Il
tavolo del pane ~
prompt: #098, ashes
L’attesa prima del bacio è il momento in cui si vede con gli occhi dell’altro.
Ogni cosa, in quel pugno di secondi in cui respirano all’unisono, pare diversa da come la si vede da lontano. È un attimo che da solo è in grado di svelare tutto, e a lui basta restare così, fermo a un soffio dai suoi occhi, per capire quante cose gli stiano mormorando e quanto sia più giusto fermarla prima che gli parli a voce alta.
Si posa su di lei, e le labbra di Meredith hanno il sapore dell’acqua: non quella in cui tutto si trasforma, non quella sotto il ponte dei suicidi; è un’acqua fresca, pulita, un’acqua in cui non si ha paura di non riuscire a respirare più. Labbra leggere come il soffio del vento che increspa il mare, che tremano, incontrollate, come il cuore nel petto di Frank.
È un attimo solo e deve scivolare via, a riflettere sulla scoperta, ma lei non glielo permette e torna da lui.
«Volevo dirti che... Io non...»
«Sta’ tranquilla. Sta’ tranquilla. Sta’ tranquilla.»
È tanto più facile farlo in silenzio, baciarla e sentirla viva, sentirsi vivo e salvo e di nuovo sulla terraferma. Sono stati sommersi così a lungo che è quasi troppo, è quasi impossibile credere di poter ricominciare a respirare l’aria del mondo dei sopravvissuti.
Ha bisogno di toccarla per essere sicuro che non sparirà, e ha bisogno di attirarla più vicina per avere la conferma della sua presenza, e ha bisogno di spazio e di farina che vola perché è l’unico modo che hanno per continuare. Non è più la stessa polvere, quella. Persino il colore è diverso. Magenta.
Sul
tavolo del pane scorrono lacrime nuove; perché non è stata l’acqua
sotto il ponte dei suicidi a spegnere e disperdere le ceneri.
[
300 parole ]
Nota: Dopo Ballroom Dancing, posso dire che Robert Carlyle è entrato di diritto tra i miei attori
preferiti.
Questo film mi ha inferto una pugnalata dopo l’altra.
Prima la storia di Steve, della sua missione fallita, di Lisa che non c’era. Poi Frank e il suo
mondo che affonda e quelle ceneri che si porta sempre addosso,
quasi letteralmente, finché la sua vita non inizia a colorarsi di toni di magenta. E poi ancora gli occhi
tormentati di Meredith; il modo in cui lei e Frank si guardano, il modo in cui si sorridono e si capiscono.
Quel bacio nella panetteria è forse il mio
bacio preferito nella storia del cinema, non esagero. E la dolcezza della scena
che ne segue non si può descrivere a parole.
Dovevo scrivere su di loro. Semplicemente dovevo.