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Autore: Keitorin Asthore    26/12/2011    1 recensioni
Quando Burt Hummel aveva perso sua moglie, aveva permesso a molte cose di finire da parte- Soprattutto il rapporto con suo figlio. Ma lo spirito di sua moglie e un trio di fantasmi del Natale potrebbero aiutarlo a cambiare le cose.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Glee appartiene a Ryan Murphy e alla Fox. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

La versione originale della storia appartiene a Keitorin Asthore e la potete trovare qui

A VERY GLEE CHRISTMAS CAROL

MOLLIE ERA MORTA

Il suo volto era lo stesso, esattamente lo stesso- a forma di cuore, pallido come porcellana ma con le guance rosse e punteggiato di deliziose lentiggini, nasino all’insù, grandi occhi colore del mare contornati da lunghe ciglia. Era vestita nella stessa maniera che usava in vita, il suo maglione abbottonato sopra il vestito e i lunghi capelli tenuti indietro con un nastro sottile. Il suo corpo era quasi trasparente, e mentre si muoveva si poteva vedere la stanza dietro di lei, ma la sua piccola fede d’oro bianco brillava ancora sulla sua mano sinistra.

Sebbene il signor Hummel potesse chiaramente vedere lo spettro della moglie da tempo scomparsa, e sapesse che la voce e il modo di porsi fossero gli stessi, era un uomo pratico, e si ribellò ai suoi sensi.

"Cosa vuoi da me?" domandò con calma, come se si stesse semplicemente chiedendo perché un cliente fosse entrato nella sua officina.

Mollie si adombrò. "Tutto".

Il signor Hummel spostò il proprio peso. "Chi… ehm, chi sei?".

"Chiedimi chi ero" disse lei, incrociando le braccia.

"Bene, chi eri, allora?".

La donna gesticolò ampiamente con le mani. "Tua moglie. A meno che tu non ti sia dimenticato di me, come ti sei dimenticato di ogni altra cosa nella tua miserabile piccola vita".

Il signor Hummel deglutì forte, la gola improvvisamente secca. "Mai. Mai dimenticato". La fissò con desiderio, un migliaio di inutili desideri fatti negli anni passati dalla sua morte che gli tornavano alla mente. "Puoi… puoi sederti?".

Lei scrollò le spalle. "Posso. Ma non lo farò. Non ho fatto tutta la strada fin qui solo per sederci e fare una chiacchierata". Lui continuò a fissarla, la bocca leggermente aperta per lo stupore, e con un sospiro lei si sedette di fronte alla sua specchiera come aveva fatto migliaia di volte durante il loro matrimonio. "Ecco. Felice?". Incrociò una gamba sopra l’altra. "Tu non mi credi, vero?".

"Non credo proprio" balbettò il signor Hummel. "Ho mai creduto ai fantasmi?".

Le sopracciglia di Mollie si abbassarono. "Perché dubiti dei tuoi sensi?".

"Potresti essere qualunque cosa" l’accusò il signor Hummel. "Potresti essere solo un brutto sogno causato dal cibo unto di quel ristorante o la birra che ho bevuto quando sono arrivato a casa. Diavolo, forse sto avendo un altro attacco di cuore e tu sei qui per scortarmi nell’aldilà o qualcosa di simile".

Mollie sorrise, triste e maliziosa allo stesso tempo. "Oh, faresti meglio a sperare di non star morendo. Questo non è il momento degli scherzi, Burt. È una cosa seria".

"Oh, è una cosa seria che sto sognando della mia moglie morta che mi sta tormentando?" sbottò il signor Hummel. "È più crudele che serio, se me lo chiedi".

Non vide Mollie alzarsi, ma all’improvviso lei torreggiava sopra di lui, bella e terribile allo stesso tempo. "Ti meriti la crudeltà!" gridò. "È più di quanto meriteresti!".

Il signor Hummel si ritrasse, il suo cuore affaticato che mancava un battito. "Che diavolo sta succedendo?".

"Prima le cose importanti, Burt, mi credi?".

"Sì" disse Burt in fretta, e lei si tirò indietro un pochino. "Devo. Ma… ma perché sei tornata? E perchè ora, di tutti I momenti in cui potevi tornare?".

"Perché so cosa ti aspetta" disse Mollie a bassa voce. "Ti ho osservato in questi diciotto anni, aspettando che vedessi gli errori della tua vita. Ma non lo farai. Ti rifiuti di cambiare".

"Cambiare cosa?" chiese il signor Hummel. "Vuoi cambiare qualcosa? Che ne dici di non morire?". Inghiottì forte, nascondendosi dietro i confini sicuri della rabbia. "Mi hai rovinato la vita quando sei morta!".

"Tu ti sei rovinato la vita" ribatté Mollie. "Con ogni decisione, con ogni parola dura, con ogni azione orribile, ti sei forgiato che catene che ti stanno trascinando verso il basso. E dato che non vuoi lasciarmi andare, non posso andarmene".

Alzò le braccia, e all’improvviso il signor Hummel le vide. Vide le lunghe pesanti catene, alcuni anelli arrugginiti e alcuni lucenti e nuovi, stretti attorno alle sue braccia e gambe, che lo spingevano verso il pavimento con il loro peso, e vide dove la catena si allungava dai suoi ceppi per raggiungere i polsi sottili della moglie.

"Indossi le catene che ti sei forgiato in vita" disse lei. "Le hai creato anello dopo anello e iarda dopo iarda, limitando il tuo libero arbitrio con ogni terribile scelta che hai fatto, e per tua volontà le indossi anch’io".

La bocca del signor Hummel era completamente secca. "Mollie" gracchiò. "Dimmi che si risolverà tutti. Si risolverà tutto, vero?".

"Non ho nessuno conforto da dare. Sono morta, Burt. Sono morta, me ne sono andata e non c’è nulla che possa fare". Si guardò oltre la spalla. "Ho cose più importanti di cui preoccuparmi adesso. Sono intrappolata su questa terra, ma almeno sto facendo qualcosa di buono".

"Non mi hai mai parlato di questo" disse il signor Hummel. "Non ho mai saputo… Mollie, tutte le volte che ti ho chiamato…".

"Qualcun altro ha sempre avuto più bisogno di me di te" disse Mollie.

"Chi?" domandò il signor Hummel. "Io avevo bisogno di te, Mollie. Chi mai potrebbe avere più bisogno di te di me?".

Ogni traccia di colore sparì dal volto di Mollie; perfino i suoi capelli e abiti sembrarono impallidire per la rabbia. "Nostro figlio!" gridò, e il signor Hummel fece un passo indietro. "Nostro figlio è importante, Burt, lo è sempre stato, ma tu sei stato così concentrato nel tuo dolore e nei tuoi pensieri che ti sei chiuso in te stesso e lasciato fuori tutti gli altri, incluso il bambino che aveva bisogno di te".

Il signor Hummel era completamente senza parole.

Lo spirito si guardò oltre la spalla un’altra volta, come se qualcuno la stesse chiamando, e si girò. "Ho poco tempo. Ascoltami".

"Lo farò" balbettò il signor Hummel. "Solo… per favore, non essere così dura con me".

"Sarai visitato da tre spiriti" disse Mollie. "Questa è l’unica speranza che posso offrirti".

"Io… preferirei di no".

Lei lo ignorò. "Aspetta il primo spirito quando la campana rintoccherà una volta".

"Non potrei vederli tutti insieme, e passare oltre?" suggerì lui.

"Il secondo verrà quando la campana rintoccherà due volte, l’ultimo quando la campana rintoccherà tre volte. Non mi vedrai mai più… ma speriamo entrambi che tu ricordi cosa è accaduto stanotte".

La campana nel corridoio cominciò a suonare di nuovo, falsamente allegra, e Mollie iniziò a sparire, come gocce d’acqua in un giorno caldo. Il signor Hummel tese una mano disperata per toccarla, per prenderle la pallida mano morbida un’ultima volta, ma lei era ancora morta, e la mano le passò attraverso.

Mollie abbassò lo sguardo sulla mano, il suo viso segnato da tristezza, e svanì dalla sua vista.

 

Note dell’autrice

Ooh, Mollie è arrabbiata.

Spero che a voi ragazzi piaccia! È davvero interessante scrivere qualcosa fuori dal mio stile. Penso che il prossimo capitolo viri un po’ nel mio solito stile di scrittura, ma yeah.

Nel prossimo vedremo il Fantasma del Natale Passato. E non sarà per niente allegro.

Note della traduttrice

Sapete, a volte mi viene da pensare che scrivo certe cose solo per il piacere di smentire me stessa. Scusate l’attesa, ma in questi giorni sono stata decisamente impegnata, tanto che il computer è stato quasi un miraggio, devo dire.

Comunque, che ne pensate? Mollie è decisamente arrabbiata (e a buon diritto!).

Il prossimo capitolo sarà più lungo e sicuramente non sarà pronto per domani (devo ancora cominciare la traduzione), ma dato che Caitlin non ha più aggiornato per via delle feste (dovrebbe aggiornare domani), non penso cambi nulla tirarla un po’ per le lunghe, giusto?

Buon natale ritardato a tutti!

  
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