“Dovrei paragonarti a un giorno d’Estate?Tu sei ben più incantevole e mite”
Stefan era bello come uno di quei perfetti giorni d’Estate,dove l’aria oziosa ti spingeva a rilassarti e a dimenticare ogni pensiero.Era questo che succedeva ogni qualvolta la vampira passava del tempo con lui:Dimenticava il mondo che la circondava;per lei niente più aveva senso se non che loro erano insieme.
Chi avrebbe mai pensato che l’egoista,capricciosa,fuggevole e psicopatica Katherine Pierce si sarebbe innamorata,davvero?Lei che aveva messo la sua vita sempre davanti a tutto e a tutti,ora avrebbe rinunciato volentieri a quest’ultima pur di salvare quella di Stefan,se mai si fosse trovato in pericolo.
Era a questo che pensava mentre i versi di Shakespeare solleticavano le sue orecchie,e la dolce voce del ragazzo accanto a lei le ottenebrava i sensi,rendendola incapace di pensare ad altro che non fosse lui.Persino il grande poeta Inglese non la attirava come succedeva sempre.
“Katherine!Non mi state ascoltando” la canzonò in modo scherzoso Stefan,notando il suo sguardo vacuo.
Era una stupenda giornata di Primavera,una delle prime dopo quell’inverno gelido e i due ne avevano approfittato per passare il tempo fuori,nei vasti recessi di Villa Veritas,seduti su una delle tante panchine all’ombra di un albero.L’aria era piuttosto calda,nonostante non fossero in Estate,e il limpido cielo azzurro non era oscurato nemmeno da una nuvola.
“Mi dispiace,è…fa molto caldo e la mia concentrazione non è stabile” La scusa più banale del mondo,ma la verità era che Katherine perdeva malizia e furbizia quando si trovava in presenza del ragazzo,per di più essere strappata così bruscamente ai propri pensieri più intimi che vertevano  in particolar modo su di lui,beh…non era ancora pronta ad aprire il suo cuore,di nuovo,non quando le ultime due volte si erano rivelate un fallimento.Il suo primo amore,l’aveva resa gravida e,una volta saputa la notizia,era sparito dalla circolazione;Mentre Klaus…beh,si era scoperto che voleva solo utilizzarla per spezzare una maledizione.
Katherine non era pronta a soffrire di nuovo,non era pronta a donare il suo cuore a qualcuno quando glielo avevano già spezzato tante volte.
Ma le sentiva che Stefan era diverso.Lo sentiva quando cercava di sfiorarla in modo impacciato,temendo di essere troppo temerario o maleducato;Lo sentiva quando si soffermava a guardarlo,un po’ più a lungo del solito,osservando i raggi del sole rendere dorati i suoi capelli,o i suoi occhi accendersi quando la guardava.Lo sentiva quando si perdeva in quegli occhi verdi come le foglie di mandragora,o quando osservava il suo splendido sorriso.Avrebbe dato di tutto pur di vederlo sempre sorridere.
“Forse dovremmo rientrare.Siete piuttosto pallida” Il cuore di lei fece un balzo quando sentì la mano calda di Stefan sulla sua,un brivido la percorse da capo a piedi a quel contatto –Non le era mai successo prima- ma il ragazzo interpretò male la sua reazione e subito la ritrasse “M-mi dispiace…non…mi dispiace”
Era adorabile quando balbettava;Quel comportamento rivelava il suo  animo insicuro,quel lato che più le piaceva di Stefan.Sorrise,quasi involontariatamente,nel sentire la sua voce giungerle alle orecchie,in modo spezzettato,e appoggiò prima le punte delle dita,poi tutta la mano sul dorso della sua per stringergliela dolcemente “Voi vi preoccupate troppo,Stefan.Sto bene e voglio rimanere qui con voi..anzi,è così una bella giornata,perché non mi portate a visitare di nuovo quel vostro delizioso labirinto?”
Il giovane scoppiò in una risata di fronte alla sua richiesta,gli occhi accesi da uno strano entusiasmo  “Dovete averlo visto almeno una dozzina di volte da quando siete qui”
Era vero,Katherine chiedeva spesso ai due fratelli di portarla lì.Ne era rimasta affascinata sin dalla prima volta in cui l’aveva visto.S’alzò di slancio dalla panchina su cui si erano seduti appena dieci minuti prima,afferrando il parasole che aveva poggiato vicino ad essa e aprendolo in un chiaro gesto d’invito,al ragazzo,a seguirla.
Stefan posò Shakespeare sulla  dura pietra della panchina e si avviò con lei verso il famoso labirinto di Villa Veritas.Katherine camminava raggiante al suo fianco;Come potevano cose banali come quella renderla ancora tanto felice?Come poteva  quel semplice umano renderla così piena di vita?Era come se la parte più profonda e nascosta di lei fosse uscita finalmente allo scoperto e lei non poteva e non voleva fare niente per fermarla.
Impiegarono poco tempo per arrivare al centro del labirinto,ormai lo avevano visitato così tante volte da ricordarne i passaggi.Era meraviglioso,esattamente come Katherine lo ricordava.Era circondata da un meraviglioso profumo di rose e viole,sentiva lo scroscio dell’acqua nella fontana a pochi passi da lei e la sua vista era ottenebrata dai mille colori sgargianti dati da tutte i bellissimi fiori che li circondavano.C’erano tulipani e fresie,e in angolo illuminato peonie bianche come la neve.Non aveva mai apprezzato tanto la bellezza di qualcosa come stava facendo in quel momento,ma più di tutto non era ma stata tanto felice della presenza di qualcuno al suo fianco.Katherine non si era mai sentita così,nemmeno con il suo primo amore –Dopotutto non è detto che il primo amore sia necessariamente quello vero- Stefan la faceva sentire come mai si era sentita prima d’ora.Tutto sembrava aver acquistato un senso e l’unica cosa che voleva,ormai,era la presenza del ragazzo al suo fianco.
Troppo occupata a guardarsi intorno.non si era accorta che Stefan si era avvicinato,pericolosamente –O meglio,pericolosamente se quella cosa non le fosse stata bene-  a lei.Sentiva il suo respiro sul viso-sapeva di menta piperita- il calore del suo corpo così dannatamente vicino ,la sua mano che si spostava dolcemente dai suoi capelli,acconciati in boccoli perfetti,al suo viso.Avvertiva il suo lieve tocco sulla guancia e socchiuse gli occhi come per imprimersi nella mente quel momento,per goderne appieno.Quindi non vide il ragazzo avvicinarsi,chiudere gli occhi e posare le proprie labbra sulle sue.Era un bacio così puro,pieno di un amore platonico che era difficile esprimerlo a parole.
In quel momento Katherine seppe che era vero amore.
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“Ricordi la prima volta che mi hai baciata?” Katherine era ancora incatenata a quella dannata sedia,in quella dannata cella e inutilmente imbottita di verbena.Stefan era di fronte a lei,un rametto della stessa erba tra le mani guantate.Il suo sguardo era carico d’odio e fuso a un senso di turbamento.Cos’era che lo turbava così tanto?Quello che stava per dire?Sapeva cosa stava per dire?Ovvio,erano stati in due in quel labirinto.
La vampira si sistemò al meglio su quella superficie rigida che era la sedia su cui era seduta,gemendo appena per il dolore provocato dalla verbena presente nel suo corpo.Nonostante non fosse più un problema per lei,non poteva negare di essere stata presa alla sprovvista.
“Mi hai detto che mi amavi e che il nostro amore sarebbe durato in eterno e…che quella promessa era confermata dal fatto che ci eravamo baciati lì,al centro del labirinto.E quando io ti chiesi il perché tu rispondesti che c’era un’antica leggenda legata a quel posto” Katherine sorrise di fronte alla sua espressione,di certo non pensava che lei ricordasse le sue esatte parole  “Un bacio per una vita piena d’amore”