BUGANVILLE

Ti ho portato un rametto di bunganville oggi. Mi hanno guardato tutti male loro, con quelle dalie e quelle orchidee, così candide, così perfette.
Per me stavano bene, invece. Erano colorate, allegre, proprio come te.
Non riesco a immaginarti in modo diverso, anche ora che Morfeo è calato per sempre su di te.
Quando ti penso vedo ancora la luce divertita dei tuoi occhi che affascinava ogni persona che aveva la fortuna di incontrarti, quella scintilla che ti ha accompagnato fino all'ultimo istante, quando ti sei spenta tra le mie braccia.
Mi avevi detto che volevi andartene così, una volta, e ricordo ogni singolo istante.
Stavamo guardando il sole tramontare sul mare delle Cicladi, e avevi dichiarato i volertene andare col calar del sole, e farti scortare dal divino gemello nell'Ade. La tua speranza era di spegnerti al sorgere della Luna, giusto per poterle dare un ultimo saluto.
Mi hai parlato dell'Ade, del Tartaro, dei Campi Elisi.
Ti ho chiesto dove saresti voluta andare tu.
Sull'isola dei Beati, mi ha risposto, ma non ne sono degna, non sono una dea.
Per me lo eri, eccome. La mia piccola divinità personale, la mia luce.

C'era così tanta gente. Non ci avresti creduto, mi avresti guardato ridendo e dicendo che sono sempre stato esagerato.
Invece è vero, c'erano vecchi amici, colleghi. Studenti. Non puoi immaginare quanti tuoi studenti siano venuti a salutarti. Saranno stati un centinaio, di tutte le età, mi hanno reso così felice.
Non ti devi stupire, però. Li hai affascinati col tuo lavoro, sei riuscita ad aprire una finestra su quel magnifico mondo che è da molti dimenticato.

Mi manchi, ci manchi.
C'erano tanti i quei fiori colorati che sembrava di essere in mezzo a un vivaio, nessuno aveva portato fiori tristi, spenti.

Mi manchi, ci manchi.
Credo che verrò presto da te, questo mondo sembra aver perso colore da quando mi hai lasciato.
Mi manchi.

Selene

Moglie,
Madre,
Amica,
Insegnante.

"Addio, figlia della Luna".