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Autore: Cry Baby    23/12/2011    3 recensioni
“Non ho mai avuto molti amici, e sono sempre stato un ragazzo molto timido. Per sbarcare il lunario, da qualche tempo avevo cominciato a lavorare in una biblioteca universitaria di Seoul.
Tutti i giorni in biblioteca vedevo arrivare un ragazzo di nome Minho. Ho scoperto che si chiama così tramite un amico che abbiamo in comune.
Ahn già, scusate se non mi sono ancora presentato, io sono Lee Taemin.”
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Minho, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Love Actually Note d'autore: un ringraziamento speciale a goddess che mi sostiene sempre, per cui volevo dedicarle questa ff (incentrata sulla 2Min). E un altro ringraziamento va a Kira90 per i suoi ottimi consigli!




Love Actually

Non ho mai avuto molti amici, e sono sempre stato un ragazzo molto timido. Per sbarcare il lunario, da qualche tempo avevo cominciato a lavorare in una biblioteca universitaria di Seoul. Mi sono trasferito lì per gli studi e dato che i miei genitori non avevano le possibilità economiche per potermi mantere, ho deciso di darmi da fare.
Tutti i giorni vedevo arrivare un ragazzo di nome Minho. Ho scoperto che si chiama così tramite un amico che abbiamo in comune.
Ahn già, scusate se non mi sono ancora presentato, io sono Lee Taemin.
A dire il vero quel ragazzo nemmeno lo conoscevo, ma piano piano senza dare troppo nell'occhio ero riuscito a ricavare qualche informazione su di lui. Da quando avevo cominciato a lavorare in biblioteca l'ho sempre visto arrivare tutti i pomeriggi, e rimanere fino alla chiusura. Quasi sicuramente lui non avrà mai notato me; sono abbastanza gracilino, e quando mi fermavo a fissarlo mentre leggeva sapevo nascondermi abilmente tra gli scaffali, per cui riuscivo a passare inosservato.
Il mio amico e collega Jonghyun mi diceva spesso che avrei dovuto fare il modello, e che in biblioteca non c'entravo proprio un bel niente. Ma io non ci credevo. Lui mi diceva che ero troppo bello per restare chiuso lì, nella penombra, e non riusciva a darsi pace per la mia timidezza. "Se avessi potuto barattare la mia bellezza con un carattere più espansivo, giuro che l'avrei fatto!" questo è ciò che gli rispondevo sempre io.
E' proprio lui che aveva fatto da tramite tra me e Minho. Jong lo conosceva molto bene, e mi chiedeva sempre come mai avessi così tanta paura di avvicinarlo. "Guarda che Minho è la persona più affabile del mondo..."; questa frase era diventata un must. Me la ripeteva tutte le volte che gli facevo qualche domanda per saperne di più.
Un giorno, quando stavamo per chiudere e non c'era nessuno, Jonghyun mi trascinò in bagno e mi portò davanti allo specchio.
"Guardati... sei bellissimo. Se non fosse per i tuoi capelli a scodella, avrei potuto pensare che fossi una ragazza. E non perché non ci siano ragazze che portino i capelli a scodella... anzi, ho un'amica di nome Amber che li ha portati proprio come te. Ma sai, probabilmente così sei meno ingannevole...".
Ero rimasto parecchio sconvolto dal suo discorso, e tutt'ora non riesco a capire come gli sia saltato in mente, ma poi mi è stato di grande aiuto.
"Provati questa parrucca nera. Lo so, non ci sei più abituato, ormai sei biondo miele. Ma in fondo il nero è il tuo colore naturale. Provati questo caschetto perché penso che potrebbe starti benissimo!"
"Ma scusa Jong... perché hai portato una parrucca con te?"
"Ho in mente qualcosa per te, Tae... su, fidati di me, e provala."
Guardarmi allo specchio con quella parrucca in testa mi aveva fatto un effetto stranissimo. Non sono mai stato per niente vanitoso, ma per la prima volta mi stavo piacendo. Lo so, è davvero imbarazzante posta in questi termini, ma quel taglio aveva reso il mio viso ancora più gradevole e gentile.
"Lo sapevo, avevo ragione. Ti sta davvero bene, e così sembri proprio una ragazza."
"Ma cos'hai in mente Jong?"
"Voglio organizzarti un appuntamento al buio con Minho! Se ci andrai così non si accorgerà mai che sei un ragazzo."
"Ma sei impazzito? Non se ne parla proprio!"
"Tae! Fidati di me...".
Inizialmente non ero affatto convinto, ma alla fine, non so come e non so perché, sono caduto nella rete della sua proposta. Sono andato a quell'appuntamento. Non ero convinto per svariati motivi, ma la cosa che più mi dava angoscia era la sensazione di ingannare qualcuno, in questo caso Minho. Per me significava mentire. E come avrei fatto se alla fine mi avesse chiesto di andare a letto con lui? Non che fossi già convinto che l'appuntamento sarebbe andato sicuramente a gonfie vele, ma a detta di Jong sarebbe stato così.
Il giorno del mio appuntamento con Minho avevo un vestitino color panna decorato con dei merletti ai bordi della gonna, e la cosa più imbarazzante fu la battuta di Jong: "Non ho mai visto una ragazza così carina! E sei anche fortunato perché Minho non si porrà il problema di dove sono finite le tue tette dato che le coreane le hanno piccole per natura...".
Dopo quella frase infelice di Jong mi ero sentito a terra. Gli voglio davvero bene, ma a volte è triste come pochi. "Jong, vorrei ricordarti che tutte le ragazze con cui esci sono così...".
Il nostro primo appuntamento era andato a meraviglia. Lui è il ragazzo più bello che abbia mai visto: moro, con due occhi a mandorla grandissimi e uno sguardo davvero profondo e rassicurante. Altissimo e con un fisico sottile ma atletico allo stesso tempo, e dal portamento elegante. Quando si era presentato davanti a me non potevo crederci, era pazzesco. Di una bellezza disarmante, tant'è che prima di dirgli il mio nome ho trattenuto il respiro per poter recuperare il fiato necessario. Ovviamente il mio nome non poteva essere Lee Taemin, e quindi, sempre sotto consiglio di Jong, era diventato Taeyeon.
Mi sentivo un pò patetico, e sapevo che prima o poi avrei dovuto uscire allo scoperto rivelandogli la verità. Dopo quell'appuntamento le cose tra me e lui andarono davvero a meraviglia, e più passava il tempo, e più mi sentivo in colpa. Spesso mi chiedeva di andare a casa sua anche la sera, e tutte le volte per ragioni ovvie, io rifiutavo. Avevo troppa paura. Ci eravamo anche baciati, ma ovviamente non siamo mai andati oltre. E andò avanti così per un mese.
Una sera, in preda al panico, decisi di andare a casa sua perché non me la sentivo di continuare così. Mi sembrava di prenderlo in giro, quando lui aveva solo buone intenzioni nei miei confronti, e io mi ero ritrovato con un macigno nello stomaco. Mi stavo innamorando di lui, ma allo stesso tempo sapevo che mi avrebbe scaricato una volta scoperta la verità. E avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per farlo.
Per cui sono andato a casa sua con l'intenzione di farla finita, perché non avrei sopportato di essere scaricato, ma lui mi stupì.
"Senti Taemin, togliti pure quella parrucca..."; sapeva il mio nome, beh, fu un buon inizio. "Ho chiesto a Jong di dirmi il tuo vero nome, perché sapevo già chi fossi. E devo dire che la parrucca e i vestitini ti donano davvero, ma preferirei vederti senza trucco e con i pantaloni. Mi piaceresti comunque...".
Dopo quella rivelazione mi ero sentito un pò disorientato.
"Ti piacerei comunque? Ma io sono un ragazzo... sei sicuro che..."
"Beh Taemin, il vero amore non credo conosca confini. Si è vero. Sei un ragazzo, ma io lo sapevo dal nostro primo appuntamento e non mi sono posto alcun problema. Mi piacevi prima, e mi piaci ancora adesso. Il fatto che tu ti sia travestito per far colpo su di me l'ho trovato di una dolcezza incredibile..."
"Ma non sei arrabbiato con me? Io ti giuro... non ho mentito sulla mia vita. Nel senso, ho mentito sulla mia natura, questo sì, e hai tutte le ragioni per essere arrabbiato con me. Ma non ho mentito su tutto il resto..."
"No Tae, ti potrà sembrare strano, ma non sono arrabbiato con te. Vorrei solo che da adesso in poi fossi te stesso. Capito cosa voglio dire?"
"Allora non vuoi rompere con me?"
"E perché dovrei? Credo che il nostro amore sia destinato a crescere sempre di più mio piccolo Taemin..."
In quel momento mi ero sentito col cuore in gola, e non mi sembrava vero. Avevo fatto un errore madornale, ma in fondo non potevo saperlo e mi sono creato una corazza. E quel maledetto di Jonghyun, oh beh, maledetto affettuosamente intendiamoci, non mi aveva detto nulla. Ma la sua messa in scena mi era stata di grande aiuto. Non mi aspettavo affatto che Minho potesse accettarmi e amarmi per quello che sono, ma questo mi ha dato una lezione importante.
E oggi dopo più di un anno siamo ancora qui, a stringerci per mano e a guardarci come al nostro primo appuntamento. Io sono Lee Taemin, e questa è la mia storia: il vero amore non ha proprio confini.


Fine

  
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