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Autore: Nephilim Hush    26/12/2011    1 recensioni
William è un bambino di soli tre anni e mezzo,quasi quattro.
Vive con la madre e con la migliore amica di essa.
Una vita apparentemente normale,tranne per il fatto che lui vuole sapere chi è davvero suo padre.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tom Kaulitz
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1.
-Ashley?- Sussurrò Miriam.-Vieni a dormire?-Ero ancora sopra i libri,sopra quella biologia,quella biodiversità,che fortunatamente mi distingueva da altre persone,sopra quella materia che tanto amavo e che forse avrei continuato a studiare,se domani fossi stata ammessa alla Charitè di Berlino.-Ashley?
-Mh,chi? Come? Perché? Si,si certo Miriam hai ragione te!
Me ne uscii fuori io,mentre contemplavo ancora quelle piccole,ma grandi,leggi chimiche.
-E questo ti fa capire quanto mi ascolti!
Sospirò lei,per poi mostrarmi un sorriso sul suo volto,si avvicinò a me,prese il libro e delicatamente lo chiuse.
-Hey! Ma che fai,no! Domani come lo passo l’esame?
Urlai io,leggermente nervosa dopo aver bevuto ben quattro tazze di caffè!
-Esattamente come lo passerò io.
Proferì rilassata e calma.
“Ha sempre la risposta pronta!”
Sbuffai.
-Ok,chiudo,chiudo.-Ma c’era qualcosa che non andava,anzi andava troppo:c’era troppo silenzio!-Scusa la domanda molto pertinente:che fine hai fatto fare a mio figlio?
Le domandai con tono abbastanza arrabbiato.
-Allora,punto numero uno:ti preparo una camomilla,mi dai sui nervi quando sei così agitata! Punto numero due:William l’ho portato a dormire.
-Ah,e di me non ti ha chiesto nulla?
Chiesi con una certa premura:si sono altamente gelosa di mio figlio,è l’unico motivo per cui mi sveglio al mattino e penso che oggi sarà un giorno migliore! E poi che pretendete? Fra una settimana compierò i miei 2O anni e fa sempre piacere sentirsi fare dei complimenti,soprattutto se dal proprio figlioletto adorato!
-No,mi dispiace.
Si diresse verso il bancone della cucina e iniziò e prepararmi sul serio una camomilla.
-Ah,ok,non fa nulla,ormai è un ometto che dovrebbe dire della…
Non riuscii di finire la mia frase,che.
-Di a mamma che domani supererà l’esame perché lei è bravissima,dolcissima,bellissima,ma soprattutto perché mi vuole bene! Dille anche buona notte.
Mi bloccai.
-Cosa?
-Si questo è tuo figlio. Chissà da chi ha avrà preso,mah…
Ironizzò Miriam.
-Dal padre,tutto dal padre!
Sospirai,mentre nella mia mente si riaffioravano ricordi e ricordi e negli occhi un velo di tristezza accompagnato da felicità,per ciò che avevo vissuto.
-No mia cara,lui si sa muovere come te!- M fece l’occhiolino e mi diede la mia tazza di camomilla bollente.-Tieni e poi vai a dormire:ad entrambe domani aspetta una giornata storica!
Annuii con il capo,mentre la mia amica saliva le scale per andare in camera da letto.
Ero da sola in salone,un grande salone.
Eravamo riuscite a comprarci quella casa,con tanto sudore della fronte a soli 18 anni. Nessuno ci aveva aiutate:i miei genitori erano,come possiamo dire con un eufemismo venuti a mancare a causa di un’incedente;i genitori di Miriam erano dei drogati e lei per scelta li aveva rifiutati.
Entrambe rinchiuse in una casa famiglia,ma proprio lì abbiamo vissuto i nostri anni migliori,i nostri errori e i nostri amori.
La Signora Allen,ovvero Julie,una seconda madre per me. Non aveva figli e dopo che era divenuta vedova a giovane età ha deciso di aprirci le sue porte,proprio lì ho conosciuto la mia coinquilina,amica,”sorella” Miriam.
Sospirai,troppi ricordi anche rimanere da soli in salone.
Finii la mia camomilla,misi la tazza nel lavandino e poi,salendo le scale,mi recai,il più piano possibile,in camera di William.
Era un piccolo angelo,quando dormiva,ma era sempre mio figlio. Gli diedi il mio caloroso bacio della buona notte,per poi alzare i tacchi e andarmene a dormire pure io,ma.
-Mamma,mamma-Fece un grande sbadiglio e con la sua vocina assonnata mi domandò.-Dommi qui con me?
Lo guardai intenerita da quello sguardo,che quasi tre anni e mezzo fa mi avevano fatto di innamorare di suo padre,se non di più,e senza rispondergli mi sfilai le scarpe e mi misi sotto le coperte,vicino a lui.
Lo abbracciai,lo strinsi forte al petto:volevo che potesse sentire tutto il calore che a me,era stato tolto con rudezza a soli 15 anni,volevo che potesse sentire il mio cuore,come se fosse il suo,così da capire che non lo avrei mai abbandonato,non più.
-Buona notte Bill,ti amo.
Gli diedi un bacino sulla punta del nasino,sorrise,per poi riaddormentarsi subito,e io lo seguii a ruota.

Hush: Ciao a tutti c: Prima di iniziare vorrei ringraziare chi sta leggendo questa FF,in secondo luogo volevo avvertire (nel caso qualcuno avesse letto già i primi capitoli della mia storia.) che il mio account ''Crush'' è stato bloccato e questa sarebbe ''Hurricane.'' 
Riposterò tutti i vecchi,e i nuovi capitoli,ogni settimana.
Grazie mille,Hush.
   
 
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