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Autore: Inessa    18/12/2011    10 recensioni
Perché non chiedere semplicemente “Che fai per le vacanze di Natale?” come tutte le persone normali e magari farlo abbastanza in anticipo da poter organizzare qualcosa insieme? No, lui era Arthur Pendragon! Lui attaccava il vischio sulle porte e usava gli smartphone!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Appunti di viaggio'
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Note dell'autrice: Scritta ieri in aeroporto, perché io sono arrivata con tre ore di anticipo, il mio aereo con due ore di ritardo, e dopo aver scaricato il pc, uno dei due telefoni e bruciato metà batteria dell'altro giocando a TETRIS, ho pensato che fosse meglio tirare fuori un quaderno e una penna e pensare all'Arlin. Colgo l'occasione per ringraziare chi ha recensito le mie storie precedenti e non ha ancora ricevuto una risposta. Vi ringrazio infinitamente, davvero, solo che ho così tante cose da fare da non sapere nemmeno da dove iniziare! Però siete tutti nel mio cuoricino natalizio ♥ Buone feste!


Ah, vorrei anche fare una piccola dedica a Ichigo, nonostante la storiella sia semplice (non riesco a trasmettere tutto il Natale che c'è in me ç_ç è colpa dell'uni, lo studio nuoce gravemente allo spirito natalizio!) perché mi supporta sempre e io sono un'ingrata che non sapeva quando fosse il suo compleanno e quindi non le ha scritto niente ç_ç rimedio con questa come regalino di Natale in anticipo ♥

Nota 2: Ho riciclato un vecchio prompt che io stessa avevo postato da anonima sulla comm KinkMerlin Italia. E, ovviamente, per una volta PARTECIPA ALLA CHALLENGE DI FANWORLD.IT *si sente potente*






No Need for Mistletoe




QUANTA sfiga devi avere perché il tuo coinquilino che passa SEMPRE il Natale in casa abbia prenotato un volo per la Francia proprio quando tu hai deciso che, forse, dopo ANNI, è il momento di fare una mossa verso di lui? Ho persino messo del vischio sulla porta pensando di usarlo come scusa per saltargli addosso... non dire “Te l'avevo detto”, Morgana, non dirlo!


Scorse la rubrica fino alla lettera “M” del suo nuovo smartphone (perché Arthur Pendragon non si accontentava mica di un banalissimo cellulare) e bevve un sorso di birra. Poi lanciò lo smartphone sul divano da qualche parte accanto a sé e si rassegnò ad accendere il portatile, in cerca di qualcosa per riempire il nulla. Merlin ormai doveva essersi imbarcato, pensò con un'occhiata all'orologio.


Tamburellò con le dita sul bordo del computer in attesa che Firefox si avviasse. Non dovette nemmeno fare lo sforzo di andare su Facebook ed aprire il profilo di Merlin, dato che questo era già tra le schede memorizzate dall'ultima chiusura, ovvero da quando si era particolarmente impegnato in un'intensa sessione di stalkeraggio. Sorrise alla foto di Merlin che gli faceva la linguaccia e poi, come di consueto, aprì la prima foto che compariva in testa al profilo di Merlin. Era stata scattata all'inizio di dicembre e Gwen lo aveva prontamente taggato (e aveva taggato pure Arthur, perché era strega fino a quel punto). Merlin guardava l'albero di Natale allestito al centro del campus universitario, con le guance rosse per il freddo, una sciarpa blu fittamente stretta al collo, le mani in tasca ed un sorriso così da Merlin che, se Arthur non fosse stato già follemente innamorato di lui, se ne sarebbe di certo innamorato in quel momento.


Maledizione, pensò, bevendo un altro sorso di birra dalla bottiglia ed allungando la mano in cerca del suo smartphone. Era strano che Morgana non gli avesse ancora risposto; non era da lei perdersi un'occasione per sfotterlo a dovere (cosa che, se proprio doveva essere onesto con se stesso, si meritava in pieno).


Effettivamente non c'era nessun SMS in arrivo. Pensò allora di verificare che non fosse rimasto bloccato in uscita ed ebbe la conferma di averlo inviato. Stava per rilanciare il cellulare sul divano, quando un particolare catturò la sua attenzione e gli fece quasi andare l'ultimo sorso di birra di traverso.


Si portò il dorso della mano davanti alla bocca, tossendo forte.


- Cazzo!


Fortuna che Arthur Pendragon non usava cellulari ma smartphone, maledizione a lui! Sarebbe andato a comprarsi un cellulare in bianco e nero vecchio stile. Avrebbe rubato quello di Gaius, maledizione! Che senso aveva avere un cellulare che leggeva i codici a barre se poi non si sapeva usare il touchscreen?!


Guardò sconsolato il nome “Merlin” che lo guardava spavaldo sopra l'SMS che avrebbe dovuto mandare alla maledetta Morgana. Come si poteva sbagliare il destinatario di un SMS, come? Quante erano le possibilità che Merlin non lo ricevesse? Che la compagnia telefonica gli bruciasse tutti gli SMS in arrivo non appena messo piede all'estero?


Si passò una mano sulla fronte. Chi voleva prendere in giro? Poggiò il portatile sul tavolino di fronte al divano, per paura di lanciarlo sul pavimento tra i suoi movimenti convulsi e telefonò a Morgana, quella giusta, stavolta!


- Ho fatto una cazzata, - disse non appena sentì una risposta dall'altra parte e raccontò velocemente alla sorellastra la sua disavventura da adolescente imbranato.


Riuscì a contare fino a dieci e poi fino a quindici, ma, visto che Morgana sembrava non avere nessuna voglia di smettere fottutamente di ridere, le riagganciò il telefono in faccia.


Pensò per un momento di chiamare Gwen, poi di chiamare Lancelot, poi si rese conto che non gli andava di umiliarsi ad oltranza raccontando di nuovo quella storia. E poi farsi prendere dal panico e parlarne con altri non avrebbe risolto il problema. Si alzò dal divano ed iniziò a camminare avanti e indietro per il soggiorno. Era tutta colpa della sua codardia. Perché non chiedere semplicemente “Che fai per le vacanze di Natale?” come tutte le persone normali e magari farlo abbastanza in anticipo da poter organizzare qualcosa insieme? No, lui era Arthur Pendragon! Lui attaccava il vischio sulle porte e usava gli smartphone!


Se avesse mandato un altro SMS per dirgli che scherzava? Che non era da parte sua ma da parte di... boh, che gli aveva chiesto di usare il suo cellulare? Si portò le mani al volto con un verso demoralizzato. Non aveva speranze.


Stava già iniziando a meditare il suicidio per non subire l'umiliazione di vedere Merlin, quando sentì la chiave nella toppa e la porta che si apriva. Vide entrare prima il trolley e poi un Merlin arrossato per il freddo, con ancora dei fiocchi di neve intrappolati tra i capelli.


Rimase immobile a guardarlo tentando di capire se fosse frutto della sua immaginazione. Merlin sarebbe dovuto essere su un aereo diretto a Parigi da un pezzo, ormai! Lo aveva personalmente accompagnato in aeroporto e aveva atteso finché aveva fatto il check-in e oltrepassato i controlli! E il suo SMS? A quel punto c'era la speranza che non avesse guardato ancora il cellulare (era da Merlin, dopotutto), che fosse ancora in tempo a rubare il telefonino di Merlin – lui che ne aveva uno normale, senza diabolici touchscreen! - e cancellare l'SMS della vergogna...


Non riuscì a terminare il suo brainstorming furioso che i circuiti impazziti del suo cervello vennero congelati dalle mani fredde di Merlin che gli afferravano il volto e dalle sue labbra ruvide che si scontravano con le sue.


Nonostante il Che cazzo sta succedendo? che lampeggiava in multicolor dentro la sua testa come le luci dell'albero di Natale, il suo corpo, decisamente più attivo delle sue facoltà mentali, reagì d'istinto. Portò le mani dietro la schiena di Merlin e lo strinse per fare aderire meglio i loro toraci. Merlin si staccò un attimo, il suo respiro che gli solleticava le labbra, lo guardò, sorrise, e poi lo baciò di nuovo e improvvisamente non era più freddo come quando aveva varcato la soglia di casa.


Arthur aprì le labbra e si lasciò sfuggire un gemito contento quando Merlin accolse il suo invito approfondendo il bacio e divorandolo famelico. Solo quando, con il fiato accelerato e i visi arrossati, rallentarono la foga per iniziare a baciarsi piano, godendosi il sapore l'uno dell'altro, Arthur riuscì a connettere con pensieri come Dio, sta succedendo davvero! e il meno coerente Dio, Merlin, Merlin!


Rimasero per qualche secondo labbra contro labbra, e poteva sentire il sorriso di Merlin sopra il suo. Sorriso che poi si trasformò in una risatina.


- Sei un asino, - gli sussurrò schioccandogli un altro bacio a fior di labbra, - Vischio, Arthur, davvero? - e poi un altro, - La prossima volta passa direttamente alla parte in cui mi salti addosso, mh? - rise quando Arthur sussurrò un imbecille, - Ringrazia che il mio aereo fosse in ritardo di due ore, altrimenti avrei dovuto passare una tristissima settimana in Francia a convincermi che fosse meglio godermi una vacanza anziché restare in casa a sperare inutilmente in... questo!



Fine!


   
 
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