre. Ma il pokèmon non sembrava si stesse svegliando. Ad un tratto la musica cessò e la caverna si illuminò di luce solare dell’esterno, il pokèmon si era svegliato, ma aveva gli occhi chiusi.
Appena il pokèmon vide Udona gli volò incontrò felice
:- Da quanto tempo non ti vedo Uxie!!! Come va?- chiese Udona al piccolino di nome Uxie
:- Bene!! Sono felice di vederti!!- rispose - Chi sono loro?- chiese poi indicando Alpher, Melody e i pokèmon con loro
:- Quelli sono Melody, Mesprit, Alpher, Azelf e Manaphy. Sono miei amici, sono i guardiani degli altri due laghi- rispose Udona e spiegò a Uxie che cosa era successo.
:- Quindi, Uxie, se gli dici che cosa ricordi forse potremmo completare il ricordo- concluse lei.
:- Avrei solo una domanda- disse Manaphy - Come mai hai gli occhi chiusi?-
:- Perché io medito anche e sono molto intelligente, quindi non ho bisogno di aprire gli occhi come voi umani- rispose Uxie -Bene, ora vi dirò quello che ricordo, una voce femminile dice “dovete andarvene di qui pokèmon salvatori, questi sono i vostri protettori” poi sento altre voci che dicono “Fate creare tre laghi nella Terra, quella sarà la loro casa” questo è tutto quello che ricordo- alla fine di quelle parole una specie di forza magnetica impose ai pokèmon di mettersi in modo da formare un triangolo con Manaphy al centro e appena fu completata l’immagine, chi era dentro la grotta si ritrovò in una specie di flashback della mente dei tre pokèmon:
In un uovo un pokèmon aprì gli occhi e appena ruppe la piccola parete si trovò davanti a lui altri 2 fratelli pokèmon quasi identici a lui e un altro pokèmon neonato soprannominato principe dei mari. Poi la ragazza che teneva in braccio le uova e i pokèmon, cerca di non far sentire il rumore della guerra che si stava svolgendo in quel periodo e decide di spedirli sul pianeta celeste più ricco di nature e di piante insieme a tre neonati, 2 femmine e 1 maschio il quali nomi erano Melody, Udona e Alpher che avrebbero dovuto diventare i protettori del pianeta Galeggenda. Prima che il pianeta venga distrutto riescono a metterli dentro un meteorite che viene spedito verso il pianeta, ma che nell’impatto con l’atmosfera si stacca in tre parti che finisco in tre posti diversi della stessa regione e così nacquero i laghi e le rispettive leggende.
Così si scoprì il passato dei pokèmon e dei ragazzi. Scioccati all’idea di venire dallo spazio si salutarono promettendo di rivedersi prima o poi. Ognuno tornò alla propria casa, Melody e Alpher decisero di stare a dormire nelle grotte con i pokèmon, mentre Udona decise di restare la capopalestra di Nevepoli. Ognuno tornò nella sua città, ormai non avevano più niente da scoprire. Il viaggio di ritorno fu silenzioso per tutti e arrivati alla grotta quando stavano per addormentarsi furono colti da un improvviso dubbio, chi stava distruggendo il pianeta Galeggenda?
   
 
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