Era tardi dovevo partire per Londra, l’aereo da Dublino sarebbe partito a momenti, così decisi di non mettere molte cose nella mia valigia ,che ancora ,non avevo finito di preparare. Il cielo era azzurro ma si intravedeva una tempesta in arrivo. Guardando dalla finestra della mia stanza vidi il postino Berne che veniva rincorso dal solito cane degli Allen una famiglia molto simpatica ma ,anche,molto strana allo stesso tempo. Era l’ultima volta che vidi la mia cameretta prima di partire i ricordi mi riaffioravano nella mia mente mentre guardavo tutte le coppe che avevo vinto e tutte le foto dei miei più cari amici ma,adesso ,tutto cambierà. Scesi al piano di sotto ma,mentre scendevo,sentii un frastuono assordante--Col che ci fai ancora qui pensavo fossi già partito!!dai!!su!! microbo!!sparisci !così potrò prendermi la tua stanza--Disse Erc il mio fratello maggiore mentre teneva in mano l’ultimo modello di Iphone che continuava a ripetere ,sempre, la stessa canzoncina”Colin Colin dove vai Colin?vado in Inghilterra a fare l’attore volando con le orecchione a fare L’uomo di mondo ”--Sai stavo pensando di mandare questo motivetto a tutti i tuoi amici su facebook appena ti sarai tolto dalle scatole --disse Erc--fai quello che vuoi tanto resti sempre il solito idiota—dissi--staremo a vedere--disse Erc. Il fatto è che lui, ancora, non sapeva che scherzetto gli avevo preparato prima di partire non immagina minimante che nel suo letto ci siano tutte le riviste di Play Boy poste sotto il cuscino. Peccato che non potrò vedere la faccia di mia madre che mentre ,aggiusta il letto ,vede le riviste di Erc messe in bella vista.--Papà dai e tardi!!sbrigati!!o perderò l’aereo per Londra!!dai!! sono quasi le 9--;--si si un momento sto prendendo le chiavi--.Eravamo in macchina mentre il più totale silenzio accompagnava il viaggio ma,in realtà,qualcosa si sentiva erano i lampi della tempesta imminente che si sarebbe abbattuta su Dublino.Quel silenzio si era interrotto, quando,papà disse--Tua madre ti manda tanti baci e dovuta partire per Belfast molto presto doveva tenere una lezione importante all’università--;--fa niente tanto ci parlerò non appena arriverò a Londra--dissi io mentre guardai mio padre per un po’ visto che era l’ultima volta che lo vedevo. Lui non era il tipo da addii strappa lacrime però capivo,perfettamente,che in realtà voleva salutarmi ma ,anche ,quel silenzio per me era importante. Arrivato all’aeroporto salutai mio padre scesi dalla macchina e presi le mie valigie non pesavano molto ma ,comunque,era sempre una tortura portarle da una parte all’altra. Dietro di me ,da un taxi, scese una bellissima ragazza aveva gli occhi azzurri,capelli biondi,lunghi e può mossi e un viso angelico era molto magra e si vedeva che era anche un amante della moda. Presi le mie valigie e entrai nell’aeroporto ma non sapevo come muovermi era la prima volta che viaggiavo cosi mi avvicinai ad uno schermo ,che indicava la tratta che avrei dovuto fare ,ma non ci capivo assolutamente nulla. Quando vidi seduta quella,bella,ragazza che avevo incontrato fuori mentre fumava una sigaretta. Così attaccai bottone dicendo--mi scusi se la disturbo sà dirmi ,per favore ,qual è la tratta giusta per Londra--la ragazza bionda rispose--si certo anche io devo andare lì!!la trovi su quella schermata--indicando un l’altro schermo quasi nascosto--grazie mille--riposi con cortesia. Cosi ripresi la mie valigie mi sedetti ad aspettare ancora l’aero ,stava facendo ritardo a causa del maltempo;mi sedetti vicino alla ragazza bionda era davvero molto bella ma aveva un espressione ,molto, enigmatica non si capiva se era triste o felice. Così ripresi ad attaccare bottone dicendo--comunque piacere Colin--e la ragazza bionda rispose-- piacere io mi chiamo Katie ma tu puoi chiamarmi Katty--.Il tempo volò in fretta ormai si avvicinava il momento di entrare nel aereo e lasciare per sempre la sua amata Irlanda e partire alla volta di nuove avventure.Quando entrai nel aereo vidi che tutti i posti erano occupati e di certo non potevo andare in prima classe se no mi avrebbero buttato a calci dal aereo ma,mentre mi incamminavo in cerca di un posto,verso l’ultimo posto vidi una mano ma la riconobbi subito era quella di Katie.Mi sedetti vicino a lei così incominciammo a parlare del più e del meno mentre ormai si faceva sempre più lontana la mia terra d’origine ed era ,anche,il primo natale che passavo senza la mia famiglia.