Ormai era da un anno che la Spirale di sangue era stata sconfitta e, per il momento, non vi erano nuove minacce in vista.

 

Zhalia ripensava spesso a quello che aveva provato quel giorno, quando le avevano detto che Dante era morto per salvare tutti loro, lei compresa; era pronto a morire per lei, per salvarla e farle vivere la sua vita.

Dante pero' non sapeva che, senza di lui la vita della giovane cercatrice sarebbe finita all'istante.

 

Ogni volta che non era in casa con lei, si sentiva sola, e i brutti ricordi cominciavano a ritornarle alla mente: tutto ciò che aveva fatto nella sua vita passata lo rivedeva davanti a se negli occhi pieni di lacrime, lacrime che appena sentiva il rumore della chiave nella toppa del portone svanivano, lasciando davanti a se i ricordi di quando era risorta innamorandosi di Dante, il quale entro' nella casa e, con un sorriso, si rivolse a lei << ciao Zhalia, dormito bene? >> lei lo guardo' ricambiando il sorriso << si' grazie. Dove sei stato di bello?>> Zhalia guardava la busta che Dante aveva appoggiato al mobile dell'ingresso per togliersi la giacca e la sciarpa.

 

Si stava alzando per dare una piccola sbirciatina indiscreta al suo contenuto, quando Dante prese la busta e si diresse verso il corridoio << Zhalia, che ne dici se ci beviamo un caffè? Hanno aperto un nuovo bar a 100 metri da qui e Sophie mi ha detto che fanno un caffè eccellente a buon prezzo>> << ok, e' un'ottima idea >>.

 

Detto ciò Zhalia andò in camera sua, dove si vesti' con il suo solito completo e si lavo' di nuovo il viso e i denti; si mise un velo di crema antirughe per fare in modo che la cipria facesse presa: ne mise un po' solo sulle guance.

Non le piaceva molto truccarsi, e quelle poche volte che lo faceva era solo per occasioni davvero importanti.

Da quando viveva con Dante si truccava tutti i giorni.

Si spazzolo' i lunghi capelli neri come la notte e si passo' un burro cacao alla rosa sulle labbra.

 

Dante l'aspettava seduto alla sua poltrona.

I due si misero i loro cappotti e uscirono per andare a prendere un caffè insieme.

Venezia era ancor piu' piena, anzi no, stracolma di turisti di tutte le razze e lingue che si aggiravano per le boutique della citta' e che avevano prenotato i migliori alberghi, ormai senza camere, per poter partecipare al carnevale.

Dante guardo' Zhalia.

Quando era tornato a casa aveva intravisto del rossore nei suoi occhi << c'è qualcosa che non va Zhalia? >> << no, va tutto bene >> " come vorrei con un bacio uccidere tutti i fantasmi del tuo passato " " solo ora che sono con te mi accorgo di quanto io sia debole ".

 

Arrivarono al bar e si sedettero ad un tavolo vicino alla vetrina; una cameriera arrivo' a prendere le ordinazioni:<< buongiorno signori. Cosa gradite? >> Dante guardo' Zhalia come per dire " prego, inizia tu ".

La giovane cercatrice ordino' un cappuccino con le guance rosse: ancora non si era abituata alla galanteria che Dante riservava nei suoi confronti.

Dante se ne era accorto, e sorrise nel vederla finalmente serena.

Dante, invece, prese un semplice caffè al vetro e, quando la cameriera se ne fu andata, i due cominciarono a chiacchierare.

<< cosa fai nel pomeriggio? >> chiese Dante a Zhalia << ho appuntamento con Sophie: vuole che la aiuti a scegliere il costume per carnevale >> rispose tutto d'un fiato guardando fuori della vetrina << ah ah ah ! >> rise Dante guardando la sua espressione << e scommetto che la cosa non ti interessa molto !? >> << assolutamente no >> la cercatrice era tornata a guardare Dante, quando la cameriera arrivo' con le loro ordinazioni e un piattino di biscotti misti << questo e' un omaggio del locale >> detto ciò si giro' e, sorridendo, torno' al bancone << che carini, vero? >> le bisbiglio' all'orecchio una sua collega.

 

<< pero' tu e Sophie siete diventate ottime amiche >> disse Dante addentando poi un biscotto << dire che siamo ottime amiche e' ben poco: Sophie per me e' come una sorella >> anche lei prese un biscotto " io invece cosa sono per te? " Zhalia guardo' Dante negli occhi " tu invece sei la mia ancora di salvezza " << lo stesso vale per me con Lok, dopotutto l'ho visto maturare >>.

Bevvero il loro caffè, Dante pago' il conto e i due uscirono dal locale << allora io vado Dante. Grazie ancora per il caffè: era ottimo! >> << di niente. Ci vediamo piu' tardi>>. Detto ciò le loro strade si divisero.