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Autore: Ciambelsa    19/12/2011    3 recensioni
Il Natale si avvicina. Gwen non lo passerà con il suo ragazzo perché andrà in Francia dai parenti, e lui non si vuole imparare quella lingue "da frocetti".
Peccato che nei giorni prima, lui la lascia sempre sola, e lei è triste, odiosa, incazzata.
Tra un paesino in Normandia, una famiglia schizzata, un piano malvagio, e una tristezza sconfinata, alla fine Gwen scoprirà che il Natale, non è poi così una merda.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dio, io il natale lo odio proprio.
no, davvero, odio tutto.
Dalla commercializzazione che ci spacciano per atmosfera natalizia, alle idee per i regali che mi vengono in mente il 26 dicembre, quando ormai la corsa frenetica è finita.
A me questo sembra, una stupida corsa frenetica.
Vorrei farmi un canna, sì, adesso, subito.
Me ne farei dare una da Duncan, ma tanto so che mi direbbe che non ne ha.
Mi toccherà rubarle di nuovo da quello che lui crede un “nascondiglio sicuro”.
Povero idiota.
E povera me.
Cammino per la città, stringendomi nella mia felpona.
Non ho nulla da fare, per i regali mi sono arrangiata da tempo, e casa mia è troppo vuota, troppo malinconica senza Duncan, che passa le sue giornate chissà dove a fare chissà cosa.
Nonostante la mia rabbia, le sue scuse, le nostre litigate, le mie minacce e il suo divertito controllo, ho paura.
Paura che si stia stancando di me.
Ammetto di non essere dolce come un cucciolo di gattino in questo periodo, ma io Duncan lo amo, e perderlo sarebbe il clou per questo Natale del cazzo.
Sono nervosa, si è capito?
Ovviamente no, sono così  brava a tenermi dentro le emozioni!
Come no.
Siamo il 18, cazzo, già.
Mi sembra impossibile.
Vorrei fermare tutto e scendere, vorrei che il tempo, che è solo un concetto relativo, merda!, smettesse di passare così velocemente.
Sono malinconica e incazzata, e questo Natale lo passerò senza Duncan, perché andrò in Francia dai miei parenti, e lui a mala pena sa l’ inglese, non pretendo che impari anche una “lingua da frocetti”, come la chiama lui.
Sono proprio una brava ragazza.
Se fossimo in un buon periodo, passerei tutte le giornate a letto con lui, che tanto sia a me sia a lui per gli esami se ne parla almeno a febbraio-marzo.
E invece no.
Al posto di un piumone, di una bella scopata, del calduccio e di casa mia, sono in strada, sballottata da centinaia di gente che si affanna a cercare un po’ di atmosfera Natalizia nei regali.
Siete dei poveri stupidi.
Mi sto congelando tutto, e penso con rimpianto al mio nuovo e bellissimo libro che mi aspetta sul mio comodino.
E magari Duncan è anche tornato.
Non credo, sono SOLO le 19.00. Fanculo.
Ma prima o poi dovrò pur tornare, e mangiare qualcosa, anche.
Tipo due o trecento chili di cioccolato.
La casa è vuota e fredda, sorpresasorpresa.
Metto il riscaldamento al massimo, fino a soffocare, la casa deve avere quel calore che non ho io.
Con tutta la mia allegria, figuratevi se ho voglia di cucinare, per cui chiamo la pizza, e me ne faccio portare due, e se Duncan non torna presto me la mangio io, per quanto sono triste.
Quando sento il chiavistello, quasi  due ore dopo, per poco non svengo dalla felicità, e mi butto nelle braccia del mio diavolo mezzo congelato.
Sento le sue mani che mi stringono lievemente, e che piano piano mi lasciano andare.
MI sento male, ma non importa, gli offro la pizza ormai fredda, ma lui non mi ascolta nemmeno, va in bagno, si mette il pigiama, e poi si infila nel letto, senza biasciare una parola.
E io non ho nemmeno la forza di dirgli di andarsene sul divano.
Sono così triste che scoppio a piangere, e nel mio, nostro, letto lo abbraccio forte e piango, ma lui continua a russare, senza accorgersi di niente.
Mi addormento col ricordo dei suoi occhi di ghiaccio che mi fissano, e congelo, anche se ho lasciato il riscaldamento acceso.
Che Natale da schifo.



Oh, il caro, vecchio, odioso Natale.
Possa essere maledetto! 
coooontinuate a seguire la storia! :DD 
ella.
  
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