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Autore: Ten chan    24/12/2011    2 recensioni
"nuova" fanfic con pairing IchigoXRukia.
Si avvicina il natale, e Ichigo viene tartassato dai pettegolezzi...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buon natale! eccovi la mia non tanto nuova fanfic. non tanto nuova perchè in realtà, l'ho scritta l'anno scorso. solo che non l'avevo finita in tempo, e così... eccola solo ora.

ho messo AU perchè non considera la fine della saga degli Arrancar.

Ichigo…

Ichigo.

Ichigo.

Io ti…

Ichigo Kurosaki cadde dal letto, con gli occhi sbarrati.

Sotto di lui, Kon emise un lamento soffocato.

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«’Giorno, I-chi…»

Asano Keigo si scontrò con violenza sul braccio di Ichigo.

«Sei Crudele! Come puoi trattare così il tuo caro amico?» Urlò Keigo, con una mano sul naso sanguinante.

Ichigo lo ignorò completamente. «Dov’è Mizuiro?» chiese

«È andato alle Galapagos con la sua nuova fidanzata (modella)» piagnucolò il ragazzo dai capelli castani «Quel traditore… dimmi che almeno tu non farai quel genere di cose con Kuchiki-san!»

«Perché dovrei fare “quel genere di cose” con lei?» rispose secco Ichigo.

«Perché oggi è il 22! L’ultimo giorno in questa gabbia prima della vigilia di Natale, il giorno in cui le coppie vagano per la città sbaciucchiandosi ed emettendo cuoricini, e poi la sera…»

«Io e Rukia non siamo una coppia. E non vogliamo manco esserlo.» Ichigo tentò di entrare in classe, ma fu bloccato da Keigo.

«Come non state insieme?  La chiami per nome e tutti stanno scommettendo su quale albergo a ore la porterai! Si sono già raccolti 2.102.000.000 yen!» strillò.

«Poi mi chiedo perché faccio sogni del genere…» borbottò piano Ichigo.

Rukia spuntò alle sue spalle «Che sogni?»

«Sogni? Chi ha parlato di sogni?» disse Ichigo, afferrando per la collottola Keigo e trascinandolo in classe.

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Rukia rimise i libri nella cartella. Pranzo, pranzo.

Ichigo era sparito non appena la campanella era suonata, quindi avrebbe mangiato da sola.

L’albero dietro la scuola produceva una piacevole ombra. Starebbe stata bene là sopra.

Avrebbe avvertito Ichigo a casa.

«Kuchiki-san.»

Rukia alzò la testa «Inoue…»

Orihime sorrise.

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Orihime addentò il sandwich melanzane, wasabi e miele con un’aria di beatitudine assoluta.

Rukia, Tatsuki e le altre due erano disgustate.

Chizuru era adorante «Oh, Orihime, il tuo senso del gusto così sfasato è così… Carino!»

Tatzuki le diede un pugno in testa. «Basta molestie!» Urlò.

«Non riuscirai a distruggere il mio amore con la violenza!» Strillò l’altra.

Le altre le ignorarono.

«Che farai col tuo ragazzo, a Natale?» Chiese Machiko all’amica.

«Eh? Tu hai un fidanzato, Kunieda?» chiese Orihime «Sono contenta per te!»

«Ci siamo messi insieme il mese scorso.» disse Kunieda, senza staccare gli occhi dal libro. «Andremo ad una gara d’atletica.»

Eh? Fidanzati? A Natale?

«Ma questo non è un appuntamento romantico! Dovreste passeggiare mano nella mano!»

Appuntamento… romantico?

«Correremo mano nella mano.»

«Non va bene! Ad un appuntamento non si corre!»

Eh?

«Chi lo dice?»

«Chiediamolo a Kuchiki!»

«Eh?»

«Kuchiki-san, come passerai il Natale?»

«Io? Io non…»

«Scommetto che Kurosaki la costringerà ad andare in un albergo!» Esclamò Chizuru «Povera piccola Rukia-chan…» disse, tentando di abbracciarla.

Rukia la bloccò con una mano sulla faccia. «Perché dovrei andare in un albergo?» balbettò. Aveva un brutto presentimento.

«Ma non è ovvio, Rukia-tan?» disse Chizuru, staccandosi « Per fare XXXXXX e YYYYYYY e ZZZZZZZZ » finì, di fronte ad una Rukia a metà fra il disgustato e lo scocciato.

«Io… Ichigo… non…»

«Kurosaki-kun non è così!» esclamò Inoue «Non porterebbe mai Kuchiki-san in certi posti!»

«in effetti, io Ichigo ce lo vedo più ad essere trascinato in un albergo.» disse Tatzuki.

«Sul serio? Allora sarà Kuchiki-san a prenotare.»

«Io? Io non…»

«Non l’hai ancora fatto? Se poi ci vieni con me, ti posso far avere uno sconto in quello dove andrò io con Orihi…» Disse Chizuru, ma fu colpita in testa da Tatzuki.

«Orihime non va da nessuna parte.»

Mentre le due litigavano, Rukia pensava a come spiegare a Ichigo il malinteso.

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«Ichigo…»

Il ragazzo fissò Rukia. La shinigami aveva una voce tombale.

«Io… Ho combinato un disastro.»

«Cosa? Hai gelato persone innocenti combattendo contro un Hollow? Hai distrutto un edificio?»

«Peggio. Molto peggio.»

Ichigo sbiancò.

«Dato che nessuno mi spiegava che tipo di festa fosse il Natale, sono andata su “internet” e ho fatto una piccola ricerca.»

Una cosa riguardante il Natale e internet può essere peggio del congelamento di persone e oggetti?

«Ho trovato che era una festa riguardante le famiglie.»

Ichigo aveva un pessimo presentimento.

«E… ho invitato… Nii-sama.»

Brutto presentimento confermato. Peggio. Molto peggio.

«Se sentirà le voci su di noi, ne sarà rattristato, pur non dimostrandolo.»

«Per me si in****erà e lo dimostrerà uccidendomi.» affermò Ichigo, più realista.

«Nii-sama non lo farebbe mai!»

«Beh… verrà il 25, no? Non credo che incontrerà i nostri compagni che sparlano di noi proprio mentre Byakuya è in zona.»

Rukia annuì «Speriamo bene.»

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«Grazie mille, Ichi-nii.» disse Yuzu «Karin-chan, papà e Rukia-chan erano ancora addormentati, quindi tu eri l’unico che potesse aiutarmi con la spesa…»

«Nessun problema.» borbottò Ichigo, sommerso dalle buste.

«Ho comprato gli ingredienti del cenone… Dato che quest’anno c’è anche Rukia-chan, ho deciso che faremo le cose in grande!»

«Non c’era bisogno di disturbarsi tanto…»

«Non dire così, Ichi-nii! Lei è… oh! Che carini!» strillò Yuzu, appiccicandosi alla verina del negozio «Sono adorabili!»

Ichigo tentò di sbirciare la vetrina «Cosa?». Appena vide ciò che stava guardando Yuzu, rimase di sasso.

La vetrina era piena di animali di pezza orrendi. Il coniglio, in particolare, era identico ai disegni di Rukia.

Infatti, il negozio li vendeva a un prezzo bassissimo.

«Hey, Ichi-nii… Rukia-chan adora i conigli, ne? Le hai già preso un regalo di Natale?» Chiese Yuzu.

«Eh? Perché dovrei comprarle qualcosa?»

«Perché hai una cotta per lei e Natale è il momento adatto per confessare il tuo amore.»

«Da quand’è che hai quest’idea completamente sbagliata?»

«Da quando me l’ha detto un mio compagno di classe, che ha un fratello nella tua scuola.» rispose Yuzu «All’inizio ero un po’ triste perché non me ne avevi parlato, ma poi ho capito che sei nell’età in cui ti imbarazza parlare con la tua famiglia, quindi…»

«Yuzu… non dovresti credere a ogni cosa che senti dire…»

«Eh? Quindi non la potrò chiamare Rukia-nee-chan? Volevo cominciare a chiamarla così non appena avreste annunciato il vostro fidanzamento!» Urlò Yuzu, con le lacrime agli occhi.

Annunciare il fidanzamento? Pensò Ichigo, ma si preoccupò soprattutto di calmare Yuzu. «Sono sicuro che Rukia sarà felicissima di sentirsi chiamare così nonostante io e lei non…  quindi non piangere, eh?»

Yuzu tirò su col naso «Sul serio?»

Ichigo annuì. Sperava che Rukia apprezzasse veramente, o che perlomeno non mostrasse il disappunto.

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«I-CHI-GO!» Urlò il padre di Ichigo, tentando di colpire il figlio. «Ho sentito la bella notizia!»

Ichigo lo bloccò tranquillamente. «Che notizia?»

«Tu e Rukia-chan, naturalmente! Finalmente hai messo in moto il tuo motore di maschio, eh?» disse Isshin, da sotto il piede del figlio.

Il ragazzo alzò il piede. Poi lo riabbassò con più violenza. «Se parli solo per dare aria alla bocca, sta zitto.»

«Ichi-nii, ti ricordo che è la nostra unica fonte di reddito.» disse Karin, spuntando dalla cucina. «Se muore, ti tocca lavorare.».

«Hai ragione.» borbottò Ichigo, alzando il piede. Il lavoro da shinigami era incompatibile con qualsiasi altro lavoro.

«Karin! Come fai a non reagire positivamente al passaggio di tuo fratello all’età adulta! E con una ragazza così carina!»

«… I teppisti sono popolari. Mi stupirei solo se la sua ragazza fosse sul livello di Orihime.»

«Ehi, Rukia non ha niente da invidiare ad Ino…»

Silenzio.

Ichigo si tappò la bocca. Oh, M***A. perché ho aperto bocca?

Il padre fece un sorriso sornione «Hai sentito, Karin? Il nostro Ichigo ha finalmente ammesso pubblicamente i suoi sentimenti!»

«Io non ho ammesso niente!» Urlò Ichigo salendo le scale.

«Ora l’ha confermato.» Borbottò Karin. «Sei un libro aperto, Ichi-nii.»

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Perché diamine tutti sono convinti che io e Rukia… NO! Non devo nemmeno pensarci!

«Ichigo! Dietro di te!» Urlò Rukia.

Ichigo si voltò di scatto e affettò l’ultimo Hollow un attimo prima di essere colpito.

«Ichigo… Ultimamente sei strano. Non è da te distrarti nel bel mezzo del combattimento.» disse la ragazza, chiudendo il cellulare.

«Io? Strano? Non mi comporto in modo strano!»

«…»

Ops. Pensò Ichigo, sudando freddo. Lo sto facendo proprio ora.

«Non è che per caso… Ti stai preoccupando per le voci per noi due?»

Ichigo rimase congelato, sparando mentalmente insulti.

«La ragazza che ti piace pensa che tu ed io facciamo quel genere di cose in albergo!»

«Sei passata dall’Horror allo Shojo?»

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«mmm…» fece Ichigo, afferrando il pupazzo a forma di gatto. Come faranno a piacere a Yuzu…

L’occhio gli cadde su quello a forma di coniglio. Era veramente la copia a tre dimensioni dei disegni di Rukia.

La vocina di Yuzu gli rimbombò nell’orecchio. Rukia-chan adora i conigli, ne?

No. Non farei altro che aggravare i sospetti su me e Rukia.

«Prendo questo.» borbottò, poggiando il pupazzo sul balcone.

«Ah! Buongiorno Ichigo-san! È un regalo per Rukia-san?» strillò con voce familiare il commesso.

«Hanatarou! Che diamine ci fai qui?»

«Il tenente della decima brigata mi ha spedito qui, con l’autorizzazione del capitano Unohana.» disse «Ho l’ordine di curarti quando il capitano Kuchiki scoprirà la tua relazione con la sorella. Ma si sono dimenticati di rifornirmi di moneta giapponese, quindi…

«Da quand’è che IO avrei una relazione con RUKIA?»

«Il tenente della decima mi ha raccontato che ti sei dichiarato quando l’hai salvata dall’esecuzione. Sul momento ti ha rifiutato, ma poi si è resa conto dei suoi sentimenti…»

«IO. E. RUKIA. NON. SIAMO. FIDANZATI.»

«Eh? Quando vi siete sposati, allora?»

Ichigo rimase per un attimo pietrificato «N… né io né lei abbiamo l’età. Io e lei siamo solo amici, e non vogliamo essere nient’altro.»

«Ah… però sareste veramente una bella coppia.»

«Posso pagare, ora?» Urlò Ichigo, stritolando il pupazzo.

«Ti converrebbe prenderne anche un altro, Ichigo-san. Il proprietario è talmente ansioso di liberarsene che, se ne compri due, costa meno.»

Ichigo sentì gli occhi del pupazzo coniglio penetrargli la nuca.

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Rukia occupò il letto di Ichigo. Il ragazzo era uscito da un pezzo, Karin idem, il signor Kurosaki era al lavoro, e Yuzu, dopo aver cominciato a chiamarla Rukia-nee-chan, su era chiusa in cucina con montagne di cibo.

E lei si annoiava.

Non riusciva a pensare ad altro che ai pettegolezzi su lei e Ichigo, quindi al sogno della notte prima.

Nel sogno, lui tentava di… di…

«Sono a casa!» La voce di Ichigo risuonò dal piano inferiore.

«Bentornato, Ichi-nii. Rukia-nee-chan è di sopra.» Lo informò Yuzu.

Rukia si alzò di scatto, lisciandosi le pieghe immaginarie del vestito, mentre Ichigo parlava con la sorella.

Non doveva pensare più a quel sogno.

La porta si aprì.

«Bentornato, Ichigo.»

Ichigo rispose con un borbottio indistinto.

«Oi, rispondi decentemente!»

«Si, si.»

«Tu, bas…»

«Tieni.»

Ichigo lanciò, senza voltarsi, qualcosa di bianco, che Rukia afferrò al volo.

«Questo…»

«Non fraintendere! Comprandone due risparmiavo! Questo è l’unico motivo per cui l’ho preso!» urlò Ichigo, rosso peperone.

«Grazie, Ichigo.» disse Rukia, stringendo il peluche.

Ichigo sbiancò. L’aveva vista attorniata da bolle e luccichii. Se continuava così, si sarebbe fatto uccidere da Byakuya.

«Trovato!» Urlò Rukia, estraendo da un cassetto la confezione di soul candy con un coniglio in cima.

«Non vorrai…» Ichigo aveva un pessimo presentimento.

Rukia sorrise malefica e fece esattamente ciò che Ichigo si aspettava. Inserì la pillola.

Non accadde nulla.

«Eh?» Rukia avvicinò il viso al pupazzo. «Chappy non si muove!»

«Meglio così. Quella avrebbe fatto più casino di Kon.» il ragazzo strappò il pupazzo di mano a Rukia e gli infilò la mano in gola. «Meglio toglierl… AUCH!» Ichigo urlò quando il pupazzo gli morse la mano.

«Giù le mani e scusati con Rukia-sama, Pyon! Sei stato sgarbato con lei, Pyon!»

«Chappy! Sei vivo!» Strillò Rukia, buttandosi sul peluche.

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«Ichi-nii! Che ti sei fatto alla mano?» Urlò Yuzu, fissando la mano fasciata del fratello.

«Nulla, nulla…. Piuttosto, tu a che punto sei? Vuoi una mano?» disse Ichigo, fissando preoccupato le pentole alle spalle della sorellina.

«Grazie, Ichi-nii, ma ho quasi finito. Avremo un magnifico cenone, quest’anno!»

Rukia spuntò alle spalle di Ichigo «Apprezzo quello che state facendo per me, però… mi sento in colpa a farti faticare così… tutto il giorno ai fornelli per una come me, che abita da voi a scrocco…» Rukia tirò fuori il fazzoletto.

«Non preoccuparti, Rukia-nee-chan! Tu ormai sei una di famiglia! Anzi, per papà lo sei quasi più di Ichi-nii!»

Una pentola cominciò ad emettere un rumore strano, troncando la conversazione.

«Ah! Il pollo! Il pollo!» Urlò Yuzu, correndo a riparare al danno.

«Quindi ho occupato il tuo posto in famiglia!» Chiese Rukia, appena la piccola fu sommersa dalle pentole.

«Io non ho notato la differenza»

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«I-CHI-GO!» Isshin tentò di dare un calcio in faccia al figlio «Non dovresti essere qui! Ho tollerato che restassi per cena solo per amore di Yuzu!»

Il ragazzo lo bloccò «E dove diavolo dovrei essere, vecchiaccio?»

«A divertirti insieme a Rukia-chan, naturalmente!»

«Maledetto…»

«Ti fa male reprimere i tuoi istinti a quest’età! Potresti avere dei problemi da adulto, se non ti sfoghi adeguatamente adesso.»

«Non sto reprimendo nulla!» strillò il ragazzo.

«Ho notato, nella vita, che le persone si irritano più quando dici cose vere che quando spari C*****E.»

«Nella mia, di vita, ho notato che se provochi vieni pestato. Da me.»

«Provaci, figlio degenere! Il tuo unico merito è stato quello di aver fatto entrare Rukia-chan  in famiglia!»

«Ichi-nii, stupida fonte di reddito, smettetela di litigare e venite in cucina! Yuzu non mi lascia mangiare il dolce se non ci siete!» Urlò Karin.

«È il cenone di natale! La famiglia deve mangiare tutto l’anno!» ribatté Yuzu.

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Ichigo fissò fuori dalla finestra. Il cielo era terso. Il cielo perfetto per lo spettacolo dei fuochi artificiali.

Un’idea folle, stupida, controproducente eppure irresistibile, gli infettò il cervello.

Si avvicinò a Rukia.

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Kon imprecò tra sé. «Maledetto Ichigo… cosa hai intenzione di fare alla sorellona?»

Circa dieci minuti prima, Ichigo e nee-san erano entrati in camera, avevano chiuso a chiave la porta, abbandonati corpo e gigai, ed erano usciti dalla finestra, abbandonando lui e Chappy.

In quel momento un senkaimon si aprì alle sue spalle.

«Bastardo d’un Ichigo! Scommetto che vuoi approfittarti della sorellona!» strillò.

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«Ichigo! Dove diamine stiamo andando?»

«siamo quasi arrivati.» rispose laconico il ragazzo.

Rukia lo fissò. Ichigo si stava comportando in modo strano. Non riusciva più a capire cosa stesse pensando.

La shinigami lo vide infilarsi fra gli alberi.

«Hey, aspettami!» Urlò, seguendolo «Rallenta, bastardo!»

Rukia seguì la schiena di Ichigo, lanciando insulti inascoltati «Hey, bas….» cominciò, sbucando in una radura.

Kaa-buuuum!

Il fuoco artificiale illuminò la radura. Questa era sul bordo della montagna accanto a Karakura, perciò niente limitava il cielo.

Ichigo era seduto sul bordo. La luce rossiccia rendeva i suoi capelli simili a fiamme.

Tornò il buio.

«W…Woah.» disse Rukia, mentre un’altra scia solcava il cielo.

«La migliore vista nel raggio di 10 km.» disse, un attimo prima che  la luce esplodesse in un fiore verde. «L’ho scoperta da bambino… con mia madre.»

Rukia si zittì. Era la prima volta che Ichigo citava volontariamente la madre.

«Non venivo qui da…. Allora. Per fortuna non è stato distrutto.»

«È un bel posto.» disse Rukia, cauta, sedendosi accanto a Ichigo.

«Mmmh.» mormorio affermativo.

Rimasero in silenzio, mentre i fuochi artificiali li illuminavano alternativamente di rosso, giallo, viola, verde, blu, arancione.

Ichigo scrutava di sottecchi Rukia. All’inizio, la ragazza era tesa come in una battaglia, ma si era rapidamente rilassata. Ora sembrava una bambina di fronte ad un prestigiatore.

L’altezza aiutava.

La mente del maschio adolescente non poté non soffermarsi sui grandi occhi blu-violetti (avrebbe voluto che quei laghi si rivolgessero a lui in quel modo… ma era impossibile…) sulle guance rosse per l’eccitazione, (avrebbe voluto sfiorarle, quelle guance, per controllare se fossero morbide come sembravano… sfiorarle e tirarle e baciarle) e soprattutto quelle labbra rosa antico, perfettamente simmetriche (erano magnifiche… perché non l’aveva notato prima?).

Ichigo sentì il proprio corpo sporgersi in avanti. Le voci di Yuzu, Karin, Isshin, Keigo, eccetera lo stavano incitando da dentro la sua testa.

Rukia si voltò verso di lui. Le loro labbra si stavano per toccare…

Le voci incorporee tacquero, sostituite da una reale.

«Kurosaki Ichigo.»

Il ragazzo si voltò lentamente. Byakuya troneggiava su di lui, incenerendolo con lo sguardo.

«Uh… Byakuya… io...»

«Senbonzakura Kageyoshi.»

Avvertenza per l'epilogo: Se vi è venuto il diabete, leggetelo. Se invece la trovate buona così, non fatelo assolutamente.

Ten

  
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