Lunga vita al re
Corri. Il cuore in gola e le zampe che sollevano la polvere.
Affanni. Respirare ti provoca dolore, i pulviscoli ti irritano
le narici. Uno gnu ti spintona, mentre un altro ti passa avanti senza
neanche
vederti, costringendoti a spostarti bruscamente.
Inciampi. Ruzzoli per terra. Per un pelo uno gnu non ti
calpesta.
Il sole è alto nel cielo e i suoi raggi si fanno strada a
fatica tra la polvere.
Un altro gnu si scontra con l’albero a cui Simba è
aggrappato e lo spezza, continuando nella sua corsa frenetica. Il
cucciolo è
sbalzato in avanti e lo vedi agitarsi a mezz’aria,
avvicinandosi
pericolosamente al suolo.
Ti acquatti a terra, i muscoli delle zampe si flettono e
salti in avanti, mentre altri gnu ti vengono in contro e si scostano
spaventati.
Quando afferri Simba ti senti improvvisamente sollevato, ma
continui a correre e schivi gli animali che vengono verso di te. Ti
scontri con
alcuni di loro, ma né tu, né loro siete
intenzionati a fermarvi.
Fai forza sulle zampe, avverti i tendini tendersi. Lo strato
di polvere nell’aria si è fatto più
spesso e quasi non vedi un altro gnu
venirti in contro. Lo sconto è violento e per un secondo
Simba ti scivola via. Lo
osservi ruzzolare per terra, ma prima che venga colpito da qualche
zoccolo lo
afferri di nuovo. Con un ultimo sforzo ti avvicini a una delle pareti
della
vallata e lì riponi Simba, su una pietra abbastanza in alto
da tenerlo al
sicuro. Ti sorride e tu fai per raggiungerlo, ma ti senti spintonare.
Una botta
al fianco e perdi la presa sul masso.
Simba si butta in avanti, tenta di afferrarti con le piccole
zampe. Gli artigli in fuori, che
fendono
l’aria. Ti chiama, gli occhi spalancati e la voce strozzata,
mentre ,
impotente, vieni trascinato via.
Ti agiti, scosti qualche animale, cerchi di liberarti e alla
fine ci riesci: gli gnu sono troppo spaventati dai tuoi denti per continuare a correre
incuranti della tua
vicinanza.
Frusti l’aria con la coda e salti di nuovo.
L’impatto con la parete della vallata
è
violento, e doloroso. Estrai gli artigli, ti aggrappi alla pietra dura.
A fatica
ti tiri su, mentre i muscoli protestano e la testa ti gira per via
dell’altezza.
Non ti è mai piaciuto stare troppo
in
alto.
Senti lo scalpiccio degli gnu sotto di te, mentre raggiungi uno
spuntone dietro il quale intravedi la chioma nera di Scar. Ti ha sempre incuriosito quel colore
così singolare, così diverso.
Scivoli, gli artigli solcano la pietra, lasciandovi lunghi
graffi. Un brivido ti percorre la schiena, fino a fermarsi
fastidiosamente
sulla punta della coda, mentre gli occhi verdi di tuo fratello
incontrano i
tuoi e rimane fermo, immobile.
Lo chiami e lui sembra riscuotersi. Agiti le zampe
posteriori. Stacchi alcuni sassolini che precipitano giù e
spalanchi gli occhi,
quando gli artigli di Scar ti si conficcano nella carne.
Lunga vita al re, sibila,
prima di lasciarti cadere verso il basso.
Non hai neanche il tempo di avvertire il vuoto d’aria. Cogli
con la coda dell’occhio la sagoma indistinta di Simba, poi
arriva il suolo.
Non avverti neanche l’impatto, ma vieni scosso da un fremito
di dolore e l’ultima cosa che vedi è
l’ennesimo zoccolo.
Angolo Autore:
Non nascondo tutta la mia commozione
per l’essere riuscita a
scrivere in questo fandom.
Spero questa sia solo la prima di un lungo numero di
incursioni un po’ più allegre.