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Autore: AyrinL    20/12/2011    3 recensioni
due esistenze diverse connesse da quelle melodie di Mozart che Blaine suonava ogni qualvolta Kurt giungeva nel suo silenzio alla locanda.
"Si insomma,bella merda. Una persona ha una nota dentro se stesso e non riesce a sentirla perché il mondo attorno fa un rumore d’inferno. E mi sto uccidendo, stringendomi le orecchie fino a farle sanguinare per poterla sentire."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kurt non aveva mezzi per difendersi. Non aveva nessuno.
Il Glee non gli bastava.
Non gli bastava più mostrarsi fiero , forte , noncurante dei bulli . Non ne poteva più degli spintoni , delle occhiatacce , dei commenti a mezza voce.
I giudizi della gente cominciavano a farsi largo tra le viscere della sua anima rendendola ogni giorno sempre più chiusa,sempre più cupa,sempre più grigia. Non era più lui.
Non aveva molti soluzioni,se non quella di rinchiudersi in se stesso.
Scappare? E dove?
Era solamente una fredda lapide ,le prove di quella morte si potevano scrutare nei suoi occhi spenti.
Andarsene per qualche ora,su quella spiaggia,lasciando quell’ipersensibile cervello a casa,camminare sulla sabbia e rinchiudersi nella locanda Almayer con quella simpatica vecchia muta ( non ne era sicuro che lo fosse,ma non parlava mai) che lo ascoltava,semplicemente. Scoprì quella spiaggia per puro caso e ci trovò una tale calma da rimanere estasiato,i suoi problemi in quel luogo sembravano fuggire col vento.
Era un modo per distrarsi,quel posto era come un immagine esule dalla tristezza… parlava con quella sconosciuta e tornava un po’ bambino,sentendo la dolcezza del suono delle onde…
E quel pianoforte,che sentiva provenire dai piani superiori della locanda mentre sorseggiava la sua cioccolata. Sentiva quelle melodie e quasi si rilassava. Come se in quelle note potesse trovarci una risposta in fondo a tutti i suoi vorrei. Non sapeva  chi fosse a suonare,più volte provò a chiedere a quell’anziana signora. Ma nulla. Ma gli sarebbe piaciuto stringere quelle mani solo per dirgli grazie.
Forse era proprio la voce di quel pianoforte che lo convinse a restare,la prima volta che Kurt mise piede li. E lo convinse a tornare.
Passava li i suoi pomeriggi aspettando che il sole tramontasse. Quel luogo era una poesia degna di essere recitata ad alta voce.
*
Eccolo,quel ragazzo è tornato di nuovo.
E’ un mese,forse? Lo guardo da lontano,ho quasi paura ad avvicinarmi a lui.
Lo intravedo dalla finestra della mia stanza illuminata solo dalla luce tenue della lampada sul piano. Non so perché venga qui,ma nonna dice che si sente protetto e al sicuro alla locanda. Parlano per ore,anzi,lui parla,mia nonna semplicemente sta seduta sulla sua poltrona vicino al camino e attende che i clienti entrino nella sua locanda. Lei sorride quando lo vede arrivare,gli prepara una cioccolata e si accomoda. Ho avuto modo di sentire la sua voce cristallina: è così pura.
Ho la sensazione che mi senti quando suono.
C’è quasi una connessione tra me e lui grazie alla musica.
Ho quasi la sensazione che gli piacciono da morire i pezzi di Mozart.Infatti quando arriva lui suono sempre il Lacrimosa.E’ anche il mio pezzo  preferito.
C’è qualcosa di strano, sento che non sta bene. E ho l’insana voglia di andare giù da lui e dirgli : “andrà tutto bene”. Perché ho come la sensazione che quei suoi occhi non brillino abbastanza,che Dio ha disegnato quella bocca perfetta per donargli tutti i sorrisi di questo mondo,ma qualcuno lo ha privato di questo regalo.
E mi chiedo: devo stare a sentire questa voce nella testa ,commettere la sciocchezza,o semplicemente la lascio perdere?
Beh,peccato che non ho il coraggio di assecondare i miei desideri. Devo imparare ad ascoltarli,siamo uomini,non siamo nati con l’unico fine di essere perfetti.
Se un giorno mai mi vedrai,spero mi riconoscerai. Anche se non mi hai mai visto. Ma spero tu ascolterai quella voce che ti dice che sono quel pianista che allieta le corde del tuo cuore.
Queste immagini di te mi restano nel cuore,così. Una percezione infinitesima di felicità,che resta sospesa in un attimo che vorrei potesse essere per sempre,e poi quando vai via si spegne. Tu torni alla tua vita,ed io alla mia. Smetto di suonare.
Quest’esistenza è semplicemente assurda …
Arriva la sera a spegnere un pomeriggio fatto delle tue frenetiche parole e di questa costante voglia inspiegabile di conoscerti ,per me diventata ormai una consolazione alla mia vita ripetitiva e noiosa.
Cosa sei? Sembra quasi che la vita voglia tenerti segreto a me,e sai,è nei segreti che si nasconde la felicità. Proprio come quando da bambini si giocava alla caccia al tesoro.
Forse sei quella nota che non è stata ancora scoperta.
Si,forse sono alla ricerca di quella nota musicale mancante per completare la mia melodia. Senza te è imperfetta.
Magari questa nota è dentro me ma non ho il coraggio di farla uscire,e rifletto inconsciamente questa mancanza su uno sconosciuto,solamente perché i suoi occhi tristi sono terribilmente uguali ai miei e mi trasmettono tantissime sensazioni.
Si insomma,bella merda. Una persona ha una nota dentro se stesso e non riesce a sentirla perché il mondo attorno fa un rumore d’inferno. E mi sto uccidendo, stringendomi le orecchie fino a farle sanguinare per poterla sentire.
Caro ragazzo sconosciuto,questa non me la dovevi fare,sai? Io sono Blaine ,e forse preferivo restare in questa stanza inchiodando sogni ai soffitti e dedicare canzoni a quei pochi appigli di felicità,invece di restare a torturarmi per quel formicolio che sento alla pancia quando ti vedo arrivare.
Preferivo svegliarmi la mattina,andare alla Dalton,tornare a casa,dare un bacio a mia nonna, suonare Mozart al piano,tornare a dormire e ricominciare daccapo. Si,magari in un mondo tutto mio. Ma non mi avevano spiegato che la vita può prendere una piega diversa.
E adesso sono qui,a lanciare sassi contro il mondo e a chiedermi se si possa chiamare amore  quella sensazione che provi quando ti brucia il petto se senti i passi del ragazzo sconosciuto dagli occhi blu.


note:
si insomma,lo so,sono una depressa,bla bla bla...no,semplicemente ho il pathos nel sangue e sono portata in modo particolare per le storie tristi u_u 

alla prossima ONE SHOT colma di tristezza e soltudineee!
   
 
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