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Autore: Liquid King    18/12/2011    6 recensioni
In un momento di pura e feroce ispirazione horror, ho deciso di scrivere questa one-shot. Commentate, ok?
P.s.
Contiene elementi non apprezzabili per stomaci e cuori delicati.
Genere: Horror, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pyramid Head
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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In un luogo indefinito, in uno spazio indefinito, nel buio più totale, un agghiacciante silenzio imperversava…

Una massa indefinita, che si muoveva a ritmo regolare, composta di carne umana, ossa e… ferro. Era un esemplare di femmina umana. Non vi era un velo a coprirla né calore permetteva di donarle beneficio. Solo freddo pungente le feriva il suo corpo liscio e piacente, il viso nascosto da una maschera di ferro e acciaio le impediva di guardare fuori, ma d’altronde che ci sarebbe da vedere? Solo nero… nero come l’anima della ragazza. Lei non si curava del freddo e l’odore alacre di putrefazione non le arrecava danno o piacere. Sembrava immensa nei pensieri d’odio nei confronti degli umani, le persone che le hanno donato dolore e sofferenza; lei non riusciva a dimenticarli né tanto meno a perdonarli… Non dimenticava la tortura, le violenze, gli aghi pungenti e le droghe somministrate nella sua fragile mente. Solo odio e rancore serpenteggiava in ogni organo e ogni osso del suo corpo.

Un suono spezzò il ghiaccio, tutto il buio si sostituì a una forte luce che ci permise di vedere gli orrori che affollavano la sala… la ragazza era seduta con le spalle alle sbarre di ferro arrugginito, e debolmente si tolse la maschera di ferro che mostrò due occhi crudeli e rossi… rossi come il sangue. I suoi capelli vermigli nascondevano a malapena due piccole corna sulla testa.

La stanza era straripata di sangue che ormai asciutto faceva parte della stanza, corpi, organi, ossa… tutto ne faceva parte. Delle catene penzolavano sul soffitto e producevano un rumore ritmico che col procedere diventava fastidioso, non quando il ronzio delle ventole che permettevano di far passare l’aria e la luce.

Un raschiare sul pavimento attirò l’attenzione della ragazza che alzò la testa senza mutare espressione. Un’ombra si allungò all’angolo della stanza, un’ombra familiare… seguito da un picchiettio di tacchi che seguivano in modo preciso l’andatura. Brancolante, inquietante e sadico. Alla fine fece la sua maestosa apparizione: Una maschera di ferro di forma piramidale, torso nudo pieno di sangue e cicatrici, guanti da chirurgo giallognoli e consumati, una grande gonna di colore marroncino e rosso da cui uscivano strani scarafaggi e infine degli stivali con il tacco neri. Chiunque essere vivente che abbia un po’ di buon senso sarebbe impazzito e ululante di terrore si sarebbe contorto fino a morire. La ragazza lo guardò con gli occhi socchiusi e non proferì verbo. Uno degli scarafaggi zampettò vicino alla ragazza e lei svelta lo afferrò. Nonostante si dibatteva, non poteva evitare il suo destino… un rumore di mandibole e un successivo ingoio fece da sfondo alla scena.

La rossa, sorrise, aveva apprezzato il pasto… e la creatura gigantesca si avvicinò con il fare dolce alla giovane e le carezzò il viso. La mano era ruvida e appiccicosa… ma per lei era più dolce di un petalo di rosa.

Il gigante mostrò quello che le aveva portato… un piccolo cucciolo d’uomo, che dormiva senza colpevolezza e vittima di un'incubo. Poi, senza dire nulla, la creatura diede una mannaia alla ragazza. Lei cambiò espressione del viso, da neutra divenne divertita e crudele. Disse solo queste parole: -Grazie, papà. –

E l’arma calò implacabile…

Salve gente come vi è sembrata la storia? È dedicata a masterteo89 e alla sua storia Redenzione. Ammetto che è la prima one-shot horror che scrivo e quindi non so come va fatto. Si accettano suggerimenti per migliorare il capitolo. Sì, perché è uno solo. Alla prossima!

L'ispirazione l'ho presa da quest'immagine:

   
 
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