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Autore: Inuyasha89    20/12/2011    2 recensioni
Tratto dal capitolo 1: Allo scadere del terzo anno dalla grande disgrazia una nuova minaccia si abbatterà sugli eroi. Il futuro incontrerà il passato e tenterà di sottometterlo. Solo la prima guerriera del bene e colei che dà e toglie la vita con un cenno rimarranno a difendere il passato. Nuovi alleati si uniranno a vecchi nemici convertiti. L’ultima battaglia deciderà le sorti del mondo intero.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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INUYASHA POV
 
Piano piano riuscii ad aprire gli occhi. La testa mi scoppiava come se avessero cercato di tagliarmela in due. Le immagini che vedevo erano tutte sfocate ma dopo aver sbattuto un paio di volte le palpebre cominciai a vedere chiaramente.
“Yasha! Meno male che ti sei svegliato! Temevo seriamente che ti avessero ammazzato questa volta!”
“Feh! Miroku ma che cavolo stai dicendo? Dove siamo? Cosa è successo?”
Avevo un terribile presentimento che mi venne atrocemente confermato quando riuscii a mettere completamente a fuoco la stanza e i suoi occupanti.
Accasciata sul pavimento, mentre cercava di consolare i suoi figli e Rin, c’era Sango. In un angolo era stata gettata la vecchia Kaede di cui si stavano prendendo cura Shippo e Kirara. Kohaku era nell’angolo opposto, con la testa abbassata, ma potevo percepire la sua aura furiosa.
Miroku era al mio fianco, accasciato sulla parete di fondo della stanza. Contai ancora una volta le persone presenti e il mio cuore perse un battito…
“Dov’è Sesshomaru? Che cosa è successo a mio fratello?”
Vidi Miroku spalancare gli occhi per la sorpresa e mi pentii immediatamente di aver ruggito in quel modo così animalesco. Nel silenzio che si creò dopo le mie parole Rin scoppiò a piangere, subito consolata da Sango che mi lanciò un’occhiata fulminante.
“Mi dispiace Yasha. Non sappiamo dove sia Sesshomaru. Come te abbiamo sentito il suo ululato di avvertimento ma quando siamo stati catturati lui non era con noi e non l’abbiamo più visto.”
Mi accasciai a terra come se mi avessero colpito con una mazza ferrata.
Prima mia madre, poi Kikyo, poi Helena e Kagome e ora Sesshomaru…
Era il mio destino non riuscire a proteggere coloro che amavo? Mi avevano lasciato tutti perché ero un incapace?
Sesshomaru mi aveva avvertito del pericolo ma nonostante questo non ero riuscito a fermare l’attacco di quegli uomini.
Avevano tirato delle cose che avevano rilasciato un odore penetrante e io mi ero ritrovato a terra in meno di un minuto. Non ero più nemmeno capace a combattere? Eravamo tutti condannati per causa mia?
“Gio Yasha… non ti peoccupaie. Io cio che ci cialveai…”
Alzai gli occhi sulla proprietaria della voce e mi trovai a guardare negli occhi di Nyoko, una delle due gemelle di Sango.
“Nyoko ha ragione, Inuyasha! Abbiamo tutti fiducia in te! Non è stata colpa tua l’esito della battaglia. Quegli uomini avevano addosso lo stesso strano odore dei vestiti di Kagome ed Helena!”
Shippo aveva ragione. Ecco cos’era quell’odore strano che mi era parso di sentire nei primi secondi dell’attacco. Era l’odore del futuro! Ma se questi uomini erano qui, voleva dire che il pozzo era aperto. Ma se il pozzo era davvero aperto… Perché Kagome non era ancora tornata? Sicuramente era capace di individuare il cambiamento spirituale nel pozzo. Forse non aveva voluto venire, forse… NO! Non dovevo pensare questo! Probabilmente era stata trattenuta e sarebbe arrivata presto, magari era in pericolo.
Cercai di mettermi seduto più comodo e scacciare questi pensieri dalla mia testa quando mi resi conto di essere legato. Non era una corda normale ma era fatta di ferro. Provai ad artigliarla per liberarmi ma ne ricavai una pesante bruciatura.
“Ci abbiamo provato anche noi, Yasha. Ogni volta che esercitiamo una forza su queste strane corde veniamo come fulminati.”
“Grazie Sango per avermelo detto. Cercate di non muovervi troppo, io guarisco più in fretta di voi. Proverò io a distruggere queste cose.”
Vidi Miroku lanciarmi uno sguardo di ringraziamento ma prima che potessi dire qualcosa le mie orecchie si mossero captando un rumore.
Istintivamente il mio corpo si tese; la porta venne scossa e una porticina venne aperta. Una figura senza volto gettò del cibo alla rinfusa dentro la stanza e chiuse la porta ridendo con il compagno sulla nostra rozzaggine.
Vidi Sango recuperare qualcosa di commestibile da quel pastone per darlo ai piccoli e i miei occhi si oscurarono per un attimo. Come si permettevano di trattarci come animali? Gliel’avrei fatto vedere io quanto animale potevo diventare…
Con un sospiro bloccai nuovamente il mio demone, ancora non era tempo. Prima o poi lo avrei fatto uscire a giocare; sperai solo che sarebbe stato abbastanza per liberare i miei amici.
 
KAGOME POV
 
Con un sospiro esagerato uscii dalla doccia. Avevo detto ad Helena che le avrei liberato la scrivania e quindi sapevo che tra poco sarebbe tornata alla carica. Mi avvolsi un asciugamano sui capelli e mi misi davanti allo specchio. Anche nel vapore della stanza potevo vedere il profilo del cane nero che avevo tatuato tutto intorno alla vita. Era il marchio di Yasha e avevo imparato a dargli vita come aveva fatto Helena. Nonostante il colore della notte, lo avevo chiamato Yuki. Un altro sospiro. Inuyasha mi manchi…
Quando avevo scoperto che il pozzo si era sigillato, il mio cuore e la mia mente non avevano retto. C’erano voluti mesi per tornare dal buco nero in cui ero precipitata e tutto questo lo dovevo ad Helena. Mi era sempre stata accanto e la sua costanza, pazienza e determinazione mi avevano aiutato a uscire da quell’oscurità. Ci eravamo trasferite e la nostra vita si stava ricostruendo quando una donna ci aveva raccontato della profezia e del nuovo pozzo.
Il mio primo pensiero era stato di pura gioia. Avrei dovuto aspettare certo, ma alla fine sarei potuta tornare da Yasha. Poi mi ero resa conto che la profezia parlava di una guerra.
Avevo chiesto ad Helena di allenarmi e ora potevo utilizzare tutto il mio immenso potere.
E ora il tempo era arrivato. Il vento aveva parlato di tempesta ad Helena e da quello avevamo capito che il momento era giunto.
Ormai stavamo per tornare in Giappone comunque quindi non avevamo pensato di anticipare la partenza.
Stavo per mettermi maglia e pantaloni quando il rumore di vetri infranti seguito da un urlo mi fece scattare verso la cucina mentre materializzavo le spade.
Prima ancora di entrare nella stanza creai delle corde di potere spirituale e le lanciai dentro. Dopo un attimo entrai anche io a spade sguainate.
Prima che potessi farmi una minima idea di quello che stava succedendo mi venne lanciata addosso una tovaglia. Mi resi conto di essere ancora in intimo e, avvampando, mi drappeggia addosso la stoffa.
Vestitami, guardai quelli che avevo intrappolato e mi caddero di mano le spade per la sorpresa.
“Ginta? Hakkaku? Che cosa ci fate voi qui?”
“Sorella Kagome! Meno male che ti abbiamo trovato! Ci ha mandato Koga, siamo arrivati attraverso un pozzo. Koga ci ha detto di cercarvi per dirvi che siamo sotto attacco. Uomini con armi strane stanno prendendo possesso delle nostre terre e della nostra gente. Vi assomigliano per vestiario e oggetti e Koga li ha sentiti parlare di un certo tempio Higurashi.”
Alle loro parole sbiancai. Uomini del futuro nell’Epoca Sen Goku? Questo era il significato della profezia? Sapevano dell’altro pozzo? La mia famiglia…
“E i nostri amici? Che gli è successo?” La brusca domanda di Helena mi riportò alla realtà.
“Non lo sappiamo. Il villaggio di Edo è stato raso al suolo e…”
Mi lanciai su Helena scatenandole addosso tutti i miei poteri spirituali.
“Helena torna in te! Li troveremo! Non sono morti! Non possono esserlo…”
“Hai ragione Kagome…scusa! Non perderò più il controllo così.”
Quando la sentii rilassarmi lasciai la presa e caddi a terra.
Mentre la mia mente continuava a immaginarsi gli scenari peggiori che potessero capitare, sentii Helena passare come un tornado per la casa.
Nemmeno cinque minuti dopo mi ritrovai il mio zaino giallo in mano.
“Dentro c’è tutto quello che ti può servire in condizioni di emergenza. Se ti viene in mente altro prendilo ma non prendere più di quanto entri in quello zaino. Viaggeremo veloci per essere in Giappone entro stanotte.”
La guardai stranita e cercai di recuperarmi.
Lo zaino era stato fatto a regola d’arte e non ci trovai nulla da aggiungere, tranne forse del…ramen!
Vidi Helena tirare fuori un piccolo corno dalla tasca a suonarlo.
Meno di un minuto dopo due demoni, decisamente con poteri del vento, si presentarono nella nostra cucina.
“Prendete questi nostri amici e seguitemi. Dovremmo volare in fretta fino al Giappone. Se uno di voi dovesse essere colpito chiami rinforzi ma gli altri non si fermeranno chiaro?”
Un solo cenno di assenso fu quello che Helena ricevette prima che i due soldati della sua guardia prendessero i due demoni lupo e cominciassero a dirigersi verso il Giappone.
Helena si concentrò e tornò ad assumere la sua classica forma con ali e coda.
“Vieni Kagome. Ti porterò io fino in Giappone. Cambiati e prendi una coperta perché il volo sarà freddino!”
Tornai dopo cinque minuti e Helena mi avvolse intorno la coda e io mi adattai all’incavo delle sue braccia. Chiusi gli occhi e Helena si gettò nel vuoto.
Resistete amici miei…stiamo arrivando!
 
????POV
 
Nero, buio, oscurità e freddo.
Poi, improvvisamente una luce accecante e dei suoni che non avevo mai sentito.
Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti un essere umano vestito in maniera particolare. Quanti secoli erano passati? Sicuramente non così tanti.
Perché mi avevano strappato alla morte?
Soprattutto dove era la mia compagna?
Mi sentii trascinare verso il basso e mi misero un collare. Inorridii quando capii le loro parole.
“Uccidi Sesshomaru e Inuyasha!”
  
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