Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Melath    21/12/2011    3 recensioni
Non aveva mai compreso, e tanto meno accettato la scelta di Santana, ma era la sua e non avrebbe mai potuto fermarla. Nessuno poteva fermare Santana Lopez.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Brittany si svegliò e si girò verso la parte opposta del letto. La piccola stava ancora dormendo con piacere e si rese conto in quel momento che si era addormentata piangendo. Sì girò dalla parte opposta e inghiotti un singhiozzo per non far svegliare la bambina. Si accoccolò in posizione fetale pensando che non sarebbe stato Natale senza la sua compagna.
Non aveva mai compreso, e tanto meno accettato la scelta di Santana, ma era la sua e non avrebbe mai potuto fermarla. Nessuno poteva fermare Santana Lopez.
La piccina sì svegliò saltando sul letto.
‘E’ Natale! E’ Natale! Torna la mamma!’ si mise a urlare la castana. Brittany la prese per la pancia e la tirò sul letto facendole il solletico, mentre lei si contorceva sul grande materasso spostando tutte le lenzuola.
‘Seduta Soldato!’
La minuscola si sedette sul lenzuolo e le piccole gambe che non le arrivavano alla fine del cuscino.
Brittany si sedette davanti a lei e le scostò una ciocca di capelli dalla fronte.
‘Domani è Natale piccola peste. Arriva domani la mamma.’ Era doloroso pensare che non avrebbe passato il Natale con la sua donna, ma non aveva il coraggio di dirlo a Sofia. Ci avrebbe pensato il giorno dopo, successivamente la consegna dei regali. Le avrebbe detto che insomma, la mamma stava via ancora un po’.
L’espressione delusa della piccola le fece tornare il magone e l’ultima cosa che avrebbe voluto era farsi veder piangere da sua figlia, così la tirò per le gambe e le fece un po’ di solletico prima di mandarla a lavarsi per uscire a comprare gli ultimi regali.
Comprare i regali la vigilia di Natale è un suicidio, ma farlo a New York ha qualcosa di magico. Nessuna città è come la Grande Mela sotto Natale e, non vivendo in centro, il piccolo quartiere dove tutti le conoscevano ed erano al corrente della loro storia era come una grande famiglia. Tutti lì gli volevano un gran bene.

Fece indossare alla piccola il cappotto pesante e un gran cappellino con le orecchie da orso. Sciarpa e guanti anche per lei e uscirono a comprare gli ultimi doni per le nonne. Mentre attraversava le vie colorate dalle luci e piene di gente, si rese conto di quanto era stata fortunata ad avere Sofia. Non credeva sarebbero mai riuscite ad avere figli, ma la legge del 2011 aveva permesso loro di sposarsi quindi perché non approfittarne? Strinse la mano della figlia e la guidò nel negozio italiano infondo alla via. Ritirò una parte del pranzo ordinato per il giorno dopo e si diresse al negozio di fiori. Ordinò una composizione per la suocera mentre la titolare del negozio faceva di tutto per non permettere a Sofia di distruggere la bottega.

Tornarono a casa per pranzo e Brittany si mise a preparare un’insalata leggera per entrambe. Al pomeriggio avrebbe avuto lezione di danza e Sofia sarebbe andata a balia dalla sua vicina.
‘Mamma ma ci devo proprio andare dalla Signora Truman? Puzza di gatto e canta sempre lei.’
La bionda rise e si alzò per sparecchiare. ‘Tesoro, i gatti sarebbero molto offesi dalla tua discriminazione e sono sicura che se tu insistessi maggiormente, ti permetterebbe di cantare con lei.’ Disse mentre dalla finestra iniziava a scendere un leggero nevischio.
‘Corri a prendere i libri che fra poco la mamma deve andare o arriva tardi!’

La piccina scese con un po’ di fatica dalla sedia e si spostò nella sua stanza a raccogliere i colori e i libri appena comprati pronti per essere pasticciati.
Mentre Brittany si cambiava i suoi pensieri corsero a Santana e a quanto le mancasse. In una situazione normale, pensò mentre indossava le calze collant e il body, sarebbe stata lei a casa a fare da balia a Sofia. Ma non quest’anno. Non riusciva a togliersi dalla testa il momento in cui Santana le aveva dato l’annuncio della sua partenza.
Era stato due anni prima, era stata appena eletta caporale e di conseguenza era stata trasferita in zona di guerra. Avrebbe potuto rifiutare? Come? Dimostrando a tutti che una donna non può fare un lavoro da uomo. Che è troppo legata alla famiglia. Che con una figlia non può partire per una zona di confine.
Nessuno poteva capire la fatica che aveva fatto ad arrivare così in alto. Nessuno poteva capire la fatica che ogni giorno faceva a stare lontana da sua figlia e da sua moglie. Ogni notte prima di andare a dormire apriva il porta foto e vedeva nella cornice la foto di una bionda dagli occhi di ghiaccio e una mora dal profilo deciso. L’ultima volta che l’aveva vista era ancora troppo piccola per poter fare una stima di come sarebbe diventata. Ma lei se l’immaginava bella come la madre. Anche se non era sua.
Brittany lascio Sofia dalla vicina e corse a lezione. La necessita di concentrarsi sui corpi di altre persone la portò a non pensare a Santana per tutto il pomeriggio, fino alle 19.00. Quando chiuse la scuola e si avviò verso casa.
Il cenone natalizio sarebbe stato a base di pizza peperoni e salame con la sua bambina e un bel film della Disney. La festa grande con i suoceri e i nonni, domani per pranzo. Non aveva mai fatto così a casa sua, ma i Lopez le avevano tramandato questa usanza e alla lunga ci si era abituata.
Quando rientrò in casa venne accolta da Sofia che le saltò alle ginocchia entusiasta per la giornata passata a cantare. Mentre mangiavano le raccontò che era finalmente riuscita a farsi sentire e aveva deciso che avrebbe cantato tutta la vita. Guardandola sorridere così felice si rese conto che in uno modo o nell’altro aveva a fianco il suo amore, nelle sembianze che erano state tramandate da dei geni fortunati alla sua pulce. Come la chiamava Santana.
Chiusero il cartone della pizza in un sacchetto per coprire l’odore e lo misero fuori dalla finestra.

Era arrivato il momento di scegliere il film. Era sempre stato la Bella e la Bestia quando Santana era a casa. Oramai quel cartone lo sapevano recitare tutte e tre. Quell’anno però decisero di tacito accordo di non guardarlo, non sarebbe stato lo stesso senza la mamma. Optarono quindi per Rapunzel. Indolore e divertente.
A metà film Sofia stava già dormendo. Erano le 23.00 e la città si stava animando di persone alla volta della festa in strada. I cani iniziarono ad abbaiare alla che neve aveva iniziato a scendere copiosa. Prese la piccola in braccio e la mise a letto. Le rimboccò le coperte quando inaspettatamente senti dei rumori sul pianerottolo. Sì girò con circospezione verso la porta della stanza e sentì serpeggiare la paura. L’entrata era chiusa a chiave e anche le finestre, chi mai avrebbe potuto fare del male la notte di Natale? Sofia si svegliò credendo nell’arrivo Babbo Natale e iniziò ad agitarsi nel letto. La madre cercò inutilmente di farla stare calma.
Uscì dalla camera chiudendo la porta. ‘Sofia torna a letto! Se Babbo ti vede porta via tutti i regali!’.
Sentì la porta aprirsi e bloccarsi grazie alla catenella.
‘Babbo Babbo!’ urlò Sofia dalla camera da letto mentre la madre prese uno spray al peperoncino dalla credenza. Segnò nella mente di ringraziare Santana alla prima occasione.

‘Brittany apri!’ un sussurro arrivò dall’altra parte della porta. Un sussurro che la fece traslire e le fece cadere la bomboletta dalle mani. La bionda corse alla porta e liberò la catenella che la fermava. Davanti a lei stava Santana. Ancora in uniforme e con lo zaino al collo. Sì allungò immediatamente verso di lei stringendola con foga tra le braccia.
‘Ho avuto il congedo!’ disse tra le lacrime mentre Brittany la riempiva di baci.
Sofia riuscì ad aprire la porta della camera e corse in salotto dove le madri si stavano abbracciando. Quando vide la figura della latina stagliarsi in contro luce dal finestrone sul pianerottolo, le corse in contro mentre questa si abbassava e la stringeva a se piangendo.
‘Mamma è Babbo Natale!’ disse la piccola.

‘Mamma ora si ferma, pulce. Per sempre.’

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Melath