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Autore: Ginny_Lally    05/08/2006    3 recensioni
Dalla collaborazione di Ginny (Your sweet 666) e Lally (The song of hearts) ecco a voi una nuova fic sugli HIM, che sicuramente vi sorprenderà..perchè Ville non fa il cantante bensì il...eh no se ve lo dico non c'è gusto!(leggetelo)..E poi ancora, un viaggio in treno e una ragazza come compagna di viaggio...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter four:
Chapter four: 
 
I Wanna Touch You
 
 
 
- Tieni – Disse il mio rapitore lanciandomi una confezione rettangolare
 
Lessi l’etichetta e rimasi di stucco 
- ...Tintura per capelli?!...Addirittura nero/viola?!!!- Commentai incredula
- Sì, - mi guardò i capelli e ammiccò – Ho pensato che non ti sarebbe stato male-
 
Lo guardai scandalizzata. Avere i capelli neri non era esattamente la mia massima aspirazione.
 
 Poi,lo vidi tirare fuori anche  un’altra confezione,che lanciò nuovamente.
 
- Lenti a contatto grigio/ azzurre? –
 
No non ci credevo…pure le lenti a contatto! 
 
Stupida Allie! Perché prima non te ne sei stata zitta?
 
- Esattamente, e sarà meglio che ti sbrighi, sia a fare la tinta, sia a mettere su quegli affari – M’intimò indicando  le scatole appoggiate sul mio grembo
 - Poi ti porto a prendere qualche vestito nuovo - Sorrise vedendo la mia espressione sconvolta - Shopping! - esclamò ironicamente.
***
Guardai la porta del bagno chiudersi e la figura di Allie sparire dietro di
essa.
 
Non era stata molto contenta di quello che le avevo preso e a dire il vero oltre che incredula mi era sembrata pure arrabbiata… non che si fosse lamentata ma il suo sguardo era stato abbastanza
 
Ripensandoci, perché non la scaricavo lì e me ne andavo solamente io? Che senso aveva portarsela dietro fino in Svezia? Non sapevo nemmeno se Linde fosse d'accordo che ci fosse anche lei...
 
Passai un' ora a osservare il pavimento finché, stufo d’aspettare, aprii leggermente la  porta del bagno, per vedere cosa stesse mai facendo Allie lì dentro
 
- Allie... – Chiamai e  la vidi a schiena piegata verso il lavandino, mentre si
sciacquava i capelli... in reggiseno e jeans.(vicino al lavandino erano stati appoggiati una maglia e una felpa)
 
 
- Ehm... – Disse a disagio - Puoi aspettare che mi rivesta almeno, rapitore?-
 
Ascoltai a malapena quello che mi disse... ero troppo preso a guardare ben
altro...
 
- Ah... scusa... - tossicchiai, richiudendo la porta - Comunque mi chiamo Ville.- Aggiunsi e tornai a sedermi sul letto
 
Perché gli avevo detto il mio nome?…Come se avrebbe potuto interessarla”
***
 
Mi rivestii in  gran fretta
 
Accidenti! Mi aveva beccata di nuovo seminuda! Cominciavo a pensare ,seriamente,che ci stesse facendo apposta!
 
In compenso,però,avevo scoperto il suo nome. 
 
“Ville…è un bel nome”  Pensai prima di aprire la porta e uscire allo scoperto
 
- Fatto! - Esclamai, uscendo dal bagno. 
 
Non avevo nemmeno avuto il coraggio di guardarmi allo specchio.
 
Ville si voltò e mi guardò per qualche secondo.
 
- Perfetta - Approvò. Prese in mano la confezione di lenti e si avvicinò a me -
Ti mancano queste e poi possiamo andare.- Disse porgendomi la confezione
 
Presi la scatola e la squadrai per qualche attimo – Senti…- Iniziai- io... io non sono capace di metterle su...- “Bene ora si che ti prende per una cretina”
 
- Leggi le istruzioni, per Dio! - esclamò, un po' irato.
- E' inutile - sospirai afflitta - Le ho già provate una volta, e proprio non ne
sono capace.
 
Scosse il capo e si riprese la confezione - E va bene - sospirò - Te le metto io.
 
Guardai a terra, per nascondere il leggero rossore che era comparso sulle mie guance. Me le metteva lui? LUI?
 
Uh…possibile che mi agitassi per così poco! In fondo erano solo un paio di lenti a contatto
 
 
 
- Ok, ho capito -  Disse alzando lo sguardo dal foglietto delle istruzioni - Vieni qui! – Mi chiamò facendomi segno d’avvicinarmi ed estraendo la lente dal suo contenitore
 
Riluttante m’avvicinai
 
- Apri bene un occhio - Ordinò, mentre appoggiava una mano sotto la mia guancia.
 
Feci come disse e aspettai qualche secondo, stringendo i denti. “Dio, che
sensazione fastidiosa...”
 
- Ora l'altro - Disse ripetendo la stessa operazione di prima- ... Ecco - Sussurrò.
 
Finalmente quella tortura era finita, ma come mai, se aveva fatto, sentivo ancora la sua mano calda sul mio viso?
 
Lo guardai  interrogativamente e  vidi il suo sguardo addolcirsi sempre di
più, mentre con l'indice dell'altra mano, mi sfiorava le labbra.
 
In quell’istante divenni come paralizzata, incapace di fare anche il minimo movimento
 
- Stai... benissimo – Confessò con una sfumatura d imbarazzo nella voce.
 
Tolse le mani e si avviò verso la porta - Ora andiamo a prenderti i vestiti.- Mi disse, tornando a parlare con la  solita voce scorbutica  - Muoviti , dobbiamo andarcene e pagare pure il conto a Burton.- Mi ammonì mentre apriva la porta 
 
***
Che cazzo ti era venuto in mente di fare eh Ville?
 
Ricordi che dovevi metterle le lenti a contatto…solo quelle…non dovevi fare altro.!
 
Accidenti a me!Non ero riuscito a controllarmi!
 
Cosa avrà pensato Allie?”…
 
Ahh perché te ne importava?!
 
Lascia perdere la faccenda, fa come se non fosse successo niente  e la prossima volta che le sei vicino vedi di tenerti a freno!
 
Continuando a maledirmi mentalmente aprii la porta della stanza e le dissi , fingendo di essere incazzato, di muoversi e di seguirmi
 
Si, per ora quella maschera andava bene ma per quanto a lungo,ancora, sarei riuscito fingere?
***
 
 
Senza fiatare, e ancora perplessa per la scena di poco prima, lo seguii.
 
 
Scendemmo velocemente le scale fino ad arrivare alla reception ( vuota).
 
- Ville, Ville, Ville - Sospirò Burton, guardando il sacco di soldi che lui
stringeva in mano - Ho visto il telegiornale... Farò finta di non avervi visto,
se dovessero chiedermi qualcosa...-
 
Dalla mia posizione potei notare chiaramente gli occhi verdi di Ville velarsi di rimpianto - Grazie, Burton
 
- Pensavo che il tuo problema con i soldi fosse finito, invece... - Scosse il
capo - Potresti fare come ho fatto io, trovare un lavoro... Ah, non pagare, dai – Disse agitando una mano verso i soldi che l’altro stava per porgergli
- Sicuro?- Domandò il mio rapitore
- Sì , ma adesso andatevene …  i poliziotti girano e sta sicuro che ora sono in allerta- Ci avvertì -Anche se…  Sembri davvero un’altra persona- Esclamò squadrandomi compiaciuto
 
Dopo i vari saluti, uscimmo dall'hotel, diretti verso il primo negozio di vestiti che trovammo aperto
 
Scelsi roba che non dava nell'occhio e che costava poco, ovvero: jeans blu scuro , maglioncino rosa scuro, una giacchetta nera con un po’ di volan  sul colletto e sui polsini e alla fine aggiunsi  una sciarpa dello stesso colore del maglione
 
Guardai soddisfatta la mia immagine allo specchio. Dovevo ancora abituarmi a vedermi mora ma nel complesso non stavo male
 
- E se ormai ti prendessi anche un paio di scarpe? - Chiese, guardando le mie
scarpe da ginnastica  bianche e consumate
 
- Come ti pare.- Risposi piatta 
 
Entrammo in un negozio di scarpe e dopo quasi mezz'ora ne uscii con ai piedi degli stivaletti neri lucidi
Nel mio paio nuovo di scarpe c’era solo un piccolo problema chiamato “tacco”, infatti non ero abituata ad indossarli spesso e tanto meno a camminarci. Difatti  fui costretta a fare  passi piccoli e a fermarmi di tanto in tanto
 - Stai bene? – Domandò Ville, visibilmente nervoso
- Sì, solo che non sono abituata a camminare con questi “cosi”- Confessai 
-…ma posso provar— Tentai d’aggiungere ma non  riuscii a finire la frase, che mi ritrovai a terra.
 
- Allie... - Sospirò Ville, cercando di non ridere
 
Non so perché ma vederlo trattenere una risata mi fece stare meglio
 
- Ti do una mano.- Si offrì, afferrandomi per un braccio e facendomi alzare.
- Grazie – Dissi con il mio miglior sorriso
 
 Mentre io mi rimettevo in piedi,però, lui fece scendere lentamente la sua
mano lungo il mio braccio ...
 
C-Cosa stava succedendo? Cos’era lo strano sguardo dolce ma confuso che leggevo nei suo occhi?
 
***
 
Mi ero avvicinato troppo… dannatamente troppo vicino.
 
La sentivo tremare sotto la mia mano, ma stavolta ero sicuro che non fosse per paura.
 
Venni preso dal desiderio di passare le mie braccia attorno i suoi fianchi e
di stringerla a me ma resistetti e m’accontentai di annusare il delicato profumo dei suoi capelli... 
 
Era  davvero buono..., come la sera prima
 
Spalancai gli occhi, rendendomi conto di quello che stavo facendo: una parte di me voleva che mi allontanassi subito da lei, l'altra mi stava suggerendo di fare ben altro.
 
Poi, con mia sorpresa Allie si avvicinò, passandomi le braccia attorno la schiena e fissandomi intimorita e allo stesso tempo sorpresa da quello che stava accadendo…
 
Era una bella sensazione averla vicino ma…
 
Cristo non puoi pensare a queste cose!...Ricordati che è un ostaggio! Ricordati che dovete andarvene in fretta da Kuopio e che la porti in Svezia con te!
 
E se ti pentissi delle tua azioni?...Che cosa farai visto che dovete ancora passare del tempo assieme?...V’ignorerete a vicenda? Fingendo che non sia successo niente?...Sarete in grado di farlo?
 
 
Mi staccai da lei di colpo, voltandomi dall'altra parte.
 
- Andiamo, sbrigati - Le intimai cercando di far suonare la mia voce “normale”.
 
All’improvviso…non avevo il coraggio di guardarla in faccia. Forza Ville sei un uomo non un rammollito!
 
Così, voltandomi ma evitando d’incrociare il suo sguardo le porsi la mano 
- Dammi la mano,così non scappi! Forza, dobbiamo andare!...- Le dissi mascherando di nuovo la mia voce con la rabbia
 
Dopo qualche istante d’esitazione, Allie la prese e con la sua mano liscia e morbida  nella mia  ci dirigemmo, nuovamente, verso la stazione
 
 
***
Allie, Allie che combini? Cosa ti è preso?
 
Un semplice sguardo ti basta per non capire più niente?
 
Perché ti sei avvicinata?  Perché l’ho abbracciato?”
 
E poi…cosa ci avevo guadagnato?...Niente!
 
Anche se non volevo ammetterlo a me stessa, ci ero rimasta male quando si era scostato all’improvviso e ancora più male mi aveva fatto vederlo arrabbiato.
 
Ora cosa facevo?...Come dovevo comportarmi?
 
Accettai con riluttanza la mano che mi porse, era meglio non pensare ,era meglio ignorare tutto se volevo che il nostro “viaggio”  procedesse bene.
Per il momento, l’unica cosa da fare era fingere che nulla fosse successo
 
Si, dovevo fingere… di non aver provato niente …dovevo fingere che in quel momento in mio cuore non aveva battuto forte
 

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A dire il vero questo capitolo era pronto già da un po’ ma mi ero dimenticata di postarlo ^^”. (scusate ultimamente sono smemorata)

Io e Ginny speriamo che vi sia piaciuto (aah su non potete dirci che non vi sia piaciuta...ad esempio la scena finale su su commentateee ^^)

Un grazie a :Belial_Valo, Anima Bianca e Rayne per i commenti (e i complimenti ^//^)

Alla prossima!

Baci

 

 

 

  
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