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Autore: sweet_hyra_97    25/12/2011    1 recensioni
Ciao e buon Natale a tutti. ^.^
Allora... Sono tornata, dopo una pausa (corta), con una shot a tema natalizio.
Avevo voglia di qualcosa di romantico che facesse venire il diabete, quindi dalla mia mente (anormale xD) é uscita questa cosa.
Inizialmente avevo pensato di fare una AxH, ma mi sono accorta che era la coppia più gettonata per una storia natalizia, quindi ho deciso di cambiare =)
Vi lascio alla storia...
Estratto: Gwen aveva capito tutto, e un altro sorriso era nato dalle sue labbra: quello era stato il miglior regalo di Natale che avrebbe potuto ricevere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen | Coppie: Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il miglior regalo che potessi mai ricevere: te...


Le luci danzavano animatamente per la stanza, dandogli mille sfumature: il rosso si sposava bene col blu, ed il verde col giallo, che contrastavano perfettamente col rosso fuoco che proveniva dal camino, completamente diverso da quello delle luci.
Lei guardava triste questa scena, perché era sola a farlo: avrebbe preferito che al suo fianco ci fosse Trent, o perlomeno qualcuno che le facesse compagnia.
Era infatti il giorno di Natale, e mai lei l'aveva passato così, da sola: di solito festeggiava con la sua famiglia, ma da alcuni mesi, da quando si era finito il reality, aveva deciso di iscriversi all'università e finire gli studi, e di conseguenza si era dovuta trasferire da sola in un'altra città.
Lei non lo sapeva, ma il destino aveva voluto che lei si trasferisse nella città dove ora viveva Trent.
Era rannicchiata sul divano, davanti il camino, e cercava qualcosa di interessante in tv, ma si sa, durante le feste non c'é niente di interessante.
Allora, annoiata, si alzò dal divano, trascinando con se il pesante piumino, e si avvicinò alla porta del balcone: stava cominciando a nevicare, e non piano.
Questa scena le piaceva un sacco: infatti non vedeva l'ora che nevicasse, perché guardare i fiocchi ghiacciati e soffici cadere dal cielo, la rasserenava, e le fece dimenticare per qualche momento, di essere da sola.
All'improvviso sentì suonare il campanello: pensava fosse stata la sua mente a fargli stupidi scherzi, perché in fondo, quale stupido uscirebbe con questa, ormai tormenta di neve?
Ma un secondo suono le fece capire che il campanello era suonato veramente.
Andò ad aprire, e davanti a se vide una figura molto familiare: fradicia, ma molto familiare, perché solo da una parte aveva visto quegli occhi smeraldini.
Per un attimo si sentì mancare:
-T-trent... Tu qui?- era stupita, non si aspettava di reincontrarlo.
-G-gwen?- anche lui era rimasto un po' perplesso perché non si sarebbe mai immaginato di rivederla un'altra volta: sapeva che viveva in un'altra città, e questa cosa l'aveva un po' scombussolato.
-Ehm... Scusa se ti disturbo, ma ero uscito per fare una passeggiata, e all'improvviso ha cominciato a nevicare... Siccome abito dall'altra parte della città, mi chiedevo se... Ecco... Se potevo rimanere un po'... Sempre se non ti do disturbo ovviamente...- aveva cominciato ad innervosirsi e a "torturare" la sua nuca(aveva messo una mano dietro la nuca per l'imbarazzo).
-Ecco, guarda... A me non da fastidio per niente, perché poi oltretutto sono da sola, quindi... Ok- disse Gwen.
Certo, parli del diavolo e spuntano le corna, ma questo era davvero troppo: non é che lei non lo volesse li, ma era stata presa alla sprovvista, senza nessun preavviso; ma in fondo chi poteva avvisarla?
Si guardarono negli occhi alcuni secondi, e poi entrarono, infreddoliti più che mai.
Tra loro era calato un silenzio imbarazzante, che nessuno voleva spezzare, perché in fondo era piacevole.
-Ok... Fa come fossi a casa tua...-disse Gwen, indicando la poltrona e dirigendosi verso essa.
Appena seduta, fece segno con la mano di sedersi accanto a lei; Trent si convinse e si sedette dove lei aveva indicato pochi secondi fa: appena si sedette, lei mise la coperta sulle gambe di entrambi.
Ci fu di nuovo qualche attimo di silenzio, ma stavolta fu Trent a romperlo:
-Allora Gwen... Ehm... Come va con Duncan?...- disse con un sorriso forzato, e con la speranza di non aver fatto la domanda sbagliata.
-Con Duncan dici? É acqua passata.- rispose con tranquillità, come fosse niente: in fondo doveva ammettere che non lo amava più, ma amava ancora Trent.
Trent, invece, non si aspettava una risposta del genere: non che se ne aspettasse una peggiore, ma non si poteva dire che era una risposta brutta; anzi, appena sentite queste poche parole, sembrava risollevato, e si notava.
-Ma come mai sei qui?- disse, ricordandosi che quella non era la città di Gwen.
-Niente di tanto importante: é che da quando si é finito il reality, ho deciso di finire gli studi. Tu invece?-
-Io? Mi aveva chiamato una casa discografica per incidere il mio primo cd, ma tutto é andato in fumo, e mi sono trasferito qui.-
Non sapevano come continuare, cosa dire per non restare in silenzio ancora un po', ma fu inutile, perché in pochi secondi vi fu un silenzio da far invidia ad un mimo.
In quel momento, Gwen avrebbe voluto dirgli mille e più cose, ma non aveva il coraggio: voleva dirgli quanto lo amava ancora, e quanto era stata male senza di lui, ma temeva la sua reazione.
Avrebbe voluto stritolarlo a se, anche se non rientrava nel suo carattere, solo per fargli capire che lo amava da impazzire, ma era incerta perché può darsi che si era anche trovato una fidanzata; mentre questi pensieri le attraversavano la mente, si accontentava a guardarlo, anche se bramava un suo bacio come un leone brama la carne dopo giorni di digiuno.
In fondo non c'era così tanta distanza che li divideva: le loro facce erano divise solo da pochi centimetri di distanza.
Lui, in effetti, stava pensando le stesse cose: non vedeva l'ora di tagliare quella distanza, perché gli mancava il gusto di menta che sentiva quando si baciavano.
All'improvviso Gwen si decise a tagliare quella distanza che li divideva, e fece sue quelle labbra tanto desiderate durante gli ultimi mesi: lei non era un tipo impulsivo, ma Trent le faceva quest'effetto, proprio come le era successo sull'isola.
Lui, inizialmente preso alla sprovvista, sobbalzò, ma si lasciò trasportare dalla delicatezza di lei, per poi approfondire il bacio.
In quel momento, le loro lingue stavano danzando proprio come le luci dell'albero, ritrovatesi dopo tanto tempo: il sapore di menta di lei, si univa a quello di fragola di lui.
Niente avrebbe potuto rovinare quel momento magico tra i due: sembravano che si erano ritrovati dopo tanto vagare, mentre si erano rincontrati per caso.
Il bacio durò per alcuni minuti, durante i quali, i ragazzi pareva fossero stati in paradiso.
Appena si staccarono, si guardarono negli occhi, complici, e si sorrisero: il silenzio faceva da padrone anche stavolta.
Lei cominciò a parlare:
-Scusa Trent... É che ti amo ancora... E non sapevo come dirtelo... Quindi ho cercato di dimostrartelo... Se ti ha dato fastidio puoi dirmelo, non mi offendo...-
-No, Gwen. Dai... Sinceramente io non ti ho mai dimenticata... Non mi hai dato fastidio...- era diventato rosso in viso.
Gwen aveva capito tutto, e un altro sorriso era nato dalle sue labbra: quello era stato il miglior regalo di Natale che avrebbe potuto ricevere.

  
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