Canto del cigno.
Il sinistro sibilo dell’aria sferzata dalla sua spada fulminea non era che un lontano rimbombo di un tempo che fu.
Per tanti anni la spada aveva taciuto, nascosta sotto una catasta di legna, insieme al cuore sanguinante dell’algida padrona.
Poi, improvvisamente, parve riprendere vita. Bastò un attimo ad Irene per comprendere.
Per molto tempo era rimasta in attesa di trovare un buon modo per morire.
Ma adesso era il momento di tornare alla vita. Se pur per un istante, la sua spada avrebbe cantato di nuovo.
E lei con essa.
Era il loro canto del cigno.