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Autore: Essemcgregor    26/12/2011    3 recensioni
Il primo capodanno a casa Hummel-Hudson.
Quando sta per scoccare la mezzanotte, si pensa all'anno appena trascorso e all'anno che sta per venire.
Kurt pensa che la sua cotta per Finn ormai sia solo un lontano di ricordo, Finn invece comincia a mettere in discussione i suoi sentimenti per Kurt.
Complice un piccolo ramoscello di vischio sotto il portico, ed il famigerato detto "Se fai una cosa a capodanno, la farai per il resto dell'anno"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Finn/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNDER THE MISTLETOE   -  Best way for celebrate the new uncoming year


Finn aveva la netta sensazione che il primo Capodanno con la sua nuova famiglia, lo avrebbe passato alla grande. Sua madre da giorni si stava scervellando sul menù da proporre per il cenone.
Era felice di vedere sua madre finalmente con il sorriso. Da quando era morto suo padre, ogni Capodanno, a fine pasto sfogliavano i vecchi album di fotografie, parlavano di suo padre e puntualmente sua madre piangeva.
Quell’anno invece, Finn voleva che fosse diverso. Sua madre aveva sposato un uomo straordinario, avevano finalmente ricostruito una famiglia, aveva ritrovato quella felicità che pensava fosse smarrita per sempre.
Voleva vedere sua madre sorridere quando la mezzanotte sarebbe scoccata.
 
- Finn mi accompagneresti a fare la spesa?-

Il ragazzo sbatté la testa contro il joystick che aveva in mano, era la terza volta in due giorni, che sua madre gli chiedeva di uscire a fare la spesa. Il problema era che non aveva ancora deciso cosa avrebbero mangiato a Capodanno e ogni volta che pensava di aver deciso, cambiava irrimediabilmente idea, il tutto ovviamente, dopo aver mandato il figlio a comprare tutti gli ingredienti.
 
- Mamma… fuori nevica!-

Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra per assicurarsi che la bufera di neve non fosse cessata mentre lui stava parlando.
Quando sentì qualcuno bussare alla porta, borbottò un “avanti” senza staccare gli occhi dal televisore.
 
- Finn verresti a fare la spesa con me? Tua madre ha bisogno di altre uova e del salmone affumicato. Ha deciso di fare la pasta con salmone e Vodka.-

Il ragazzo alzò lo sguardo verso il fratellastro, era appoggiato sullo stipite della porta, le gambe avvolte in pantaloni a motivo scozzese piuttosto aderenti.
Finn obbligò i suoi occhi a salire, passando per il maglione di lana bianco che aveva indosso, fino ad incrociare i suoi occhi azzurri.
 
- Proprio adesso?-

Kurt picchiettava le dita sulle braccia incrociate, indicò con la testa fuori dalla finestra.
 
- Prima che la neve sotterri le strade possibilmente.-

Il ragazzo si alzò controvoglia, mise in pausa il gioco e cercò il giaccone e la sciarpa sbuffando. Kurt soddisfatto scese al piano di sotto annunciando a Carole che ci sarebbero andati loro due a comprare ciò che le serviva.
Quando Finn scese al piano di sotto, trovò Kurt in cucina con un foglio e una penna, Burt invece era seduto sul divano e guardava qualcosa in tv.
Aspettò che Kurt fosse pronto ed insieme uscirono di casa.
Finn alzò un braccio per ripararsi dalla neve che continuava a scendere fitta, mentre raggiunse velocemente la macchina parcheggiata sul vialetto.
 
- Grazie Finn, non volevo disturbarti, davvero, ma non mi andava di far uscire mio padre e non me la sentivo di uscire da solo. So che sei andato sempre tu a comprare le cose per tua madre…-

Il ragazzo alzò lo sguardo verso il fratellastro con un piccolo sorriso, da quando Burt aveva avuto quell’attacco di cuore, Kurt era sempre attento a non fargli fare più del necessario. Se non avesse avuto quella forte avversione per il grasso di automobile, difficile da lavare via, probabilmente avrebbe svolto lui i lavori più pesanti all’officina del padre.
 
- Non ti preoccupare Kurt. Mi fa piacere uscire con te ogni tanto. Ormai non ci vediamo più.-

Lanciò uno sguardo al fratellastro seduto al sedile accanto, lo vide stringere le mani in grembo a pugno.
 
- Anche voi mi mancate… e tanto.-

Finn vedeva il fratellastro sempre meno, Westerville era lontana un paio d’ore da Lima e per non viaggiare ogni giorno, Kurt pernottava a scuola, tornava soltanto il fine settimana, anche se gli ultimi due finesettimana aveva preferito passarli alla Dalton per stare con i suoi nuovi amici.
Quando poi tornava a casa il tempo materiale effettivo per stare insieme era davvero poco. Finn usciva con i suoi amici, Kurt invece ne approfittava per rivedere Mercedes Tina e gli altri ragazzi del Glee e si ritrovavano solo la sera per bere insieme la solita tazza di latte caldo che Kurt gli preparava prima di andare a dormire.
 
- Non ti ho mai chiesto nulla dei tuoi nuovi amici. Devono essere davvero speciali se ti convincono a rimanere per due weekend di seguito in quella scuola.-

Kurt annuì sorridendo, spostò lo sguardo sul fratellastro e per un secondo, i loro occhi si incontrarono. Finn non ricordava quando era stata l’ultima volta che aveva letto tanta felicità negli occhi di lui. Era come se brillassero di luce propria. Ricordava gli ultimi giorni al McKinley, ricordava quello sguardo spento, quegli occhi azzurri sempre più tendenti al grigio. Invece in quel momento erano limpidi, come se ogni ombra fosse stata spazzata via.
 
- Sono fantastici. Adoro stare con loro. Certo i Warblers non lasciano esprimere a pieno la mia vena artistica, ma mi fa piacere non dover lottare per farmi sentire al Glee, non mi dispiace non dover scatenare una guerra ogni volta che proviamo un pezzo, per ottenere un piccolo assolo.-

Finn lo guardò con curiosità, aveva visto l’esibizione dei Warblers alle provinciali, non gli erano sembrati un granché. Certo le coreografie erano ben organizzate, si vedeva perfettamente che fossero un gruppo omogeneo, ma vedere Kurt in mezzo a tutti quei ragazzi, gli aveva fatto provare uno strano senso di disagio.
Kurt era un tipo energico, vivace. Vederlo saltellare di qua e di là schioccando le dita, era piuttosto strano per lui, lui che in qualunque modo sapeva come mettersi in luce.
 
- Il solista del vostro gruppo…-

Kurt lo guardò.
 
- Parli di Blaine?-

Finn annuì.
 
- Sì proprio lui. È molto bravo.-

Il castano puntò il suo sguardo dritto verso la strada, a Finn però non sfuggì quel piccolo sorriso che comparve sul suo volto quando nominò il suo nome.
 
- Sì lo è. Tutti i Warblers lo ammirano e sinceramente penso abbia una voce stupenda. Tra l’altro è uno dei miei migliori amici a scuola.-

Una piccola, spiacevole fitta, attanagliò lo stomaco del giovane. Una smorfia comparve sul suo volto al sentire quelle parole, strinse il volante fino a far sbiancare le nocche.
Per il resto del viaggio nessuno dei due disse più niente, Kurt controllava di nuovo la lista della spesa leggendola ad alta voce, Finn invece, cercò in tutti i modi di far sparire quell’ondata di rabbia che stava montando piano piano dentro di lui. Oltre al fastidio, non capiva per quale motivo provasse tanta rabbia. Kurt era libero di stringere amicizia con chi voleva, ma vedere il suo sguardo farsi sempre più radioso solo nominando il nome del Warbler, lo faceva innervosire.
Una volta parcheggiata la macchina, fu felice di scendere e di farsi schiaffeggiare dal vento e dai gelidi fiocchi di neve.
Kurt si affiancò a lui tenendo in mano la lista, ed insieme entrarono nel supermercato.
Per tutto il tempo, Finn rimase alla guida del carrello, mentre Kurt depennava le voci dalla lista mano a mano che metteva i prodotti nel carrello.
La mente del giovane si estraniò quando notò quel leggero rossore sulle guance di solito pallide di Kurt, non potè fare a meno di pensare che donasse davvero tanto al suo viso.
 

 
Carole fu felice di mettere finalmente in tavola i primi antipasti del cenone di Capodanno. Dopo una dura battaglia contro se stessa, si fece convincere da Kurt che il suo menù era perfetto e che nessuno di loro aveva bisogno di mangiare pietanze troppo elaborate. Il soprano ricordò alla matrigna che suo padre poi, era in perenne dieta e che era meglio anche per lui se la cucina fosse stata più semplice e leggera possibile.
La donna fu grata a Kurt per i suoi consigli e si sentì rincuorata quando il figliastro si offrì di aiutarla a cucinare.
Finn lasciò sua madre e il suo fratellastro alle prese con la spigola al forno che avevano intenzione di cuocere sotto sale. Kurt l’aveva visto fare in televisione e non vedeva l’ora di provare quella ricetta.
 
- Sono felice che Kurt e Carole vadano d’accordo.-

Burt era comparso al fianco di Finn, entrambi osservavano Carole e Kurt alle prese con la spigola. Nessuno dei due aggiunse altro, si limitarono a vederli ridere e scherzare insieme.
Kurt svuotò un altro pacchetto di sale sulla spigola, Carole fece una piccola battuta sul salmone che stava tagliando, ed entrambi si guardarono e scoppiarono a ridere.
Vedere Kurt così felice riempiva Finn e Burt di gioia. Burt non vedeva il figlio così felice dal giorno del matrimonio.
Finn non ricordava da quanto tempo non vedeva Kurt sorridere, non ricordava quanto bello fosse il suo sorriso, adorava poi le fossette che si formavano sulle sue guance, chissà perché non ci aveva mai fatto caso.

- Vieni andiamo a vedere qualcosa in tv.-

Burt lo riportò alla realtà, annuì e controvoglia staccò il suo sguardo dal fratellastro per seguire il patrigno in salotto. Per il resto della serata, vide Carole e Kurt fare avanti e dietro dalla cucina, entrambi indaffaratissimi a preparare la cena, apparecchiare la tavola e portare i primi antipasti. Quando Finn si offrì di aiutarli, entrambi declinarono le sue offerte, perciò si limitò a guardarli mentre faceva compagnia a Burt in poltrona.
Quando la cena fu pronta e tutti e quattro riuniti in tavola, Carole emise un piccolo squittio di approvazione.
La tavola era perfetta: dalla tovaglia rossa bordata d’oro, ai bicchieri di cristallo bordati del medesimo colore, dalle candele accese alla una musica leggera di sottofondo. Sia Kurt sia Carole furono pienamente soddisfatti del loro lavoro. La pasta al salmone e vodka era gustosissima, ed il pesce cucinato in maniera eccelsa.
Passarono la serata chiacchierando, Carole raccontò piccoli aneddoti su Finn quando era bambino, facendo ridere tutti quando raccontò del piccolo incidente della vasca da bagno.
 
- Lo ritrovammo nudo che giocava allegramente nel bagno allagato.-

Finn divenne rosso.
 
- Sembrava una mini piscina!-
 
Burt invece raccontò di quando Kurt pensava di essere una sirenetta e per un periodo andava in giro in casa con una coda da sirenetta lunghissima, strisciando ovunque.
Il ragazzo divenne rosso fino alla cima dei capelli, borbottando che poteva capitare a tutti di essere influenzati da un cartone animato.
La cena continuò in quel modo, tra risate e racconti, fino a quando Carole non richiamò l’attenzione di tutti facendo tintinnare il suo coltello contro il bicchiere.
Burt Finn e Kurt alzarono lo sguardo verso di lei chiedendosi il motivo di quel richiamo.
 
- Questo è il nostro primo Capodanno insieme. Volevo solo fare un piccolo bilancio di questo anno passato. Ho conosciuto Burt l’anno scorso, sembra quasi ieri e quasi non ci credo che sono qui, sposata con lui. Non avrei mai creduto di riuscire a riprendermi dopo la morte di mio marito.-

Finn abbassò lo sguardo mordendosi il labbro inferiore.
 
- E sicuramente lo stesso pensiero lo avrai avuto anche tu Burt.-

Lo sguardo di Finn saettò da Burt a Kurt, il primo fece un piccolo sorriso, un sorriso intriso di ricordi, di momenti gioiosi e momenti di sofferenza, il secondo invece cercò a stento di trattenere le lacrime, tenne la testa china mentre una piccola lacrima si tuffò nel vuoto dalla sua guancia.
 
- Il nostro primo Capodanno voglio passarlo così, ringraziando per quello che abbiamo adesso, per questa nuova vita che stiamo costruendo tutti insieme, ricordando allo stesso tempo, quell’uomo e quella donna che ci hanno accompagnati nella nostra vita precedente, che ci hanno amato, che ci hanno sostenuto, che hanno fatto parte della nostra vita…-

Finn alzò lo sguardo quando sentì la voce di sua madre incrinarsi, quando vide due piccole lacrime scendere dalle sue guance, ebbe l’istinto di alzarsi ed andarla ad abbracciare. Spostò lo sguardo verso Burt, vide che anche lui aveva gli occhi lucidi, allungò la mano verso quella di Carole e la strinse dolcemente.
 
- Voglio fare un brindisi: a noi, affinché questa famiglia sia giorno per giorno sempre più forte e più unita. E a loro, affinché gioiscano per noi e ci proteggano, come hanno sempre fatto.-

Burt si alzò asciugandosi gli occhi, stessa cosa fecero Finn e Kurt e insieme, i loro bicchieri tintinnarono gli uni contro gli altri.
Carole si asciugò le lacrime e bevve un sorso del suo prosecco, Burt e Finn mandarono giù quel liquido chiaro tutto d’un sorso, Kurt invece si limitò a berne un goccio.
Quando ebbero finito, Carole strinse Burt in un tenero abbraccio, Kurt si avvicinò istintivamente a Finn appoggiandosi contro il suo braccio, il ragazzo istintivamente portò il suo braccio sulle spalle del fratellastro, stringendolo dolcemente a lui.
Sentiva l’odore del suo profumo, sentiva il profumo del suo shampoo, sentì poi il suo cuore mancare un battito, quando il braccio di Kurt scivolò sulla sua schiena cingendola dolcemente.
Finn sarebbe voluto rimanere così per molto altro tempo ancora, ma quando sua madre fece un cenno ai due di avvicinarsi e unirsi al loro abbraccio, non poté rifiutare.
Fu così che tutti e quattro si ritrovarono abbracciati, ridendo piangendo e stringendosi sempre più forte.
 
- Ok basta o si sgualcisce il vestito!-
 
Kurt fu il primo a sciogliere l’abbraccio scatenando una risata generale.
Burt e Carole cominciarono a sparecchiare, mentre Finn e Kurt accesero la televisione, sintonizzandola su uno dei tanti canali che proponevano l’annuale programma televisivo che intratteneva fino alla mezzanotte.
 
- Ti manca tuo padre?-

La voce di Kurt fece voltare Finn.
 
- Ogni giorno della mia vita, ogni secondo, ogni minuto. Penso sempre a lui.-
 
Kurt annuì lentamente.
 
- A te manca tua madre?-

Finn lo vide sospirare.
 
- Ogni giorno della mia vita, ogni secondo, ogni minuto. Penso sempre a lei.-

Si guardarono e sorrisero.
 
- Ora però abbiamo una nuova famiglia e ammetto che non mi dispiace.-
 
Kurt annuì alle parole di Finn.
 
- Neanche a me.-
 
Entrambi si sedettero in poltrona, entrambi puntarono lo sguardo verso la televisione, entrambi però non la stavano realmente guardando. Finn si stava concentrando sul suo cuore che rischiava di scoppiare a causa della vicinanza di Kurt. Erano così vicini che le loro mani potevano sfiorarsi.
Kurt dal canto suo, stava cercando di capire cosa fossero tutte quelle emozioni che si stavano affollando dentro di lui. Pensava che la sua cotta per Finn fosse ormai sparita.
Sentì quello strano brivido, lo stesso che percorse la sua schiena quando Finn il giorno del matrimonio di suo padre, gli aveva cantato insieme al Glee, “Just the way you are”.
Sovrappensiero, quasi non aveva notato che la mano di lui era così vicina alla sua, talmente vicina che si toccavano. Ebbe un fremito poi, quando la mano di Finn si spostò completamente sulla sua stringendola dolcemente. Non osò guardare il fratellastro che come lui, pareva davvero interessato a quel programma televisivo.
 
- Ragazzi è quasi mezzanotte!-

Finn sobbalzò quando sentì la voce di sua madre, lasciò la mano di Kurt e si alzò per andarle incontro. Reggeva in una mano la bottiglia di spumante che avrebbero aperto non appena sarebbe scattata la mezzanotte.
Kurt lo seguì velocemente, togliendo dalle mani del padre i quattro calici che stava portando, scappò poi in cucina per andare a prendere il panettone.
Carole e Burt alzarono il volume della televisione e dopo qualche minuto, giunse il momento del conto alla rovescia.
 
- Sono felice.-

Carole guardò Burt, che chinatosi lentamente, le lasciò un leggero bacio a fior di labbra.
Finn e Kurt spostarono lo sguardo sul televisore, presero anche loro a contare ad alta voce, unendosi al coro di voci che provenivano dal televisore.
I due coniugi si unirono ai figli, Burt con la bottiglia di spumante in mano, pronto a far schizzare in aria il tappo della bottiglia.
 
- 3!-

Finn incrociò lo sguardo di Kurt. Si sentì uno stupido, uno stupido perché solo allora aveva capito. Si era reso conto solo allora che il sentimento che provava da tempo per Kurt, era più di una semplice amicizia.

- 2!-

Kurt non riusciva a togliere gli occhi da Finn, non riusciva a placare quel batticuore che non l’aveva lasciato da quando Finn aveva stretto la sua mano.
 
- 1!-
 
La voglia di stringere la sua mano di nuovo era troppo forte, voleva sentire di nuovo il contatto con la sua pelle, voleva sentirlo di nuovo vicino a lui.
Voleva sentire il calore della sua pelle, voleva sentire quella mano sulla sua, voleva avvertire di nuovo quelle scariche elettriche provocate da quel semplice contatto.
 
- BUON ANNO NUOVO!-

La bottiglia di spumante schizzò in aria, colpì il soffitto e atterrò sulla testa di Finn. Il ragazzo si massaggiò la testa ridendo, mentre Burt versava lo spumante nei bicchieri.
Kurt ridacchiò andando verso di lui.
 
- Ti sei fatto male?-

Finn scosse la testa.
 
- Si dice che porti fortuna. Speriamo sia vero.-

Di nuovo si perse nei suoi occhi, di nuovo si naufragare in quei sentimenti che ancora riusciva a comprendere. Quasi non si accorse che il suo viso piano piano si stava avvicinando verso quello di lui.
 
- Finn tutto ok?-

Kurt si risvegliò da quell’incantesimo quando Burt guardò il figliastro con aria interrogativa. Il ragazzo si affrettò a far chinare Finn verso di lui, fece finta di ispezionare la sua testa cercando di nascondere il rossore che di colpo aveva preso possesso delle sue guance.
 
- Tutto ok papà, non è nulla di grave. Al massimo solo un piccolo bernoccolo.-
 
Entrambi presero i calici pieni di spumante e li levarono in aria facendoli tintinnare di nuovo tra di loro.
Si unirono di nuovo in un abbraccio di gruppo, e si staccarono qualche secondo dopo dato che rischiavano tutti di versare lo spumante addosso a qualcuno.
Passarono l’ora seguente bevendo spumante e mangiando pandoro, quando poi sentirono i primi fuochi d’artificio squarciare il silenzio della notte, presero cappotti e sciarpe e si fiondarono fuori.
Aveva smesso di nevicare e nonostante la neve fosse piuttosto alta, nonostante fosse molto freddo, non erano gli unici ad essersi riversati in strada per assistere allo spettacolo.
Tutti gli abitanti del vicinato che erano fermi lungo la strada, avevano gli sguardi puntati verso l’alto, mentre piccole esplosioni annunciavano la comparsa di scintille colorate nell’aria.
Carole si ritrovò abbracciata a Burt, mentre Finn e Kurt rimasero fianco a fianco, entrambi troppo presi da quel gioco di luci.
 
- Noi rientriamo, non prendete freddo voi due.-

I due coniugi decisero di rientrare in casa prima della fine dei fuochi, Finn e Kurt annuirono e li salutarono augurando di nuovo loro buon anno.
Non si voltarono fino a quando non li videro sparire dietro il portone di legno, poi tornarono di nuovo a guardare il cielo, fino a quando lo spettacolo non terminò tra gli applausi degli spettatori.
Finn afferrò di nuovo la mano di Kurt e prese a camminare lentamente lungo il viale di casa. Era notte, l’illuminazione era scarsa e nessuno di certo avrebbe fatto caso a quel piccolo ed innocente gesto, carico di significato solo per loro due.
Kurt mise la mano sulla maniglia della porta, ma Finn lo tirò indietro facendolo arretrare di qualche passo.
 
- Che stai facendo?-
 
Finn non rispose, si limitò a strattonare il fratellastro fino a che non si ritrovarono, lui con i piedi sul primo scalino che collegava il portico al viale di casa, Kurt con i piedi sul ciglio del pianerottolo.
 
- Mi dici cosa cavolo stai facendo?-
 
Il ragazzo si limitò a sorridere.
 
- Conosci quel detto? Che se fai una cosa a capodanno, la farai per tutto l’anno.-
 
Non era proprio sicuro che il detto fosse esattamente così, infatti ricordava l’avesse sentito per la prima volta da Puckerman e si sa, qualunque cosa dica Puck non era di certo qualcosa di “innocente”.
Decise che quella versione modificata era adatta all’occasione.
Kurt inclinò la testa di lato senza capire.
 
- Non credo di capire.-

Finn alzò lo sguardo in alto, Kurt inarcò un sopracciglio e puntò lo sguardo al soffitto del portico come il fratellastro. Solo allora si accorse di quel piccolo ramoscello di vischio che pendeva dalla tettoia.

- Oh…-

Il suo sguardo incrociò quello di Finn, deglutì. Sentiva il suo cuore battere talmente forte che rischiava di uscire fuori dal suo petto e mettersi a correre all’impazzata per tutto il vicinato.
Vide il viso di Finn sempre più vicino, gli occhi di lui che passavano dai suoi occhi alle sue labbra.
Quando le labbra di Finn si posarono sulle sue, sentì una strana scossa irradiarsi per tutto il suo corpo. Gettò le sue braccia al collo del fratellastro, mentre sentiva le sue braccia stringere sempre più forte i suoi fianchi.
Finn si separò da lui qualche secondo dopo, un piccolo sorriso sulle labbra.
 
- Voglio questo… quest’anno, il prossimo, il prossimo ancora… pensi sia possibile?-
 
Kurt sorrise.
 
- Se lo fai a capodanno, lo farai per tutto l’anno.-
 
Entrambi si ritrovarono a sorridere labbra contro labbra, finché decisero di impiegarle in un modo migliore.
Kurt aveva capito che i sentimenti per Finn non erano mai morti, solo messi da parte e Finn aveva finalmente capito che voleva vedere gli occhi di Kurt illuminarsi di felicità solo per lui.
Nessuno dei due sapeva se quel detto fosse veritiero, sapevano solo che quel bacio sarebbe stato il primo di una lunga, anzi lunghissima serie.




 

Ok ok lo so. Sono strana. 
Abbiamo a malapena passato Natale e tu già pensi a Capodanno???
Ammetto che ho provato a scrivere una One-shot Natalizia ma non è venuta. Mannaggia a me >.<
Comunque sia, non so se riuscirò a scrivere nei prossimo giorni, cioè aggiornerò le mie FF e quindi non avrò tempo per una One-Shot e questo è il miglior modo che ho per augurarvi buon anno nuovo. 
Della serie, potevi farne a meno. Lo so!

Passo alle dediche. 

Ok questa FF la dedico ad un pò di persone: 

Ari_92 perchè segue TUTTE  le mie FF Furt. 

Il Kurt del mio Finn: perchè senza di lei col cavolo che le scrivo xD

Lilly: perchè mi sta supportando moralmente *w* 

Blaine: perchè sei il Blaine del mio Finn u.u 

Thad: perchè è il SexyThad del mio Seb. 

Ok penso che ho finito... credo... 

Che dire! Buon anno nuovo in anticipo XD 

   
 
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