Alla mia
dolciosa Marta,
per il suo compleanno!
Auguri, tesoro! <3
Il buio
avvolse la città in un lampo. Le luci artificiali si
accesero dopo qualche
secondo interminabile di tenebra.
I mesi di lavoro, la fatica, i piani, infine, avevano acquistato corpo.
Tutta
la città era alimentata dall'energia della centrale nucleare.
Monty Burns si guardò intorno, lieto della sua opera e delle
facce sconvolte
dei suoi concittadini di fronte all'oscuramento del Sole.
Con un ghigno impresso nel volto, si girò, sentendo lo
sguardo perforante del
suo attendente fisso sulla sua schiena.
«Signore,
io credo che... », lo sentì
iniziare. Ma Burns non aveva la voglia, nè il tempo di
starlo a sentire.
«Zitto!», tuonò. «Smithers,
sei licenziato.»
Il suo viso si trasformò in una maschera di panico e
sconcerto.
A Monty non sembrava una gran tragedia, e non si curò delle
motivazioni dello
sbalordimento del suo -ex- segretario, preferendo, invece, crogiolarsi
nel
piacere dell'avere un'intera cittadina ai propri piedi.
Era terribilmente soddisfatto, tanto da voler saltellare dalla
felicità. Si
allontanò dal municipio con passo danzante, sotto lo sguardo
attonito di
Smithers.
Non si sentiva in colpa per l'altro, non lo avrebbe mai fatto, eppure,
in fondo
al cuore, quel cuore secco e inaridito che batteva ancora a discapito
degli
anni, provava un lieve malessere.
Per un
attimo pensò a tutto il tempo passato con l'altro, e un vago
senso di nostalgia
lo assalì. Lo scacciò via come con una mosca
fastidiosa. Non era tempo di star
male per gli altri. Aveva vinto e solo questo importava; come
festeggiare
questo meraviglioso trionfo?
«Oh, che bel leccalecca, bimba!»