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Autore: kejti    28/12/2011    1 recensioni
I ’60 furono gli anni delle novità e delle proteste. In America le persone di colore chiedevano allo stato gli stessi diritti dei bianchi, le donne iniziavano il loro percorso per l’emancipazione, Neil Armstrong era il primo uomo a camminare sulla Luna e i Beatles diventavano un gruppo leggenda nella storia della musica. Io invece nei ’60 diventavo donna. Uscivo dalla stanza perfetta in cui ero vissuta per 17 anni e facevo la conoscenza del mondo vero, quello di cui ricordi tutte le risate e i pianti.[...]
Magari miei cari lettori, in queste poche righe vi ho annoiata e me ne dispiaccio, ma credetemi anche queste poche parole che per voi hanno poco valore servono a farvi capire la mia storia, che inizia appunto il 17 settembre 1967. Perché quel giorno, vi state forse chiedendo? Perché dopo diciassette anni in cui la vita mi rincorreva, quel giorno, per la prima volta fui io a rincorrerla…
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ’60 furono gli anni delle novità e delle proteste. In America le persone di colore chiedevano allo stato gli stessi diritti dei bianchi, le donne iniziavano il loro
percorso per l’emancipazione, Neil Armstrong era il primo uomo a camminare sulla Luna e i Beatles diventavano un gruppo leggenda nella storia della musica. Io invece nei ’60 diventavo donna. Uscivo dalla stanza perfetta in cui ero vissuta per 17 anni e facevo la conoscenza del mondo vero, quello di cui ricordi tutte le risate e i pianti.
Nel settembre del 1967 iniziava il mio penultimo anno di liceo, nonché il mio undicesimo anno alla prestigiosa scuola privata “ S. Catherine”. La S. Catherine era una di quelle scuole frequentate solo da ragazzi provenienti da famiglie ricche, in cui non c’erano classi miste: ragazzi e ragazze potevano socializzare fra loro solo durante la pausa pranzo o durante qualche corso pomeridiano. Gli studenti erano cresciuti insieme, tutti sapevano tutto di tutti : chi eri, chi erano i tuoi genitori, dove abitavi… Naturalmente anche fra i ricchi della S. Catherine c’erano i popolari, i normali e gli “ sfigati”, se eri in quest’ultimo gruppo i tuoi cari compagni di classe non perdevano mai l’occasione di farti ricordare tutti i possibili momenti imbarazzanti o sgradevoli della tua infanzia.
Nella piramide sociale presente tra le mura del diciottesimo secolo della S. Catherine, io , per così dire, ero stata fortunata, facevo a mio malgrado parte dei popolari, non per la mia bellezza o per il mio fascino, ma per mio padre. Lui ,se possibile, era più ricco e più potente di qualsiasi altro uomo a Manhattan e questo portava me ad essere accettata nella cerchia delle “amiche” di Amelia McLaren. Non che ci tenessi molto, Amelia non mi era mai piaciuta, neanche a 5 anni quando i nostri genitori ci presentarono per la prima volta. Lei era una di quelle ragazze perfette, almeno agli occhi degli adulti, in verità era una carogna di 1 metro e 70, mora con occhi verdi. Amelia adorava , anche da piccola, far notare alle persone i loro difetti, se non le piacevi lei era in grado di rovinarti la vita. L’unica cosa che poteva salvarti da lei era il tuo patrimonio, se eri più ricca di lei ,per quanto ti odiasse, eri salva, e a volte quando era in giornata buona poteva aiutarti a risolvere qualche problema. Come quindi avrete potuto notare Amelia non mi sopportava, ma non poteva andare contro il conto in banca dei miei genitori. Credo che la cosa che più la infastidisse di me fosse la mia indifferenza. Sapeva che mi sedevo al suo stesso tavolo a mensa più per abitudine che per altro e che ai miei soldi io preferivo i miei libri, i nostri caratteri erano opposti e non si attraevano, rimanevano distanti l’uno dall’altro.
Non ho mai nemmeno io ben capito perché in 11 anni non mi fossi mai messa a cercare una vera amica in quella scuola, mia madre diceva che nella mia esistenza avrei potuto essere amica solo dei libri, forse aveva ragione. Le eroine dei miei libri mi hanno sempre dato buoni consigli, senza pretendere nulla in cambio, mi hanno confortato in ogni momento, mi hanno permesso di avere tante avventure e non hanno mai chiesto nulla in cambio.
 
Magari miei cari lettori, in queste poche righe vi ho annoiata e me ne dispiaccio, ma credetemi anche queste poche parole che per voi hanno poco valore servono a farvi capire la mia storia, che inizia appunto il 17 settembre 1967. Perché quel giorno, vi state forse chiedendo? Perché dopo diciassette anni in cui la vita mi rincorreva, quel giorno, per la prima volta fui io a rincorrerla…
   
 
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