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Autore: Ofelia20    27/12/2011    2 recensioni
QUESTA STORIA ERA STATA SOSPESA MA ORA è STATA ULTIMATA ^_^
Un nuovo caso porta Dean e Sam a Louisville, qui incontrano una ragazza con strani poteri paranormali. Strane e sospette morti in un città assediata dai demoni che sembrano essere alla ricerca di qualcosa o meglio di qualcuno...
Dal 9 Capitolo
“No tranquilla Allison. Non ti farà del male, lei… sta con noi!” spiegò velocemente Sam dopo essersi fiondato ella stanza appena aveva sentito le urla insieme agli altri due. Sentire che un damone fosse dalla loro parte suonò molto strano alle orecchie di Allison, ma infonde anche se lei non potette vederlo perché era svenuta li aveva salvati in quel motel. Ruby si gustava la scena con le braccia incrociate ridacchiando.
“È difficile trovarvi ragazzi.” Disse la bionda muovendo i primi passi nella stanza. “Ci sono voluti parecchi tentativi. Hanno fatto un buon lavoro i tuoi genitori per nasconderti a noi!” aggiunse rivolta a Allison.
“Ruby se sai qualcosa di tutta questa storia devi parlarcene.” Le intimò Sam accigliato.
“Calma ragazzone. Vi dirò tutto quello che so.”
Genere: Azione, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Terza stagione, Più stagioni
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Louisville, Kentucky.

 

Faceva freddo. Si, faceva decisamente troppo freddo per essere solo un giorno dei primi di ottobre. Una ragazza comminava solitaria, la sua pelle candida era percossa dai brividi, si strinse ancora di più nella felpa che indossava cercando di attraversare a passi veloci il cortile che separava la biblioteca, in cui aveva passato la maggior parte di quel giorno, dai dormitori. Nel silenzio della notte più cupa che avesse mai visto, sotto il peso della tracolla piena di tomi che aveva da studiare, poteva udire solo lo scricchiolio dell’erba sotto i suoi piedi intervallato dal rumore sdrucciolo delle sue converse al contatto con la ghiaia del vialetto. Mentre intorno a lei continuava ad addensarsi il silenzio, un silenzio ancora più glaciale dell’aria. La solitudine di quel parco deserto incorniciato dalle tenebre la opprimeva, non vedeva l’ora di rientrare nella sua calda e sicura camera. Il viale era illuminato solo dalla luce fioca di alcuni lampioni, quando la figura snella della ragazza fu illuminata da uno di loro, la luce di questi cominciò ad accendersi e spegnersi,la ragazza si fermò un attimo sotto la luce discontinua, a quello si aggiunse anche un altro, e poi un altro, e un altro ancora. Fino a che tutte le pallide luci dei lampioni era intermittenti, adesso alla ragazza si aggiunsero,ai brividi provocati dal freddo anche gli altri causati dalla paura che le risalivano lungo la spina dorsale. Quella che prima era una camminata veloce si trasformò quasi in una corsa , fino a quando arrivò finalmente all’ingresso. Aprì il portone e fece il suo ingresso nel dormitorio: una folata di aria calda la travolse, cercò di calmarsi e di donare al suo respiro il naturale ritmo, si piegò un attimo poggiando le mani sulle ginocchia respirando profondamente e poi, prese a salire le scale iniziando la scalata verso la sua stanza.  Frugò frettolosamente nella sua borsa in cerca della chiave, la estrasse vittoriosa e la infilò nella serratura.  Quando aprì la porta fu di nuovo travolta da quel aria gelida che l’aveva assalita prima nel cortile, si chiuse la porta alle spalle ed esaminò la sua piccola stanza: la finestra posta a pochi metri di distanza da lei era completamente spalancata malgrado la bassa temperatura, mosse dal vento le tendine colorate svolazzavano al di fuori di essa; i piccoli oggetti posti sui comodini era sparsi per terra e a far loro compagnia c’era la modesta collezione di cd che la ragazza possedeva. Il letto della sua compagna di stanza era completamente disfatto, ma di lei nessuna traccia. E poi fu travolta da uno strano odore,pungente e penetrante, molto simile a quello delle uova marce o a quello delle fialette che i ragazzi delle confraternite mettevano nelle camere delle matricole per fare scherzi di cattivo gusto. Certa che si trattasse dell’ennesimo litigio della sua amica con il suo fidanzato, sbuffando rumorosamente gettò senza cura la borsa sul suo letto, lungo il tragitto raccolse un paio di libri che le erano capitati fra i piedi, dirigendosi poi verso la finestra per chiuderla. Ma quando si avvicinò il suo sguardo cadde in basso, e la vide…   La sua amica era la giù, i setosi capelli biondi adagiati sull’erba, le braccia spezzate piegate intorno al corpo e un chiazza di sangue rubidio intorno alla sua testa. Si ritrasse di scatto con gli occhi sbarrati, senza capire bene l'accaduto e, certa che fosse stata solo un gioco della stanchezza, tornò ad affacciarsi. Ma la vide di nuovo. I capelli cominciavano ad inzupparsi di quel liquido rosso, così come la sua camicia da notte lacerata, un piede era girato innaturalmente dal lato opposto, e sul volto livido sfigurato dalla morte , gli occhi che un tempo brillavano di un verde smeraldo erano vuoti e sembrava quasi che la stessero fissando. Con gli occhi fissi su quella figura si portò meccanicamente una mano sulla bocca per non urlare ma l’istinto fu più forte di lei…

 

La piccola tavola in cui i due ragazzi avevano sostato non era certamente diversa dalle altre che infestavano l’America e in cui i due erano avvezzi a fermarsi per mangiare. La clientela, come al solito,reclamava impaziente il proprio pasto, e le cameriere sbuffavano imprecando mentre saettavano tra i tavoli con le possenti mani occupate dalle portate che dovevano servivano. Il solito penetrante olezzo di fritto e hamburger arrostiti sulla piastra riempiva il locale e il sapore del cibo scadente saziava i clienti.

“Allora Sammy illuminami! Spiegami di nuovo perché abbiamo percorso due Stati per venire qui a Louisville, odio questa città!” disse Dean con la bocca piena del panino che stava divorando, rivolto a suo fratello che invece, sorseggiando un frullato continuava a tenere gli occhi puntati sullo schermo del computer portatile  mentre le dite battevano veloci sulla tastiera.

“Perché Bobby ci ha chiamati e ci ha detto di venire a dare un’occhiata. E aveva ragione, questo posto pullula di presagi demoniaci, e due giorni fa una ragazza è morta cadendo dalla finestra della sua stanza nel dormitorio del college che frequentava” rispose impaziente senza staccare gli occhi dallo schermo.

“Una ragazza se è suicidata, cosa c’è di strano? Mi sembra che qui non sia richiesto il nostro lavoro.” Replicò l’altro con la bocca sempre più piena.

“Dean sono sicura che questa città sia infestata dai demoni, e poi non ci costa nulla dare un’occhiata in giro.”

“D’accordo” si arrese l’altro ingurgitando l’ultimo boccone e pulendosi le mani con un tovagliolino di carta. “Parlami della ragazza che hanno trovato”.

“Si chiamava Meredith Jones “ si preparò a spiegare Sam, girando anche il portatile verso il fratello per mostrargli la foto della ragazza. Di rimando Dean fece un sonoro fischio di approvazione, seguito da uno sguardo di disappunto e rimprovero del fratello. In sua difesa l’altro spalancò le braccia ma il fratello decise di ignorarlo e scuotendo la testa riprese a parlare:  “Due notti fa è stata ritrovata sotto la finestra della sua stanza. Malgrado la camera sia stata ritrovata quasi distrutta, la polizia è quasi certa che si tratti di un suicidio” l’espressione sul volto di Dean cambiò radicalmente quando alla solare foto della ragazza nel fiore della sua vita si oppose quella del suo corpo esamine.

“Chi ha trovato il corpo?”

“La sua compagnia di stanza, Allison Carter. Dalle deposizioni che i suoi compagni di college hanno rilasciato alla polizia dicono che sia una persona piuttosto strana. Meredith era l’unica amica che aveva all’interno del campus. Ed è l’unica a non credere al suicidio della amica. “ concluse Sam guardando il fratello in attesa di una risposta.

“Bene, allora andiamo a fare due chiacchiere con la strana Allison e vediamo cosa ci dice.” Disse il fratello mentre di era già alzato dal tavolino e si stava infilando la giacca.

 

 

Salve! Questa è la prima storia che pubblico per questo fandom e ammetto di essere un tantino preoccupata! ^_^ seguo da molto questo telefilm e da tempo aveva questa idea che mi girava per la testa e solo adesso ho avuto il coraggio di scriverla e pubblicarla. Voi che ne dite? Avrei davvero bisogno di sapere le vostre opinioni al riguardo, e se sia il caso di continuarla oppure di lasciar perdere. Io aspetto le vostre opinioni per andare avanti, fatemi sapere ^_^ Baci a tuttiii!!

 

   
 
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