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Autore: Ladychic    21/12/2011    9 recensioni
«Tutte sciocchezze da terrestri! Natale, neve e balle varie! Mi chiedo ancora cosa mi abbia spinto a restarmene in un pianeta tanto misero!»
La risposta la conosceva benissimo, ed era davanti a lui.
«E smettila di lamentarti una buona volta scimmione…» sussurrò la donna baciando leggermente il collo del marito.
La situazione degenerò immediatamente. Bulma si trovò in un secondo distesa sul divano con il marito che la baciava e l’accarezzava ovunque in preda alla passione crescente.
Vegeta era intento a sbottonarle la camicetta quando…
«Mamma! Papà! Che state facendo??»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre desiderato che, come per magia, cadesse la neve.

Mancavano solo quattro giorni alla vigilia di Natale.

La piccola Bra di appena tre anni era coricata sul divano intenta a guardare appassionatamente un cartone animato natalizio, affianco a lei era seduto Trunks immerso nella lettura di un gigantesco libro di fisica.  In cucina, Vegeta, rientrato da poco dagli allenamenti,  terminava l’abbondante cena in compagnia della moglie che avendo già finito da un pezzo la sua piccola razione di cibo, lo guardava sorridendo.

«La cena è di suo gradimento anche oggi, sua Maestà?» chiese divertita Bulma.

Il marito rispose con un grugnito.          

«Anche oggi? Ma per favore! Non nascondiamo la realtà Bulma, tu non sai proprio cucinare! Devi ammetterlo!»

«Be, non l’ho mai negato infatti! Preferisci  forse tornare a vivere con i miei genitori? Se non ricordo male andavi matto per la cucina di mia madre…»

A vegeta andò di traverso l’ultimo boccone.

«Assolutamente no! Preferisco mille volte mangiare cibi mediocri che vivere sotto le stesso tetto di  quella donna! Dopo tutto questo tempo continua ancora a lanciarmi apprezzamenti! E’ veramente una cosa inquietante!»

Bulma scoppiò fragorosamente a ridere.

Vegeta fulmineo si alzò dalla sedia, sollevò con un braccio Bulma e avvicinò il suo viso pericolosamente alla sua bocca.

«Non ridere del Principe dei Sayan, Donna!»

Il bacio che scaturì tra i due fu bruscamente interrotto dall’arrivo della piccola Bra in cucina.

Vegeta era decisamente scocciato da quell’interruzione.

«Manda i mocciosi a letto, mi pare che sia già troppo tardi»

Bulma, non diede minimamente ascolto alla “richiesta” del marito e si rivolse sorridente alla figlia.

«Cosa c’è amore?»

La piccola Bra strinse la mano della madre e la condusse in soggiorno dove la televisione ancora accesa trasmetteva i titoli di coda del cartone animato.

«Mamma, che cos’è quella cosa bianca che per tutto il cartone ricopriva tutte le cose? Gli alberi, le case, i giardini..»

«Oh tesoro, è la neve! Vedi, durante il periodo di Natale, fa talmente freddo che le goccioline di pioggia si trasformano in pezzetti di ghiaccio così piccoli da essere leggerissimi e soffici, e si posano su tutte le cose. Tu non l’hai mai vista dal vero perché non nevica mai nella nostra città»

«Questo perché ci troviamo in un parallelo troppo vicino all’equatore e le percentuali di nevicata sono pressoché inesistenti!» aggiunse Trunks.

Il viso della piccola si fece triste, poi chiuse i pugnetti e chiese timida «Ma c’è qualche piccola speranza che per questo Natale, la pioggia si trasformi in neve anche qua?»

«Ovviamente visto le elevate temperature di quest’anno direi di n…» Trunks non concluse la frase perché Bulma si intromise «Certo tesoro! La speranza è sempre l’ultima a morire!»

Il viso di Bra alle parole della madre tornò allegro e sorridente come sempre.

Bulma vide il marito nell’angolo del soggiorno decisamente scocciato da tutte quelle chiacchiere futili da umani.

«Bene, ora a letto tutti e due bambini,  è veramente tardi»

«D’accordo, buonanotte!» dissero i due dirigendosi al piano di su.

«Ah, dimenticavo, Trunks, devi farmi avere la letterina con i regali che vorresti ricevere entro domani perché se no Babbo Natale non fa in tempo a cercarli, e per favore, scrivi anche la letterina per tua sorella»

Il bambino si girò arrabbiato e imbarazzato «Mamma, andiamo, ho undici anni! Lo so benissimo che Babbo Natale non…» per la seconda volta in quella serata il giovane fu interrotto dalla madre.

«Tesoro, FAI QUELLO CHE HO DETTO, per piacere!» disse Bulma indicando con lo sguardo la sorella.

«Va bene, va bene, lo farò

Bra felicissima per la risposta del fratello gli saltò addosso ringraziandolo.

Una volta che i due sparirono sopra le scale, Bulma raggiunse il marito stagliandosi proprio di fronte.

«Ce ne hai messo di tempo a mandarli via!» disse l’uomo stringendola nuovamente tra le sua braccia.

«Oh, andiamo Vegeta! Dovevo spiegare a nostra figlia cosa fosse la neve!»

«Tutte sciocchezze da terrestri! Natale, neve e balle varie! Mi chiedo ancora cosa mi abbia spinto a restarmene in un pianeta tanto misero!»

La risposta la conosceva benissimo, ed era davanti a lui.

«E smettila di lamentarti una buona volta scimmione…» sussurrò la donna baciando leggermente il collo del marito.

La situazione degenerò immediatamente. Bulma si trovò in un secondo distesa sul divano con il marito che la baciava e l’accarezzava ovunque in preda alla passione crescente.

Vegeta era intento a sbottonarle la camicetta quando…

«Mamma! Papà! Che state facendo??»

«O mio dio! Bra! Perché non sei a letto?!» esclamò Bulma boccheggiando dopo aver allontanato il marito.

Vegeta era scattato in piedi rosso sia dall’imbarazzo sia dalla rabbia! Se solo quella bambina non gli avesse ricordato così tanto Bulma l’avrebbe fatta fuori in un secondo!

«Sono scesa a portarti le letterine per Babbo Natale, ho costretto Trunks a scriverle subito!»

«Bene, dalle a me, e ora torna subito a letto e non ti alzare più, altrimenti Babbo Natale non ti porterà niente!» disse severa la donna.

«Corro!» disse la bambina schizzando velocemente in direzione delle scale.

«Buonanotte mammi, buonanotte papi!» urlò.

«Sogni d’oro tesoro!»

Quando della piccola non rimase più alcuna traccia Vegeta sprofondò a sedere sul divano portandosi le mani alla testa.

«Donna! Ti rendi conto che tua figlia ci ha quasi visti…»

«Lo so Vegeta! Fidati sono imbarazzata anche io e soprattutto arrabbiata per l’interruzione, ma povero tesoro, voleva solo far avere a Babbo Natale le lettere il prima possibile!»

La donna prese la letterina della figlia e la lesse ad alta voce.

«Caro Babbo Natale, anche se a volte non mi sono comportata molto bene con i miei genitori e con Trunks, sappi che voglio molto bene a ognuno di loro, quest’anno vorrei chiederti un solo regalo, che è però il più importante che potresti farmi: desidererei che per Natale ci fosse la neve anche qua, così potrei  finalmente vederla! Ecco questa è l’unica richiesta che ti faccio, spero tanto che tu la esaudisca.»

La donna concluse di leggere la lettera con gli occhi lucidi.

«Che ti prende, non dirmi che ti metti a piangere per queste sciocchezze!» la prese in giro Vegeta.

Bulma scosse la testa.

«Non capisci, questo da bambina è sempre stato anche il mio desiderio! Sapevo razionalmente che mai sarebbe potuto nevicare in questa città a causa delle temperature troppo alte, però segretamente ho sempre desiderato che un Natale o l’altro, come per magia, cadesse la neve…»

«Voi  terrestri siete così ingenuamente sognatori! E poi l’hai detto tu stessa! La neve non può esserci in questa città. Comprerai come sempre un mucchio di giocattoli per quei due e la mocciosa si dimenticherà di quella stupida neve»

Bulma si alzò di scatto dal divano stringendo i pugni.

«Ho deciso! Costruirò una macchina capace di creare la neve! Mancano pochissimi giorni a Natale devo sbrigarmi!»

Detto ciò la donna si diresse a gran velocità nei laboratori lasciando a bocca aperta (e a mani asciutte) il marito.

***

Mancavano solo due giorni a Natale. 

La macchina che ormai era in fase di completamento, avrebbe creato degli enormi pezzi di ghiaccio larghi e alti più di tre metri, in seguito una seconda macchina avrebbe tagliato con delle forbici il ghiaccio in pezzi finissimi.

Finì stanca la costruzione del macchinario e subito l’avviò in modo da avere già da quella notte i blocchi di ghiaccio che avrebbe spezzettato il giorno dopo.

Nel giro di qualche minuto la macchina produsse cinque grandi blocchi di ghiaccio.

Soddisfatta per i progressi raggiunti quel giorno, la scienziata lasciò i laboratori.

Raggiunse la camera da letto, Vegeta sembrava essere già addormentato.

La donna stanchissima si mise il pigiama e infreddolita si mise sotto le coperte.

«Sei rientrata tardissimo stanotte» sussurrò l’uomo dalla parte opposta del letto.

«Già… m…ma ho… pr..pratic…ameeente fini…too, do..mani mi res…ta solo da tagl..iare il ghiaccio»

Bulma smise di parlare quando il corpo caldo del marito l’avvolse stringendola dolcemente.

«Sia chiaro, lo faccio solo perché i tuoi denti che sbattono mi impediscono di dormire».

 

*** 

Il 24 Dicembre era finalmente arrivato, e mentre Bra era a letto già da un pezzo desiderosa che Babbo Natale esaudisse il suo desiderio, Bulma era nei laboratori morta dal freddo ma ansiosa di completare la sua opera.

La macchina che doveva sgretolare il ghiaccio tuttavia non aveva abbastanza potenza per scalfirlo.

La scienziata cercò in tutti i modi di potenziare il macchinario, ma i blocchi di ghiaccio erano troppo spessi. Presa dalla rabbia e dalla disperazione prese il primo picchetto che trovò ed iniziò lei stessa a scalfire il ghiaccio. Pur mettendoci tutta la forza che possedesse le schegge di ghiaccio che cadevano dal blocco erano pochissime, non avrebbe mai fatto in tempo a ridurre in neve quei cinque blocchi entro la mattina.

Tremendamente morta dal freddo, sconfitta e delusa per non poter esaudire il desiderio della sua bambina si accasciò al pavimento e svenne.

***

Erano le due passate e Vegeta era assai irritato dal ritardo della moglie. Il Sayan scese dal letto e si diresse arrabbiato più che mai verso il laboratori, avrebbe dato una lezione a quella testarda della sua donna! Non poteva permettersi di lasciarlo tutta la notte sveglio in preda alla preoccupazione di non saperla accanto a lui. (Ovviamente tutto ciò non l’avrebbe mai confessato a Bulma).

Arrivò al laboratorio e la scena che gli si presentò davanti fu forse una delle più terribili di tutta la sua vita.

Immediatamente si gettò sulla sua donna e la scosse per le spalle.

«Bulma! Cazzo svegliati! Sei matta! Vuoi forse morire?! Svegliati!» mentre urlava il Sayan tremava tantissimo, non di certo dal freddo.

Dopo interminabili istanti di puro terrore la donna aprì gli occhi.

«Vegeta….scu…sami… tan..to… ma… volev..o ved..ere la ne..ve…»

Bulma svenne nuovamente, questa volta tra le braccia del marito.

“stupida donna”.

***

Quella mattina Bra si svegliò estremamente di buon umore, finalmente era Natale!

Si affacciò alla finestra e rimase incantata dalla spettacolo che vide.

Babbo Natale aveva esaudito il suo desiderio.

Velocemente si vestì con cappotto, guanti, cuffia e sciarpa e corse a svegliare il fratello.

«Trunks! Trunks! Svegliati! Babbo Natale ha portato la neve!»

«Ma cos..» il ragazzo non crebbe ai suoi occhi, immaginò subito ci fosse lo zampino della madre, sicuramente l’aveva creata con qualche strana invenzione, ma ovviamente non lo disse alla sorella.

I due bambini corsero in giardino e iniziarono a giocare tra la neve.

La piccola Bra era veramente felice.

***

Quella mattina Bulma si svegliò estremamente confusa. Era nel proprio letto, col pigiama, ricoperta da, non poteva crederci, sette piumoni.  Aveva decisamente troppo caldo.

Si girò dalla parte del marito, pronta a scusarsi per la sua enorme testardaggine che l’aveva portata a quella pazzia, ma la trovò vuota.

Scese dal letto, si mise le pantofole, e  una delle sette coperte sulle spalle.

Notò che la tenda della porta finestra che dava sul balcone era leggermente spostata.

Curiosa, scostò del tutto la tenda.

Il cuore iniziò a batterle all’impazzata.

Uscì nel balcone innevato e vide poggiato alla ringhiera Vegeta intento ad osservare i figli che giocavano spensierati tra la neve in giardino.

Timidamente si avvicinò all’uomo che pur essendosi accorto della sua presenza continuava a tenere lo sguardo rivolto verso il giardino.

«Io.. Vegeta scusami, non mi sarei dovuta comportare in un modo così tanto incosciente. E tu.. hai fatto tutto.. tutto questo.. non posso crederci… non ho parole..»

Il Sayan si girò puntando i suoi occhi scuri come la notte in quelli limpidi e celesti di lei.

Il volto della piccola Bra alla vista della neve lo aveva reso estremamente felice, ma il sorriso nato nel viso di Bulma  fece perdere un battito a quel cuore che per tantissimo tempo era stato congelato.

La abbracciò.

«Dimmi solo che non combinerai mai più stupidaggini del genere» le sussurrò all’orecchio.

La donna annuì e lo baciò con tutta la gratitudine e l’amore che provasse.

«Mamma! Papà! Guardate, Babbo Natale mi ha portato la neve!» strillò Bra dal giardino.

«Si tesoro! E’ meraviglioso! Attenta a non prendere freddo, Trunks anche tu, copriti di più»

Bulma raggiunse il marito che nel frattempo era tornato dentro la camera da letto.

«Non preoccuparti per loro! Non soffrono il freddo come qualche debole terrestre, per loro fortuna possiedono parte del mio sangue e non rischieranno di morire congelati come qualcuno di mia conoscenza»  disse l’uomo avvolgendo la donna da dietro con un’altra coperta.

«Non vai a goderti il tuo regalo di Natale? Sognavi la neve da una vita o sbaglio?»

Bulma si voltò e posò le sue labbra su quelle di Vegeta.

«L’unico regalo che voglio adesso e che sempre vorrò sei tu».

Vegeta dovette constatare che alla fine colpire alle tre del mattino cinque enormi blocchi di ghiaccio con sfere di energia per creare quella futile neve, non era poi stato tanto male.

 

Fine

Questa fan fiction è nata nella mia mente dopo aver visto la pubblicità di Natale della Vodafone, spero che sia stata di vostro gradimento, mi piacerebbe molto sapere che ne pensate dal momento che è la prima fan fiction che scrivo sulla coppia Bulma/Vegeta.

Ne approfitto per augurare a tutti un felicissimo Natale!

Baci, Chiara.

 

  
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