Odiavo quel tuo sorriso che rivolgevi sempre e solo a quel maledetto Crucco.
Odiavo quando gli stavi vicino.
Odiavo quando parlavi di lui.
Odiavo che tu non fossi solo mio.
Avevamo sempre vissuto separati.
Sempre dominati separamente.
E finalmente quando ci eravamo uniti quel Crucco ti ha portato via da me.
Lo odiavo.
“Finalmente possiamo stare uniti e tu mi abbandoni per quello?”
Era questo che ti urlavo sempre.
Non riuscivo a capire.
Perché non potevi avere attenzioni solo per me?
Perché non potevi sorridere solo a me?
Io ti facevo sempre paura.
Avevi paura del mio carattere.
Ma io cosa ci potevo fare?
Ero cosi.
Dovevi accettarmi e basta.
Non riuscivi mai ad elogiarmi.
E questo mi faceva stare male.
Difendevi sempre quel Crucco.
Io non capivo.
Perché era cosi importante per te?
“Ludwig è mio amico”
Me lo dicevi sempre.
“Ed è più importante di me che sono tuo fratello?”
Riuscivo a ribattere solo con quella domanda.
Andavo a lamentarmi da Antonio.
Ma non mi era di grande aiuto.
Mi sentivo un incapace.
Per il semplice fatto che non ero io a farti sorridere il quel modo felice.
Non sono mai riuscito a chiederti cosa pensavi di me.
Avevo il terrore di sapere la risposta.
Quindi mi limitavo ad odiare quel sorriso.
Quel sorriso che non mi rivolgevi nello stesso modo in cui lo rivolgevi al Crucco.
“Non dovresti darci troppo peso. E’ pur sempre tuo fratello è ovvio che ti voglia bene”
Era questo quello che tutti quelli a cui chiedevo consiglio mi rispondevano.
Ma che ne potevano sapere loro?
Mi sentivo uno stupido.
Geloso di un Crucco.
Geloso del fatto che a lui fosse riservato un sorriso cosi radioso.
Ma come potevo non esserlo?
Volevo capire.
Capire se per il mio stupido fratellino io contassi qualcosa.
Capire se mio fratello mi volesse bene come io ne volevo a lui.
Non sono mai riuscito ad avere una tua risposta, Feliciano.
Non sono mai riuscito a chiedertelo.
Rimanevo solo con i miei dubbi.
Rimanevo ad odiare quel sorriso che non era stato creato da me.