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Autore: formerly_known_as_A    24/12/2011    4 recensioni
Natale in casa di chi è troppo impegnato per festeggiarlo... e i traumi che ne conseguono.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Finlandia/ Tino Väinämöinen, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni anno, Tino lo sa bene, Natale è un po' un trauma.

Non fraintendetelo, ama il suo lavoro part-time, ama pensare ai regali, progettare loop temporali che non lo facciano incontrare con se stesso ed indossare la divisa rossa -anche se pensa che lo ingrassi- per far felici i bambini.

Ma, ecco, c'è un piccolo particolare che non sa mai come sistemare.

Sì, riesce a tenere buone le renne promettendo aumenti di salario e ferie pagate, alla fine trova sempre il contenitore più grande all'interno con cui conserva tutti i biscotti e il latte che i bambini gli lasciano -e tutto il resto! Incredibile quanti dolci gli lascino! È un miracolo che entri nella divisa!- e si ricorda di cucire gli strappi del sacco...

Ma possibile che, ogni anno, sia sempre la stessa storia? E perché sembra dimenticarsene ogni volta? Insomma, è un grosso problema, altrettanto grande del dilemma che l'ha attanagliato quando ha voluto esaudire il desiderio di Peter di diventare adulto, facendogli scoprire che Babbo Natale non esiste, anche se in realtà è suo padre!

I borbottii di Svezia lo seguono fin dalla Vigilia, quello strano misto di vocali e ben poche consonanti che non ha idea di come riesca a) a produrre b) Tino a capire... Quei borbottii lamentosi sembrano seguirlo anche quando è da solo, fuori, a sistemare la slitta.

Di certo, il suo sguardo fisso ed inquietante lo segue dalla casa, probabilmente senza neppure battere le palpebre. Preoccupante.

Quando poi lo saluta -fingendosi allegro ed improvvisando un consueto 'oh oh oh'- il dramma raggiunge il suo apice.

Fa l'errore di abbracciarlo e l'abbraccio di Svezia è simile all'abbraccio di un polpo bisognoso di affetto, stretto e saldo, come una prigione calda. Sì, l'uomo passa l'ultima ora di fronte al camino per essere caldissimo, contrastando con il gelo che c'è fuori dalla porta di casa, in modo da avere un ulteriore vantaggio.

Come se gli occhi tristi e l'espressione da vai pure, lasciami qui tutto solo a piangere sul mio ricamo sulla tovaglia di capodanno non fossero già abbastanza!

“Ah ah! Ber, lasciami andare, non voglio partire in ritardo...” lo prega, senza troppi risultati, passandogli la mano nella schiena. Lo svedese si appoggia con la guancia sulla sua testa, borbottando ancora qualcosa, questa volta incomprensibile.

“Dai, Ber... uhm... staremo insieme tutto il giorno, domani!” promette, eternamente, ben conscio che il giorno venticinque dicembre di ogni anno lo trascorre buttato sul divano ancora vestito. Userà anche loop temporali, ma fa tutto il lavoro, casa per casa, per cui ha bisogno di riposo assoluto. Non c'è neppure da discuterne, appena arriva a casa crolla.

“Ma domani non è Natale...” ribatte ogni anno l'uomo, aggrappandosi meglio, deciso a non lasciarlo andare via neppure se dovesse rovinare il Natale. Dalle parti di Inghilterra direbbero che lo svedese è il Grinch, anche se è assurdo, perché per la maggior parte dell'anno il suo compagno è una persona ragionevole... e dolce.

Tino sospira ed alza la testa per guardarlo negli occhi, con un piccolo sorriso imbarazzato. Odia ricorrere a questi trucchi per poter lavorare, ma non c'è scelta. Anche se è imbarazzante, non può mancare all'unico appuntamento annuale in cui quell'uomo è meno importante.

“Tesoro...” diventa fucsia ma sostiene lo sguardo, alzandosi sulle punte per dargli un bacio dolce, seguito da un altro... ed un altro ancora. Brevi contatti che si fanno via a via più lunghi e profondi, finché non si ritrova con le braccia intorno al suo collo, quasi convinto a restare a casa.

Ma non può. La verità è che, anche se tutto questo gli piace, con i regali, i biscotti, i bambini felici, sapere di non trascorrere il Natale con l'uomo che ama lo rende triste. Ed è soprattutto pensare che lo aspetterà, aggiungendo l'ennesimo fiocco di neve ricamato alla tovaglia e guardando fuori dalla finestra, come quando gli prendono quei momenti di malinconia improvvisa in cui non sa come riportarlo a sé, che lo blocca, che gli fa pensare che diavolo, i genitori potrebbero anche occuparsi di tutti i regali, no?

Ogni anno promette a se stesso che tornerà al mattino, poserà l'ultimo regalo sotto l'albero ed andrà a svegliare lo svedese addormentato accanto alla finestra per augurargli Buon Natale. Ma non ci riesce mai e questo lo fa sentire immensamente in colpa.

“Festeggeremo domani. Ci scambieremo i regali e... e...” sussurra, sconfitto dal suo sguardo triste. Voleva usare la solita tattica, riempendolo di attenzioni e promettendogli di avere un Natale posticipato, ma fallisce miseramente. “Ruotsi...”

“Vai.” ribatte lo svedese, allentando la presa e dandogli un bacio sulla fronte. “Non possiamo avere altro, no? È il tuo lavoro. Vai. Rendimi fiero.”

No, non possono avere altro. Ma a volte, per Natale, spera di ricevere come unico regalo quello di potergli dare quello che meriterebbe. La giornata in famiglia e i maglioni tutti uguali, qualche pietanza che brucia e i dolcetti al risveglio. Nel giorno giusto, come dovrebbe essere.

Come ogni anno, Tino sale sulla slitta e non si volta indietro a salutare, per paura di saltare giù immediatamente e decidere di rimanere.





Note dell'autrice:

Quando PureMorning mi ha fatto notare, nella sua ultima recensione, che si aspettava una SuFin per Natale, ho avuto un momento di panico... questo perché io le SuFin non le scrivo XD Ne avrò scritte quattro, preferendo le DeNor, ma non per una questione di gusto personale, perché amo entrambe le coppie... quanto più... bé, non le so scrivere, io, le SuFin.

Mi sono scervellata ed ho partorito questa, che è un mezzo delirio, poco romantico, con troppe troppe contaminazioni con Doctor Who. Tra parentesi, è l'unica spiegazione credibile che ho trovato. Babbo Natale usa loop temporali per consegnare tutti i regali. A volte anche cloni. O robot. u_u

E il contenitore più grande all'interno è un chiaro riferimento al TARDIS.

Si nota che per me Natale vuol dire solo Christmas Special? XD

   
 
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