Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: dattebayo chan    16/12/2011    1 recensioni
Come posso essermi innamorata di LUI? Io, che daglio uomini ho sempre ottenuto tutto, come posso soffrire per LUI? Per quel sadico e spietato alieno, per quel dolce e fragile uomo...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo numero 4

Stavo correndo. Faceva caldo ed era buio, forse era notte. L'unica fonte di luce nei paraggi era la luna che si rifletteva in uno specchio d'acqua scura poco distante. I profili delle montagne si arrampicavano nel cielo privo di stelle, e io avevo paura.

PAURA, mai parola simile era stata proferita dalla mia bocca, mai era stata concepita dalla mia mente. Correvo ed ero solo. Solo come sempre sono stato, il mio cuore non aveva bisogno di altri per battere.

Ma in quel frammento indefinito di spazio e di tempo mi mancava qualcosa. Ma cosa? Accellerai, il terreno sembrava volesse inghiottirmi, adesso il suolo sembrava un nemico da affrontare, ma in quel momento stavo soccombendo. Io, ero solo e avevo paura.

Spiccai il volo concentrando la mia aura. Sembravo una cometa senza cielo. Tutto si faceva dannatamente buio intorno a me, dentro di me.

Ma dovevo riuscirci, dovevo raggiungerla. Solo lei poteva salvarmi.

Aprì gli occhi di colpo, la testa trafitta da migliaia di spilli. Stordito e spaesato, aspettando che gli occhi si abituassero all'oscurita. Fuori dalla finestra, una stella solitaria.

"Era solo un sogno" sussurrò Vegeta, "un orribile e bellissimo sogno...".

Sì alzò e cercò a tentoni la porta e la aprì. La luce del corridoio gli annebbiò la vista per pochi secondi. Guardò alle sue spalle, la ragazza stava ancora dormendo, le pillole sul comodino non c'erano più. Chiuse la porta delicatamente, e si avviò tra quel via vai di terrestri vestiti di bianco. L'aria era pregna di un odore misto tra il disinfettante e la plastica, un odore molto diverso a quello a cui era abituato il Sayan.

In quell'ambiente sterile, candido e immacolato si sentiva a disagio, a turbare l'equilibrio. Si sentiva come una macchia di inchiostro nero su un foglio bianco.

"Domani torno ad allenarmi" pensò, "sono qui da due giorni...tutto per quella stupida terrestre!". Allora perchè sei rimasto con lei? Aggiunse qualcuno dentro la testa del ragazzo. Ma non vi badava, la coscienza aveva imparato a reprimerla.

Gli si avvicinò un infermiera. "Scusa, posso aiutarti?" chiese gentilmente la signora, "La ragazza nella stanza 13, può andarsene a casa?" biascicò il ragazzo, "Lasciami controllare...Bulma Brief? Sì, oggi è dimessa." Vegeta senza troppi complimenti girò sui tacchi.

Accese di colpo l'interruttore della camera, e Bulma si svegliò di soprassalto come reduce da un incobo. "Che fai?!" urlò la ragazza, "Svegliati, alzati, vestiti. Sei dimessa" rispose il Sayan. Dopo un urletto di esultanza da parte di Bulma, Vegeta raccolse le valigie sparpagiate per terra e si avviò con lei all'uscita.

La ragazza era visibilmente felice e camminava di buon passo, finalmente poteva riabbracciare i suoi genitori e rassicurarli. Il ragazzo invece trascinava i piedi con lo sguardo fisso nella direzione opposta.

"Vegeta?" esordì Bulma, "Non sei contento di tornare a casa?". Casa, considerare quella come una casa. Vegeta non rispose, si limitò ad emettere un silenzioso "Mh", l'unica prospettiva ridente era il cibo: aveva passato due giorni di quasi completo digiuno, e non è facile per un Sayan. "Mamma-mia-che-entusiasmo..." scandì Bulma a denti stretti, "Fuori ci aspetta un taxi? Con cosa ci muoviamo?", concluse. "Un chè? Tz, a cosa serve volare allora?" disse il Sayan, "Che?! Io, tu volare?! INSIEME?!?!" urlò la ragazza incredula, "Se preferisci andare a piedi..." rispose il ragazzo sarcastico, "N-no.." Bulma si sentì avvampare.

Giunti fuori dall' edificio, il ragazzo si caricò le borse sulla stessa spalla, e con la mano libera, fece segno a Bulma di avvicinarsi, era al quanto a disagio. "Vieni sù", "Che devo fare??", "Avvicinati e basta, mica mordo!", "Oh no Vegeta, fai ben di peggio!" pensò la ragazza, sospirando riluttante. Non poteva sfuggire da quella situazione. Si avvicinò lentamente e chiuse gli occhi. Una fortuna per il Sayan, che mentre cingeva la vita della ragazza per sollevarla, arrossì di colpo.

Bulma non sapeva perchè ma quella stretta forte e calda intorno alla vita la rassicurava. Strizzò gli occhi forte e dopo pochi secondi le mancò letteralmente la terra sotti i piedi: stava volando, stava volando con Vegeta.

Il ragazzo era concentrato a non farla cadere, a non perdere quella fragile creatura.

Arrivarono a casa, dopo un viaggio breve ma senza fine per entrambi. Il Sayan, ancora scarlatto in viso, porse le sacche a Bulma.

Ma questa volta la ragazza si era accorta del rossore sulle sue guancie.

Appiggiò la mano sulla fronte di Vegeta, "Hey, ma stai bene?" chiese preoccupata, "Io stò sempre bene!", "Mah a me non sembra...vuoi che ti porti qualcosa?", "E'da due giorni che non mangio! Il cibo dell'ospedale era disgustoso!", "TU che rifiuti del CIBO?! No tu hai qualcosa che non và sul serio Vegeta...Accompagnami in cucina che ti preparo qualcosa."

E se quella donna avesse avuto ragione?

Vegeta era infetto da una malattia da lui mai provata, letale e immensa nella sua inesistenza, e solo lei poteva salvarlo.

 

Chiudo qui! Vedrò di aggiornare entro il 29, grazie per la lettura e recensite! Baci,

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: dattebayo chan