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Autore: Daequan    27/12/2011    1 recensioni
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Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Scusa, Severino, ma purtroppo ieri non ho seguito il tuo incontro in televisione. Avevo messo in agenda di accendere la televisione alle 9 precise per vederti, ma poco prima è arrivato Gianmaria e non ho potuto negargli la mia presenza in un after dinner che ha organizzato a Cortina!"

"Be', capisco, non si va a Cortina tutti i giorni!"

"No, caro, non ci andavo da quasi una settimana! Ora ti lascio, ho un avviso di chiamata!"

 

Severino chiude il telefono rimproverandosi per aver nutrito qualche speranza. No, in Susanna non si poteva trovare alcun interesse politico quando toccava votare, figurarsi per seguire un fottuto talk-show con un suo amico che berciava di politica e società.

Con più indulgenza, si dovrebbe pensare che un errore poteva capitare...ma con Silvia non avrebbe potuto succedere, no?

 

"Pronto, Silvia?"
"Chi cazz..."

"Sono Severino, ti disturbo? Volevo chiederti come sono andato ieri!"

"Severino chi?"

"...Silvia?"

 

Comunicazione chiusa. Beh, forse dorme, alle 12:20 può succedere.

 

"Laura, cara! Come sono andato ieri?"

"Seven! Ieri non ti ho visto, scusa! Volevo ma mi sono messa a parlare con l'allenatore e ho fatto tardi in palestra."

"Già, già...di' un po', quello ti vuole portare dove dico io, no?"

"Ehm...ma no, che dici! Comunque devo andare perché ho un appunt...ehm, un allenamento con lui."

"Voi due da soli? Singolare, per una squadra di pallavolo. Comunque non ti trattengo oltre, a presto!"

 

Altra telefonata a vuoto. Succede, si dice sconsolato Severino. Poi, imperterrito, compone un altro numero.

 

"Gigi, ci sei?"

"Oh, sto scopando, sentiamoci più tardi!"

 

Non era giornata, quella, per la politica.

 

"Nicole?"

"Gigi sta scopando con me, nel caso non l'avessi capito!"

 

Proprio una giornata del cazzo. Per la politica e per Severino.

Meglio chiuderla in fretta, meglio andare a dormire e risvegliarsi quando è già buio e si può far finta che stia già prendendo forma un giorno migliore, o quantomeno diverso.

In un giorno passato a dormire succede quel che succede negli altri, ma il conto si paga solo dopo, e quel che tocca a Severino alle 10:20 di sera, quando si risveglia intontito e con gli occhi rossi, non sembra poi alto.

Il cellulare non segna chiamate né messaggi, segno che il suo proprietario è stato allegramente ignorato.

Poi bussano alla porta, e la voce che dice "apri!" è di Sara.

Per un istante in cui il freddo della maniglia gli punge la mano, ricorda di non averla cercata per sapere se almeno lei avesse seguito quel cazzo di talk-show, e si chiede perché.

Quando apre e se la ritrova fatta e barcollante, c'è poco da chiedersi.

Non si può chiedere molto ad una persona che per te è la migliore amica, quando per lei la migliore amica è la coca.

 

"Perché ogni volta che penso di non avere una vita così terribile vieni tu e mi rovini tutto, Sara?"

"Mi fai bere qualcosa?"

 

Severino va in cucina con la luna storta del risveglio fuori orario e il dispetto di non sentirsi innocente.

In fondo chi lascia sbagliare non è meno colpevole di chi sbaglia, a pensarci.

 

"La cosa che mi fa incazzare di più quando sei fatta e vieni da me è che tu poi non ricordi niente. Ma io sì."
"No...non è vero, io...ricordo!"

"Che cazzo ricordi? Potrei scoparti a pecorina ogni santa volta e il giorno dopo ti comporteresti come se nulla fosse successo. Chi ti dice che non lo faccia?"

"Non lo fai, non lo fai e basta!"

"Ecco, cazzo! Io sono affidabile! Tu non sai che cosa potrei fare, ma sai che non farò nulla di male. Vorrei fidarmi anche io di te in questo modo!"

"Io ti voglio bene, tu puoi fidarti di me!"

"Bah, gran parte del tempo è come se non esistessi. E quando ti vedo è peggio. Ti ho mai detto che ti amavo?"

"C...cosa?"

"Sì o no? Te l'ho mai detto?"

"N...no, Seven, anche io..."

"Risposta sbagliata! Te l'ho detto tutte le cazzo di volte. Sai cosa succede?"

"N..no, ma aspetta...anche io..."

"Anche tu mi ami, lo so. Me lo dici sempre. Io ti dico che ti amavo e tu 'io ti amo!', ci ricaschiamo sempre, ci baciamo, facciamo l'amore e il mattino dopo 'oh, come sono arrivata a casa tua, Seven?'. Per la cronaca, succede anche che tu venga e mi dica che mi ami ma senza farti non hai il coraggio di dirmelo. Però il mattino dopo, anche se me l'hai detto, te lo scordi e ritorni a temere! E' la storia di sempre."

"S...Seven, io ti amo."

"Purtroppo lo so."

 

Il conto si paga sempre. Un'altra notte d'amore, e Severino, al risveglio, si riveste.

 

"C...ciao."

"Buongiorno, Sara."

"Come sono arrivata a casa tua, Seven?"

"Non chiederlo a me! Hai seguito il talk-show?"

"Quale talk-show?"

"Lascia perdere, fidanzata di notte."

"Eh?"

"Eh, sì, ciupa."

   
 
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