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Autore: Il_Genio_del_Male    26/12/2011    11 recensioni
Perché non tutto è perduto. O almeno, non sempre.
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gwen, Merlino | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Once upon a time...'
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Merlin l’aveva sempre saputo, che sarebbe finita così.

Lo sapeva quando i suoi occhi si erano posati per la prima volta sulla chioma bionda di Arthur -un’aureola chiara come i campi di grano d’estate- e si era azzardato a rivolgere un timido sorriso a quel ragazzo che, per qualche strana ragione, lo stava scrutando con un’attenzione ed uno scrupolo tali da raggrumargli le labbra in un broncio perplesso ma soffice, come quello di un bambino. Era una di quelle giornate soleggiate e terse come possono essercene solo in inverno; il vento gelido soffiava furioso contro i loro corpi, insinuandosi nei cappotti e nelle sciarpe. Il tempo di sentire un brivido correre lungo la schiena e di affondare le mani guantate nelle tasche del piumino, e il ragazzo biondo aveva finalmente sorriso a sua volta, rivelando una chiostra di denti bianchissimi e deliziosamente irregolari.

Sapeva che sarebbe finita così sin dall’inizio, ma non immaginava che avrebbe fatto tanto male.

 

 

 

I heard
That you're settled down,
That you
Found a girl
And you're
Married now
I heard
That your dreams came true;
I guess she gave you things
I didn't give to you

 

“Ho chiesto a Gwen di sposarmi”.

“E…?”

“Ha accettato”.

Un attimo di silenzio. Un respiro strozzato. Un battito di ciglia.

“Accidenti, Arthur! E’ una splendida notizia, amico… Congratulazioni. A quando il lieto evento?”

Voce appena incrinata da quella che potrebbe essere innocua commozione, ma che entrambi riconoscono come pura e semplice, banale sofferenza.

“Tra due mesi” e davvero, Arthur non suona affatto felice e trepidante come un futuro sposo dovrebbe essere. Una nota stonata a cui Merlin decide di non dare troppa importanza perché ha il cuore spezzato, e il dolore rende egoisti.

“Così presto? Mi sorprendi; cos’è, non vedi l’ora di sfoggiare la fede nuziale?” prova quindi a buttarla sull’ironia, per non lasciare trapelare il suo turbamento.

“Gwen è incinta”.

Un attimo di silenzio. Un respiro strozzato. Un battito di ciglia.

E’ così che doveva andare. Nelle fiabe e nei miti l’eroe sposa la bella principessa di turno, non il paggio fedele o l’amico di sempre. Non c’è mai un lieto fine, per i secondi arrivati.

 

 

 

Old friend, why are you so shy?
It ain't like you to hold back or hide from the lie.
I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn't stay away, I couldn't fight it,
I had hoped you'd see my face,
And that you'd be reminded that for me it isn't over.

 

Merlin non avanza pretese, non ricorre a ricatti né a piagnistei. Odia le scenate e le recriminazioni; con che diritto, poi? Tra loro non c’è mai stato niente salvo l’amicizia. Rimangono solo frammenti di sguardi bramosi, schegge di sogni, briciole di sottintesi. Niente di importante, in fin dei conti.

 

 

 

Never mind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead"…
Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead.

 

Merlin è un collezionista di frasi. C’è chi colleziona figurine, chi francobolli, chi bottiglie di birra o addirittura cartoline. Lui colleziona frasi sin da quando aveva otto anni. Frasi di libri, frasi di film; estratti di interviste, la battuta particolarmente arguta di un comico, aforismi. E’ arrivato a raccoglierne più di seimila, ormai. Le trascrive al computer su documenti Word che poi stampa e conserva in un quaderno ad anelli rosso, talmente gonfio che farà bene a comprarne presto uno nuovo. Quando si sente giù di morale lo sfoglia, è la sua personale terapia contro la depressione. Trova conforto nel leggere le immortali parole di persone che hanno saputo esprimere al meglio, con le virgole e i punti di domanda giusti, le emozioni ed i sentimenti che affliggono l’uomo sin dalla notte dei tempi.

Dopo l’ultima conversazione telefonica con Arthur, a Merlin tornano in mente le parole di un libro di Alessandro Baricco, uno scrittore che ama moltissimo. “Non siamo pazzi quando troviamo il modo per salvarci. Siamo astuti come animali affamati. Non c'entra la pazzia. E' genio, quello. E' geometria. Perfezione. I desideri stavano strappandomi l'anima. Potevo viverli ma non ci sono riuscito. Allora li ho incantati. E a uno a uno li ho lasciati dietro di me. Geometria”.

E capisce che l’unico modo per sopravvivere è la fuga. Ignominiosa, codarda, vigliacca, troppo comoda. Ma è geometria.

Geometria geometria geometria, continua a ripetere tra sé e sé mentre telefona a sua madre per chiederle se può riappropriarsi temporaneamente della sua vecchia camera da letto, a Ealdor.
Geometria geometria geometria, scribacchia sul biglietto che lascerà nella cassetta della posta di Villa Pendragon prima di prendere la corriera che lo riporterà a casa, nel suo porto sicuro.

 

 

You know how the time flies,
Only yesterday was the time of our lives,
We were born and raised in a summer haze,
Bound by the surprise of our glory days.
I hate to turn up out of the blue uninvited,
But I couldn't stay away, I couldn't fight it;
I had hoped you'd see my face,
And that you'd be reminded that for me it isn't over.

Never mind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead".

 

“Perché cavolo non risponde? E’ tutto il giorno che provo a chiamarlo, ha il cellulare staccato e il telefono di casa squilla a vuoto, non vorrei che-”

“Arthur, dobbiamo parlare”.

Gwen ha modi ammirevolmente pacati, soprattutto quando deve dare una brutta notizia. Non perde mai la calma, né il suo aplomb degno di una vera lady inglese –status che effettivamente acquisirà dopo il loro matrimonio. Matrimonio riparatore, impostogli dal capofamiglia, Uther Pendragon, che non tollererebbe mai lo scandalo di un figlio illegittimo del suo unico erede.

“Ti ho mentito, Arthur. Il bambino non è tuo, non siamo costretti a sposarci” confessa lei con voce morbida, carezzevole. Lo guarda con i suoi enormi occhi nocciola, senza ansia.

“Cosa vorresti dire, Gwen? E’ uno scherzo, non è così?” replica a fatica Arthur, e il suo stesso sgomento gli suona forzato, fuori luogo. Il suo cuore aumenta il numero di battiti, ma per il motivo sbagliato.

“Affatto. Per tutta la durata di quella farsa che è la nostra relazione siamo stati entrambi innamorati di un’altra persona, Arthur. Ti ho tradito con Lance, è suo il figlio che porto in grembo” e un poco dell’imperturbabilità di Gwen viene meno.

“Ma… l’avevi lasciato. Avevi detto che stare con lui era troppo doloroso, che ti rendeva infelice. Che io e te saremmo stati bene insieme perché non ci saremmo mai fatti del male” sussurra lui, incredulo ma stranamente sollevato.

“E tu hai scelto di metterti con me per dimenticare Merlin, giusto? Perché lui in te vedeva soltanto un caro amico. Perché, piuttosto che vederlo serenamente accasato con qualcun altro, preferivi sposare una donna che non hai mai amato, e che hai permesso ti tradisse con il suo ex. Hai voluto che questo bambino fosse tuo, per allontanare definitivamente Merlin dai tuoi pensieri. Ma è talmente assurdo, Arthur. Non permettere che la paura di un possibile rifiuto ti precluda la felicità. Va’ da lui e buttati, una volta tanto. Non avrai il paracadute con te e potresti farti male, magari cadere e non rialzarti più, ma almeno provaci. Non si può sfuggire alla vita per sempre”.

 

 

 

Nothing compares,
No worries or cares,
Regrets and mistakes, they're memories made,
Who would have known how bittersweet this would taste?

 

Quando infine Merlin si decide a riaccendere il cellulare, ovvero due giorni dopo il suo arrivo a Ealdor, scopre ben quarantasette chiamate perse da parte di Arthur e l’icona di quasi altrettanti sms ricevuti lampeggiare sul display.

“Dove sei, razza di idiota? Devo parlarti, rispondimi quando ti telefono!”

“Merlin, perché hai il cellulare spento?”

“Tutto ok? Ti è successo qualcosa?”

“Ti sei ritirato in un eremo sul cucuzzolo di una montagna e hai deciso che non vuoi più vedermi?”

“Merlin, sto diventando isterico, e tu SAI cosa succede quando lo divento.”

 

A Merlin scappa un sorriso. Arthur è talmente asino, mioddio, come potrebbe non amarlo?

Il sorriso si raggela quando apre il penultimo messaggio.

“Ho letto il tuo biglietto. Si può sapere che cazzo ti è preso, eh? Sto per sposarmi ed è l’ultima cosa che voglio, ho bisogno di te -del mio MIGLIORE AMICO, CAZZO- e tu ti dai alla macchia? Per quale fottutissimo motivo, poi?! E’ per questo che non rispondevi al cellulare, emerita testa di cazzo che non sei altro? Ho bisogno di te, perché mi hai abbandonato?”

Merlin boccheggia, è senza fiato.

Sto per sposarmi ed è l’ultima cosa che voglio. Eccola, la nota stonata. Sembra non volerlo lasciare in pace.

 

L’ultimo sms.

«Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che l'avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutta d'un colpo. C'erano cocci ovunque e tagliavano come lame.»
E’ tratto dal tuo libro preferito, Oceano Mare. Me lo ricordo come fosse ieri, sai? Quando mi hai praticamente costretto a leggerlo. A te era piaciuto così tanto, ma io l’ho odiato perché fondamentalmente non ci ho capito un cazzo. E allora perché l’ho citato, ti chiederai tu? Perché è stato leggendo queste parole che ho realizzato di essere innamorato di te: è stato allora che la mia vita è esplosa e niente è stato più lo stesso. Sto per suonare il campanello di casa di tua madre. Non fare storie e aprimi la porta”.

 

E in effetti il campanello fa dlin-dlon. Merlin si ritrova davanti un Arthur decisamente nervoso e incazzato e improvvisamente timido. E’ l’ombra di quel se stesso di quasi dieci anni prima -ricorda ancora il suo sguardo concentrato ed inquisitorio che lo analizzava per decidere se onorarlo o meno della sua amicizia- ma non è mai stato così genuinamente se stesso.

“Ho rotto con Gwen. Il bambino è di Lancelot e loro hanno continuato a vedersi di nascosto anche dopo essersi lasciati, non riuscivano a stare lontani l’uno dall’altra” spara tutto d’un fiato.

“Ah. Mi dispiace” balbetta incoerentemente.

“A me no, Merlin. Senti, abbiamo commesso entrambi degli stupidi errori e abbiamo perso tanto di quel tempo, ma possiamo ancora rimediare. Non è troppo tardi” lo supplica.

“E rinunceresti ad una vita normale da normale Lord possessore di titolo nobiliare ed impero finanziario ereditato da tuo padre, con una normale moglie e una normale nidiata di pargoli per me?” insinua Merlin, scettico a livelli esponenziali.

“Lo farò, se me lo chiederai. Esaudirò qualsiasi tuo desiderio pur di renderti felice” replica semplicemente Arthur, scrollando le spalle. “Qualsiasi cosa”.

“Arthur…”

“Ti amo, Merlin. Abituati all’idea, perché ho intenzione di ripetertelo finché non te lo sarai ficcato in quella tua bellissima testa, mi ci dovessero volere cinquant’anni”.

“Cinquant’anni sono tanti”.

“Credimi, ho intenzione di starti appiccicato e di soffocarti con le mie attenzioni per molto, molto più tempo. Non ti libererai di me così facilmente”.

“Non ho mai detto di volermi liberare di te, asino”.

“Idiota”.

“Ti amo anch’io, comunque. Giusto perché tu lo sappia”.

“Grazie, ne prendo nota”.

 

 

 

Nevermind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead,"
Nevermind, I'll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead"…
Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead.

 

 

 

 

Se siete arrivate fin qui senza colpo ferire: i miei complimenti, e grazie!

Nel caso vi andasse di farmi sapere le vostre impressioni, rispondere alle recensioni è sempre un piacere (e solitamente mando un sacco di ammmòòòre, lol).

Alla prossima.

   
 
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