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Autore: Beatrice_B    07/08/2006    6 recensioni
"La Forza ci riunirà per sempre, Ani. Te lo prometto." Padmè è sopravvissuta e Darth Vader combatte contro i terribili sensi di colpa. Potrà la luce di Padmè riportare in vita l'anima oscura di Anakin? La mia prima FF su Star Wars.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Principessa Leia Organa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia non è scritta a scopo di lucro, perciò i personaggi rimangono di proprietà esclusiva di George Lucas e della Lucasfilm.

Salve a tutti! Questa è la mia prima ff su Star Wars, film che adoro. Vi prego siate clementi!! Mi sono ispirata alla fine di EpIII… cosa sarebbe successo se Padmè non fosse morta, e Anakin/Vader non avesse completamente rinnegato il suo passato?

Leggete in tanti e commentate!!

Grazie e buona lettura,

PadmèSkywalker

ps: Purtroppo non posso garantire la pubblicazione quotidiana di nuovi capitoli. Probabilmente avverrà ogni 2/3 giorni. Scusate.

 

L’INIZIO DI UN NUOVO GIORNO

1° CAPITOLO………… APPRENDERE LA VERITA’

Aprì gli occhi. Una sala bianca le apparve, sfocata. Le lacrime l’accecavano. Un dolore infinito le squarciava l’anima. "Sto morendo" pensò. "E’ tutto finito"

Sentii un movimento alla sua destra e cerco con gli occhi la sorgente di quel rumore. Vide una figura, alta. Le sembrava familiare.

Un’altra fitta di dolore la percorse, e scoprì che stava urlando.

Sentii il vagito di un neonato. Una voce profonda le disse: - E’ un maschio…-

Con uno spasimo, si accorse che stava guardando suo figlio. -Luke…- disse debolmente. Cerco di allungare una mano per accarezzarlo, ma il minimo movimento era insopportabile.

Sembrava le avessero trafitto l’addome con una spada ardente. Con un urlo straziante, si abbandonò sul cuscino.

-Anakin…!-

- Padmè, hai avuto due gemelli… Resisti…!- disse la voce, disperata.

-Anakin… no, Anakin…-

-Anakin… non c’è, Padmè…- disse di nuovo l’uomo, con voce incerta.

-Ti prego… Anakin… Ti amo, Annie… Mi dispiace…- singhiozzò la ragazza sul letto d’ospedale.

Poi, sembrò che il dolore si acuisse. Mise a fuoco l’uomo. Lo riconobbe.

- Obi-Wan… in lui c’è del buono… io lo so… lo so che c’è… ancora…-

Sentì che una forza più grande di lei l’abbandonava. Sentì la propria testa appoggiarsi al cuscino, il respiro farsi pesante. Una mezza dozzina di scanner emisero suoni d’allarme. E poi il buio.

*

Il calore la avvolgeva. La luce le bruciava gli occhi. Strinse le palpebre e aprì la bocca. Emise un gemito. – Ann…-

- Padmè!- gridò una voce. Sembrava sollevata.

Prese tutta la forza che aveva e si costrinse ad aprire gli occhi. Lentamente, mise a fuoco la stanza. Una grande vetrata la separava da quello che sembrava un giardino. Le ricordava tanto Naboo…

Una figura anonima le prese la mano e la strinse. Con tutti i sensi, cercò di riconoscere quella persona.

Tentò di parlare. Una voce roca, che non assomigliava per niente alla sua, le uscì dalla gola riarsa. -Annie… sei… sei tu?-

L’uomo le rispose. - No. Sono Obi-Wan, Padmè. Mi riconosci?-

Padmè si sentì girare la testa. Perché Anakin non era lì, con lei? Prese un profondo respiro. - Obi-Wan? Dove sono…?-

- Ti ho portata a Naboo. Nella villa sul lago. Quella di cui me ne avevi parlato una volta, ricordi?-

La ragazza tentò di alzarsi, ma il dolore fisico non era del tutto scomparso.

- No. Non ti muovere. Sei ancora molto debole- disse Obi-Wan.

Padmè cercò elementi nella stanza che la potessero aiutare a ricordare cos’era accaduto. Vide il letto matrimoniale su cui era distesa. Obi-Wan era seduto di fianco a lei, sul materasso. L’uomo con i capelli castani e gli occhi verdi le rivolse un sorriso.

- Sapessi che paura ci hai fatto prendere!-

Padmè aggrottò la fronte, ma anche quel piccolo movimento le procurò una fitta alla testa. -Che è successo?-

-Come… - il sorriso scomparve dal viso di Obi-Wan. -Non ricordi nulla?-

-No- Padmè cominciava a irritarsi. Dimmi quello che è successo e basta!, pensò.

– Dov’è Anakin? Perché non è qui?-

-Anakin…?- ripeté Obi-Wan incredulo. -No… Padmè, ti sbagli… Anakin non c’è, ricordi?-

-Cosa devo ricordare?- sbottò con voce dura lei, quanto la sua gola lo potesse permettere. - Perché non lo fai venire?-

Obi-Wan si morse il labbro inferiore. Senza una parola, uscì dalla stanza. Padmè, non potendo urlare, si limitò ad aspettare che tornasse.

Obi-Wan tornò due minuti dopo. Era seguito da due persone. I visi sembravano familiari, ma Padmè non li riconobbe. Portavano entrambi un fagotto di lana azzurra.

- Padmè, loro sono Bail Organa e sua moglie.- disse Obi-Wan, incerto.

- Bail!- lo riconobbe Padmè. Bail e la moglie si avvicinarono. L’uomo indossava una casacca e un paio di pantaloni beige, e una fascia rossa a tracolla. La donna un largo vestito cortigiano e la stessa fascia rossa. Esibivano un sorriso forzato, triste. Padmè si chiese il perché, ma poi la sua attenzione fu catturata dai due fagotti che le porsero. Avvolgevano due bimbi identici, un maschio e una femmina. Lo capì senza che Obi-Wan le dicesse niente.

- Sono i tuoi figli, Padmè.-

Un largo sorriso le spuntò sul viso. Due lacrime si rincorsero sulle sue guance.

- Il maschio lo hai chiamato Luke. Ma la femmina…- disse Bail.

Padmè non rispose. Era intenta ad ammirare i suoi bambini. I piccoli avevano la pelle liscia e dormivano beatamente. Il bimbo aveva pochi capelli, ma i pochi che aveva erano color del sole, la bimba, invece, aveva i capelli scuri. Proprio come i suoi.

Sembrava aver perso l’uso della parola. Con fatica, distolse lo sguardo dai piccoli e lo posò sulle persone ai piedi del suo letto. Con gli occhi raggianti, disse: - Sono… sono bellissimi…-

E continuò ad osservarli per molto tempo. Poi, sembrò tornare in sé, e con un sorriso, disse: - Lei sarà Leia… come voleva Anakin. Ma…- il sorriso le scomparve dal viso.

-Anakin? Dov’è? Ha visto i bambini?-

-Anakin… non c’è, Padmè - sospirò Obi-Wan. - Riposa. Domani andremo dai tuoi genitori e così potrai raccontargli la storia completa. E la sentirai solo una volta. Credo sia meglio.- Concluse, abbassando la testa.

- Non voglio andare dai miei genitori. Non gli ho raccontato nulla di Anakin. In teoria non dovrebbe saperlo nessuno- ribattè la ragazza.

- E vorresti togliergli la gioia di scoprire di avere due nipoti? Non credo- continuò lui.

Se ne andò. Bail esitò, ma poco dopo lo seguì. Sua moglie, con un sorriso solcato da una lacrima, le si avvicinò e sussurrò: -Mi dispiace-. Poi se ne andò anche lei.

Padmè rimase di stucco. Perché nessuno mi vuole dire cosa è successo? Poi, si occupò dei bambini. Ne imparò a memoria i lineamenti. Notò che Luke assomigliava moltissimo ad Anakin: gli stessi capelli, gli stessi occhi e la stessa fossetta sul mento. Mentre Leia le assomigliava soprattutto nella forma degli occhi.

Rimase per molto tempo ferma a guardarli, fino a che la sua attenzione fu catturata dal tramonto del sole di Naboo. Quando giunse il buio, strinse a sé i piccoli e si addormentò.

*

Sentiva dei bimbi piangere. Nel buio dei suoi sogni, la senatrice Padmè Amidala vedeva i suoi gemelli. Tentava di raggiungerli, ma con più si avvicinava, più loro si allontanavano. - Leia! Luke!- li chiamò.

Poi scomparvero. Disperata, si girò e vide due persone, un ragazzo e una ragazza che si assomigliavano. Il maschio le ricordava molto Anakin…. La ragazza portava una tunica bianca e i capelli raccolti a rosa sulle orecchie. Le sorridevano entrambi. Ma poi arrivò un uomo incappucciato e li portò via. La testa le faceva male da morire…

Si svegliò di soprassalto. I gemelli piangevano. Padmè si portò una mano al cuore. Un brivido freddo le era sceso dalla schiena fino alle gambe. Il respiro ansioso piano piano si placò e riprese il ritmo normale. Come se si fosse accorta solo allora che i bimbi piangevano, saltò giù dal letto, provocandosi un altro giramento di testa. Si appoggiò alla cassettiera di legno accanto al materasso. Piano, raggiunse la culla, dove i bambini, agitando i pugni, erano rossi di rabbia.

Chissà chi li ha spostati qui, si chiese Padmè. Ricordava perfettamente di essersi addormentata con loro e il pensiero che qualcuno fosse entrato nella stanza mentre dormiva, non le andava a genio.

Li prese entrambi in braccio e li appoggiò sul letto matrimoniale. In un cassetto trovò dei ricambi e li cambiò, chiedendosi chi avesse pensato a tutto.

Obi-Wan era apparso sulla porta. Osservava Padmè darsi da fare per calmare i gemelli, e, non sapeva perché, provava uno strano senso di orgoglio. E di tristezza. Padmè non lo meritava, si disse.

Si fece avanti e le disse: - Padmè, mentre tu dormivi… ehm… dopo il parto…, hanno provveduto i droidi medici a nutrire i piccoli. Io non avrei saputo come cavarmela-

Padmè si girò di scatto, turbata. -Oh, ciao- disse. - In effetti, stavo pensando come dargli da mangiare.- Era ancora un po’ irritata poiché Obi-Wan non le aveva parlato di Anakin.

Obi-Wan sobbalzò, cogliendo il messaggio. - Oh, bene. Scusa. Ci vediamo dopo-

Padmè lo guardò mentre andava via, e provò tanti sensi di colpa. Non lo aveva mai trattato così male. Era da sempre un grande amico, sia suo che di Anakin. Anakin… cosa ne era stato di lui? Questi pensieri le affollavano la mente mentre allattava i piccoli. Quando ebbero finito, li vestì e li sistemò con cura dentro ad una culla mobile.

Questa la seguì, grazie ai propulsori antigravitazionali silenziosi, fino al salotto, dove la aspettava Obi-Wan. Lui era vestito come sempre da Jedi. Padmè indossava un lungo vestito, che era aderente fino sotto al seno. Poi da lì, piano, si allargava fino a terra. Un mantello argenteo le copriva le spalle, mentre i capelli ricci erano tirati indietro da una fascia azzurra.

Obi-Wan, che sembrava immerso in una meditazione, non si voltò.

Padmè lo guardò per un po’, come per cercare di scoprire i segreti che lui le teneva nascosti. Poi parlò, incerta. - Obi-Wan?-

Lui sussultò e si girò lentamente. Studiò per pochi istanti la ragazza e disse: -Allora, hai deciso se andare dai tuoi genitori?-

Padmè rimase in silenzio, poi disse: - Sì. Hai ragione tu. Non ho il diritto di privarli di una cosa tanto bella.-

E si avviarono.

*

Mentre camminavano lentamente, non parlavano. La culla stava al fianco di Padmè, la quale la guardava ogni mezzo minuto.

Era abbastanza assorta nei pensieri, che si accorse a malapena di essere arrivata a Villa Naberrie, la casa dove aveva trascorso i 10 anni più belli della sua vita. Senza contare quelli con Anakin, si corresse dopo.

Venne avviata alle Carriere Speciali quando ebbe 11 anni. A 12 venne nominata Principessa di Theed. Ma, sorrise fra sé e sé, ormai quel titolo appariva solo nei trattati ufficiali. Quando parlavano di lei, la chiamavano Senatrice. O, quando venne eletta Regina, sua Altezza. Solo le persone della sua famiglia, i suoi amici più intimi e Anakin la chiamavano Padmè. Sembra strano, ma lei, in un certo senso, voleva abbandonare la carriera da Senatore. Una volta aveva rischiato persino di farsi uccidere, pensò. Più di una volta. Tutti gli attentati, le esecuzioni, l’odio… Non serviva a nulla. A lei bastavano solo Anakin e i bimbi. Ma ora non le volevano nemmeno dire dov’era finito Anakin…

Bussò a porta Naberrie, con una strana emozione addosso. Le aprì la madre.

- Padmè!- disse sorridendo, e la abbracciò.

- Mamma, questo è un mio amico, il Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi.-

- Salve- lo salutò formalmente la madre.

Nel frattempo, una ragazza più alta di Padmè era apparsa dietro alla porta.

- Sola!- la abbracciò Padmè.

- Oh, Padmè! E’ da tantissimo che non ti vedo!- disse la donna.

- Obi-Wan, lei è mia sorella Sola- sorrise Padmè.

Obi-Wan inchinò brevemente il capo, e il gruppo entrò in casa. Entrarono nel salotto, e lì la madre di Padmè notò la culla.

- Padmè…? Cos’è…?-

- Oh…- abbassò il capo la ragazza. Prese un gran respiro e disse: - Sono i miei figli, mamma.-

La donna la guardò sbalordita, poi si lascio cadere sulla poltrona alle sue spalle.

- Come… come hai detto?- balbettò.

Padmè abbassò lo sguardo. Sola si sedette su una sedia e rimase a guardare incredula la culla mobile.

La ragazza sapeva che avrebbero reagito così. Ma, si disse poi, lei come avrebbe reagito se fosse venuta a scoprire che aveva due nipoti nati in gran segreto? Respirò profondamente. -Papà è in casa?-

La madre scosse la testa, incapace di rispondere. Sola, con voce spenta, disse:

-Ah- rispose Padmè depressa. Avrebbe voluto raccontare la storia solo una volta. Suo padre era solito a chiedere tutti i dettagli, quindi avrebbe dovuto ripeterla almeno tre volte.

- Ma… Padmè…- iniziò la madre con voce bassa e tremolante. - Com’è successo…? Tu… non ci hai mai detto che… avevi un ragazzo… o che eri incinta…-

- Sono qui per raccontarvi tutto- disse Padmè, cercando di mantenere un tono calmo. - Nemmeno io so cos’è successo, alla fine. Obi-Wan è qui per questo.-

Obi-Wan prese un gran respiro. Gli dispiaceva raccontare tutto davanti alla famiglia di Padmè. Preferiva dirglielo in privato. Ma annuì comunque.

Padmè si sistemò sul divano, portando accanto a sé la culla. I gemelli dormivano. Obi-Wan si sedette accanto a lei.

La ragazza cominciò. - Tutto iniziò tredici anni fa, durante il blocco di Naboo. Vi ricordate quando fuggii travestita da ancella? Bè, andammo a Tatooine per comprare i pezzi di ricambio per la nave danneggiata dai Federalisti. Incontrammo Anakin Skywalker, un bambino schiavo che ci aiutò a ripartire e salvò Naboo…-

- Aspetta un secondo- la interruppe la sorella. - Anakin Skywalker non è quello con cui venisti a mangiare tre anni fa qui?-

Obi-Wan le lanciò un’occhiata di sbieco.

- Sì- rispose Padmè. - Venne avviato alla Carriera Jedi. Obi-Wan fu il suo Maestro fino a due anni fa. Tre anni fa, dopo 10 anni, ci rincontrammo. Anakin era cresciuto e si assunse il compito di proteggermi dai continui attentati. Venimmo qui a Naboo. Alla casa sul lago.>

La madre di Padmè annuì. - Ci sposammo io e tuo padre, lì…-

- Sì- assentì la ragazza. - Proprio lì. Anakin diede chiari segni di essere legato a me, ma io cercai di ignorarlo, sapendo che gli era proibito dai Jedi innamorarsi. Ma poi morì sua madre e non potevo continuare ad ignorarlo. Dovevo aiutarlo. Aveva perso la persona che amava di più al mondo.-

Obi-Wan si mosse e Padmè si bloccò. Deglutì e ricominciò con voce tremante. - E a quel punto, non potevo ignorare i miei sentimenti. Rischiammo di farci uccidere dai Separatisti a Geonosis, e gli confessai il mio amore…-

Un’arena le apparve alla mente, Anakin che le si allontanava lentamente… poteva rivedere le lacrime nei suoi occhi, la disperazione…

Scosse la testa e continuò. - Ci sposammo… nella villa sul lago… in gran segreto…-

La madre voltò il capo. - Come? Vi siete sposati? Ma Padmè… non ci hai mai det…-

- Non potevo!- esclamò la ragazza. - Era proibito, lo capite? Ma lo amavo, lo amavo più di ogni altra cosa al mondo. E lo amo ancora adesso. Qualche mese fa dovette partire per andare a liberare il Cancelliere… l’Imperatore- si corresse. Non poteva credere che la Repubblica fosse stata sconfitta. Palpatine non poteva credere che la libertà durasse nell’Impero. - E io rimasi incinta. Tornò, ma si avvicinò sempre di più a Palpatine. Lo aiutò a fondare l’Impero e andò a Mustafar per uccidere i Federalisti. Io ricordo solo che partii per andarlo a fermare.- concluse.

Fece un cenno ad Obi-Wan. Il Maestro sospirò e deglutì. - Tu, Padmè, scendesti dalla nave, nella quale io mi ero nascosto…-

Padmè lo guardò a bocca aperta ma non disse nulla. Tornò a concentrarsi invece sulla culla.

- Dovevo fermare Anakin. Era il mio migliore amico, non potevo stare a guardare mentre si distruggeva. Così, quando mi vide, s’infuriò.- E poi aggiunse: - Era convinto che tu lo avessi tradito.-

-Come…? Ma io non…- iniziò stupita la ragazza.

- Padmè, io non so come reagirai. Non so come dirtelo, ma… lui cercò di strangolarti, con la Forza…-

Il viso di Padmè si bloccò. Un filo di voce uscì dalle sue labbra semi-chiuse. Cominciò a tremare e, all’ improvviso, ricordò tutto. L’urlo terribile dalla bocca del suo amore, che aveva gridato: - Bugiarda!-, la lava più rossa del sangue, il viso impaurito e infuriato che Anakin aveva assunto…

- No…- sussurrò la ragazza, portandosi una mano alla bocca. - No…-

La sorella e la madre la guardavano, spaventate.

Obi-Wan prese il coraggio a due mani e continuò: - Combattemmo. Anakin cadde nella lava e…- non finì la frase. Sapeva che era inutile. Chi cadeva nella lava non aveva possibilità di sopravvivenza.

Padmè sgranò gli occhi, che si riempirono di lacrime. Il respiro le usciva con un singulto. - Annie… no…- sussurrò.

- Mi dispiace- disse Obi-Wan sinceramente.

Lo sguardo di Padmè si fissò nel vuoto, la sua mente immersa nei ricordi. Un Anakin stravolto le apparve, dopo la strage dei Tusken. Poi un bambino che le sorrideva in mezzo ad una grande festa. Ricordava la sua risata, durante la rotolata nel grande prato. La sua rabbia e la sua disperazione quando voleva salvarla dalla morte. Un grido lancinante, da spezzare l’anima: - Io ti odio!- *

- Io ti odio… ti odio…- sussurrò immersa nei pensieri Padmè. - Ho sentito un urlo… Ero stesa a terra… C-3PO cercava di trascinarmi sulla nave…-

- Lo ha detto quando ha visto che non lo aiutavo… mi dispiace veramente, Padmè.-

- Padmè - iniziò Sola, incerta.

Poi, la calma e il controllo che avevano sempre caratterizzato la Senatrice Amidala, crollarono. Le lacrime sembravano essere infinite, le scivolavano incessantemente sulle guance pallide.

Con voce strozzata sussurrò: - Annie… no… Non può essere… morto… ti prego, ti prego….-

Si accasciò sulla spalla di Obi-Wan e iniziò a piangere, singhiozzando.

------------------------------------------------------------------------------CONTINUA

* Sicuramente Padmè, nel film, non ha sentito Anakin gridare queste parole, ma l’ho proposto ipotizzando che Anakin sia caduto nella lava proprio sotto alla piattaforma di atterraggio a Mustafar.

  
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