Buon
natale! eccovi la
mia non tanto nuova fanfic. non tanto nuova perchè in
realtà, l'ho scritta
l'anno scorso. solo che non l'avevo finita in tempo, e
così... eccola solo ora.
ho
messo AU perchè non
considera la fine della saga degli Arrancar.
Ichigo…
Ichigo.
Ichigo.
Io ti…
Ichigo
Kurosaki cadde dal letto, con gli occhi sbarrati.
Sotto
di
lui, Kon emise un lamento soffocato.
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«’Giorno,
I-chi…»
Asano
Keigo
si scontrò con violenza sul braccio di Ichigo.
«Sei
Crudele! Come puoi trattare così il tuo caro
amico?» Urlò Keigo, con una mano
sul naso sanguinante.
Ichigo
lo
ignorò completamente. «Dov’è
Mizuiro?» chiese
«È
andato
alle Galapagos con la sua nuova fidanzata (modella)»
piagnucolò il ragazzo dai capelli
castani «Quel traditore… dimmi che almeno tu non
farai quel genere di cose con
Kuchiki-san!»
«Perché
dovrei fare “quel genere di cose” con
lei?» rispose secco Ichigo.
«Perché
oggi
è il 22! L’ultimo giorno in questa gabbia prima
della vigilia di Natale, il
giorno in cui le coppie vagano per la città sbaciucchiandosi
ed emettendo
cuoricini, e poi la sera…»
«Io
e Rukia
non siamo una coppia. E non vogliamo manco esserlo.» Ichigo
tentò di entrare in
classe, ma fu bloccato da Keigo.
«Come
non
state insieme? La
chiami per nome e
tutti stanno scommettendo su quale albergo a ore la porterai! Si sono
già
raccolti 2.102.000.000 yen!» strillò.
«Poi
mi
chiedo perché faccio sogni del genere…»
borbottò piano Ichigo.
Rukia
spuntò
alle sue spalle «Che sogni?»
«Sogni?
Chi
ha parlato di sogni?» disse Ichigo, afferrando per la
collottola Keigo e
trascinandolo in classe.
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Rukia
rimise
i libri nella cartella. Pranzo, pranzo.
Ichigo
era
sparito non appena la campanella era suonata, quindi avrebbe mangiato
da sola.
L’albero
dietro la scuola produceva una piacevole ombra. Starebbe stata bene
là sopra.
Avrebbe
avvertito Ichigo a casa.
«Kuchiki-san.»
Rukia
alzò
la testa «Inoue…»
Orihime
sorrise.
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Orihime
addentò il sandwich melanzane, wasabi e miele con
un’aria di beatitudine
assoluta.
Rukia,
Tatsuki e le altre due erano disgustate.
Chizuru
era
adorante «Oh, Orihime, il tuo senso del gusto così
sfasato è così… Carino!»
Tatzuki
le
diede un pugno in testa. «Basta molestie!»
Urlò.
«Non
riuscirai a distruggere il mio amore con la violenza!»
Strillò l’altra.
Le
altre le
ignorarono.
«Che
farai
col tuo ragazzo, a Natale?» Chiese Machiko
all’amica.
«Eh?
Tu hai
un fidanzato, Kunieda?» chiese Orihime «Sono
contenta per te!»
«Ci
siamo
messi insieme il mese scorso.» disse Kunieda, senza staccare
gli occhi dal
libro. «Andremo ad una gara d’atletica.»
Eh? Fidanzati? A Natale?
«Ma
questo
non è un appuntamento romantico! Dovreste passeggiare mano
nella mano!»
Appuntamento… romantico?
«Correremo
mano nella mano.»
«Non
va
bene! Ad un appuntamento non si corre!»
Eh?
«Chi
lo
dice?»
«Chiediamolo
a Kuchiki!»
«Eh?»
«Kuchiki-san,
come passerai il Natale?»
«Io?
Io
non…»
«Scommetto
che Kurosaki la costringerà ad andare in un
albergo!» Esclamò Chizuru «Povera
piccola Rukia-chan…» disse, tentando di
abbracciarla.
Rukia
la
bloccò con una mano sulla faccia.
«Perché dovrei andare in un albergo?»
balbettò. Aveva un brutto presentimento.
«Ma
non è
ovvio, Rukia-tan?» disse Chizuru, staccandosi « Per
fare XXXXXX e YYYYYYY e
ZZZZZZZZ » finì, di fronte ad una Rukia a
metà fra il disgustato e lo
scocciato.
«Io…
Ichigo…
non…»
«Kurosaki-kun
non è così!» esclamò Inoue
«Non porterebbe mai Kuchiki-san in certi posti!»
«in
effetti,
io Ichigo ce lo vedo più ad essere trascinato in un
albergo.» disse Tatzuki.
«Sul
serio?
Allora sarà Kuchiki-san a prenotare.»
«Io?
Io non…»
«Non
l’hai
ancora fatto? Se poi ci vieni con me, ti posso far avere uno sconto in
quello
dove andrò io con Orihi…» Disse
Chizuru, ma fu colpita in testa da Tatzuki.
«Orihime
non
va da nessuna parte.»
Mentre
le
due litigavano, Rukia pensava a come spiegare a Ichigo il malinteso.
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«Ichigo…»
Il
ragazzo
fissò Rukia. La shinigami aveva una voce tombale.
«Io…
Ho
combinato un disastro.»
«Cosa?
Hai
gelato persone innocenti combattendo contro un Hollow? Hai distrutto un
edificio?»
«Peggio.
Molto peggio.»
Ichigo
sbiancò.
«Dato
che
nessuno mi spiegava che tipo di festa fosse il Natale, sono andata su
“internet” e ho fatto una piccola
ricerca.»
Una cosa riguardante il Natale e internet
può essere peggio del congelamento di persone e oggetti?
«Ho
trovato
che era una festa riguardante le famiglie.»
Ichigo
aveva
un pessimo presentimento.
«E…
ho
invitato… Nii-sama.»
Brutto
presentimento confermato. Peggio. Molto
peggio.
«Se
sentirà
le voci su di noi, ne sarà rattristato, pur non
dimostrandolo.»
«Per
me si
in****erà e lo dimostrerà uccidendomi.»
affermò Ichigo, più realista.
«Nii-sama
non lo farebbe mai!»
«Beh…
verrà
il 25, no? Non credo che incontrerà i nostri compagni che
sparlano di noi
proprio mentre Byakuya è in zona.»
Rukia
annuì «Speriamo
bene.»
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«Grazie
mille,
Ichi-nii.» disse Yuzu «Karin-chan, papà
e Rukia-chan erano ancora addormentati,
quindi tu eri l’unico che potesse aiutarmi con la
spesa…»
«Nessun
problema.» borbottò Ichigo, sommerso dalle buste.
«Ho
comprato
gli ingredienti del cenone… Dato che quest’anno
c’è anche Rukia-chan, ho deciso
che faremo le cose in grande!»
«Non
c’era
bisogno di disturbarsi tanto…»
«Non
dire
così, Ichi-nii! Lei è… oh! Che
carini!» strillò Yuzu, appiccicandosi alla
verina del negozio «Sono adorabili!»
Ichigo
tentò
di sbirciare la vetrina «Cosa?». Appena vide
ciò che stava guardando Yuzu,
rimase di sasso.
La
vetrina
era piena di animali di pezza orrendi. Il coniglio, in particolare, era
identico ai disegni di Rukia.
Infatti,
il
negozio li vendeva a un prezzo bassissimo.
«Hey,
Ichi-nii… Rukia-chan adora i conigli, ne? Le hai
già preso un regalo di Natale?»
Chiese Yuzu.
«Eh?
Perché
dovrei comprarle qualcosa?»
«Perché
hai
una cotta per lei e Natale è il momento adatto per
confessare il tuo amore.»
«Da
quand’è
che hai quest’idea completamente sbagliata?»
«Da
quando
me l’ha detto un mio compagno di classe, che ha un fratello
nella tua scuola.»
rispose Yuzu «All’inizio ero un po’
triste perché non me ne avevi parlato, ma
poi ho capito che sei nell’età in cui ti imbarazza
parlare con la tua famiglia,
quindi…»
«Yuzu…
non
dovresti credere a ogni cosa che senti dire…»
«Eh?
Quindi
non la potrò chiamare Rukia-nee-chan? Volevo cominciare a
chiamarla così non
appena avreste annunciato il vostro fidanzamento!»
Urlò Yuzu, con le lacrime agli
occhi.
Annunciare
il fidanzamento? Pensò Ichigo, ma si preoccupò
soprattutto di calmare Yuzu.
«Sono sicuro che Rukia sarà felicissima di
sentirsi chiamare così nonostante io
e lei non… quindi
non piangere, eh?»
Yuzu
tirò su
col naso «Sul serio?»
Ichigo
annuì. Sperava che Rukia apprezzasse veramente, o che
perlomeno non mostrasse
il disappunto.
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«I-CHI-GO!»
Urlò il padre di Ichigo, tentando di colpire il figlio.
«Ho sentito la bella
notizia!»
Ichigo
lo
bloccò tranquillamente. «Che notizia?»
«Tu
e Rukia-chan,
naturalmente! Finalmente hai messo in moto il tuo motore di maschio,
eh?» disse
Isshin, da sotto il piede del figlio.
Il
ragazzo
alzò il piede. Poi lo riabbassò con
più violenza. «Se parli solo per dare aria
alla bocca, sta zitto.»
«Ichi-nii,
ti
ricordo che è la nostra unica fonte di reddito.»
disse Karin, spuntando dalla
cucina. «Se muore, ti tocca lavorare.».
«Hai
ragione.» borbottò Ichigo, alzando il piede. Il
lavoro da shinigami era
incompatibile con qualsiasi altro lavoro.
«Karin!
Come
fai a non reagire positivamente al passaggio di tuo fratello
all’età adulta! E
con una ragazza così carina!»
«…
I
teppisti sono popolari. Mi stupirei solo se la sua ragazza fosse sul
livello di
Orihime.»
«Ehi,
Rukia
non ha niente da invidiare ad Ino…»
Silenzio.
Ichigo
si
tappò la bocca. Oh, M***A.
perché ho
aperto bocca?
Il padre
fece un sorriso sornione «Hai sentito, Karin? Il nostro
Ichigo ha finalmente
ammesso pubblicamente i suoi sentimenti!»
«Io non ho
ammesso niente!» Urlò Ichigo salendo le scale.
«Ora l’ha
confermato.» Borbottò Karin. «Sei un
libro aperto, Ichi-nii.»
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Perché
diamine tutti sono convinti che io e
Rukia… NO! Non devo nemmeno pensarci!
«Ichigo!
Dietro di te!» Urlò Rukia.
Ichigo si
voltò di scatto e affettò l’ultimo
Hollow un attimo prima di essere colpito.
«Ichigo…
Ultimamente sei strano. Non è da te distrarti nel bel mezzo
del combattimento.»
disse la ragazza, chiudendo il cellulare.
«Io?
Strano? Non mi comporto in modo strano!»
«…»
Ops. Pensò Ichigo, sudando freddo. Lo sto facendo proprio ora.
«Non è che
per caso… Ti stai preoccupando per le voci per noi
due?»
Ichigo
rimase congelato, sparando mentalmente insulti.
«La
ragazza che ti piace pensa che tu ed io facciamo quel genere di cose in
albergo!»
«Sei
passata dall’Horror allo Shojo?»
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«mmm…»
fece Ichigo, afferrando il pupazzo a forma di gatto. Come
faranno a piacere a Yuzu…
L’occhio
gli cadde su quello a forma di coniglio. Era veramente la copia a tre
dimensioni dei disegni di Rukia.
La vocina
di Yuzu gli rimbombò nell’orecchio. Rukia-chan
adora i conigli, ne?
No. Non farei altro che
aggravare i sospetti
su me e Rukia.
«Prendo
questo.» borbottò, poggiando il pupazzo sul
balcone.
«Ah!
Buongiorno Ichigo-san! È un regalo per Rukia-san?»
strillò con voce familiare
il commesso.
«Hanatarou!
Che diamine ci fai qui?»
«Il
tenente della decima brigata mi ha spedito qui, con
l’autorizzazione del
capitano Unohana.» disse «Ho l’ordine di
curarti quando il capitano Kuchiki
scoprirà la tua relazione con la sorella. Ma si sono
dimenticati di rifornirmi
di moneta giapponese, quindi…
«Da
quand’è che IO avrei una relazione con
RUKIA?»
«Il
tenente della decima mi ha raccontato che ti sei dichiarato quando
l’hai
salvata dall’esecuzione. Sul momento ti ha rifiutato, ma poi
si è resa conto
dei suoi sentimenti…»
«IO. E.
RUKIA. NON. SIAMO. FIDANZATI.»
«Eh?
Quando vi siete sposati, allora?»
Ichigo
rimase per un attimo pietrificato «N…
né io né lei abbiamo l’età.
Io e lei
siamo solo amici, e non vogliamo essere
nient’altro.»
«Ah… però
sareste veramente una bella coppia.»
«Posso
pagare, ora?» Urlò Ichigo, stritolando il pupazzo.
«Ti
converrebbe prenderne anche un altro, Ichigo-san. Il proprietario
è talmente
ansioso di liberarsene che, se ne compri due, costa meno.»
Ichigo
sentì gli occhi del pupazzo coniglio penetrargli la nuca.
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Rukia
occupò il letto di Ichigo. Il ragazzo era uscito da un
pezzo, Karin idem, il
signor Kurosaki era al lavoro, e Yuzu, dopo aver cominciato a chiamarla
Rukia-nee-chan, su era chiusa in cucina con montagne di cibo.
E lei si
annoiava.
Non riusciva
a pensare ad altro che ai pettegolezzi su lei e Ichigo, quindi al sogno
della
notte prima.
Nel sogno,
lui tentava di… di…
«Sono a
casa!» La voce di Ichigo risuonò dal piano
inferiore.
«Bentornato,
Ichi-nii. Rukia-nee-chan è di sopra.» Lo
informò Yuzu.
Rukia si
alzò di scatto, lisciandosi le pieghe immaginarie del
vestito, mentre Ichigo
parlava con la sorella.
Non doveva
pensare più a quel sogno.
La porta
si aprì.
«Bentornato,
Ichigo.»
Ichigo
rispose con un borbottio indistinto.
«Oi,
rispondi decentemente!»
«Si, si.»
«Tu, bas…»
«Tieni.»
Ichigo
lanciò, senza voltarsi, qualcosa di bianco, che Rukia
afferrò al volo.
«Questo…»
«Non
fraintendere! Comprandone due risparmiavo! Questo è
l’unico motivo per cui l’ho
preso!» urlò Ichigo, rosso peperone.
«Grazie,
Ichigo.» disse Rukia, stringendo il peluche.
Ichigo
sbiancò. L’aveva vista attorniata da bolle e
luccichii. Se continuava così, si
sarebbe fatto uccidere da Byakuya.
«Trovato!»
Urlò Rukia, estraendo da un cassetto la confezione di soul
candy con un coniglio
in cima.
«Non
vorrai…» Ichigo aveva un pessimo presentimento.
Rukia
sorrise malefica e fece esattamente ciò che Ichigo si
aspettava. Inserì la
pillola.
Non
accadde nulla.
«Eh?»
Rukia avvicinò il viso al pupazzo. «Chappy non si
muove!»
«Meglio
così. Quella avrebbe fatto più casino di
Kon.» il ragazzo strappò il pupazzo di
mano a Rukia e gli infilò la mano in gola. «Meglio
toglierl… AUCH!» Ichigo urlò
quando il pupazzo gli morse la mano.
«Giù le
mani e scusati con Rukia-sama, Pyon! Sei stato sgarbato con lei,
Pyon!»
«Chappy! Sei vivo!»
Strillò Rukia, buttandosi sul peluche.
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«Ichi-nii! Che ti sei fatto alla
mano?» Urlò Yuzu, fissando la mano
fasciata del fratello.
«Nulla, nulla…. Piuttosto, tu
a che punto sei? Vuoi una mano?» disse
Ichigo, fissando preoccupato le pentole alle spalle della sorellina.
«Grazie, Ichi-nii, ma ho quasi finito.
Avremo un magnifico cenone,
quest’anno!»
Rukia spuntò alle spalle di Ichigo
«Apprezzo quello che state facendo per
me, però… mi sento in colpa a farti faticare
così… tutto il giorno ai fornelli
per una come me, che abita da voi a scrocco…»
Rukia tirò fuori il fazzoletto.
«Non preoccuparti, Rukia-nee-chan! Tu
ormai sei una di famiglia! Anzi, per
papà lo sei quasi più di Ichi-nii!»
Una pentola cominciò ad emettere un
rumore strano, troncando la
conversazione.
«Ah! Il pollo! Il pollo!»
Urlò Yuzu, correndo a riparare al danno.
«Quindi ho occupato il tuo posto in
famiglia!» Chiese Rukia, appena la
piccola fu sommersa dalle pentole.
«Io non ho notato la differenza»
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«I-CHI-GO!» Isshin
tentò di dare un calcio in faccia al figlio «Non
dovresti essere qui! Ho tollerato che restassi per cena solo per amore
di
Yuzu!»
Il ragazzo lo bloccò «E dove
diavolo dovrei essere, vecchiaccio?»
«A divertirti insieme a Rukia-chan,
naturalmente!»
«Maledetto…»
«Ti fa male reprimere i tuoi istinti a
quest’età! Potresti avere dei
problemi da adulto, se non ti sfoghi adeguatamente adesso.»
«Non sto reprimendo nulla!»
strillò il ragazzo.
«Ho notato, nella vita, che le persone si
irritano più quando dici cose
vere che quando spari C*****E.»
«Nella mia, di vita, ho notato che se
provochi vieni pestato. Da me.»
«Provaci, figlio degenere! Il tuo unico
merito è stato quello di aver fatto
entrare Rukia-chan in
famiglia!»
«Ichi-nii, stupida fonte di reddito,
smettetela di litigare e venite in
cucina! Yuzu non mi lascia mangiare il dolce se non ci
siete!» Urlò Karin.
«È il cenone di natale! La
famiglia deve mangiare tutto l’anno!»
ribatté
Yuzu.
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Ichigo fissò fuori dalla finestra. Il
cielo era terso. Il cielo perfetto
per lo spettacolo dei fuochi artificiali.
Un’idea folle, stupida, controproducente
eppure irresistibile, gli infettò
il cervello.
Si avvicinò a Rukia.
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Kon imprecò tra sé.
«Maledetto Ichigo… cosa hai intenzione di fare
alla
sorellona?»
Circa dieci minuti prima, Ichigo e nee-san erano
entrati in camera, avevano
chiuso a chiave la porta, abbandonati corpo e gigai, ed erano usciti
dalla
finestra, abbandonando lui e Chappy.
In quel momento un senkaimon si aprì
alle sue spalle.
«Bastardo d’un Ichigo!
Scommetto che vuoi approfittarti della sorellona!»
strillò.
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«Ichigo! Dove diamine stiamo
andando?»
«siamo quasi arrivati.» rispose
laconico il ragazzo.
Rukia lo fissò. Ichigo si stava
comportando in modo strano. Non riusciva
più a capire cosa stesse pensando.
La shinigami lo vide infilarsi fra gli alberi.
«Hey, aspettami!»
Urlò, seguendolo «Rallenta, bastardo!»
Rukia seguì la schiena di Ichigo,
lanciando insulti inascoltati «Hey,
bas….»
cominciò, sbucando in una radura.
Kaa-buuuum!
Il fuoco artificiale illuminò la radura.
Questa era sul bordo della
montagna accanto a Karakura, perciò niente limitava il cielo.
Ichigo era seduto sul bordo. La luce rossiccia
rendeva i suoi capelli
simili a fiamme.
Tornò il buio.
«W…Woah.» disse
Rukia, mentre un’altra scia solcava il cielo.
«La migliore vista nel raggio di 10
km.» disse, un attimo prima che
la luce esplodesse in un fiore verde.
«L’ho
scoperta da bambino… con mia madre.»
Rukia si zittì. Era la prima volta che
Ichigo citava volontariamente la
madre.
«Non venivo qui da…. Allora.
Per fortuna non è stato distrutto.»
«È un bel posto.»
disse Rukia, cauta, sedendosi accanto a Ichigo.
«Mmmh.» mormorio affermativo.
Rimasero in silenzio, mentre i fuochi artificiali
li illuminavano
alternativamente di rosso, giallo, viola, verde, blu, arancione.
Ichigo scrutava di sottecchi Rukia.
All’inizio, la ragazza era tesa come in
una battaglia, ma si era rapidamente rilassata. Ora sembrava una
bambina di
fronte ad un prestigiatore.
L’altezza aiutava.
La mente del maschio adolescente non
poté non soffermarsi sui grandi occhi blu-violetti
(avrebbe voluto che quei laghi si rivolgessero a lui in quel
modo… ma era
impossibile…) sulle guance rosse per
l’eccitazione, (avrebbe voluto sfiorarle, quelle
guance, per controllare se fossero morbide come sembravano…
sfiorarle e tirarle
e baciarle) e soprattutto quelle labbra rosa antico,
perfettamente
simmetriche (erano magnifiche… perché non
l’aveva notato prima?).
Ichigo sentì il proprio corpo sporgersi
in avanti. Le voci di Yuzu, Karin,
Isshin, Keigo, eccetera lo stavano incitando da dentro la sua testa.
Rukia si voltò verso di lui. Le loro
labbra si stavano per toccare…
Le voci incorporee tacquero, sostituite da una
reale.
«Kurosaki
Ichigo.»
Il ragazzo si voltò lentamente. Byakuya
troneggiava su di lui,
incenerendolo con lo sguardo.
«Uh… Byakuya…
io...»
«Senbonzakura Kageyoshi.»
Avvertenza
per l'epilogo: Se vi è venuto
il diabete, leggetelo. Se invece la trovate buona così, non
fatelo
assolutamente.
Ten