[Cuisine] Not a Gentleman Hobby
“La cucina è una questione di vita o di
morte.”
Nessuno meglio del
cuoco sa quanto sia di vitale importanza il lavoro che si svolge fra i fornelli,
la giusta dose di ingredienti, la temperatura del forno, il vigore della fiamma,
la pentola adatta; tante piccole cose che rendono la cucina un arte. Ma ciò che
un cuoco sa meglio degli altri è sicuramente l’importanza di non affidare la
cucina alle mani di un principiante.
Rin Okumura, in
quanto cuoco amatoriale, sa quanto sia importante l’accortezza nell’arte
culinaria; ma più di tutti gli altri è consapevole di quanto la cucina è una
questione di morte se i fornelli sono nelle mani inguantate di
Mephisto.
La prima cosa che
gli aveva detto Yukio dopo avergli misurato la temperatura era
prevedibile.
- Non pensavo che
anche gli stupidi potessero prendere il raffreddore.-
La seconda era, a
detta di Rin, la condanna senza appello.
- Signor Pheles, lo
affido alle sue cure. -
Ecco perché, ora, si
ritrovava bloccato a letto con un demone sorridente che gli porgeva un cucchiaio
ricolmo di qualche strano intruglio... rosa; era davvero orribilmente rosa, una
tinta così accesa da essere inquietante.
Fece un rapido
ragionamento, considerando ogni possibile ingrediente, ogni spezia, ogni tecnica
di cottura, ogni strumento, ma niente, assolutamente niente avrebbe potuto
condurre ad un colore simile. Che avesse cucinato una zuppa di esseri umani? A
ben pensarci non si sarebbe affatto stupito se, ad un certo punto, fosse
spuntato un occhio o qualcosa di molto simile ad un organo da quel
piatto.
Una cosa era
assolutamente certa, per niente al mondo avrebbe assaggiato quella brodaglia.
- Devo forse imitare
il verso di un aeroplano per fartelo mangiare? - disse il demone di fronte a
lui.
La domanda era genuina, come se a tutti gli effetti se lo stesse
davvero domandando e non cercasse soltanto di ridicolizzarlo; era
irritante.
- Ti sembro un
moccioso per caso?! - sbottò innervosito.
L’altro si limitò a ridacchiare fra
i baffi a quella reazione. Almeno uno di loro si divertiva, bella
consolazione.
- Perché non hai
lasciato che cucinasse Ukobach? -
La domanda era più
che legittima dal momento che l’effettivo cuoco del dormitorio era sempre ben
disposto nel preparare le pietanze necessarie. L’altro ghignò in risposta
facendolo rabbrividire.
- Mi è stato chiesto
di occuparmi personalmente di ogni
tua esigenza. -
- Questo è solo un
dannato cavillo! -
Ma prima che potesse
controbattere ancora si ritrovò con un cucchiaio in bocca e uno sguardo
inquietante a fissarlo. Aveva come la strana impressione di essere studiato, dai
capelli alla punta della coda, come se Mephisto stesse cercando di capire quanto
potesse essere tossico quell’intruglio per un
demone.
E mentre sentiva
ogni singola papilla gustativa bruciare a fuoco lento, capì fino in fondo quanto
fosse importante tenere le mani di quel clown lontane, molto lontane, dalla
cucina.
Se speravate mi limitassi ad una storia sul fandom e poi mi avreste
visto sparire come un fringuello, mi dispiace per voi io sono il pettirosso che
esce dal pranzo di natale e gli pesa troppo il culo per iniziare a
volare.
Allora, prima di dire qualunque altra cosa ci tengo davvero a
ringraziare BeyondTheLimit per aver
aggiunto la mia prima flash di AnE fra i preferiti, mi ha fatto davvero molto
piacere, quindi grazie di cuore.
Ed ora passando alla storia, partecipa alla Exorcist Shipping
Table indetta dal forum Mepphyland, che ringrazio sentitamente per avermi
concesso la possibilità di imperversare su questo fandom.
Non ho molto altro da dire, se non che questa volta ho preso da
sfondo l’anime, con il caro Ukobach e Mephisto dilettante cuoco, e che ancora mi
trascino nel demenziale anche se la mia anima urla
angst.
Meglio darmi una regolata e salutare. Grazie a chiunque passerà di
qui a leggere.
Ciao per sempre!