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Autore: Funny_fun    18/12/2011    7 recensioni
Premetto subito che si tratta di una Mikael/Lucifer.
Si ambienta durante la fine della quinta stagione, quando i due angeli vengono rinchiusi nella gabbia. Lucifer finalmente confesserà ciò che prova..
scusate più di questo non so dirvi (non sono bravo a riassumere ç_ç)
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Lucifero
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Lo faccio subito altrimenti mi scordo. Questa piccola scemenza la voglio dedicare a ELE106,  mirmominkia e _Vemems_ 
Perchè sono tanto buoni con me.. e quindi, bhè mi sembra giusto *-*

Questa shot è ambientata alla fine della quinta stagione, ed è un momento particolare in cui Lucy specifica, una volta per tutte, cosa c' è tra lui e Mikael.. *possibile OOC*
Commentate in molti :D

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Bacio di morte.

 

Baratro, ombra.

Solitudine e sofferenza.
Le mie ambizioni terminano. I miei sogni di giustizia non arriveranno a buon fine.
Si, desidero giustizia, redenzione, contro colui che mi ha punito per Amore. Amore di un figlio verso il proprio padre. Amore troppo grande per essere accettato.
Non voglio vendetta per esser caduto, nè per esser divenuto il bottino dei randagi.
Solo redenzione. Voglio, almeno per una volta, essere compreso.

Precipito nel vuoto, nel buio di questa fossa di terra comparsa sotto i miei piedi.
Sono stato sconfitto, ancora una volta.
Sono stato imprigionato, ancora una volta.
Perchè, ancora una volta, sono stato considerato l' essere macchiato. La causa dei mali. L' angelo del peccato.

L' ennesima punizione a cui vado incontro.
Io ero l' angelo migliore, il più fedele, il più puro.
Sono stato punito per una causa a cui non riesco a sentirmi peccatore.
Sono stato punito per essermi rifiutato di prostrarmi davanti ad effimeri creature.
Sono stato punito per aver ritenuto inopportuno amare esseri così imperfetti.

Ed è così.. che sono finito nel baratro della mia essenza.
Perdendo tutta la stima e la fiducia degna della mia grazia. Trasformandomi a causa del Padre nell' impersonificazioni del peccato.
Un peccato che, però, ha creato egli stesso.

Sono rimasto solo.
Nel buio, aspettando l' ultimo processo che mi avrebbe cacciato da quel suo mondo di ragione.
Circondato solo da rimorso e sofferenza: emozioni che pensavo di non possedere.

Ma c'eri tu, Michele.
Tu.

Nemmeno dopo aver compreso quei pensieri così riluttanti, così sbagliati, mi hai abbandonato.
Tu c'eri, fratello. Ci sei sempre stato.

Ed è ora, mentre ancora sento il corpo di questo mio tramite appesantirsi, che ricordo quei momenti assopiti dal tempo.
Un lungo tempo. L' alba di lontane ere, di lontani periodi.
Ricordo l' ultima sera passata insieme, quando con rammarico mi chiedesti di abbandonare le iniziative che avevo intrapreso nei confronti di quegli ammassi di cellule.
Quando con sguardo comprensivo cercasti di convincermi al non rinunciare alla mia grazia. A non rinunciare a te.
Fu l' ultimo periodo passato insieme. L' ultimo istante in cui riuscii a sentire quella perfetta essenza (che potremmo interpretare come il tuo corpo) scontrarsi contro la mia, ormai macchiata da una colpa troppo grande.
Ed io, in quel susseguirsi di intensi bagliori, riuscivo a riconoscere la tua pura e perfetta virtù. Una virtù degna di chi è stato creato a immagine e somiglianza di Dio.

E, con tono insicuro, ci scambiammo le migliori parole degne di due amanti.
Non ero sicuro del fatto che tutto questo fosse sbagliato. Non pensavo a cosa poi saremmo andati incontro.
Non mi interessava. Ero felice, e, dopo tanto tempo, riuscii a non sentirmi solo sotto il bagliore della prima stella che comparve in cielo.

In quel momento capii qual' era veramente il nostro sistema vitale.
Capii che Dio aveva creato esseri simili a noi, e che, di conseguenza, noi non eravamo altro che ripieghi antropomorfici.
Noi potevamo sentire emozioni: potevamo invidiare, odiare, desiderare e.. amare.

Io potevo amare.

L' ultimo momento in cui riuscii ad esporti i miei sentimenti.
L' ultimo momento prima di subire l' aspro ed indesiderato impatto del giorno successivo.
Il mio ultimo giorno con te.

Il giorno dopo, al termine del mio processo, io fui dato come traditore.
E, come tutti i traditori, la morte era il mio destino.
La mia vita fu gettata dal Padre nelle tue mani.
Tu, Michele. Colui che avrebbe ucciso Lucifero.

Con sguardo attonito afferrasti la possente spada, puntando il braccio contro il corpo del mio momentaneo tramite.
Non volevo, non potevo credeci.
Due innamorati destinati alla distruzione reciproca. Con sguardo altrettanto dispiaciuto, socchiusi gli occhi, impugnando la mia arma intorno alle fredde nocche.

Ed è così, in un istantaneo momento, che la battaglia scoppiò.
Una violenta ripercussione, il suono metallico delle armi scontrarsi tra di loro.
Una ferita, e gocce di sangue scendere a fiotti.

Fui gettato violentemente a terra con un colpo secco.
Celermente recuperai la mia postazione, scaraventandomi contro di te, e spezzandoti una vela minore.
Con la spada coperta di sangue ricevesti l' ennesimo colpo. I denti rossi si incrinarono dal dolore.

E, con disperato tono, afferrasti la mia ala destra, spezzandola di netto.
Le mie urla rieccheggiarono in quella valle desolata, in cui noi eravamo gli unici presenti.
Massaggiasti ancora più impetuosamente le spalle, scaraventandomi a terra. Mi puntasti la spada alla gola.

- Non mi ucciderai..

Le mie parole sussurrate furono seguite da una rapida lacrima che scese giù dal volto di quel tuo momentaneo corpo.
Non potevi fuggire da un diretto ordine di nostro Padre.

- Addio, fratello.

Con un colpo secco e allungando la mano trapassasti il mio corpo in due.
Una crepa si insinuò rapida in quella gracile armatura che tenevo addosso.
Intestino e stomaco fuoriuscirono bollentemente da quel corpo ormai prossimo alla fine.

Ma prima che la vita abbandonò quegli occhi rimasti aperti, suggellasti quelle tiepide labbra con l' ultimo gesto che mi fu concesso da parte tua.
L' ultimo bacio. Il bacio di morte.

Quella fu la fine di Lucifero.
La fine dell' angelo perfetto.
L' inizio di Satana.

Sono rimasto solo, ancora ed ancora.
Sperando in una redenzione che mai sarebbe giunta.
Sperando in un nuovo mondo che mai avrei trovato.
Vedendo nell' Apocalisse l' unica via di fuga. L' unica luce.

Ed ora, ora che tutto è finito, ora che tutto è svanito.. io sono ancora qui.
Quell' apocalittico evento, di cui mai nessuno saprà niente, è stato sventato.
Sventanto da.. due ragazzi, un vecchio ubriacone ed un angelo decaduto.
La grande storia finisce qui.

E mi stà bene. Nonostante tutto mi stà bene.
Sono al punto di partenza, senza aver ottenuto nulla, senza aver raggiunto la giustizia tanto acclamata.
Ma non sono solo.

Non ho mai smesso di cercarti, di pensarti.
Non ho mai dimenticato i nostri momenti, i nostri intensi attimi.
Non ho mai dimenticato te. Te che sei acqua, cielo, terra, vento, luna.. amore!

In questo momento, mentre i fluttuanti corpi cedono nel vuoto, continuo ad ammirare i socchiusi occhi di questo tramite che non ti rende giustizia.
Per noi è la fine. Ma questa volta finiremo insieme.
E così, lentamente, mentre il tuo sguardo precipita dinnanzi al mio, ti rendo quel bacio che mi offristi qualche era fà come segno d' addio.
Eccolo il mio bacio di morte.

Se questo è ancora un errore allora, ti prego, accompagnami nel peccato.
Questa volta resta con me.

Noi abbiamo fatto a pezzi il finale.
Abbiamo cambiato le regole.
E, se dovesse esistere, anche il destino stesso.

  
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