Film > Sherlock Holmes
Ricorda la storia  |      
Autore: Vahly    24/12/2011    2 recensioni
Sorridi fra te e te, pregustando l’attimo in cui il tuo amico si accorgerà di quella piccola differenza – perché sei certo che se ne accorgerà: dopotutto, non ha forse imparato a leggere gli indizi dal miglior investigatore che ci sia in circolazione?
Coda del film “Gioco di ombre”. SPOILER, PRE-SLASH HOLMES/WATSON
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Fine dei giochi
Autrice: vahly
Fandom: Sherlock Holmes
Pairing: Holmes/Watson
Genere: introspettivo
Avvertimenti: one-side,pre-slash, angst, coda, spoiler del film Gioco di ombre
Conteggio parole: 835 (FiDiPu
Note: Scritta per il prompt 68 della maritombola (qui)
Disclaimer: Questa fic esiste solo perché mi diverto a fangirlare, i personaggi non sono miei, il telefilm non è mio, le ambientazioni non sono mie, non ci guadagno sopra e non intendevo offendere nessuno. No, dico davvero. Giuring giurello croce sul cuore.
Presentazione: Sorridi fra te e te, pregustando l’attimo in cui il tuo amico si accorgerà di quella piccola differenza – perché sei certo che se ne accorgerà: dopotutto, non ha forse imparato a leggere gli indizi dal miglior investigatore che ci sia in circolazione?



Fine dei giochi



Watson sta domandando a Mary se non ha notato niente di strano nel postino, quando batti un tasto sulla macchina da scrivere facendo sì che punto interrogativo si imprima subito dopo la parola “fine”.
Sorridi fra te e te, pregustando l’attimo in cui il tuo amico si accorgerà di quella piccola differenza – perché sei certo che se ne accorgerà: dopotutto, non ha forse imparato a leggere gli indizi dal miglior investigatore che ci sia in circolazione?
Per un attimo ti domandi se fai bene a rientrare nella vita del dottore: non era lui a dire di voler solo stare assieme alla donna che ama, che il matrimonio significa ricominciare tutto d’accapo… ricominciare senza di te?
No, ti dici, non necessariamente senza di me.
Ricordi bene Watson disperato, quando ha creduto che tu stessi per morire sul treno. Il suo tentativo di nascondere le emozioni, la paura, il dolore, il sollievo che ha provato quando ti sei ripreso – ma tu lo conosci troppo bene per lasciarti ingannare così, – e ricordi i suoi occhi increduli quando ti ha visto precipitare, certo che quella sarebbe stata davvero la fine.
Ricordi la sua apatia di pochi attimi fa, quando sua moglie tentava di rallegrarlo e di non farlo pensare a te. Inutilmente.
No, per te e Watson non ci sarà una parola fine. Forse le cose non andranno mai come avresti voluto, ma d’altra parte non hai mai osato sperare tanto. A te è sempre bastato il semplice averlo vicino.

Senti i passi del dottore avvicinarsi e stai per andartene, ma le tue gambe non si muovono, e all’improvviso realizzi con quanta intensità desideri poterlo vedere. E anche dirgli in faccia che è un idiota, perché andiamo, come ha potuto credere che saresti morto così facilmente?
Così rimani immobile, dietro la sua scrivania, e quando Watson entra nella stanza vedi la sua espressione mutare nel giro di pochi secondi. Sgomento, incredulità, gioia si affacciano sul suo volto, mentre scuote la testa, apparentemente incapace di parlare.
Avanza lentamente verso la scrivania, come se volesse vederti meglio per accertarsi che sei davvero tu, che sei ancora vivo.
«Lei…» pronuncia, non appena ritrovata la voce. «Lei è sempre stato qui dentro?»
«Dipende da cosa intende con la parola “sempre”. Forse sarebbe più esatto dire svariati minuti, quello sì.» Rispondi ironico, con un’alzatina di spalle. Ma la verità è che senti la tensione irrigidirti, la gola secca come non mai. 
«Il respiratore… forse sarebbe meglio che lo riprendesse. Non si sa mai, potrebbe… potrebbe tornarle utile. Per qualche sua altra avventura.» 
È una tua impressione o i suoi occhi sono lucidi, ora?
«Oh, può tenerlo. Non crede che ci starebbe benissimo, nel suo soggiorno?»
E Watson non risponde, ma si avvicina di più a te, e ti sfiora il viso con una mano. Trattieni il respiro, e il tuo cuore manca un battito a quel contatto. Se solo sapesse cosa vuol dire per te… se solo sapesse cosa provi in questo istante…
Poi ti si getta addosso, sbilanciandoti con il suo peso, e ti stringe forte le braccia al collo. 
In un’altra occasione faresti qualche battuta su quanto gli sei mancato, ma al momento riesci solo a pensare al calore del suo corpo contro il tuo, così solido e reale e dio, come hai potuto pensare anche solo per un istante che sarebbe stato meglio se non ti fossi fatto vivo, se lo avessi lasciato vivere la sua vita?
Le tue braccia raggiungono la sua schiera, e ti accorgi che il tuo amico sta tremano.
«Ehi, tutto bene?» domandi incerto, ma lui non risponde. Annuisce, eppure hai l’impressione di sentire un singhiozzo. 
Gli accarezzi la schiena, lentamente, finché non si calma. Poi sciogli l’abbraccio e cerchi il suo sguardo, ma lui è reticente e devi sollevargli il mento con due dita per poterlo guardare. Sta davvero piangendo.
«Ehi, potrei sentirmi offeso. Davvero pensava che non sarei tornato?» Dici nel tentativo di smorzare la tensione, ma non ottieni molto.
«Ero convinto di averla persa. Non credevo… non credevo che ci saremmo mai rivisti.»
«Spero di non averla delusa, Watson.» Scherzi, la tua voce incerta.
L’uomo stringe i pugni, nervosamente. «La prossima volta che ha in mente un piano solo all’apparenza suicida, gradire esserne informato, per favore. E in quanto al respiratore, devo insistere. Non sono sicuro di voler tenere qualcosa che mi ricordi che lei ha rischiato la vita ogni volta che vi poso lo sguardo sopra…»
«Può considerarlo come qualcosa che mi ha salvato. Riguardo la sua prima richiesta, però, non sono sicuro di poterla accontentare.»
Watson apre la bocca, come per dire qualcosa, ma in quel momento sua moglie si affaccia alla porta.
«Con chi stai par… Oh mio dio!» Esclama, gli occhi sgranati.
«A quanto pare vi darò fastidio ancora per un po’.» La informi, per nulla contento di quell’interruzione. Ma non te ne preoccupi più di tanto: sei sicuro che in qualche modo tu e Watson troverete un vostro equilibrio, che lui ti aiuti nei tuoi casi o meno. E in fondo, pensi che al dottore potrebbe far piacere tornare ancora a investigare assieme, di tanto in tanto. 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Sherlock Holmes / Vai alla pagina dell'autore: Vahly