Era lì, era davanti a lei, colui che da sempre la ragazza dai capelli rossicci lunghi fino alle spalle guardava nei suoi venti minuti nella ricreazione della propria scuola. Era così bello che ogni volta Jennifer doveva essere svegliata dalle proprie amiche dalle fantasticherie che gli volavano nella mente ogni volta che l'affascinante Oliver gli passava davanti. Il liceale, dai capelli neri come il carbone e gli occhi verdi come luccicanti smeraldi, non conosceva Jennifer, più piccola di lui di un anno anche se la differenza di età sembrava di più a causa dell'eccessiva altezza di Oliver. Non si erano mai salutati, ma quel giorno, l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale, il 22 dicembre, come nei sogni di Jennifer il ragazzo come per magia la salutò, a quel semplice "ciao" la ragazza riuscì a stento a tenersi in piedi e ancora di più ad alzare la mano di rimando al saluto, il giorno più bello della sua vita. Non sapeva per quale assurdo motivo la salutò e questo dubbio l'accompagnò per le ore successive di italiano dove la professoressa spiegava Petrarca e durante le vacanze di Natale, dove ricevette una magnifica pashmina marrone chiaro che si intonava perfettamente al colore dei suoi occhi. Per la prima volta nella sua vita Jennifer, ragazza socievole e non molto propensa per la scuola, non vedeva l'ora di tornare in quella prigione che ora gli sembrava l'unico modo per vedere il ragazzo che gli piaceva in quel modo che non aveva mai provato per nessun'altro. Era la mattina del 9 gennaio e Jennifer si era vestita con degli jeas stretti che facevano risaltare le sue sinuose forme e una felpa blu elettrico con lo stemma di superman disegnato sopra, era così che si sentiva quel giorno, proprio come superman, anzi, come superwoman perchè con l'anno nuovo si era ripromessa di farsi forza e di conoscere Oliver. Si mise la pashima regalata a Natale che oramai era come un portafortuna per lei e si avviò al motorino diretta alla scuola. Il suono della campanella della ricreazione gli fece annodare lo stomaco e come ogni volta si avviò verso la classe delle sue amiche che si trovava accanto a quella di Oliver. Lo vide uscire con un paio di scarpe nuove, delle superga nere, e un nuovo giacchetto marrone che gli calzava a pennello. Voleva salutarlo ma ogni volta che apriva bocca le parole gli si fermavano in gola. Si rassegnò e si mise a scherzare con Chantal e altre amiche, in fondo perchè proprio oggi doveva parlargli? Infondo aveva tutto l'anno per parlarci, un giorno in più o un giorno in meno non avrebbero fatto male a nessuno. Mancavano 10 minuti alla fine della ricreazione e poi avrebbe avuto 2 ore con la professoressa di matematica, l'insegnante più odiosa che mai. Mentre Jennifer rideva di gusto per una battuta di Lavanda qualcuno gli picchiettò la spalla, si girò e vide l'alto ragazzo davanti a lei: 'Piacere, mi chiamo Oliver' gli sorrise e gli tese la mano 
Jennifer non riuscì a spiccicare parola ma riuscì solo a sorridere e a stingergli la mano destra 'P-Piacere, io s-sono Jennifer' riuscì alla fine a dire 
'Scusa se ti disturbo ma il mio amico, quello lì -indicò un ragazzo tarchiato e cicciotto dai capelli biondi- sai, beh, gli piace la tua amica Chantal e quindi sono venuto a dirtelo, insomma, per darmi una mano... ' sorrise paonazzo e attese la risposta di Jennifer che ancora non credeva che stava avendo una conversazione con lui, anche se nei suoi sogni lui non gli parlava del suo amico ma la baciava subito...
'Beh... Sì, guarda, cercherò di fare qualcosa' sorrise e i 2 occhi si fissaro per un istante dove il colore marrone di lei si mescolava al verde smeraldo degli occhi di Oliver.
'Oh benissimo- rispose Oliver con un sorriso largo e facendo segno al suo amico- grazie mille... senti, un'ultima cosa... tu non mi conosci ma, insomma, ci dovremmo tenere in contatto quindi, se non ti dispiace ti va se ti aggiungo su Facebook? e magari sempre se ti va mi dai il tuo numero così potremmo organizzare un'uscita per Chantal e il mio amico...'
Cosa? gli aveva appena chiesto il numero? Jennifer si sentì così felice che non riuscì a trattenere un piccolo gridolino che fortunamente Oliver non sentì... 'Sì, certo, Il mio nome completo è Jennifer Barnes così mi troverai su FB e invece il mio numero è 3336336119' sorrise ma la loro conversazione finì prima che Jennifer realizzò che stavano parlando realmente e che non era un sogno, in quanto la campanella suonò e Jennifer era sicura di trovare già la professoressa in classe. Appena mise piede nella stanza bianca e prese posto la prof era già lì ad aspettare tutti 'Mi ha parlato, ci credi? mi ha parlato' raccontò tutto alla sua compagna di banco Hanna e naturalmente alla fine della giornata chiamò la sua migliore amica, Chantal, per ringraziarla, perchè in fondo senza di lei Oliver non gli avrebbe mai parlato 'COSA? piaccio a quel coso biondo basso e grassoccio? ma come?  nono, io non ci uscirò mai' urlò l'amica per telefono che Jennifer dovette allontanare la cornetta dall'orecchio per non diventare sorda
'Dai Chant, è la mia unica occasione per conoscere Oliver, tu sai quanto mi piace... Dai ti prego, infondo non è poi così brutto Gary, è simpatico, e poi ti giuro che se mai ci dovrai uscire ci sarò anche io... Ti prego, ti prego, ti pregoooo'
'Nono, non se ne parla' 
'Dai su, ti prego, infondo ancora non è stato deciso nulla...' Era tutta la sera che cercava di convincere l'amica a farci un pensierino, ma nulla, era irrimovibile
'Okay, okay, lo conoscerò, ma se non mi piace, dovrai trovare un'altro modo per conoscere Oliver. Che poi, non è mica tanto bello, che cosa ci troverai in lui non lo so... Mah'
'Sai, neanche io so come fa a piacermi. Non era mai successo che mi piacesse così tanto una persona, ti ricordi la mia filosofia di vita? Se ti piaccio, bene, se non ti piaccio, ci perdi tu... Ma con lui è diverso, il sorriso, tutto in lui per me è meravoglioso... Mi piace veramente, e poi è un bravo ragazzo...'
'Sìsì, vabbè, mi hai fatto fare le 11 di sera, fammi andare a dormire và... Domani passi...'
'... alle 8 sotto casa tua e andiamo a scuola insieme, porta il casco! Baci baci' Jennifer riagganciò la cornetta, si fece una bella doccia calda e si vestì pronta per andare a letto... Prima di addormentarsi come ogni volta faceva le sue preghiere e poi sognava, quasi sempre Oliver...