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Autore: beautyofsilence    27/12/2011    4 recensioni
Le iridi azzurre avevano l'innato dono di poter soggiogare le altre verdi, era assurdo vedere come quel ragazzo pendesse dalle sue labbra.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rupert Grint
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 1.




Faceva più freddo del solito quella sera. Non che Londra fosse una città particolarmente calda o soleggiata, ma forse il fatto che fosse dicembre inoltrato stava a significare qualcosa. Dopo un’estate secca come poche era ora che arrivasse il freddo, il freddo vero, quello che ti ghiaccia il sangue nelle vene e che ti toglie il respiro.
Ormai era quasi arrivata al filtro; la sua pausa sigaretta, la quinta in mezz’ora, era finita. La ragazza scorse una figura incappucciata di fronte alla vetrina del negozio, pochi passi più in là. Il tizio sembrava assorto tra i suoi pensieri, non sembrava realmente interessato alla vetrina che lei stessa aveva allestito pochi giorni prima a tema natalizio.
Buttò la cicca a terra, soffiò un po’ d’aria calda tra le mani e le sfregò, rientrando in negozio. Il rumore dei campanellini appesi alla porta risvegliò bruscamente il ragazzo da quello che doveva essere un mondo tutto suo, pochi istanti dopo la imitò facendosi strada nel piccolo negozio.
Era una cioccolateria d’epoca quella in cui lavorava Claire, locale ereditato dalla sua vecchia prozia due anni prima. In realtà era trascorso relativamente poco tempo da quando lei stessa aveva iniziato a gestirlo, aveva affidato contabilità e quant’altro a chi di dovere, non credeva di essere in grado di mandare avanti uno dei locali più gettonati della periferia londinese. Poi, a ventidue anni compiuti, decise di fare di testa sua.
-Posso aiutarla? – chiese Claire cortese. Il tizio di qualche attimo prima le rivolse un sorriso, togliendosi il cappuccio.
-Avrei bisogno di un parere.
-Dica pure.
-Dovrei fare un regalo ad una donna, una donna speciale. Una donna esigente, una donna forte, che sa come farsi rispettare, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Una sorta di soldato travestito, ecco.
Claire sorrise.
-Beh, immagino non sia il tipo da cioccolatini.
-Ne va matta, ma no, non si accontenta di poco.
Claire colse una punta d’ironia. Sorrise.
-Le suggerirei questi. Sono cubotti misti, parte allo zenzero, parte alla cannella. Oppure questi all’arancia. Sì, assolutamente questi. Un gusto intenso, in grado di addolcire qualsiasi donna sulla faccia di questo pianeta.
-Bene, allora vada per l’arancia. Confido in lei. – disse ridacchiando.
-Quanti gliene faccio?
-Non so, faccia lei..
Claire prese le pinze e iniziò a riempire una scatolina. Vi mise sopra un fiocco rosso, un fiorellino e un adesivo con sopra il marchio del negozio.
-Quasi quattro etti, credo possano bastare. Fanno sei sterline. – disse Claire dirigendosi alla cassa. Il ragazzo, il cui ciuffo rosso colpì subito Claire, si mise una mano nella tasca posteriore dei jeans estraendone il portafogli. Diede una banconota da dieci alla commessa, che poco dopo gli porse resto e scontrino.
-E’ carino qui. – disse lui guardandosi intorno.
-Grazie.
Sorrise, facendo spallucce.
-Con questi farà un figurone con la sua ragazza, ne sono sicura.
-Oh, non sono per la mia ragazza. Sono per mia madre. Dovrei farmi perdonare un bel po’di cose, so che va matta per il cioccolato e so anche che questa è una delle migliori cioccolaterie della zona.
Claire sorrise.
-Comunque io sono Rupert. – disse porgendole la mano.
-Claire.
Si scambiarono una stretta di mano. La sua mano era fredda, ghiacciata, quasi fece rabbrividire Claire.
-Ti ho già visto da qualche parte, sai?
Rupert rise sotto i baffi.
-Me lo dicono in tanti.
Claire lo osservò per un altro po’. Il suo sguardo vagò istintivamente al di fuori di quelle quattro mura, attraverso la vetrata. Vide un manifesto pubblicitario appeso al muro del marciapiede di fronte, ma non riuscì a identificare le sagome o a leggerne le scritte. Non girava un’anima viva a quell’ora, erano quasi le otto. I lavoratori erano ormai rientrati a casa dopo una lunga e stancante giornata di lavoro.
-Spero di rivederti, Claire.
La ragazza sorrise, lui prese il suo pacchetto e si rinfilò il cappuccio della felpa.
-Sai dove trovarmi. - rispose la ragazza a tono.
Lui la osservò per qualche istante, curioso.
-Buona serata. – disse infine.
-A te. – concluse lei, seguendolo con lo sguardo fin quando non uscì dal negozio. Rimase incantata per un po’, immersa tra i suoi pensieri, poi chiuse la cassa. Si infilò la chiave in tasca, poi si diresse verso la porta per chiudere il negozio. Girò il cartellino, da “open” a “closed”. Poco prima di abbassare le tendine e chiudere a chiave anche la porta si ritrovò nuovamente faccia a faccia con il cartellone pubblicitario di qualche attimo prima: IT ALL ENDS HERE, la scritta predominava sulla parte inferiore del manifesto. Sopra, tre ragazzi. Al centro un moretto, occhi chiari e occhiali tondi. Sulla sinistra una castana dai dolci tratti. Sulla destra, un rosso, occhi chiari anche lui. La somiglianza con il cliente di qualche istante prima, Rupert, era impressionante.
-Merda. – disse lei a bassa voce, capacitandosi della figuraccia. Rise tra sé e sé, girò la chiave e spende le luci, poi salì al piano di sopra, ripensando all’incontro di poco prima. Quello doveva essere uno degli attori inglesi più ricchi di sempre per il semplice fatto che avesse recitato in quella saga, la saga di Harry Potter, di cui lei aveva sentito parlare ma a cui non si era mai interessata, e il fatto che non lo avesse riconosciuto ne era la prova. A vederlo non sembrava un riccone, tantomeno uno snob, cosa che molto spesso la fama portava a diventare. Era un ragazzo come un altro, dai tratti più dolci del normale e un’aria decisamente sognante, ingenua. In pochi secondi Claire si ritrovò Rufus, il suo dolce gatto obeso alle calcagna, che festeggiava il suo rientro e lo etichettava come un “evviva, si mangia!”. Quella di avere la casa a due passi dal lavoro, e con due passi s’intende proprio due passi, era una vera e propria fortuna.







Note dell'autrice:
premetto che non conosco quasi per niente Rupert Grint al di fuori del personaggio di Ronald Weasley, perciò molti aspetti della sua personalità che ritroverete in questa storia probabilmente non rispecchieranno la sua effettiva persona. Un'altra cosa: ovviamente l'uscita della seconda parte dei doni della morte non corrisponde alla realtà, ho cambiato l'ordine dei fatti per pura comodità. Spero di avervi incuriositi abbastanza con questo breve inizio, a breve altri dettagli. Grazie a tutti e visto che siamo in tema, buone feste. :)

 
  
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