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Autore: Hidden Writer    24/12/2011    2 recensioni
Bene, è la mia prima storia Originale... Demenziale, neanche a dirlo ;3
È una di quelle storie in cui il finale ti lascia veramente a bocca aperta... ^.^
Una leggenda, un uomo.
L'uomo che ha cambiato il mondo, la sua vera storia.
Si narra ancora di lui.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo che cadde nell'oceano nero

 

 

 

Era lì, inanzi a lui una porta.

L'insegna luminosa, i colori sgargianti, tutto sembrava invitarlo ad entrare, tuttavia la paura lo bloccava lì dov'era. I piedi fissi su quel marciapiede, lo sguardo basso, quasi a voler evitare un malessere dovuto alla consapevolezza che forse tutto ciò non era sbagliato.

Forse era la cosa giusta, forse avrebbe dovuto farlo.

Non si mosse di lì, non era sicuro di ciò che avrebbe potuto fare, d'altronde era molto indeciso su tutto, come non lo era mai stato su questo.

Temporeggiò ancora, la gente camminava fianco a lui, ignara della mente pensante, delle problematiche che in quel momento tempestavano la sua mente, una guerra al livello psichico nei suoi neuroni, l'incertezza sul da farsi.

Mosse un passo, non osò continuare.

Era già stato scritto, il solco era già stato tracciato, lui non doveva far altro che percorrerlo. Questo sembrava limitargli la libertà, era una prigione immensa che lo racchiudeva in ciò che aveva amato, odiato e conosciuto.

Lui era un uomo, non aveva mai veramente avuto questi dubbi, e ciò sembrava bloccarlo.

Mosse altri due passi, ormai l'entrata era a neanche un metro da lui. Un uomo, passando, lo urtò con la spalla, non ci fece caso. L'insegna era a intermittenza, richiamò fortemente la sua attenzione e poté ammirare l'unica parola che veramente non poteva mancare: “Bar”.

Si decise ad entrare.

D'altronde sarebbe stata la sua prova di coraggio, di fierezza, allora si protese in avanti, le porte automatiche si aprirono e lui avanzò.

La terra gli mancò sotto i piedi, come aveva previsto, cominciò a precipitare. Vedeva, in fondo a quel baratro, un liquido scuro e bollente, ne percepiva il calore sulla pelle. Sempre più in fondo, nonostante sapesse che sarebbe finita così, lanciò un urlo, un urlo che ormai nessuno poteva sentire.

Vide quel lago nero avvicinarsi sempre di più, ormai l'aria scottava, si preparò all'impatto. Fu un attimo.

Sentì la tensione superficiale rompersi, lo scrosciare delle onde formate dal suo corpo, si sentì affondare, il bollente mare che lo inghiottiva non gli permetteva la visuale.

Si accorse di non riuscire a risalire, e capì di essere arrivato alla fine. Si accasciò, mentre scendeva lentamente, toccò il fondo, e le ultime bolle d'aria nei suoi polmoni lo abbandonarono, salendo in quell'oceano che l'aveva ucciso.

Ancor oggi si narra dell'uomo che sfidò il pericolo pur di raggiungere il suo scopo, che rise in faccia alla morte. Si narra di lui in ogni luogo, in ogni tempo, ogni lingua parla del suo valoroso gesto.

Di lui, che andò a morire in quella trappola letale.

Oggi, però, le voci raccontano tutto ciò in pochissime parole, per evitare un dolore che possa in qualche modo essere rievocato, che possa ferire gli animi.

Sette parole, sette parole per descrivere il coraggio, la paura e la morte di colui che ha fatto la storia:

Un uomo entra in un caffè: splash!

 

 

 

 

 

Angolo dell'autore

Piacere, Hidden Writer, scrittore minimalista... ;3

Scherzavo!

Allora... scommetto che questa non ve l'aspettavate, eh?

Non ho mai scritto in questo fandom, fino ad ora, non sono neanche molto conosciuto... ma se vi scappasse una piccolissima recensionuccia mi fareste felici!

Enjoy it!

  
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