Cara Flavia,
questa notte ti ho sognata, è stato un sogno bellissimo, oltre ogni immaginazione.
Correvi in un prato verde, eri felice e mostravi un sorriso straordinario.
Accanto a te c’era un uomo, alto, capelli neri che rideva con te, sembravate due bambini, vi guardavate intensamente, e io, al di fuori della scena, invidiavo quel momento.
Avrei voluto avvicinarmi, essere lì con te, con voi, ma qualcosa, una forza esterna, non me lo permetteva.
Flavia, quello che voglio farti capire è che tu qui manchi, a tutti, a me, e forse questo non lo avresti mai creduto possibile.
Invece è così.
Sono stato uno stupido, incapace di volerti bene al momento opportuno.
Qui, al R.I.S, si legge la tristezza dentro gli occhi di tutti, anche di Orlando, che neanche ha avuto la fortuna di conoscerti.
Sono sicuro che ti sarebbe piaciuto.
È una mente libera, forte, proprio come te.
E’ per questo che gli manchi.
E’ per questo che ci manchi.
Flavia, avrei voluto conoscerti meglio, passare del tempo con te, imparare da te, dai tuoi modi di fare, ma il destino non lo ha voluto.
Ma che cosa dico?
Sono io che non l’ho voluto!
Io, Bart, che come un idiota, mi sono lasciato trascinare dai pregiudizi.
Scusami, Flavia, scusami tanto,
voglio che tu sappia che sei nel mio cuore, anche se ormai è troppo tardi.

Con tanto affetto,
L’uomo che ha fatto tante scelte sbagliate.