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Autore: Santanico_Pandemonium    28/12/2011    0 recensioni
Dicono che una groupie non svela mai il suo vero nome e nessuno lo conosce veramente. Detto ciò non vorrei cominciare svelandovi il mio proprio ora…
Salve, sono Penny Lane, così mi faccio chiamare, anzi credo che questo sia diventato il mio nome ormai.
Se non l’avete ancora capito, si, sono una groupie.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mick Mars, Nikki Sixx, Tommy Lee, Un po' tutti, Vince Neil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 gennaio 1982

Los Angeles, CA
1:30
«Cazzo, dove ho messo la maglietta?» stavo frugando senza sosta nei cassetti disordinatissimi e incasinati di camera mia.
L’eccitazione era tanta, stavo per andarmene.
Si, per partire e non tornare più.
Cosa mi è saltato in mente? Semplice, amo la musica. Amo il rock n’ roll e voglio dimostrarlo al mondo intero.
Un rombo fuori casa mi fece sobbalzare il cuore. Erano già arrivati.
Sporsi la testa fuori dalla finestra e vidi Jane che mi faceva segno con la mano di scendere.
«Arrivo!» bisbigliai per non farmi sentire dai miei genitori che dormivano nella stanza affianco.
Lanciai la borsa e la lasciai cadere sull’erba umida del giardino, poi mi aggrappai alla grondaia e scivolai giù il più velocemente possibile evitando di farmi male.
«Eccomi.» sorrisi a Jane che mi fece salire in macchina.
Il suo ragazzo, che se ne stava seduto al posto del guidatore, poggiò il piede sull’acceleratore e sgommò via.
«Sai Jane, pensavo, riguardo a quella cosa che ti ho detto, sai…» iniziai a dire alla mia amica.
«Cosa?» chiese lei guardandomi con occhi interrogativi.
«Penny Lane.» dissi.
«Che?!» domandò lei con la bocca aperta.
«Il mio nuovo nome. Penny Lane. Da adesso chiamatemi così.» sorrisi e guardai fuori dal finestrino mentre le luci di Los Angeles iniziavano ad apparire da lontano.
«Carino!» disse l’amico del fidanzato di Jane dal posto del passeggero.
«Lo so, non l’ho scelto per niente.» risposi.
«Si, ora però vestiti decentemente e cotonati i capelli. Siamo quasi arrivati. Ci sarà da divertirsi ragazzi!» gridò Jane eccitata.

2:15
Eravamo arrivati sul Sunset Strip mezz’ora prima del previsto.
Dovevamo andare a vedere il concerto del nostro gruppo preferito, i Mötley Crüe.
Tenevano questo spettacolo in uno dei locali del Sunset e non potevo perdermeli per nessun motivo al mondo.
Ero totalmente innamorata di loro e della loro musica.
Quattro ragazzi incredibilmente talentuosi che facevano una musica da orgasmo puro. Ecco cos’erano per me. Quattro dei da adorare e venerare.
Uno solo di loro in particolare mi aveva rapito il cuore, Nikki Sixx il bassista.
Ventitre anni, alto, moro con gli occhi chiari e il rock nel sangue. Non potevo chiedere di meglio.
Scesi dalla macchina e spruzzai ancora un po’ di lacca sui capelli.
«Come sto?» chiesi a Jane.
«Fottutamente figa.» rispose lei.
Il suo ragazzo e il suo amico mi guardavano con approvazione.
«Perfetto, andiamo!» gridai.

Il locale era pieno zeppo di gente e sul palco in lontananza potevo distinguere il microfono di Vince (il biondo cantante) e la batteria di Tommy (il riccio batterista).
«Volete qualcosa da bere? Pago io.» ci chiese il ragazzo di Jane.
«Si, un bicchiere di Jack.» risposi.
Jack Daniel’s il mio preferito. Avrei potuto berne bottiglie su bottiglie. Era il mio nettare.
«Noi ci buttiamo nella mischia e cerchiamo di sistemarci tra le prime file, ci vediamo lì.» disse Jane e mi trascinò in mezzo al casino di gente che c’era nel locale.
Riuscimmo ad intrufolarci fino ad arrivare alla quarta fila, il tutto grazie anche alle nostre scollature e gambe da capogiro.
Non vedevo l’ora che il concerto iniziasse e non aspettavo altro che vedere Nikki apparire sul palco.
«Ecco il tuo whiskey. Te ne ho presi due bicchieri, così ti diverti di più.» mi disse il ragazzo di Jane porgendomi il primo bicchiere.
Scolai il liquido arancione tutto d’un fiato e mi preparai per il secondo giro.
«Grazie.» dissi.
«Signore e signori! Siete pronti per un po’ di fottuto rock? Fate un bell’applauso ai Mötley Crüe!!» gridò un tizio dal palco.
Non ci pensai due volte, anzi, non dovetti proprio pensarci. Iniziai ad urlare come una pazza non appena vidi i miei quattro dei uscire sul palco.
Nikki era bellissimo, con i capelli cotonati e i pantaloni in pelle.
Iniziò Live Wire e contemporaneamente alla canzone iniziò anche il mio delirio.

3:30
Il concerto era finito e io mi ero fatta ben più di due bicchieri di Jack ma nonostante tutto mi reggevo ancora in piedi.
Sgusciai fuori dalla folla e ne ordinai un altro bicchiere.
«Bene io vado nel backstage, è arrivato il mio momento.» dissi a Jane alzando il bicchiere vittoriosa.
«Dai ti accompagno, così magari incontro anche Tommy.» sorrise lei esaltata.
«Ci vediamo più tardi.» disse al suo ragazzo fregandosene altamente del fatto che lui e il suo amico ci stavano provando con una tipa al bancone del locale.
«Non ti da fastidio il suo comportamento?» le chiesi prendendola a braccetto.
«No, è uno stronzo e quindi lo sono anche io. Lui si fa chi vuole, io mi faccio chi voglio e fine della storia.» rispose tranquilla.
«Mi piace come ragioni ragazza!» le sorrisi e la strinsi forte. Era la mia più grande amica, quella di cui potevo fidarmi.
Arrivammo a una porta e bussai.
«Chi siete?» un energumeno grosso come un armadio ci aprì.
«I signori Crüe ci hanno incontrate fuori dal locale prima di iniziare il concerto e ci hanno pregate di raggiungerli dietro le quinte non appena avessero finito.» cominciai suadente.
«Allora, possiamo passare?» continuai bevendo un sorso di Jack.
«Non mi sembrate molto convincenti.» rispose lo scimmione sbarrandoci la strada.
«E dai dolcezza… Siamo qui per loro, ci desiderano al loro fianco…» disse Jane avvinghiandosi al tipo e strusciandosi come una gatta.
Mi lasciai scappare un sorriso. Che donna fuori di testa.
«E va bene entrate, anche se quello che mi avete raccontato non fosse vero, sono sicuro che ai Mötley farà piacere avervi tra i piedi. Ma se fossero già in compagnia, tornate pure da me, prenderò volentieri il loro posto.» disse l’uomo sorridendo sarcastico.
«Grazie tesoro.» risposi superandolo e schioccandogli l’occhio.
Proseguimmo per un corridoio ridendo come pazze per quello che avevamo appena fatto.
«Cazzo, basta mostrare un po’ le tette ed è fatta!» rise Jane.
«Si è vero! Siamo delle grandi!» risposi battendole il cinque.
Facemmo ancora qualche passo e poi ci si presentò davanti una porta con un rudere di cartello con su scritto “Mötley Crüe”.
«Ci siamo…» disse lei.
Il cuore mi batteva fortissimo. Se tutto andava bene, quella sera sarei partita con loro seguendoli nei tour.
Bussai.
La porta si aprì e ci capitò davanti un ragazzo biondo cotonato, non molto alto, ma ugualmente figo. Vince Neil.
Non appena ci vide, ci squadrò dalla testa ai piedi e sorrise a trentadue denti.
«I Mötley Crüe gradiscono un po’ di Jack Daniel’s?» chiesi mostrandogli il mio bicchiere.
«Gradiamo un po’ di Jack e anche un po’ di voi… Prego, entrate.» disse Vince facendoci segno di entrare.
Li vidi. Erano tutti lì e ridevano come dei cretini. Mick Mars, Tommy Lee e Nikki Sixx erano tutti dentro quella stanza e stavano per parlarmi. Un sogno che diventa realtà.
«Ragazzi guardate un po’ chi è venuto a trovarci.» disse il biondo attirando l’attenzione degli altri tre.
«Wow, che sventole!» gridò Tommy che quasi cadde dalla sedia dov’era seduto.
Nikki si era alzato e si stava avvicinando a me.
Ora mi stava di fianco e mi aveva poggiato un braccio attorno alle spalle.
«Due belle signorine come voi meritano un trono su cui sedersi. Mademoiselle le offro il mio…» mi aveva detto offrendomi la sua sedia.
«E io Signor Sixx, le offro questo bicchiere di nettare degli dei…» ammiccai porgendogli il bicchiere di Jack Daniel’s.
Lo prese e mi guardò mentre mi sedevo accanto a Tommy.
«Ragazzi miei, questa serata promette molto bene.» disse Vince spostando lo sguardo da me a Jane.


4:00
«Allora, che siete venute a fare voi due? Quanti anni avete, dodici?» sorrise Mick un po’ scettico.
Mick Mars è il chitarrista della band, e possiamo dire che è quello più tranquillo tra i quattro.
«Ma figurati! Per chi ci hai prese? Io ne ho quasi diciotto e lei ne ha diciassette tra qualche giorno.» rispose Jane scollandosi dalle labbra di Vince.
Se ne stava seduta a cavalcioni sopra di lui e lo baciava strofinandosi in una maniera a dir poco provocante.
E per fortuna che voleva vedere Tommy! Cavolo, non l’aveva neanche squadrato. Si era fiondata subito su Vince e non aveva più parlato per mezz’ora.
Ma Jane è così, basta che veda un bel rocker cotonato e non capisce più niente. Lo stesso è per Vince: gli basta adocchiare un bel paio di tette e due belle gambe e non capisce più niente neanche lui. Quando li vidi avvinghiati pensai davvero che avrebbero formato una bella coppia.
«Quindi hai diciassette anni eh?» mi sussurrò Nikki all’orecchio.
Mi mancò il respiro non appena sentii il calore del suo fiato sul collo.
«Ma non avete risposto alla prima domanda. Che siete venute a fare qui?» continuò Mick non contento della risposta di Jane.
«Secondo te che sono venute a fare Mars??» ridacchiò Tommy.
«Beh io ho solo accompagnato la mia amica, voleva conoscervi. Lei invece avrebbe un altro desiderio…» disse Jane tornando a lavorare sul collo del cantante.
«E cioè bellezza?» domandò Tommy.
«Pensavo che magari potevate portarmi in tour con voi… Non vi darò fastidio giuro. Eseguirò gli ordini alla lettera.» dissi guardando Nikki.
Sentivo di aver avuto da subito una certa intesa con lui e che quindi l’avrei convinto più facilmente.
«Beh, le groupie non ci mancano. Ovunque andiamo ce ne sono un bel po’ che ci aspettano.» rise Vince mentre palpeggiava allegramente il fondoschiena di Jane.
«Come ti chiami?» mi chiese Nikki.
«Penny. Penny Lane.» risposi sorridendogli.
«Ma non è il titolo di una canzone dei Beatles?» chiese Tommy confuso.
«Si, ma come saprete una groupie non rivela mai il suo vero nome.» ammiccai di nuovo a Nikki.
«Beh dolcezza, mi sa proprio che dovrai accontentarti solamente di farci un paio di “lavoretti”, come sta per fare la tua amichetta qui, e poi dovrai andartene. Siamo già pieni zeppi di pollastre che ci ronzano attorno.» rise Vince mentre Jane gli abbassava la zip dei pantaloni.
Perfetto, potevo scordarmi il tour.
Mi alzai di scatto dalla sedia e presi Jane per un braccio prima che iniziasse con il suo sporco “lavoretto”.
«Ehi ma che fai!!» gridò Vince vedendosi portare via la sua nuova fonte di piacere.
«Non sono una troia e neanche lei lo è! Volevo venire in tour con voi perché amo la vostra musica, non perché voi quattro coglioni avete bisogno di sentirvi soddisfatti da ragazze di cui non vi interessa un cazzo!» iniziai a sbraitare.
Stavo per uscire sbattendo la porta ma non avevo ancora finito.
«Ah e un’altra cosa. Se avessi solamente voglia di far divertire qualcuno, state pure certi che di idioti come voi ne trovo a valanghe anche fuori da qui!» conclusi la mia ramanzina e uscii da quella stanza che ormai era diventata il mio inferno, più che il mio paradiso con i miei quattro dei.
«Ma si può sapere che cazzo fai? Guarda che potevi andare in tour con loro se solo fossi più adattabile alle situazioni.» mi disse Jane.
«Si, ma non facendo la troia, mi dispiace ma non sono così.» ribattei incazzata.
Stavamo camminando a passo svelto per uscire da quella merda di posto. Non volevo più saperne niente dei Mötley Crüe. Per me avevano chiuso, sia come persone che come artisti.
«Ehi ragazzina! Aspetta un attimo!!» la voce di Tommy mi chiamava dal fondo del corridoio.
«Ragazzina?! Non sa neanche il mio nome, come osa venirmi ancora dietro…» bisbigliai senza voltarmi.
«Dai su, Penny torna qui. Siamo stati degli stronzi lo so! Fermati dai!» Nikki mi chiamava.
Mi bloccai di colpo.
Nikki Sixx, l’uomo che adoravo e che fino un secondo prima avevo chiamato “idiota”, era uscito dalla sua stanza tutta whiskey e droga ed era venuto a implorarmi di tornare da lui.
Lasciai il braccio di Jane e mi voltai a guardarlo negli occhi.
«Cosa vuoi?» chiesi con tono incavolato. Non volevo che capisse che mi aveva fatto piacere vederlo preoccupato per me.
Lui aveva sorriso e si stava avvicinando percorrendo il corridoio.
«Hai detto che lo fai perchè ami la nostra musica, giusto?» chiese appena mi fu davanti.
«Fino a qualche minuto fa si, era così. Ora penso di aver cambiato idea.» risposi.
«Beh io invece non ho cambiato la mia. Credo che i Mötley abbiano bisogno di una fanciulla che ami la loro musica. Credo che sarebbe anche un’ottima cosa per farci una pubblicità positiva. Se poi vuoi farti chiamare groupie per me è lo stesso, basta che vieni con noi.» disse Nikki.
Lo guardai negli occhi per un paio di secondi e capii che era sincero e che il discorso della pubblicità era per la maggior parte una scusa.
Sorrisi a mia volta perché era davvero riuscito a convincermi.
«Jane, io vado con loro.» dissi alla mia amica.
«Sei sicura che è quello che davvero vuoi?» mi chiese lei un tantino preoccupata.
«Si è quello che desidero da sempre. Vieni con noi.» le domandai cercando di convincerla.
«Non posso, lo sai. Sarebbe un gran casino… Comunque, i tuoi mi chiederanno sicuramente quello che stai combinando, cosa devo dirgli? Si preoccuperanno tantissimo lo sai no?» continuò lei.
«Digli che sto bene e che sono felice. Non preoccuparti per me, starò bene. Ti voglio bene Jane…» la abbracciai forte. Mi dispiaceva lasciarla, eravamo come sorelle.
Sciolsi l’abbraccio e mi avvicinai a Nikki che mi prese per i fianchi e mi condusse dagli altri.
Mi girai per un attimo verso la mia amica.
«Ci si vede.» la salutai.
Ero triste e felice contemporaneamente. Lasciavo Jane e la mia vita a Los Angeles, ma mi prendevo i Mötley Crüe e un sacco di tour in giro per il mondo.
Cos’era meglio? Non ne ero ancora sicura ma da quel momento potevo ritenermi soddisfatta.

 

          
da sinistra: Vince Neil (cantante), Nikki Sixx (bassista), Mick Mars                    Nikki Sixx e la bottiglia di Jack Daniel's
(chitarrista), Tommy Lee (batterista)
   
 
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