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Autore: jaejae    22/12/2011    7 recensioni
[INFINITE | Pairing: WooGyu (Woohyun e Sunggyu)]
«Voglio andare fuori a giocare con la neve. Mi sembra sia passata un'eternità dall'ultima volta che l'ho fatto», disse Woohyun dopo minuti di silenzio interrotto solo dal brusio leggero della televisione tenuta a volume basso per non svegliare nessuno. Sunggyu imitò Woohyun dando un'occhiata alla portafinistra: la neve ormai scendeva rada e leggera, forse tra poco avrebbe smesso. In verità non aveva comprato alcun regalo a Woohyun per Natale, non aveva lo spirito giusto e neanche gli sembrava opportuno, perciò almeno una piccola cosa come quella per lui poteva farla, anche se gli avrebbe fatto infrangere non poche regole relative alla questione "non scappare dal dormitorio" e la cosa non si addiceva molto ad un leader... eppure non era molto certo che la cosa gli interessasse sul serio.
«Vuoi andare?», gli chiese infine e Woohyun lo guardò con gli occhi colmi di sorpresa.
«Adesso?»
«Andiamo sul tetto, lì dev'essersi accumulata un sacco di neve.»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sì, volevo aspettare fino a domani sera, almeno... ma dato che l'ho già qui pronta, la posto ora. LOL
Come avevo detto, ecco la mia oneshot di Natale. Un'altra WooGyu, anche se purtroppo mi sembra che da queste parti il suddetto pairing non faccia impazzire nessuno, ma non posso farci niente, è più forte di me... amo questi due assieme. Col cuore, davvero. E di fatti c'ho messo il cuore nello scrivere questa storia un tantino fluff incentrata sulla notte di Natale. Avviso che il filo conduttore della storia è vagamente simile a quello della mia precedente fanfiction, e ora non vorrei passare per quella che scrive fanfiction tutte uguali, perchè credo/spero non sia così, di solito... ma mi piaceva molto quest'idea e così boh, l'ho scritta e basta. Ad ogni modo, all'inizio è più sul malinconico/serio, si riprende con la seconda parte.
Il titolo si riferisce alla nuova canzone di Natale di un gruppo rock giapponese che ha avuto la capacità di ispirarmi durante i vari ritocchi alla storia nel corso degli ultimi giorni. Potrete ascoltarla cliccando QUI.
E, come promesso, ci tengo a dedicarla alla carissima Miss_Zaoldyeck: grazie!
Buon Natale e felice anno nuovo a tutti! E buona lettura!



White & Holy Night With You


Sunggyu non si sarebbe mai definito come una persona sfortunata. Non poteva dire che la vita gli avesse donato poche cose, voglio dire, nascere di bel aspetto e con del talento artistico era indubbiamente un gran bel colpo di fortuna. Era ancora più fortunato per il fatto che avesse un lavoro che si basava esattamente su queste due caratteristiche, in modo che potesse sfruttarle e mostrarle. Quindi no, Sunggyu non si reputava sfortunato. Solo, c'erano certi aspetti della sua vita che proprio non giravano nel verso giusto, ma, probabilmente, non si sarebbe messo lì a spiegare esattamente quali fossero.
Sunggyu si ripeteva che mai e poi mai sarebbe finito la notte di Natale a guardare la replica di una sitcom di scarso gusto alla televisione in sala, mentre tutti gli altri del gruppo dormivano nelle rispettive stanze, sentendo che proprio non c'era nulla da festeggiare e non c'era niente di particolarmente bello o magico nelle festività natalizie. Era stato certo che mai e poi mai avrebbe mangiato ramen confezionato proprio quando doveva fare più attenzione alla linea, pur sapendo che di certo lo avrebbe rimpianto e si sarebbe biasimato il giorno seguente, quando avrebbe realizzato lo scempio che aveva commesso. E poi, pensava che non avrebbe sentito il proprio stomaco contorcersi alla vista di un assonnato Woohyun che era appena uscito dalla loro stanza per cercarlo, forse, magari allarmato perchè non l'aveva più trovato a letto. Non avrebbe cercato in ogni modo di evitare il suo sguardo, sentendolo avvicinarsi. Non si sarebbe impegnato per distorcere mentalmente quella voce impastata dal sonno che gli chiedeva cosa ci facesse alzato a quell'ora della notte, perchè sentire il suo suono gli avrebbe creato ansia. Non avrebbe represso la pelle d'oca all'avvertire il calore confortevole del corpo di Woohyun, quel calore dolce di una persona che s'era appena alzata dal letto, una volta che gli si fosse seduto accanto.
Sunggyu, seriamente, non aveva voluto che nulla di tutto questo succedesse... allora perchè era esattamente così che stavano andando le cose? Il problema era che qualcosa era cambiato in Sunggyu, in via definitiva. E pur sapendo che sarebbe stato uno sbaglio non scostarsi mentre Woohyun appoggiava il capo sulla sua spalla, non si mosse.
«Cosa stai guardando, hyung?», gli chiese flebilmente Woohyun e Sunggyu si sorprese nel rispondere con estrema sincerà che non lo sapeva. Qual era il titolo del programma? Da quand'era cominciato? Qual era la trama? Non lo sapeva, non aveva seguito una sola parola.
Woohyun scostò lo sguardo dalla televisione per puntarlo verso la portafinistra e non si mosse più. Sunggyu pensò per un attimo che si fosse addormentato così, contro di lui, giusto per tormentarlo un altro po', ma capì che l'altro non stava dormendo quando lo informò che fuori continuava a nevicare. I giorni del periodo natalizio passati sotto alla neve era un ideale e uno scenario unico, meraviglioso, ed era incredibile che mentre fuori tutto si tingeva di bianco, dentro Sunggyu si sentisse completamente nero, al punto che aveva come l'impressione di star assorbendo ogni cosa.
Pochi giorni prima, mentre i primi fiocchi di neve avevano iniziato a scendere, lui aveva definitivamente oltrepassato un punto di non ritorno.
Era il giorno in cui lui e Woohyun avevano deciso di addobbare l'albero di Natale, solo con un po' di ritardo perchè gli impegni lavorativi non gli avevano concesso di farlo prima. Doveva esser stato abbagliato dal troppo luccichio degli addobbi e delle palline di vetro colorate che splendevano come per magia sotto alla luce artificiale del salotto, dovevano avergli annebbiato la mente, perchè all'improvviso aveva smesso di vedere esattamente ciò che stava facendo o dove stesse posizionando questo o quello sui rami dell'alberello di plastica: qualcos'altro aveva attirato la sua attenzione. Aveva scoperto che era difficile staccare gli occhi di dosso a Woohyun, certe volte. Quando sorrideva, quando si imbronciava perchè non era convinto del risultato finale, quando parlava di qualcosa a caso tanto per fare, magari farcendo un racconto di bugie solo per renderlo più interessante... aveva l'incredibile particolarità di essere sempre splendido, più luminoso di qualsiasi decorazione che avrebbero mai potuto mettere su quell'albero di Natale. E così Woohyun si accorse del suo sguardo insistente e lo ricambiò. Attraverso i fitti rami dell'albero, i loro occhi si incontrarono e seguirono e non si lasciarono e Sunggyu non avrebbe saputo ben dire cosa ci vedesse in quegli occhi. Non sapeva dire se fossero sorridenti o di biasimo, non poteva intuire se l'altro avesse capito qualcosa dal suo strano atteggiamento. Gli occhi di Woohyun contenevano sempre più parole di quante ne avesse mai lette nell'arco della sua intera esistenza e Sunggyu si sentì come se avesse lasciato qualcosa a metà quando Woohyun fu il primo a distogliere lo sguardo.
«Hyung, cosa vorresti per Natale?», gli aveva chiesto all'improvviso Woohyun e, completamente stordito, Sunggyu si era ritrovato a sbottare: «Eh?»
«Sì, che regalo vorresti? Non te ne ho ancora fatto uno, in realtà, perciò... dimmi ciò che vuoi.»
Tu.
«Non saprei. Non c'ho pensato.»
Sunggyu si disse che proprio non c'era nessun regalo materiale che avrebbe potuto chiedere a Woohyun o ad un presunto Babbo Natale. Ma, se davvero c'era qualcuno da qualche parte che poteva sentire le preghiere e i desideri delle persone in occasione di Natale, allora Sunggyu avrebbe voluto rivolgere a quel qualcuno un'unica richiesta: non importava se era sbagliato, non importava se avrebbe rischiato tutto, non gli interessava se era egoista, avrebbe solo voluto che Woohyun guardasse unicamente lui, senza distogliere mai gli occhi.
Aveva pensato a tutte queste cose solo per un attimo, poi si era dato dell'idiota e aveva cercato di non pensarci più, ma l'esplosione d'amore e fratellanza e il calore e il luccichio tipici del Natale, gli avevano riportato a galla tutto quanto. Non voleva ridursi a pensare che quella festività fosse una schifezza, dato che era lui il primo a sentirsi tale. Eppure, quella notte di Natale, mentre Woohyun se ne stava con il capo appoggiato alla sua spalla guardando la neve scendere oltre la finestra, Sunggyu sentì lentamente il malessere abbandonarlo e con esso anche il senso di colpa per tutto, anche per quella ciotola di ramen istantaneo che gli stava davanti ma che non aveva il coraggio di finire. Così, per la prima volta da quando s'era alzato dal letto e aveva acceso la tv, aveva iniziato a seguire un po' la sitcom che stavano trasmettendo: qualcosa di stupido, ma non era sicuro... aveva sonno. Magari si sarebbero addormentati lì sul pavimento entrambi, presto o tardi.
«Voglio andare fuori a giocare con la neve. Mi sembra sia passata un'eternità dall'ultima volta che l'ho fatto», disse Woohyun dopo minuti di silenzio interrotto solo dal brusio leggero della televisione tenuta a volume basso per non svegliare nessuno. Sunggyu imitò Woohyun dando un'occhiata alla portafinistra: la neve ormai scendeva rada e leggera, forse tra poco avrebbe smesso. In verità non aveva comprato alcun regalo a Woohyun per Natale, non aveva lo spirito giusto e neanche gli sembrava opportuno, perciò almeno una piccola cosa come quella per lui poteva farla, anche se gli avrebbe fatto infrangere non poche regole relative alla questione "non scappare dal dormitorio" e la cosa non si addiceva molto ad un leader... eppure non era molto certo che la cosa gli interessasse sul serio.
«Vuoi andare?», gli chiese infine e Woohyun lo guardò con gli occhi colmi di sorpresa.
«Adesso?»
«Andiamo sul tetto, lì dev'essersi accumulata un sacco di neve.»
Così Sunggyu sentì il rimanente malessere momentaneo e il disagio che l'avevano colto in quella fredda notte di Natale, svanire improvvisamente nel vedere il sorriso entusiasta di Woohyun; avvertì come se tutti i nodi si stessero sciogliendo mentre con una nota di divertimento entrambi corsero a mettersi vestiti, giacconi e scarpe pesanti. Non si sentì imbarazzato o sbagliato quando le loro dita si sfiorarono e sgusciarono fuori dall'appartamento facendo attenzione a non farsi scoprire, accompagnati solo da una certa eccitazione dovuta alla trasgressione e alla paura di venire colti in flagrante da un manager col sonno leggero. Si sentivano leggeri, o forse liberi, mentre scappavano velocemente a prendere l'ascensore in direzione dell'ultimo piano.
«Se manager hyung ci scopre ci farà una testa così», rise Woohyun appena misero piede nell'ascensore e Sunggyu sorrise, dicendogli che no, non li avrebbero mai scoperti. Non dovevano scoprirli, e non tanto per paura delle conseguenze, ma perchè Sunggyu pensava che sarebbe stato uno vero peccato se qualcuno avesse rovinato una notte bianca e sacra come quella trascorsa in compagnia di Woohyun.

La neve era meravigliosa e luminosa anche di notte, sembrava far risplendere tutto quanto. La città di Seul artificialmente illuminata e la neve che la ricopriva, creava come un'esplosione di luce che infrangeva la notte, sembrava soffocare per un istante la frenesia e l'inquinamento tipico di una metropoli. Decisamente, vedere uno scenario simile dal tetto del loro palazzo altissimo, era davvero mozzafiato. Ed era ancora più incredibile perchè lo stavano vivendo assieme, senza limiti da non oltrepassare e senza maschere da indossare. Non si sentivano imbarazzati neanche se, nonostante l'età, stavano lì chinati a terra a raggruppare della neve per creare un omino deforme. Non avevano neanche dei ramoscelli con cui creargli le braccia o dei sassolini per i tratti del viso. Sarebbe stato solo un informe pupazzo di neve senza arti e senza espressione. Chissà se era felice o triste, quell'omino?
Sunggyu guardò il risultato finale, quando decisero che il lavoro era terminato: solo tre palle di neve di diverse dimensioni messe scompostamente l'una sull'altra, una cosa strana che li faceva ridere. Eppure entrambi smisero di trovarlo divertente poco dopo e si persero ad osservarlo. Woohyun cosa ci vedeva, esattamente? Sunggyu se lo chiese. E guardando Woohyun, appena illuminato da quella nottata innevata, sentì di nuovo che mancava qualcosa. Non alla situazione in sé, ma dentro di lui, c'era un pezzo mancante, poteva giurare che mancava. Sunggyu non era un tipo sfortunato, solo non sapeva esternare bene ciò che sentiva e questo gli creava voragini emotive e alla fine perdeva i pezzi per strada. I suoi sentimenti e quelli degli altri. Avrebbe voluto mettersi a cantare, perchè quello era l'unico mezzo che conosceva per essere sé stesso ed essere sincero, sempre, ma Woohyun non avrebbe capito ugualmente.
Come si sentiva quel pupazzo di neve?
Sunggyu allungò l'indice destro e disegnò sul viso dell'omino un'espressione triste. Onestamente avrebbe voluto che Woohyun capisse che era di sé stesso che stava parlando, anche se era patetico, anche se poteva sembrare un gesto senza importanza, fatto per scherzo. Woohyun però non disse nulla, non fece nessuna domanda. Semplicemente, cancellò con pochi gesti delle dita guantate la bocca rivolta verso il basso disegnata da Sunggyu e ne tracciò un'altra sorridente.
Sei felice, Woohyun? Sunggyu avrebbe voluto chiederglielo, oppure ridere, perchè la situazione era talmente sciocca e infantile, che non capiva proprio cosa fosse il caso di prendere sul serio e cosa no, probabilmente lo stesso sentiva Woohyun che prese un respiro profondo e disse: «Hyung, c'è qualcosa che vuoi dirmi?»
In quella notte innevata di Natale, Sunggyu s'incantò ad osservare le nuvole di vapore che dalle labbra di Woohyun si disperdevano delicatamente nell'aria, poi calò lo sguardo sull'altro (sulle labbra socchiuse e gli occhi lucidi) e per la prima volta sentì che se avesse perso Woohyun, avrebbe perso tutto. Solo non voleva rischiare.
«Non sono sicuro», rispose.
Woohyun lo guardò a bocca aperta per qualche secondo, in silenzio. Alla fine, incredibilmente, si mise a ridere.
«Moya*?», fece con aria divertita. «Hyung, io lo so che ti piaccio, perchè non lo dici? L'altro giorno, mentre preparavamo l'albero di Natale, mi guardavi in un modo... ancora un po' e ti mettevi a sbavare.»
«Cosa?! Bugiardo, non è così!» Si difese Sunggyu assottigliando ulteriormente i suoi occhi sottili, semplicemente sconvolto e imbarazzato, perchè aveva realizzato che Woohyun sapeva ed era qualcosa di così... indefinibile, che non poteva far altro che sentirsi nudo e provare una fitta di disagio al petto. Eppure, quando l'espressione ironica di Woohyun si tramutò in una sorridente, dolcemente, l'ansia di Sunggyu sembrò distendersi. Semplicemente, si guardarono a lungo, senza dire o pensare nulla e Sunggyu sentì nuovamente quella sensazione d'appartenenza, quel sentimento che l'aveva colto mentre addobbavano l'albero di Natale.
«Dai, hyung... dillo. Adesso», sussurrò Woohyun.
Sunggyu sentì la salivazione scendere a zero. «Che differenza fa se lo dico o no?»
«La differenza sta nel fatto che se tu non lo dici io non posso risponderti.»
Non ci fu nessun "ti amo" o "mi piaci" o "ho una cotta per te" o "voglio stare con te", questo perchè non sarebbe stato capace di definire esattamente cos'era quel qualcosa che sentiva. Non voleva andare troppo in là, spingendosi fino al punto di dire che ne era innamorato, non ancora, perchè quel qualcosa avrebbe fatto ancora in tempo ad aggiustarlo finché non fosse stato amore. Ma non sapeva in che altro modo farglielo capire se non...
Davvero, non sarebbe proprio riuscito a spiegare com'era finito a baciare Woohyun lì, su quel tetto, lasciandosi andare fino al punto da sdraiarsi l'uno sull'altro sulla neve, ma non sentendo realmente il freddo. Ad occhi chiusi, Sunggyu si sforzò di imprimere con attenzione i dettagli di quel bacio nei suoi ricordi. Si sfilò i guanti e accarezzò le guance, la mascella e i capelli di Woohyun, in modo che potesse sentire la consistenza della sua pelle e la sua morbidezza e l'ossatura senza intralci, direttamente sotto ai suoi polpastrelli forse gelidi. Baciare sulle labbra (con la lingua, per giunta) quella persona che fino a cinque minuti prima non era stato altro se non un caro amico e dongsaeng, era una sensazione strana, bizzarra davvero, ma non sgradevole. Ironicamente, Sunggyu pensò che magari tra poco si sarebbe svegliato e avrebbe scoperto che era tutto un sogno. Eppure era così reale quel familiare retrogusto dolciastro che avvertì sulla lingua e le labbra di Woohyun, un sapore che ricollegò immediatamente ai cioccolatini che una fan gli aveva regalato qualche giorno prima in aereoporto. Avrebbe voluto ridere e farglielo notare a mo' di rimprovero da bravo leader qual era, dirgli qualcosa come: "alla faccia della dieta, eh?"... ma decise che, dato il momento, gliel'avrebbe fatta passare liscia. Dopotutto lui prima aveva mangiato ramen istantaneo. Era peggio la cioccolata o il ramen, a livello calorico?
Sunggyu si stupì dei pensieri stupidi e inutili che poteva arrivare a fare, mentre baciava Woohyun. Stava baciando Woohyun. E stava per ripeterlo una terza volta, quando l'altro scostò appena il viso e interruppe il bacio. Sunggyu trasalì e schiuse gli occhi come in trance. Era finito. Non stava più baciando Woohyun. Invece, si stavano guardando in viso con il fiato un po' corto... e lui proprio non sapeva cos'avrebbe dovuto dire o fare dopo una cosa del genere.
«Mh, va bene. Anch'io», disse dal nulla Woohyun dopo un po'. Erano ancora immobili, con il corpo del più grande che incastrava l'altro sulla neve ghiacciata. Sunggyu lo guardò sinceramente perplesso, totalmente stordito. "Anch'io" cosa? Si chiese se avesse parlato senza accorgersene.
«Cosa?»
«Questo era il tuo modo per dirmelo, no? La mia risposta è "anch'io".»
Sunggyu improvvisamente realizzò. Poteva giurare di non essersi mai sentito tanto in imbarazzo e a disagio nella sua vita. Avrebbe dovuto essere felice, ed effettivamente lo era, lo era seriamente, ma dimostrarlo sarebbe stato un po' troppo. Si scostò dal corpo di Woohyun lasciando a quest'ultimo la possibilità di alzarsi e muoversi. Davvero, non sapeva come reagire e probabilmente se in quello stato si fosse voltato verso Woohyun, sarebbe stato colto da un conato di vomito. Non perchè la visione del ragazzo gli stimolasse un qualche tipo di repulsione, tutto il contrario, ma era... nervoso. Sunggyu si guardò in giro con l'aria di un cane bastonato. Dio, stava diventando un sentimentale. Si chiese se sarebbe stato più facile se solo l'altra persona fosse stata una ragazza, o semplicemente non Woohyun. Sì, probabilmente sì, perchè in passato non aveva mai avuto simili problemi.
Ora, seduti l'uno accanto all'altro a fissare dritto davanti a sé in silenzio come due nonni a pesca, Sunggyu sentì che doveva fare qualcosa per cavarli da quel casino. Qualsiasi cosa, bastava che ristabilisse l'atmosfera. Perciò fece la prima cosa che gli venne in mente: prese un po' di neve e la lanciò addosso a Woohyun.
Woohyun sbarrò gli occhi e la bocca, sconcertato per l'attacco a sorpresa. All'inizio si fissarono soltanto, uno impassibile con l'aria da "non sono stato io" e l'altro sconvolto, indispettito... ma Sunggyu dovette ammettere di trovare l'espressione dell'altro e i suoi capelli ricoperti di neve davvero buffi, così, a scoppio ritardato, si mise a ridere strizzando gli occhi e voltando il viso verso l'altro.
Si alzò subito quando vide Woohyun afferrare della neve con l'intento di ricambiare l'attacco. E subito dopo, in piedi l'uno di fronte all'altro, si sfidarono apertamente, sapendo che nessuno dei due avrebbe mai ceduto accettando la sconfitta, non sarebbero bastate milioni di palle di neve in pieno volto. Ridendo, rincorrendosi, a volte scivolando, cercando di proteggersi e contrattaccando, Sunggyu poteva dire che alcuni pezzi mancanti stavano iniziando a ritrovare il loro giusto posto. Era felice, lo era sul serio, una felicità che trovava spazio sul suo volto come su quello di Woohyun.
Si fermarono solo quando la neve riprese a scendere sulle loro teste. Seppur stremati, con il fiato corto, le gote arrossate dal freddo e la neve che li ricopriva per metà, entrambi trovarono la forza di sorridere e guardare verso l'alto. La neve bianca che scendeva delicata e risaltava contro il cielo nero, appariva incredibile, sembrava una cascata di lucciole. Sunggyu allungò il palmo aperto: avrebbe voluto afferrare un fiocco di neve e donarlo a Woohyun come regalo di Natale: lo pensò sul serio, così scioccamente, per un istante.
Alla fine, entrambi decisero con lo sguardo che era il momento di smettere e di andare a dormire, perchè probabilmente il giorno dopo avrebbero avuto da lavorare. Ad ogni modo, la loro battaglia a palle di neve era solo sospesa, ma non conclusa: non potevano accettare un pareggio.
Aprirono la porta del tetto e si avviarono giù per le scale con passo lento. Dopo i primi dieci gradini, però, Sunggyu sentì la voce di Woohyun alle sue spalle dirgli: «Alla fine non ti ho fatto nessun regalo.»
«Non importa. In realtà neanch'io te ne ho fatto uno», rispose Sunggyu, rimpiangendo di non aver comprato nulla di bello a Woohyun finchè era ancora in tempo per una sorpresa la mattina di Natale: se avesse saputo prima che sarebbe finita così, lo avrebbe riempito di doni. Si morse il labbro inferiore. Come lo trovava il coraggio di ammettere all'altro che in realtà il suo desiderio per Natale, cioè averlo per sé, era già stato realizzato? Un altro bacio? Semplicemente, si arrestò su uno scalino e senza voltarsi in direzione di Woohyun, allungò la mano come per invitare l'altro ad afferrarla. Era imbarazzante un bel po', sì. Lui era il leader virile degli Infinite e quello con l'aria da cattivo ragazzo, non poteva abbassarsi a... oh. Quando la mano di Woohyun si unì alla sua, pensò che in fondo preservare la sua immagine non contasse poi molto.

Successivamente, Sunggyu giurò che mai e poi mai avrebbe di nuovo pensato che quella festività fosse una schifezza e che i desideri non potessero realizzarsi, la notte di Natale.


FINE.



*Moya è un'espressione coreana tipo "che diamine", tanto per intenderci.

Sì, LO SO, non l'ho selezionato nei generi ma fluff un po' tanto lo è. Non è nel mio stile ma mi sono lasciata andare per Natale, abbiate venia anche se sono consapevole che non è un granché.
Ad ogni modo, se volete farmi un regalo, se questa oneshot vi è piaciuta e se non l'avete ancora fatto, per favore leggete anche la mia altra fanfiction: In my head.
Grazie della lettura, ancora auguri e a presto con il primo capitolo della mia prossima long-fic!
  
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