Se Ambrosio avesse avuto la forza di aprire la
bocca e dire la sua, in alcune situazioni non si
sarebbero verificate stragi quasi inutili; e invece no!
Ambrosio doveva sempre ricorrere alla sua
inseparabile carabina. Bonacci, il suo vicino di casa,
era stufo dei continui spari che lo distraevano dal
suo hobby preferito: tiro a vela, con pretesa di
vincere. Ambrosio pensava molto durante il giorno
tra uno sparo e l'altro, e raramente veniva attratto
dalla calda voce della lavandaia che gorgheggiava
in riva ad un ruscello, distante da casa Km. 7.
Una notte egli correva dietro a Bonacci, per
spaventarlo, ma ad un tratto si fermo` e disse -
"Oddio! Tengo a fevre a 33 e 3". Bonacci intenerito,
si lascio` essiccare ai primi raggi di sole. Ambrosio,
che non si era ancora accorto di essere un uomo,
consiglio` al terreno di aprirsi per lasciarci cadere il
prugnoso corpo di Bonacci, sorridente da un lato,
atteggiato a Giggetto dall'altro.
Col passare del vento, la carabina di Ambrosio si
arrugini`, perdendo cosi` la sua efficazia.
"Ambroho`", urlava la lavandaia brandendo un
padellone nella mano centrale; e fu` allora che
Ambrosio scoperse l'amore!
Misericordia e tentacoli intanto crescevano nel
campo al posto dei peperoni; minuscoli ippopotami
albergarono alcuni dei tronchi d'albero, disposti
correttamente dall'uno al dieci; strati di lava
solcavano il cielo; riserve infinite di stuzzichini,
tipo antipasto, apparvero nel magazzino di
Ambrosio, ma scomparvero subito appena egli ci
mise piede; tocchi di parmigiano e pecorino
vennero usati al posto delle saponette.
Ambrosio, finalmente nuovo, si prese cura della sua
nuova compagna, ed insieme andarono a vivere le
loro ultime settimane in una bella casetta
abbandonata in cima al fontanile, constatando ogni
giorno di piu`, che il generale Custer e` quello sotto
la bandiera; l'altro invece e` Toro Seduto.