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Autore: Summer86    12/08/2006    9 recensioni
Quante lacrime stavano rigando i volti di tutti i presenti; tutti tranne uno. Due occhi, tinti da un colore simile al profondo blu dell’oceano, in quel momento sembravano vuoti, privi di una qualsiasi luce che potesse dimostrare l’esistenza di un’emozione; che fosse gioia, stupore, tristezza…ma forse in una situazione come quella gli unici sentimenti presenti erano la rabbia, la disperazione e l’infinito dolore per una perdita così ingiusta, così prematura...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La pioggia cadeva lenta ma costante, infinite gocce provenienti dal cielo terminavano il loro viaggio infrangendosi sulla prima cosa che incrociava il loro tragitto: foglie, terra, macchine, capelli…

In un giorno di pioggia

 

La pioggia cadeva lenta ma costante, infinite gocce provenienti dal cielo terminavano il loro viaggio infrangendosi sulla prima cosa che incrociava il loro tragitto: foglie, terra, macchine, capelli…

In un punto preciso di Orange County decine di abiti neri erano oramai inzuppati da tutte le gocce di pioggia che fino ad allora avevano terminato la loro corsa, alle volte mescolandosi con le loro sorelle, le quali però non provenivano dal cielo, ma dagli occhi, e non erano dolci, bensì salate. Quante lacrime stavano rigando i volti di tutti i presenti; tutti tranne uno. Due occhi, tinti da un colore simile al profondo blu dell’oceano, in quel momento sembravano vuoti, privi di una qualsiasi luce che potesse dimostrare l’esistenza di un’emozione; che fosse gioia, stupore, tristezza…Ma forse in una situazione come quella gli unici sentimenti presenti erano la rabbia, la disperazione e l’infinito dolore per una perdita così ingiusta, così prematura.

 

“Oggi siamo qui per dare il nostro ultimo saluto ad una persona che noi tutti amavamo. Una persona che in un modo o nell’altro ha fatto parte della nostra vita: come amica, come sorella, come figlia…”

 

Nel sentire quell’ultima parola Julie Cooper ebbe un mancamento ed improvvisamente le gambe le cedettero come se quelle parole le stessero dando la conferma di ciò che ormai era successo due giorni prima; prontamente, però, le braccia di Neil Roberts la sorressero, stringendola forte a se, e tentando così di infonderle un po’ di quel coraggio che in una giornata come quella sembrava sparire come neve al sole. Ma chi poteva darle la forza necessaria per affrontare la morte della propria figlia di soli diciotto anni? Chi poteva colmare quel vuoto così doloroso che le si era formato nel cuore così improvvisamente, così duramente?!

Nessuno.

In quel giorno estivo e così insolitamente piovoso ad Orange County tutti erano presenti al funerale di Marissa Cooper, nessuno aveva osato mancare, nemmeno chi, come Luke Ward ed Anna Stern, era oramai uscito dalla vita di quella così frenetica città, dove i pettegolezzi non mancavano nemmeno alla notte di Natale.

Mentre tutti sembravano perdersi nelle le parole del parroco, ogni volta che sentiva pronunciare il nome della sua migliore amica, la giovane Summer stringeva forte la mano di Seth Cohen, il quale non esitò ad avvolgere la ragazza in un caloroso abbraccio non appena la tomba dell’amica venne fatta scendere a terra, per poi essere ricoperta di un fitto strato di terra.

Neppure in quel momento, però da quei ora così vuoti occhi blu cadde una sola lacrima; tuttavia, ciò non stava ad indicare disinteresse o odio per quella ragazza un tempo così solare, ma anche così insicura e infelice. No…tutt’altro. Quello che li aveva legati era uno di quei sentimento che si formavano una sola volta nella vita; uno di quei sentimenti che nemmeno la morte può distruggere. Dopotutto chi, se non Ryan Atwood, poteva dire di aver veramente amato Marissa Cooper; ma non come figlia, o come sorella, o come amica….no loro due non erano mai stati solo amici….MAI.

Da quel giorno in cui Ryan arrivò ad O.C. e i suoi occhi incontrarono quelli così intesi di Marissa, lei aveva sempre occupato un posto speciale nel suo cuore, un posto che nessuna, nemmeno Lindsay, o Sadie o Teresa, era riuscita ad usurpare. Del resto soltanto lei era stata capace a farlo salire su una ruota panoramica. Già…quanto tempo era trascorso da quella sera…due, tre anni? Ma se la ricordava come se fosse stato ieri: erano al Luna park e doveva farsi perdonare per aver attaccato ,piuttosto duramente, Luke durante una partita a calcio. Marissa se l’era presa, ma lui che poteva farci se era geloso; in fin dei conti la gelosia era sempre stato un aspetto decisamente vivo nel loro rapporto. Prima Luke, poi Oliver, Teresa, perfino una donna, Alex. Un tira e molla durato quasi tre anni, ma che avrebbe volentieri rivissuto all’infinito. Perché momenti come quello della ruota panoramica, dove si erano scambiati il loro primo bacio; il primo capodanno trascorso insieme, dove per poco lui si giocava l’opportunità di darle il bacio per celebrare l'inizio dell’anno nuovo; o l’ultima giornata trascorsa insieme sulla piscina dell’abitazione tipo…già, momenti come quelli non sarebbero più tornati, ma non li avrebbe mai dimenticati, come del resto non avrebbe mai dimenticato lei, l’unica ragazza che era riuscita a farlo davvero innamorare.

 

“…Ryan

 

Un ombrello si posizionò a pochi centimetri di altezza dalla testa bagnata del ragazzo ed una sottile mano si posò sulla sua spalla ormai bagnata; il giovane Atwood non riuscì a trattenere un leggero soprassalto, come se quell’improvviso contatto con la realtà gli avesse fatto tornare alla mente ciò che era successo. Lentamente il ragazzo si voltò e le sue supposizioni su chi poteva essere si rivelarono fondate; dopotutto era impossibile non riconoscere quel profumo così rassicurante e quel tocco così leggero che solo Kirsten Cohen poteva avere. Nonostante la pioggia, la donna indossava un paio di occhiali da sole, classica ed inutile tattica usata per nascondere quelle infinite lacrime che non sembravano voler smettere di scendere.

 

“…andiamo?!”

 

La voce della donna, nonostante volesse sembrare dolce e confortante, appariva insicura e leggermente interrotta dal pianto; del resto conosceva Marissa da una vita e il solo immaginare cosa stesse provando Julie in quel momento le creava un nodo in gola quasi impossibile da mandar giu.

 

“io resto ancora un po’…”

 

ma ti ammalerai se rimani sotto la pioggia…”

 

“Mamma…”

 

Entrambi sembrarono non essersi accorti dell’arrivo di Seth, o per lo meno finché quet’ultimo non decise di aprir bocca e lanciare alla madre il classico sguardo di chi consiglia di lasciare stare, dopotutto in quel momento un raffreddore era l’ultima delle preoccupazioni.

 

“ascolta mamma…potresti andare da Summer…è da sola, suo padre penso rimanga con Julie Cooper…”

 

Kirsten sapeva benissimo che quella era una delle classiche bugie del figlio, ma infondo aveva ragione; in un momento come quello lei poteva fare ben poco per Ryan, tutti loro potevano fare ben poco per lui. Così, dopo aver posato lo sguardo sull’ombrello nero del figlio, che prontamente si posizionò sopra il capo di Ryan, la donna si allontanò, andando a raggiungere Summer, la quale non smetteva di fissare la tomba dell’amica, con gli occhi gonfi per via delle lacrime.

“Ehi Ryan…se resti qui da solo non è peggio?!”

 

Alla domanda, probabilmente retorica, del giovane Cohen non giunse nessun tipo di risposta, ne un brontolio, ne uno sguardo, ne un accenno del capo.

 

“Dai vieni a casa con noi…Summer ha bisogno anche del tuo aiuto…potreste consolarvi a vicenda…sempre nei limiti sia chiaro…”

 

Nonostante l’occasione per nulla allegra, la consueta battuta di Seth non poteva mancare; al contrario di ciò che accadeva di solito, però, non sortì nessun effetto, ne positivo, ne negativo. Ryan continuava a fissare, come ipnotizzato, la fotografia scelta per quella tomba così ingiusta; era una foto recente, probabilmente di qualche mese prima. I capelli erano lunghi e verso le punte leggermente mossi; era bellissima con quel suo sorriso così dolce e allo stesso tempo quasi malizioso; e quegli occhi azzurri, combinati con la sua pelle chiara, sottolineavano ancora di più la sua dolcezza. Sì…era davvero bella, ma nonostante sulla foto fosse venuta bene, quest’ultima non le rendeva giustizia; dal vivo ti bloccava il respiro in gola,…era così bella da far male. E adesso che non poteva più sentire il suono della sua voce o accarezzare la sua pelle così morbida, adesso che non poteva più sentire il suo profumo, adesso…Ryan si malediva per tutte le occasioni che aveva perso per via del suo stupido orgoglio, della sua gelosia, del suo carattere a volte così incompatibile con quello di lei. Ma oramai lei se ne era andata e l’unica cosa che gli rimaneva era perdersi nei ricordi.

 

Okho capito…ti aspettiamo a casa!”

 

Senza accorgersene il giovane Atwood aveva dimenticato che Seth si trovava a pochi passi da lui e nuovamente sembrava essersi perso nei suoi pensieri, distaccandosi completamente dalla realtà; ma in fin dei conti quella era l’unica maniera per alleviare un po’ il dolore. Ma che cos’era quello…il preludio di come sarebbero andate le cose d’ora in avanti?Sarebbe andata avanti così per sempre? Il suo ricordo avrebbe continuato a torturarlo per sempre?!

Mentre il ragazzo dai capelli chiari continuava a rimanere incurante sotto la pioggia, una donna dai capelli di un intenso castano-rossiccio gli si avvicinò, accompagnata da un uomo brizzolato sui quaranta. Non appena Ryan la riconobbe si sentì morire. immaginava cosa le avrebbe detto: Che era stato lui ad ucciderla; che da quando era arrivato da Chino la sua famiglia era andata in frantumi e sua figlia non era stata più la stessa. E lui cosa poteva dirle; era vero…dopotutto se l’avesse convinta a rimanere a Orange County, Volchoc non li avrebbe buttati fuori strada e lei…lei ora…

 

Ryan…”

 

Sentendo pronunciare il suo nome il ragazzo alzò lo sguardo, pronto a sentirsi dire qualsiasi cattiveria o verità troppo crudele, visto che in un momento come quello la sua mente sembrava essere in qualsiasi posto della terra tranne in quel cimitero. Ciò che accadde, però, non era esattamente quello che si aspettava; Julie Cooper infatti si allontanò dal signor Roberts e andò ad abbracciare il ragazzo, senza curarsi della pioggia che sembrava non voler cessare di cadere.

 

“Mancherà da morire…anche a me…”

 

La voce della donna era incrinata dal pianto e Ryan non riuscì a non ricambiare l’abbraccio.

Nemmeno in quell’occasione però, le lacrime vollero scendere da quei profondi occhi blu e l’unica cosa che rigava il volto del ragazzo erano le mille gocce di pioggia che cadevano lente e costanti dal freddo cielo di Orange County.

 

 

 

 

 

  
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