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Autore: IloveGlee1995    20/12/2011    1 recensioni
Questa è una fanfiction Klaine. Kurt, un ragazzo gay, si innamora di Blaine. Cercherà in tutti i modi di conoscere Blaine, cercando di non far caso alle offese dei bulli della sua scuola. Spero vi piacca. Per adesso pubblicherò questo capitolo, se vi piacerà pubblicherò anche gli altri. Buona lettura :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo giorno. Uno come tutti gli altri. Da quando la mia migliore amica Rachel si è trasferita a New York con la sua famiglia,
le mie giornate sono diventate monotone e silenzione. Riesco a parlare con lei solo tre volte a settimana quando non ha impegni e rimane a casa:
<< New York è bellissima. Quando ci diplomeremo,verrai con me a vivere nella grande mela>> mi dice sempre.
E' l'unica vera amica che abbia mai avuto. Prima che se ne andasse da Lima, andavo sempre a casa sua, facevamo settacoli per i vicini,
parlavamo i ragazzi, scherzavamo per qualsiasi cosa, è una persona fantastica.
Rachel è stata anche l'unica a sapermi accettare per quello che sono. Sono omosessuale. Non mi pento di essermi dichiarato.
In realtà è stato molto difficile solo il primo anno, dopo ho imparato come essere invisibile agli occhi degli altri.
Ho informato mio padre di essere gay il primo anno. Lui mi disse che quando ero piccolo, indossavo gli abiti di mia madre e osservavo me stesso allo specchio per ore,
quindi lui lo aveva sempre saputo.

Sono le sette del mattino. Sento l'odore delle frittelle con uova e pancetta e intuisco che mio padre stia preparando la colazione. Da quando mia madre è morta
mio padre è costretto a farmi sia da madre che da padre. Purtroppo però a lui non posso chiedere consigli su vestiti o scarpe.
E' ora di alzarsi e andare a scuola .... purtroppo.
Scesi lentamente e con passi pesanti le scale e comtemporaneamente arrimavo con aria di soddisfazione i miei nuovi stivali neri in pelle. Quel giorno
avevo deciso di abbinare a quei stivali, un pantalone chiaro e un cardigan lungo: stavano tornando di moda.
<< Buongiorno......>> dissi. Mio padre, ancora intento a preparare le ultime frittelle, si girò e mi sorrise. Mi sedetti e rimasi immobile fissando il tavolo:
<< Hai fame spero, ieri sera non hai mangiato...>>. Disse lui sedendosi accanto a me.
<< Prendo solo una frittella, ho fretta >> dissi mentre l'addentavo. Diedi un secondo morso, mi alzai, presi lo zaino e usciì velocemente da casa.
Mio padre era ancora indeciso se comprarmi un auto, così ero costretto ancora a prendere l'autobus: era una specie di discarica con un motore.
C'erano resti di ogni genere di cibo, puzzava di muffa e di un odore che non ero ancora riuscito ad associare a qualcosa. Mi sedetti aspettando la mia fermata.
Dopo qualche minuto, eccomi davanti all'entrata principale della mia scuola. L'atrio era come quelli che si vedono nei film per adolescenti:
prato, alberi, un lungo viale e i ragazzi seduti per terra a ridere e scherzare. Era tutto molto accogliente all'esterno.
La campanella suonò. Alla prima ora c'era letteratura inglese. Il professore era intento a spiegare ed approfondire alcune opere di Shakespeare ed era
anche stupito e meravigliato dalla naturalezza con cui esponeva la lezione. Prendevo appunti sull'argomento mentre gli altri miei  compagni di classe erano
troppo impegnati a dormire sui banchi. In realtà anche io non ero molto attento a quello che scrivevo. Avevo la mente in un altro mondo, la mia mano
si muoveva meccanicamente sul foglio disegnando varie lettere che formavanano parole incomprensibili. La prima ora era finita,
mi aspettava una noiosa e devastante ora di biologia.
Appena la classe fu al completo il professore ci disse che in quell'ora avremmo guardato un video su delle particelle e cose del genere. questa notizia
rese la mia giornata gradevole per qualche minuto. Arrivata nell'aula di informatica, il professore mi chiamò:
<< Hummel, venga qui un momento....>>. Gli altri continuavano a conversare tra loro come il professiore non fosse in classe. Mi avvicinai alla cattedra.
Quando arrivai nel punto indicatomi dal professore, mi fermai.
<< Ho dimenticato il cd con il video in classe, ti dispiacerebbe andare a prenderlo? >>
<< No, certo .... >>. Dopo aver preso il cd dalla classe, mentre mi incamminavo per l'aula di informatica, continuavo a pensare che probabilmente
gli professori fossero più stupidi degli alunni e che l'unica cosa che li rendeva più intelligenti di noi fosse il fatto che loro potessero sventolare
la loro stupida laurea.
All'improvviso il mio cuore cessò di battere, smisi di respirare e non riuscivo a muovermi, eppure ero ancora lì, nel corridoio, in piedi, con gli occhi
pieni di meraviglia e con un sorriso da ebete. Dopo qualche secondo iniziai a capire il perchè.... era il ragazzo più bello che avessi visto in vita mia.
Era un essere divino sceso sulla terra per rendermi felice. Aveva i capelli neri con del gel che teneva sotto controllo i suoi ricci,
aveva la pella bianca che risplendeva nel corridoio, gli occhi verdi come due gemme preziose. Camminava con aria confusa guardando il foglio
con la pianta della scuola che aveva tra le mani.
Era decisamente gay. Il suo abbigliamento parlava da sè. Indossava una camicia, pantaloni stretti con le caviglie scoperte e un papillon. Il mio gay-radar
non sbagliava quasi mai, ma forse con lui non ci aveva preso.
Ero ancora lì, a qualche metro di distanza da lui, sempre immobile, sempre con la bocca aperta e sempre con gli occhi spalancati dallo stupore.
Lo vidi osservare il foglio quando, alzando gli occhi, mi vide, sorrise e mi raggiunse velocemente. Il suo sorriso era di un altro mondo, emanava energia,
era più luminoso delle stelle.
<< Finalmente ho trovato qualcuno! >> disse con aria sollevata. Non riuscivo ad ad emettere un singolo suono.
<< Piacere, sono Blaine, Blaine Anderson... e tu >>. Il mio cuore cominciò a battere forte. Fortunatamente riuscìì a parlare.
<< Sono Kurt Hummel, piacere... >>. Mi strinse la mano, lo guardai negli occhi e vidi i fuochi di artificio. Tutti di un colore diverso, bellissimi come lui.
<< Beh, Kurt, sai dove potrei trovare l'aula numero 32? >>.
<< Si, al secondo piano...>>
<< Ti va di accompagnarmi? >>. A quella domanda detta dalle sue labbra così carnose e favolose, mi sentìì svenire. Dovevo assolutamente accompagnarlo.
Si sarebbe potuto perdere. Ma dovevo tornare in classe a portare il cd al professore. Non sapevo cosa fare.
Alla fine il mio lato razionale e per niente romantico ebbe la meglio:
<< Mi dispiace ma dovrei portare questo cd al professore e se non torno, mi becco una punizione...>>
<< Ah ok, tranquillo. Allora ci vediamo in giro? >>.
<< Ok...........>>. Mi guardò negli occhi e mi sorrise.
Quello fu il giorno più bello della mia vita.
  
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