CAP. 1
Una mattina come tante alla Deava. Come sempre
i ragazzi si ritrovarono alla mensa per fare colazione, prima dell’ennesima
giornata piena d' allenamenti. E come ogni mattina, la colazione era all’insegna
dei litigi…
Silvia: Smettilaaaa!
Apollo: Ma cosa ho fatto!
Silvia: Ti
ho visto prima, mentre cercavi di mettermi qualcosa nei cereali. Cosa ci hai
messo!?!?
Apollo: Ma come sei suscettibile, Principessa fessa: non ho messo
niente nel tuo piatto.
Silvia: NON CHIAMARMI COSI’!!!
Reika: Smettetela di
litigare, se cominciate così…
Pierre: Lasciali stare o rischi di ritrovarti
in mezzo alla rissa…
Pierre, come il solito, c' indovina sempre. Infatti, in
quello stesso momento, Silvia era saltata a dosso ad Apollo, dando inizio alla
zuffa mattutina. I due ragazzi cominciarono a rotolare; fino a che Silvia,
ritrovatasi distesa sopra Apollo, non si rese conto della posizione in cui si
trovavano. I corpi dei due erano, infatti, molto vicini e in una posizione un
po’ compromettente…
Le guance di Silvia si tinsero di rosso e la ragazza, in
preda all’imbarazzo, corse via, mentre Apollo rimase lì in
imbambolato.
Apollo: Ma cosa le è preso?
Pierre: E chi lo sa! Deve ancora
nascere l’uomo che riuscirà a capire le donne!
Le ragazze non provarono
nemmeno a contro battere Pierre, sapendo che era una causa persa…
Nel
frattempo Cloé e Tzugumi inseguirono Silvia nella sua stanza. La trovarono sul
suo letto accoccolata al cuscino.
Cloé: Tutto a posto, Silvia?
Silvia: TI
SEMBRA TUTTO A POSTO!! MA HAI VISTO IN CHE POSIZIONE ERAVAMO!! Che
vergogna!!
Tzugumi: Dai, che cosa vuoi che sia. Tanto entro stasera nessuno
si ricorderà più di niente…
Cloé: Tzugumi ha ragione, in pochi hanno notato
la situazione e la dimenticheranno presto.
Silvia: Forse avete ragione, non è
poi una così gran tragedia, non se ne ricorderà più nessuno…
E così fu,
soltanto poche pettegole incallite continuarono ancora per qualche ora a parlare
di ciò che era successo, ma dopo qualche ora dall’inizio delle lezioni, anche
loro erano troppo occupate per continuare a discuterne.
Ma fu proprio durante
l’allenamento del Capitano Fudou che le chiacchierone trovarono un argomento su
cui sparlare…
Cap. Foduo: Bene ragazzi, l’allenamento d'oggi consiste in un
incontro di Karate. Chi vince avrà come servitore per una settimana il vinto.
Non sono ammesse ne domande ne obbiezioni. Le coppie sono:
I. Pierre e
Cloé
II. Tzugumi e June
III. Sirius e Reika
IV. Silvia e
Apollo…
Dividetevi in coppie e cominciate. E………sono ammessi anche i colpi
bassi. Via!
Silvia non fece in tempo a fermare il comandante per protestare
che si sentì afferrare per un braccio e trascinare verso uno dei tappetini
preparati per il combattimento. Capì immediatamente chi era.
Silvia: Lasciami
stare, animale! Devo andare dal capitano per protestare….
Apollo: Perché vuoi
protestare, Principessa fessa? Non avrai mica paura di perdere e di farmi da
cameriera per una settimana.
Silvia: NO! Io non ho paura di perdere, anzi
sono assolutamente sicura di vincere.
Apollo: Allora cosa aspetti, fatti
avanti!
Tra i due cominciò un combattimento fatto di sguardi di sfida e
colpi bassi, che durò più di mezzora, quando già molti dei combattimenti avevano
decretato un vincitore. Nessuno dei due osava arrendersi e darla vinta
all’avversario; in poco tempo una folla di ragazzi distrutti dai combattimenti
si radunò intorno ai due, che non davano segno di resa. Era ormai quasi un'ora
che gareggiavano, quando Apollo cominciò a dare qualche segno di sfinimento.
Silvia approfittò dell’affaticamento del rivale per sottometterlo, sedendosi sul
suo stomaco. Ma il ragazzo, ben più agile di lei, invertì la situazione
bloccandole i polsi al pavimento. I loro volti erano a poco più di qualche
centimetro di distanza, l’azzurro degli occhi di lei mescolato con l’oro di
quelli di lui, e poi l’inevitabile, un bacio…Nessuno dei due se lo aspettava, ma
nessuno dei due riusciva a interromperlo. Solo dopo una quindicina di secondi si
divisero, e Silvia, con le guance in fiamme, corse via………